Gli scopritore della reggia. A destra Luigi Franchi
Palazzo di Teodorico Il passato che riaffiora. Due anni fa la scoperta-rivelazione dove nel 500 d.C. presumibilmente si trovava il castello del Re Teodorico, oggi un progetto per la sua valorizzazione A due anni dalla localizzazione della reggia nei pressi della piazzetta Martiri della libertà, oggi, l’idea di valorizzare quanto acquisito, creando percorsi turistici ad hoc nei luoghi dove nel 500 d.C. presumibilmente si trovava il castello del re.
Il primo di questi itinerari è stato presentato da Luigi Franchi, fautore della scoperta e presidente dell’associazione “Gruppo per Teoderico”.
È infatti nella cordonata di blocchi in pietra bianca antistante le case della piazzetta che Franchi individua il muro della facciata della reggia del nobile.
Uno spazio, un quadrato, in realtà ben più ampio di quello della sola costruzione, che va da vicolo Borgo Tascherio a dove ora c’è la pizzeria Redentore per poi chiudere sul colle.
«Le parole reggia o palazzo facevano pensare a una costruzione corposa e compatta, mentre invece si trattava di un castello con una cinta murata tutta intorno, e al suo interno doveva esserci un solo torrione, sia pure munito di probabile cupola d’oro, posto a circa metà del crinale sud-ovest del colle di San Pietro», ha spiegato Luigi Franchi, amante della storia e dell’archeologia ma ingegnere di professione.
Ed è stata l’abitudine a valutare i dettagli tecnici delle cartine e delle planimetrie che gli ha permesso, partendo dalla riproduzione di un sigillo reale e da alcune antiche carte topografiche, di individuare in una serie di dettagli a prima vista anacronistici l’ubicazione dell’antica reggia.
Quello che si propongono ora Franchi e il Gruppo per Teoderico («questo il giusto nome del sovrano», precisa Franchi) è di riuscire a rivalutare i luoghi del re, con varie iniziative tra cui un’illuminazione adeguata dei monumenti, l’apertura nelle vicinanze di un museo e persino la costruzione di un trenino monorotaia per le visite al comprensorio del colle.
«Mi sto impegnando per promuovere la figura e i luoghi di questo primo re d’Italia, che scelse come capitale proprio la nostra città, e ben venga chi vuole e può aiutarci in questo ambizioso progetto», commenta Franchi.
Un appello che l’amministrazione sembra aver già colto.
«L’interesse e l’attenzione del Comune su iniziative del genere è sicuramente alta», ha spiegato Gianluca Fantoni, vicepresidente del consiglio comunale, che ha assistito alla presentazione e alle spiegazioni storiche di Franchi.
Fonte: da L’Arena di Verona di lunedi’ 19 maggio 2008