Set 30 2009

VERONA 1187: ATTO DI CONSACRAZIONE DEL DUOMO DI VERONA

Category: Chiesa veronese,Libri e fonti,Verona storia e artegiorgio @ 08:10

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Duomo di Verona

 

Storia della chiesa di Verona

 

(F. Unghelli,  Italia sacra, Venezia 1720 da originale perduto esistente nell’archivio dei canonici della Cattedrale di Verona)

 

Domenica 13 settembre, in Verona, davanti alla chiesa maggiore di Verona. In presenza dei signori cardinali di Santa Romana Chiesa, cioè, Tebaldo vescovo di Ostia, Enrico vescovo di Albano, Pietro de Bona, maestro Laborante, Adelardo, e maestro Graziano, maestro Pietro da Piacenza e maestro Rodolfo, Riprando vescovo di Verona, il vescovo di Voi vescovo scozzese, Adriano arciprete della chiesa maggiore di Verona, Uguccione presbitero, Adelardo presbitero cantore, Viviano presbitero, Marchesio maestro presbitero, Lotesio, Claribaldo, Andrea presbitero, canonici di questachiesa veronese e moltissimi altri chierici e laici e donne.

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Set 28 2009

I Papi della cattedrale di Verona

Category: Chiesa veronese,Verona storia e artegiorgio @ 20:42

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Papa Lucio III

 

Lucio III, nato Ubaldo Allucingoli, fu Papa dal 1 settembre 1181 alla sua morte, avvenuta il 25 novembre 1185.

Nativo della repubblica indipendente di Lucca, entrò nell’ordine Cistercense. Venne nominato cardinale-sacerdote di Santa Prassede da Papa Innocenzo II e cardinale-vescovo di Ostia e Velletri da Papa Adriano IV. Fu uno dei cardinali più influenti durante il pontificato di Papa Alessandro III.

Dopo essere stato eletto Papa, visse a Roma dal novembre 1181 al marzo 1182, ma il dissenso che regnava in città lo spinse a passare il resto del suo pontificato in esilio, principalmente aVelletri, Anagni e Verona.

Disputò all’imperatore Federico I come venne disposto dei territori della Contessa Matilde di Toscana. La controversia sulla successione all’eredità della Contessa era rimasta in sospeso dalla pace del 1177, e l’imperatore Federico propose nel 1182 che la Curia dovesse rinunciare alle sue pretese, ricevendo in cambio due decimi delle entrate imperiali dell’Italia: un decimo per il Papa e l’altro per i cardinali. Lucio non acconsentì né a questa proposta, né ad un compromesso avanzato da Federico l’anno successivo; tantomeno la discussione personale tra i due potenti, che si svolse a Verona nell’ottobre del 1184, portò a risultati definitivi.

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Set 28 2009

IL DUOMO DI VERONA: FONTI

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Il Duomo di Verona visto da Castel San Pietro

 

Non esistono testimoniata di documenti che attestino con certezza le fasi dei lavori. Esistono tuttavia notizie, per lo più riferite da storici locali, a partire dal XVI secolo, che ci permettono di conoscere alcune date utili per la definizione di una cronologia del manufatto.

Il battistero di S. Giovanni in Fonte fu riedificato dal vescovo Bemardo nel 1123; la chiesa di S. Elena fu riconsacrata da Pellegrino patriarca di Aquileia nel 1140, come attesta un’epigrafe. Negli degli stessi anni inoltre fu la ristrutturazione delle case canonicali ed infine la costruzione del chiostro le cui prime notizie si fanno risalire al 1123.

Per quanto riguarda invece la fondazione della cattedrale, una notizia ci viene dallo storico Canobbio secondo cui:

«nel 1139 furono principiati i fondamenti del Domo nel modello, che di presente si vede».

I lavori sarebbero iniziati durante l’episcopato di Teobaldo II (1135-1157).

A tale proposito è opportuno segnalare che, a partire dal periodo in cui Teobaldo fu arciprete del capitolo, furono emessi dei privilegi papali. Nel 1121 questi furono concessi a Teobaldo dal papa Callisto II e poi riconfermati nel 1132 da Inocenzo II .  Gli stessi furono successivamente riconfermati da Innocenzo II nei confronti del nuovo arciprete Gilberto nel 1140), e infine nel 1177 da Alessandro III nei confronti di Riprando, eletto vescovo nel 1185.

La concessione del godimento di benefici si fa collegare in parte alla necessità di reperire fondi per intraprendere l’opera di risistemazione dell’area definita dalla cattedrale e dai complessi adiacenti negli anni immediatamente successivi al terremoto. Inoltre proprio Teobaldo e Riprando furono i maggiori artefici di una vera e propria riforma ecclesiastica della diocesi.

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Set 25 2009

Verona: La storia sotto i nostri piedi

Category: Verona archeologia e paleontologiagiorgio @ 20:42

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Scavi in Piazza delle Poste

Le «indagini» della Soprintendenza sulla dimensione urbanistica

Le stratigrafie del sottosuolo aggiungono nuovi elementi alla conoscenza del patrimonio archeologico di Verona.

La prima documentazione certa di una occupazione dell’attuale centro storico della città si riscontra nell’area a sinistra del fiume con testimonianze provenienti da Porta S. Giorgio e da via Carducci, entrambe databili da IX e VIII secolo a.C. cui si devono aggiungere materiali ceramici rinvenuti in via Redentore e in Regaste Redentore. Tali ritrovamenti indicano che l’occupazione della collina di S. Pietro, in posizione strategica per il dominio del passaggio del fiume, si inserisce in un ambiente culturale protoveneto, collegato cioè ai paleoveneti di cui sono state trovate tracce sia a Ponte Florio, sia sui pendii del castello di Montorio sia a S. Maria di Zevio.

La collina di S. Pietro, e le sue adiacenze, resterà fino alla costituzione del municipio la zona in cui si svilupperà la primitiva Verona, tuttavia le possibilità di ricostruzione dell’abitato preromano e poi dell’ oppidum sono minime, proprio a causa della dinamica dell’evoluzione urbanistica della collina stessa. (1)

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Set 24 2009

Peter John Hudson chi è.

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L’archeologo  Peter John Hudson

 

Dai suoi scavi durati vent’anni una messe enorme di reperti

 

Peter John Hudson è nato a Manchester il 26 settembre 1954, nella stessa città e nello stesso anno dell’altro famoso «inglese di Verona», lo scrittore Tim Parks (ma non si frequentano e l’unica cosa che li unisce è che a volte Peter legge gli articoli di Tim sul «Guardian», compresi quelli sportivi da cui è stato tratto il discusso libro sui tifosi del Verona). Peter è figlio unico. Il papà comprava tessuti per la Cooperative Society, la più antica catena di supermercati di Manchester, e amava il cricket; la mamma faceva la segretaria part-time in studi d’avvocato del centro.

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Set 23 2009

Gianni Cantù intervista

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Gianni Cantù con una copia di “Marcherita Pusterla” che il suo avo Cesare scrisse in carcere sulla carta da bugliolo

 

Il  cronista de L’Arena di Verona che scoprì Ludwig: “So chi portò la bomba fino alla stazione di Bologna.”  Infiltrato nell’ultrasinistra, fu il primo a riconoscere Feltrinelli sotto il traliccio di Segrate. Smascherò anche  un serial killer peggiore di Stefanin.  Ora a 88 anni scrive libri su Egizi e Romani

Con questo «tipo italiano» ho avuto la fortuna di lavorare per un decennio. Lo conobbi nella redazione dell’Arena. Era l’estate del 1975. Lui aveva già 52 anni e veniva dall’agenzia Ansa di Milano, io solo 19 e spuntavo dal nulla di Verona. Il quotidiano locale mi aveva assunto per una sostituzione in cronaca. La prima sera stappò una bottiglia di champagne. Mica in mio onore, ovvio. Festeggiava con i colleghi i 10 anni dall’esame di Stato che lo aveva ammesso nell’Ordine dei giornalisti. In realtà esercitava la professione già da 30, dal 1945 o giù di lì.

Ho incontrato Gianni Cantù la scorsa settimana. Aveva da poco festeggiato il suo 86° compleanno. Stessa lucidità mentale, stessa passione per i fatti della vita. Anche la sordità, sempre la stessa, perlomeno non peggiorata rispetto alla fine degli Anni 80, quando dovemmo minacciare uno sciopero perché la società editrice dell’Arena si rifiutava di acquistare un amplificatore telefonico da poche migliaia di lire che gli avrebbe reso più agevole il lavoro. A un cronista di nera così, qualsiasi giornale avrebbe fatto ponti, e cimici, d’oro: il primo a riconoscere Giangiacomo Feltrinelli sventrato dalla bomba sotto il traliccio di Segrate; il primo a giungere davanti alla questura di Milano dove Gianfranco Bertoli aveva fatto esplodere un ordigno; il primo ad avvicinare il generale James Lee Dozier appena strappato alle grinfie dei brigatisti rossi. E l’unico a uscire in edizione straordinaria quando fu rilasciato dai rapitori il presidente del Verona Hellas, Saverio Garonzi, e quando fu liberata dai carabinieri la piccola Patrizia Tacchella, figlia del re dei jeans Carrera; l’unico a polemizzare a mezzo stampa con Ludwig, fino a tendere un trabocchetto mediatico che risultò decisivo per la cattura degli irreprensibili studenti Wolfgang Abel e Marco Furlan, poi condannati per 15 omicidi; l’unico ad aver capito che il duo era in realtà un trio; l’unico a conoscere una verità dirompente e mai scritta sulla strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna.

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Set 21 2009

Verona. Castel San Pietro, questo sconosciuto

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Verona: Castel San Pietro, questo sconosciuto

 

L’anno scorso, in autunno 2007, sono iniziati i lavori di sistemazione del Castello di San Pietro, ritengo quindi opportuno, quest’anno, raccontare la storia del monumento più importante di Veronetta perché, su quel colle, si racconta che sia nata la città di Verona. Infatti Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, dice che Verona era stata fondata dai Reti e dagli Euganei.

Oggi, con le ricerche archeologiche, sappiamo che gli Euganei sono vissuti nell’ età del Bronzo da 4000 a 3000 anni fa. In questo periodo di tempo abbiamo le Palafitte attorno al Lago di Garda e lungo il Mincio; le Terreamare: villaggi fortificati da un terrapieno in pianura (il più vicino a noi è il Castel del Leppia vicino all’ Adige, a Sud Est di San Martino Buon Albergo) e i Castellieri, villaggi sorti sulle colline e in montagna, difesi da mura a secco. Perciò Castel San Pietro era un castelliere e la sua fonte d’acqua era la Fontana del Ferro, sorgente famosissima per i Veronesi e ricchissima di leggende. Altro castelliere si trovava dove oggi abbiamo la torricella Austriaca n° 1  e la sorgente per i suoi abitanti è la vicinissima Fontana di Sommavalle. In conclusione: Veronetta è la città più antica della Pianura Padana.

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Set 10 2009

Temporale

Category: Fotografie e immaginigiorgio @ 21:55

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Set 10 2009

Cascata del Serio

Category: Fotografie e immaginigiorgio @ 20:29

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Set 10 2009

Nessuno vede il colore dei propri occhi

Category: Fotografie e immaginigiorgio @ 20:04

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Set 06 2009

CASTEL SAN PIETRO: IL CASTELLO DI CANGRANDE DA VERONA

L’anno scorso abbiamo scritto la storia di Castel San Pietro partendo dalla preistoria. Su questo argomento alcuni amici mi hanno contestato dicendomi che Can Grande non costruì mai il suo Castello sul colle di San Pietro, infatti tutti gli studiosi antichi e moderni sostengono che sia opera di Giangaleazzo Visconti. Inoltre mi hanno chiesto dove fossero le prove di quanto andavo sostenendo.

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Set 02 2009

Dal museo di Neandertal alla grotta dei cugini del riparo Solinas di Fumane

Category: Verona archeologia e paleontologiagiorgio @ 19:47

 

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L’ingresso della grotta di Fumane, tesoro dell’archeologia mondiale


Di Giancarla Gallo

 

FUMANE. Entusiasta il direttore del museo tedesco in visita al riparo Solinas di Fumane, che ospitò l’uomo primitivo.

Weniger: «Il sito veronese è il più importante nel Mediterraneo: sarà promosso in tutto il mondo»

Grandissimo interesse ha dimostrato il direttore del museo di Neandertal in visita alla Grotta di Fumane, una delle dieci al mondo che testimoniano la frequentazione dell’homo neandertalensis e il succedere dell’homo sapiens. «Sono rimasto molto impressionato», ha detto Gerd-Christian Weniger, che non aveva mai visitato prima il riparo, «penso che Fumane sia il sito più importante del Mediterraneo. La popolazione neandertalense estinta è scomparsa rimpiazzata da quella del sapiens anatomicamente moderno e nella nostra disciplina, l’antropologia, la ricerca delle cause di questo fenomeno è uno dei concetti più dibattuti. Ci sono al mondo almeno duecento università e istituti di ricerca, che si occupano di questa questione. Dopo aver visitato questo sito, sono convinto che Fumane giocherà un ruolo chiave».

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