Caro direttore, ho letto lei lenzuolata di martedì scorso ed essendo cocciuto e rompiballe, cito alcuni errori.
Sul generale Chrzanowsky il nostro Del Bocca nota che aveva servito con Napoleone, per segnalarne l’età avanzata. Ma i generali dell’epoca erano tutti coetanei, Radetzky compreso. Sull’ impronunciabilità del cognome non mi pronuncio, ma sembra chiaro che neanche il capo delle truppe imperiali si chiamasse Rossi. Ulteriore difetto del Chrzanowsky era il non parlare l’italiano usando «il francese con chi era in grado di capirlo». Cioè tutto l’entourage delle alte sfere militari con cui trattava quotidianamente, visto che non solo il francese era la lingua franca Internazionale dell’epoca (utilizzata quindi da nobili e funzionari), ma soprattutto era la lingua parlata dalla corte sabauta ( o forse Del Bocca ignora che Vittorio Emanuele II parlava un ottimo francese, un superbo piemontese e un sdentato italiano?)
Quando finalmente arriva il momento di criticare il generale polacco su questioni rilevanti, cioè la strategia. Del Boca che fa? Ammette che non era sbagliata! In compenso non cita neppure di sfuggita i forti contrasti sorti proprio su questioni tattiche che si ebbero nel campo imperiale tra Radetzky e il conte Laval Nugent di Westmeath (comandante del corpo di riserva austriaco), che per poco non favoriva i sabauti.
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