L’ Onorevole Bersani: “E’ ora di pensare anche ai problemi del Paese”
Magari a tempo perso Onorevole, Lei che dice?
Yes we can?
Nov 27 2009
L’ Onorevole Bersani: “E’ ora di pensare anche ai problemi del Paese”
Magari a tempo perso Onorevole, Lei che dice?
Yes we can?
Nov 27 2009
Vecchio scritto “goliardico” del Gatti del 2004, è passato un lustro, invece di invecchiare, è diventato più attuale.
La Casta, ossia il sitema politico-mafioso che regge l’unità d’italia, sente odore di rivoluzione e mette in scena ogni strategia alfine di contenere il disfacimento dello stato-zombie.
Adriano Celentano, si lascia sfuggire una affermazione eloquente .
“(Riferendosi a Prodi, primo ministro di allora ) Forse è sulla strada giusta, ma il popolo non gradisce“.
Avete capito? Non sono loro a sfruttarvi, siete voi il male.
NON SONO LORO a sbagliare SIETE VOI a non capire.
Perché, NON SONO LORO che fanno entrare immigrati senza criterio SIETE VOI che non gradite e non integrate abbastanza.
NON SONO LORO a rovinare le finanze dello stato con i loro stipendi e pensioni d’oro, SIETE VOI che guadagnate troppo col vostro stipendio precario da 900 euro.
Nov 27 2009
Caro professor Galli della Loggia, sono uno studente universitario di 24 anni con una certa passione per la storia. Sono un leghista, abbastanza convinto. E lo confesso: se faccio un bilancio, certamente sommario, dall’Unità nazionale ad oggi, le cose per cui vergognarmi mi sembrano maggiori rispetto a quelle di cui essere fiero.
Penso al Risorgimento, alla massoneria e al disegno di conquista dei Savoia, rifletto sul fatto che nel Mezzogiorno furono inviate truppe per decenni per sedare le rivolte e credo che queste cose abbiano più il sapore della conquista che della liberazione. E penso, ancora, al referendum falsato per l’annessione del Veneto e al trasformismo delle elite politiche post-risorgimentali. E poi il fascismo, con la sua artificiosa ricostruzione di una romanità perduta e imposta a un popolo eterogeneo e diviso per 1500 anni che della «romanità classica » conservava ben poco: la costruzione di una «religione politica» forzata al posto di una «religione civile» come invece avvenne in Francia con la Rivoluzione, che fu davvero l’evento fondante di un popolo. In Italia l’unica cosa «fondante» potrebbe essere stata la Resistenza: ma anche lì, a guardare bene, c’era una Linea gotica a dividere chi la guerra civile l’aveva in casa da chi era già in qualche maniera libero.
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