Marco Peresani e collaboratrici
Fumane. Nuova importante scoperta archeologica nella grotta: gli studiosi dell’Università di Ferrara hanno portato alla luce un vero e proprio laboratorio artigiano
di Giancarla Gallo
Non finisce di sorprendere la grotta di fumane, uno dei più importanti insediamenti umani della preistoria, nel quale sono venuti alla luce i dipinti più antichi a livello europeo. L’ultima scoperta è di questi giorni: si tratta del ritrovamento di un laboratorio artigianale, una vera e propria «macelleria», utilizzato 50 mila anni fa dall’uomo di Neanderthal. Al riparo nella grotta, gli uomini preistorici spellavano e spolpavano gli animali uccisi.
Gli archeologi hanno portato alla luce un numero cospicuo di schegge di selce di dimensioni ridotte, dei piccoli coltelli in pietra, che ricoprono fittamente una decina di metri quadrati della grotta, mentre le ossa degli animali sono state individuate in fondo alla cavità, a ridosso delle pareti.
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