RISORGIMENTO. L’ALTRA VERITA’
Cavour si inventò di partecipare al conflitto che, opponendo Russia e Turchia, si stava scatenando per il controllo della Crimea, una penisola di qualche decina di chilometri quadrati che la maggior parte degli occidentali faceva fatica a collocare geograficamente e che, del resto, non conosceva. Peraltro – anche ai giorni nostri – dove si trova esattamente Herat o Falluja?
Quel contenzioso era uno dei tanti che si dipanavano nell’Ottocento e che poi, in un modo o nell’altro, trovava una soluzione se non proprio accettabile, sufficiente almeno per smetterla di tirarsi schioppettate e tirare avanti pacificamente per qualche tempo.
Quella volta diventò una “guerra mondiale” che mise a soqquadro le diplomazie e i Governi di un intero continente.
SCONTRO DECISO DALLLA MINORANZA
Gli storici hanno a lungo riflettuto sulla questione per concludere che non sono affatto evidenti le cause di un allargamento così generalizzato del conflitto.
Perché una bega di piccole dimensioni coinvolse Francia e Inghilterra? E che senso aveva massacrare, migliaia di soldati, portati in una plaga desolata che non interessava nessuno? L’episodio più famoso di quel conflitto fu la carica della cavalleria britannica contro le postazioni dell’artiglieria russa di Balaclava: un assalto eroico per la poesia che scrisse Tennyson e per il film che venne girato dagli americani. Dal punto di vista della strategia militare, quell’ azione era quanto di più sconclusionato si potesse immaginare. E, infatti, venne originata da un malinteso attribuito al colonnello Raglan che, come ufficiale, valeva poco e – non a caso – lasciò traccia soltanto nella storia della moda maschile per via dei soprabiti che si faceva tagliare su misura.