Restauro ad Alto San Nazaro
Di Camilla Bertoni
La scoperta Alto San Nazaro, durante i lavori al complesso per trasformarlo in residenze di lusso
Le ruspe sono al lavoro da gennaio nel borgo di Alto San Nazaro, nato nel 1887 per conto della Società Anonima Cooperativa Edificatrice di Case Operaie, come borgo popolare destinato agli operai al lavoro nelle fabbriche di Veronetta.
Il complesso è destinato ora a diventare nucleo residenziale di lusso. Da molti anni in abbandono, abitato abusivamente e in rovina, il borgo, originariamente chiamato Quartiere XVI ottobre, è collocato a ridosso delle mura scaligere, in alto sulla collina che domina via San Nazaro, dalla quale è raggiungibile attraverso una lunga e scenografica scalinata concepita contestualmente alla sua realizzazione. Oltre alla vista mozzafiato sulla città, l’area edificata nasconde anche altro un gioiello: un tratto di mura di cinta della città, in conci di tufo, di età precomunale, forse addirittura risalente al regno di Teodorico, che chiude sul retro il terreno di pertinenza.
Il muro corre parallelo alle mura scaligere, qualche metro più internamente alla città, e versa in condizione di grave degrado. Per questo la direzione lavori della Protec, impresa che sta eseguendo la ristrutturazione delle case di Alto San Nazaro, vincolate dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici, ha chiesto la supervisione della Soprintendenza ai Beni Archeologici per procedere al restauro e al consolidamento del tratto di mura, già in passato in parte crollato. Frequenti sono infatti i punti critici dove mancano conci, mentre il profilo denota un forte incurvamento.
La soprintendenza ha già fatto i primi sopralluoghi e l’impresa è in attesa di indicazioni. Dopo che Teodorico fu signore di Verona, installandovi il suo famoso palazzo, fortificando e arricchendo la città di chiese ed edifici, Verona divenne longobarda sotto Alboino nel 568, e le sue possenti mura contavano allora quarantotto torri. Tratti dell’antica cinta sono visibili in vari punti della città, anche poco sotto l’area di Alto San Nazaro, nella porta Organa.
Solo in parte rimasto di proprietà dell’Ater, il complesso di Alto San Nazaro è di proprietà privata, e provvederà anche la realizzazione di impianti sportivi.
Fonte: srs di Camilla Bertoni da il Corriere del Veneto – VERONA – 2009-03-28