RISORGIMENTO. L’ALTRA VERITA’
OPPORTUNISTA. Goffredo Mameli. Fratelli d’Italia non è opera sua ma di frate Anastasio Cannata
Con la scusa dell’Unità intere generazioni hanno speculati sul disinteresse dei patrioti per affari tutt’altro che gloriosi.
Il Risorgimento è quello che ci hanno insegnato a scuola? Nelle pagine dei sussidiari – quelli sui cui hanno studiato i nonni, i padri e, purtroppo, i figli e i nipoti – è uno spreco di retorica, e di buoni sentimenti, capaci di allineare un raro repertorio di luoghi comuni.
Gli autori. a ogni capoverso, si sono impegnati a citare: la Nazione, la Riunione, l’Autonomia, l’Indipendenza, l’Unificazione. Il tutto con uno spreco davvero eccessivo di lettere maiuscole e di virgolette per amplificare e sottolineare il significato di concetti di per sé chiari nel significato letterale e già abbastanza esagerati in quello concettuale. Sono i principi che rappresenterebbero la pietra angolare del nuovo edificio – Italia – dove coesisterebbero libertà, coscienza, Dio e popolo, religione, solidarietà, altruismo, gloria, diritto insopprimibile delle genti, redenzione, nuova alba e rinnovellate speranze. Mica facile! È stato necessario scuotere il giogo che ci asserviva, sotto gli occhi dell’Europa che ci guardava, mettere in campo animi indomiti e tenaci, spezzare le catene della tirannide e dare corpo a un’idea vagheggiata da secoli.
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