Sismografo Lessinia Est
Verona 8/9 giugno 2012: La Lessinia ha il parkinson, leggero, leggero, ma ce la!
Sperem ben!
Giu 09 2012
Sismografo Lessinia Est
Verona 8/9 giugno 2012: La Lessinia ha il parkinson, leggero, leggero, ma ce la!
Sperem ben!
Giu 09 2012
Fibula tipo a drago con arco fuso in un sol pezzo databile VII sec. a.C. trovata tra San Zeno e Colognola ai Colli nel 1886
Luciano Salzani
Nel tracciare la preistoria di un’area limitata, quale il territorio di un comune, vanno sempre tenuti presenti l’ambiente e i processi storici e culturali di carattere generale in cui tale area si colloca.
Il territorio di Colognola ai Colli, (nella provincia di Verona), è posto lungo il margine meridionale dei Monti Lessini, allo sbocco di larghe vallate. È situato dunque presso importanti vie di transito e nello stesso tempo presenta piccoli rilievi sparsi, dolci pendici collinari, abbondanza di risorgive, che sono condizioni particolarmente favorevoli per gli insediamenti umani.
Sistematiche ricerche archeologiche nella zona si sono avute soltanto negli ultimi anni e perciò l’attuale documentazione non può essere presa come campione completo della presenza umana in questo territorio.
Continua a leggere”COLOGNOLA AI COLLI NELL’ETÀ DEL BRONZO E DEL FERRO”
Giu 08 2012
Le deformazioni più rilevanti sono state individuate nel Modenese. In altre aree c’è stato un abbassamento di 3 centimetri. Lo studio è condotto dall’Agenzia spaziale italiana
Roma. Il terremoto nel modenese del 29 maggio ha sollevato il suolo fino a 12 centimetri: lo dimostrano i dati dei satelliti radar Cosmo-SkyMed, dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), attivati dopo il sisma del 20 maggio su richiesta della Protezione Civile. I dati sono stati utilizzati da Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irea-Cnr).
Giu 08 2012
NOTA PRELIMINARE CONCERNENTE ALCUNI ASPETTI INSEDIATIVI RELATIVI AL NUCLEO ABITATIVO DI ETÀ PROTOSTORICA – STORICA DI MONTE CASTEGGIONI.
Di Claudio Balista
Risulta piuttosto impegnativo, e in un certo senso pericoloso, tentare di sviluppare alcuni dei vari motivi ecologico-insediamentali che possono aver concorso a determinare l’elezione del colle di Casteggioni di Colognola ai Colli a sede di nucleo abitativo protostorico, specie sulla base di parzialmente inediti risultati emersi dai limitati interventi di scavo condotti dalla Soprintendenza alle Antichità del Veneto nei mesi di maggio-giugno 1981-’82.
L’abitato attuale di Colognola ai Colli conserva l’aspetto di un ombroso e disteso insediamento collinare, parzialmente mimetizzato su una delle prominenze con cui si conclude una delle diramazioni secondarie di quella più ampia dorsale medio-lessinea che rinserra ad oriente, con sviluppo prevalentemente meridiano, il piatto solco allungato della Val d’Illasi.
Giu 07 2012
AAA – VORREI ATTIRARE PER UN ATTIMO LA VOSTRA ATTENZIONE. VORREI INFORMARMI SULL’EFFETTIVA SITUAZIONE IN CUI VERSA L’EMILIA TERREMOTATA.
Non credete a ciò che dicono i giornali e tg. Ascoltate le parole di una che sta vivendo questa situazione.
Con oggi ( domenica 3 giugno) sono 14 giorni in cui le forti scosse non ci danno tregua.
La protezione civile è totalmente DISORGANIZZATA.
Le tende e i sacchi a pelo per l’80% se li sono dovuti comprare la popolazione. Gli sfollati non sono 15.000, 20.000 o 60.000 come vogliono farvi credere. Siamo intere città con relative frazioni.
Tra chi non ha più la casa e chi ha paura, nessuno dorme negli edifici.
Siamo senza ospedali e hanno pure il coraggio di farci pagare il ticket per i medicinali.
Parlando con un carabiniere (i pochi 4 gatti che si stanno davvero facendo un mazzo tanto), gruppi di delinquenti organizzati si stanno muovendo da diverse zone d’Italia per depredare aziende e case. Non abbiamo abbastanza forze dell’ordine per contrastare questi approfittatori.
E nonostante tutto ciò, nonostante i morti, la gente che ha bisogno di cibo e riparo, c’è gente come un certo proprietario di un certo conad di carpi che piuttosto che regalare agli sfollati una dozzina di casse di pane avanzate, ha preferito BUTTARLE. In più fa andare a lavorare i suoi dipendenti in uno stabile con crepe grosse come pugni. Buona giornata.
Da FACEBOOK
Giu 07 2012
Di Geoffrey Hull, linguista della University of West Sydney, Australia.
Riporto la prima e la seconda parte dell’estratto di un interessante, approfondito e straordinariamente documentato saggio, opera del prof. Geoffrey Hull, docente all’Università di Melbourne: testimonianza sorprendente di come il problema delle lingue minoritarie (anche di quelle ostinatamente negate dalla ignorante ufficialità politica romana) sia ormai al centro dell’attenzione dei più illustri ricercatori, e per di più in un Paese geograficamente così lontano da noi.
Nell’isolare dal sistema linguistico italiano le parlate ladine, Ascoli lasciò in un limbo terminologico i dialetti che il Biondelli, trent’anni prima, aveva denominato “GALLO-ITALICI” (1).
Secondo l’illustre dialettologo goriziano, il piemontese, il ligure, il lombardo e l’emiliano-romagnolo, “si distaccano dal sistema italiano vero e proprio, ma pur non entrano a far parte di alcun sistema neolatino estraneo all’Italia” (2).
Durante i primi decenni dell’unità nazionale i glottologi provarono a definire più chiaramente lo status del “gallo-italico” nei confronti del ladino da un lato e dei dialetti peninsulari dall’altro. In quell’epoca di nazionalismo esasperato era difficile che l’indagine non assumesse toni politici. Parecchi studiosi infatti si sentivano in dovere di dimostrare a priori l’italianità sia del gallo-italico sia del ladino, mentre l’insistenza di altri linguisti (soprattutto germanofoni) sulla fisionomia palesemente galloromanza dei due gruppi non poteva allora non sembrare colorita di pregiudizi antirisorgimentali (3).
Continua a leggere”LA LINGUA PADANA O PADANESE – PRIMA PARTE”
Giu 06 2012
Giu 05 2012
Per porre fine ai maltrattamenti su alcune specie di animali come cani, gatti o cavalli siamo, giustamente, pronti a mobilitarci, a raccogliere firme su internet e a scrive lettere di sdegno ai quotidiani.
Il nostro cuore si riempie di rabbia quando vediamo in TV le raccapriccianti immagini delle galline ovaiole costrette in spazi angusti, nella sporcizia e con gli arti atrofizzati o quando ci sbattono davanti agli occhi le sequenze dei cagnolini importati illegalmente dall’est europeo in camion asfittici, senza cibo e acqua.
Davanti a tanta crudeltà un moto di rabbia ci assale e il nostro smisurato amore verso gli animali si manifesta con tutta la sua forza.
Quando però, quando altre specie o razze di animali sono allevate in condizioni altrettanto raccapriccianti e ancora in tenera età sono portate al macello per essere letteralmente scannane per poi finire sulle nostre tavole, il nostro incommensurabile amore verso gli animali improvvisamente scompare.
Micini e cagnolini ci riempiono di gioia, maialini, coniglietti e pesciolini ci riempiono…la pancia.
Se questa non è ipocrisia è perlomeno… razzismo alimentare.
Fonte: da Excalibur del 8 aprile 2012
Link: http://excaliburitalia.wordpress.com/2012/04/08/razzismo-alimentare/
Giu 05 2012
LE LOBBY DEL GIOCO D’AZZARDO EVADONO 98 MILIARDI E RICEVONO SCONTO DEL 96%
Ufficialmente e formalmente si è trattato di dimissioni. In verità, pare che desse parecchio fastidio ai “poteri forti”, alla politica e alla criminalità organizzata. Per questo è stato “gentilmente invitato” a farsi da parte.
“Chiedo scusa a tutti quelli che mi hanno dato fiducia, ma sono stato costretto a dare le dimissioni“, ha scritto su Twitter l’ex colonnello. ”Qualche modulo e una dozzina di firme sono bastati per cancellare 37 anni di sacrifici e di soddisfazioni”, ha aggiunto il militare qualche ora dopo. Parole più che eloquenti.
Ma chi è Umberto Rapetto? Per i più si tratta di un nome insignificante. Eppure siamo di fronte a un super esperto di informatica e lotta alle frodi. Autore di numerose pubblicazioni, è anche docente universitario. Gli Stati Uniti ce lo invidiano. Le sue competenze e la sua intensissima attività hanno consentito al nostro Stato di individuare migliaia di evasori fiscali. Peccato che poi le somme concretamente recuperate sono minime.
Continua a leggere”UMBERTO RAPETTO NON È PIÙ UN COLONNELLO DELLA GUARDIA DI FINANZA.”
Giu 04 2012
Verona 4 giugno 2012 ore 23,50
Guardando il sismografo della Lessinia est, Verona sta da un paio di ore un po’ “tremando”.
Sperem bem
Giu 04 2012
Agli inizi degli anni ’80, per la prima volta nella loro storia, i lavoratori della Mondadori di Verona entrarono in “cassa integrazione”. Con Arnoldo non era mai successo, ma con le nuove proprietà tutto stava cambiando ed essi capirono che era finito un mondo e il lo rostatus sarebbe cambiato, cambiato per sempre. Sarebbero stati un’altra cosa, ma non sapevano cosa.
Per ricordare questo funesto passaggio, i cassaintegrati scrissero sulle piastrelle dei bagni i loro nomi, e li chiamarono i “MORTI VIVENTI”.
Giu 03 2012
Il sisma avvertito in molte regioni del Nord, crolli a Finale e Novi. Non ci sarebbero feriti
L’epicentro è stato registrato vicino a Novi, tra i comuni di Concordia e San Possidonio, nel Modenese, a una profondità di 9.2 chilometri. Dopo la scossa sono stati registrati una sequenza di scosse minori di assestamento.
Giu 03 2012
Il Trevigiano è da sempre soggetto a questi fenomeni (usatoday.com)
L’allarme dei geologi: sulla pedemontana potrebbe verificarsi un terremoto fino ai 7 gradi Richter, in pianura fino ai 5.1 gradi
TREVISO – E adesso? Ci saranno altre scosse? E l’epicentro potrà spostarsi anche verso il Veneto? Sono racchiuse in queste domande, senza risposte certe, le preoccupazioni dei trevigiani ingigantite dai terremoti che nelle ultime settimane hanno devastato l’Emilia.
In realtà la Marca a rischio sismico lo è da sempre. Lo sa bene Giovanni Toffolon, geologo di Motta che da anni lavora come consulente per la Protezione civile e per i Comuni impegnati nella pianificazione territoriale.
Giu 03 2012
Per Fausto Bertinotti il terremoto che ha colpito l’Emilia è anti-comunista. L’ex segretario di Rifondazione lo ha scritto nell’ultimo editoriale per Alternative per il Socialismo, il bimestrale da lui diretto. Il ragionamento di Bertinotti è un delirio puro: il terremoto ha colpito l’Emilia, che notoriamente è una terra “rossa”, e quindi il sisma “prende le sembianze di classe”. Una cosa pazzesca.
Il terremoto-di-destra, quindi. Che in onore della lotta di classe va a colpire l’Emilia, terra di operai e di sinistra. Ecco un estratto del Bertinotti-pensiero: