RISORGIMENTO. L’ALTRA VERITA’
Pronto a predare donne di tutte le età e condizioni sociali – fino al punto di macchiarsi dell’assassinio del marito di Anita – il “condottiero Nizzardo” si lasciò sempre trascinare non da una ideologia politica coerente, ma dal senso di avventura che lo portò a incappare in iniziative dall’esito disastroso
Giuseppe Garibaldi? Rubava i cavalli e quando lo catturarono, in Sud America, gli tagliarono un orecchio, secondo il codice gaucho che puniva con la legge del taglione chi toccava gli animali degli altri. Dovette farsi crescere i capelli e lasciarli cadere sulla guancia per nascondere il padiglione che gli mancava.
Fra i tanti mestieri che praticò saltuariamente, fra un’avventura e l’altra, accettò di fare lo schiavista. Riempiva la stiva della nave di cinesi che dovevano lavorare il “guano” destinato a essere utilizzato come fertilizzante. Si segnalò come comandante di buon cuore, rispetto ai colleghi che trattavano quella povera gente peggio delle bestie: i suoi schiavi arrivavano “in buona salute” e persino “grassottelli”.
UCCIDE IL MARITO DELLA BELLA ANITA
E per conquistarsi l’amore di Anita non andò per il sottile: ammazzo direttamente il marito che gli intralciava la strada. Un giorno, a bordo della nave “Rio Pardo” vide, con il cannocchiale, il viso della donna destinata a condividere fino alla morte (sulla spiaggia di Ravenna) la sua vita di guerrigliero. Lo confessò lui stesso, con toni involontariamente trucidi, raccontando la storia del suo innamoramento che compare nell’Edizione nazionali degli scritti di Garibaldi. «Io non avea mai pensato al matrimonio». E, tuttavia, la mancanza di un legame solido e formale non significava rinunciare alla soddisfazione dei sensi. Anzi: «Avea bisogno di chi mi amasse…e subito!». Bastava guardarsi in giro. «Con quel pensiero, dall’alto del cassero, io volgea lo sguardo a terra. Scorgea donne occupate in domestici trattenimenti ma una giovane mi attraeva sopra le altre. Ordinai perciò che mi sbarcassero e mi avviai verso quella casa con una di quelle soluzioni che non falliscono».
Continua a leggere”Giuseppe Garibaldi, rozzo e senza principi saldi, esordì come …schiavista”