Feb 23 2009

LO SCONCERTANTE RETROSCENA DELLA LEGGE SULLA PRIVACY

Category: Cronaca e notizie,Società e politicagiorgio @ 16:02

A differenza di ciò che molti credono la legge sulla privacy non fu creata nel 1996 (Legge 31/12/1996 n. 675) per adeguare l’italia alle norme internazionali sul trattamento dei dati personali ma per depistare e indottrinare l’opinione pubblica del Norditalia in merito alla evidenza sulla provenienza della criminalità. 

La stragrande parte della criminalità nel Nord è causata da immigrati e meridionali, dalle rapine agli stupri, dagli scippi agli omicidi “passionali”, agli omicidi “per futili motivi”. 

Un esempio: il cosiddetto “Tribunale per i diritti degli immigrati” ha chiesto ed ottenuto che non si menzioni nei giornali la nazionalità dei criminali minorenni  e avrebbe voluto che non la si dicesse neanche per i criminali adulti. 

Così si ha un bel dire che “anche nel Nord ci sono le baby-gang”. 

Con la legge sulla privacy è misteriosamente scomparso anche il fenomeno dei “pendolari della rapina”, meridionali che vengono a rapinare il Nord per poi tornare ai paesi di origine, salvo poi dire che “statisticamente c’è più criminalità al Nord che al Sud”.


Al contrario quando in episodi criminosi sono coinvolti settentrionali (o quantomeno persone con cognomi che sembrano del Nord) nomi e cognomi vengono sbandierati impunemente anche in aperta violazione della stessa legge sulla privacy. 

Un tipico esempio di violazione palese della legge è la vicenda di Cogne dove nomi e cognomi, perfino dei testimoni di secondo piano, sono stati fatti dai mass media per far vedere che non c’entravano dei meridionali!

ALCUNI “MODELLI” STILISTICI DELLA FALSIFICAZIONE MASSMEDIATICA CONNESSI ALLA LEGGE SULLA PRIVACY

Bisogna ricordare che dietro la falsificazione giornalistica vi sono accurati studi condotti da semiologi, sociologi e psicologi per cui niente è lasciato al caso sebbene in qualche caso le esigenze giornalistiche facciano emergere la verità

I crimini commessi da meridionali e immigrati, specialmente se musulmani, vengono ignorati, minimizzati o vengono omessi i nomi e cognomi per non fare capire l’origine etnica della criminalità

La violenza sulle compagne “italiane” da parte di mariti o fidanzati immigrati viene omessa o travisata per favorire la formazione di “coppie miste” veramente italiane

Quando avvengono episodi tipo accoltellamenti, furti, scippi i giornali scrivono “si sospettano balordi DEL LUOGO” o alludono ad un coinvolgimento di qualche familiare delle vittime.

Totale occultamento della cosiddetta “microcriminalità” come il numero spaventoso di furti nelle case che avvengono tutti i giorni anche nelle località più isolate.

Quando tali crimini avvengono nel Nordest scrivono “si pensa ad affiliati alla MALA DEL BRENTA”.

In caso di arresto di criminali meridionali o stranieri si fa sapere di loro di tutto, dall’età al numero di scarpe al luogo di RESIDENZA, ma non il nome o il luogo di ORIGINE che invece vengono accuratamente sbandierati in caso di criminali con cognomi del Nord.

In caso di baby-gang i giornali scrivono “ragazzi di BUONA FAMIGLIA” per fare credere che si tratta di gente del luogo e non di immigrati che nella quasi totalità quantomeno capeggiano le gang. 

E quando sono costretti a menzionare i giovani stranieri questi sono sempre i più buoni, i più bravi, i primi della classe.

Quando si scopre che i “balordi” non erano affatto “del luogo” o che la mala del Brenta non è arrivata fino in Calabria la notizia, quando viene data, viene relegata in un trafiletto visibile a pochi lettori dotati di buona vista.

 

Fonte: fottilitalia.com

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