Oggi lo sballo è di moda: il modus vivendi e l’ambiente “normali” a molte persone, soprattutto ai giovani, risultano noiosi e cercano di rompere la monotonia cambiando il risultato nella percezione dei loro sensi: una scarica di adrenalina insomma, piccola o grande, che si può ottenere circondandosi di colori accesi, sniffando coca, andando contromano in autostrada, gettando pietre dai cavalcavia e, al limite, ammazzando qualcuno, così, tanto per sfizio, l’importante è che sia diverso dalla realtà di tutti i giorni.
L’insieme di questi fenomeni li definirei come “sindrome del pollo in gabbia” come da ragazzo ho potuto constatare nelle grandi gabbie che mio padre aveva installato in soffitta per l’allevamento di questi pennuti: si beccavano a vicenda fino ad uccidersi.
Al limite si potrebbe dire che le guerre siano necessarie per garantire all’uomo uno spazio vitale o quantomeno limitare l’affollamento su questo pianeta che non ha una superficie illimitata e quindi non può essere tale l’incremento demografico: se non ci pensa l’uomo a limitare le nascite ci penserà la natura (che non è né pietosa né comprensiva) con gli attuali effetti dello stress da sovraffollamento (tanto per cominciare), finendo con ben più drastiche conseguenze in campo alimentare ed energetico.
Vi pregherei di non replicare a questo post ma di digerirlo in silenzio.
Italo
Fonte: srs di Italo