Finalmente anche i grandi media – (come al solito sempre in ritardo) – si sono accorti che nel mondo manca il cibo, e che nei Paesi della povertà scoppiano tumulti per il pane e il riso rincarato. Ovviamente, forniscono il risaputo elenco di cause: aumentati consumi cinesi e indiani, global warming, cereali destinati a bio-carburante anzichè all’alimentazione; e infine, la «speculazione»: gli investitori speculativi (hedge fund) sono lì a guadagnare sui rincari, puntanto su ulteriori rincari e con ciò provocandoli.
Ma tacciono sempre la causa primaria della carestia avanzante, che è la dittatura globale della finanza bancaria, di un’economia in cui i valori sono esclusivamente monetari.
La finanza, semplicemente, odia l’agricoltura. La odia da sempre. Perchè?
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