La legge francese HADOPI, che prevedeva la disconnessione da Internet e l’immissione in lista nera, senza processo, per chiunque fosse stato semplicemente accusato tre volte di aver scaricato materiale vincolato dal diritto d’autore, è stata respinta dal Consiglio Costituzionale francese.
Si è capito, magari un tantinello in ritardo, che “il principio della presunzione d’innocenza è più importante dei piani demenziali delle industrie dell’intrattenimento per prolungare artificialmente i loro modelli obsoleti”, come scrive BoingBoing.
Purtroppo non ci sono sanzioni per le case discocinematografiche, per gli editori e per i politici, Sarkozy compreso, che hanno proposto, promosso e approvato una delle leggi più assurde degli ultimi decenni. John Kennedy, presidente dell’IFPI, l’aveva serenamente definita “efficace e proporzionata”. Un po’ come la lapidazione per l’adulterio. Taccio, per decenza, sui politici italiani che avevano espresso ammirazione per la legge-ghigliottina francese.
Questa gente era insomma disposta a buttare al vento i princìpi di base del diritto pur di difendere le canzonette. E la fa franca?
Fonte: http://attivissimo.blogspot.com/