Un libero ricercatore, ovvero un raccoglione, che annota il reimpiego di un manufatto romano
E’ una attività di ricerca storica ed archeologica che viene praticata non da accademici, ma da normali cittadini che pur essendo impegnati per le loro professioni in attività lavorative diverse, sono animate e legati tutti grandi passioni culturali e intellettuali. Passano buona parte del loro tempo libero in studi e ricerche. Sono legati soprattutto al proprio territorio di residenza che conoscono e visionano attentamente, registrando e fotografando ogni singolo angolo e in alcuni casi, raccogliendo e consegnando alle soprintendenze, reperti, che le arature, le bonifiche del territorio, o le costruzioni edilizie, nella loro normale distruzione archeologica, portano in superficie. Per questo le istituzione e la scienza ufficiale, con disprezzo, nella loro superbia intellettuale e la loro ignoranza umana, chiama queste persone raccoglioni. La leggenda metropolitana dice che il termine sia stato coniato da un professore dell’ovest vicentino docente a Padova. Comunque questi raccoglioni sono responsabili della localizzazione e segnalazione del 90 % delle scoperte archeologiche.