Feb 27 2009

Iscrizione di Ponzio Pilato Gerusalemme

Category: Bibbia ed Egittogiorgio @ 19:38

Israel Antiquities Authority. 26-36 d.C.

Gli archeologi italiani dell’Istituto Lombardo di Milano, nel 1961 durante uno scavo a Cesarea, il più importante porto della Giudea, rinvennero un documento storico unico: un’iscrizione recante il nome di Ponzio Pilato, il Prefetto Romano della Giudea negli anni 26-36 d.C. 

Questo personaggio che, secondo la tradizione avrebbe autorizzato la morte di Gesù, è menzionato dai Vangeli. 

Sebbene negli scavi siano state trovate monete coniate durante il suo governo, nessuna di esse presenta il suo nome. 

L’iscrizione, su pietra calcarea, è stata trovata in un teatro romano (databile fra il III e IV secolo), nel quale era stata riutilizzata come gradino; il reimpiego ha fatto perdere una parte del testo, del quale ora si legge: 

[…] Tiberieum/[…] [Po]ntius Pilatus/[…] [Praef]ectus Iuda[ea]e (Ponzio Pilato, prefetto di Giudea [ha eretto l’edificio in onore di Tiberio]). 

 

Fonte: Storia Libera/ Israel Antiquities Authority/La porta del tempo

4 Risposte a “Iscrizione di Ponzio Pilato Gerusalemme”

  1. La responsabilità di Ponzio Pilato nella condanna a morte di Gesù | don Curzio Nitoglia scrive:

    […] Inoltre i fratelli Lémann spiegano che esistono delleregole giuridiche obbligatorie e ben precise, nel Sinedrio, in ogni causa di criminalità e ci sono state consegnate dalla Misnà di Rabbi Giuda, che verso la fine del II Secolo d. C., volle mettere per iscritto la tradizione giudaica, preoccupato dallo stato deplorevole della sua Nazione, che Adriano voleva disperdere per sempre dalla Giudea. Il Sinedrio ha violato ogni regola di giustizia nel processo di Gesù. Infatti Gesù fu condotto alla casa di Caifa “ove tutti i Preti, gli Scribi e gli Anziani erano riuniti” (Mt., XXVI, 57). S. Giovanni ci dice che “era notte” (Io., XIII, 30). Prima irregolarità perché la Legge giudaica proibisce, sotto pena di nullità, di giudicare di notte: “che si tratti la pena capitale durante il giorno, ma la si sospenda la notte” (Misnà, tratt., Sanhédrin, cap. IV, n. 1). Di notte e quindi dopo il Sacrificio della sera. Seconda irregolarità: “Giudicheranno solo dal Sacrificio del mattino fino a quello della sera” (Talmùd gerosol., tratt. Sanhédrin, cap. I, fol. 19). Era il primo giorno degli azzimi, vigilia della festa di Pasqua. Terza irregolarità: “Non giudicheranno né la vigilia del sabato, né la vigilia di una festa” (Misnà, tratt., Sanhédrin, cap. IV, n. 1). Inoltre “Caifa interrogò Gesù” (Io., XVIII, 19). Lo stesso Caifa aveva dichiarato che il bene pubblico richiedeva la morte di Gesù. Vale a dire l’accusatore è anche giudice; ecco la quarta irregolarità. La legislazione ebraica distingue nettamente giudice ed accusatore e proibisce che l’uno sia anche l’altro (Deut., XIX, 16 – 17). I fratelli Lémann hanno riscontrato ben ventisette irregolarità; io mi fermo qui alla quarta, rimandando il lettore che volesse approfondire la questione all’opera citata. foto pietra iscrizione Ponzio Pilato da: http://www.veja.it/2009/02/27/iscrizione-di-ponzio-pilato-gerusalemme/ […]

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