Set 13 2012

POVEGLIANO VERONESE. IMPORTANTE SCOPERTA A MADONNA DELL´UVA SECCA: TORNA ALLA LUCE 
UN VILLAGGIO
DI CELTI CENOMANI

Category: Verona archeologia e paleontologiagiorgio @ 00:03

Le archeologhe al lavoro nell´area dell´abitato dei Celti Cenomani a Povegliano (FOTOSERVIZIO PECORA)| 

L´archeologa Giostra cercava tracce di Longobardi e trova resti dell´abitato del II secolo avanti Cristo. Ci sono i fori dei pali che reggevano le capanne

Nell´area verde del santuario di Madonna dell´Uva Secca c´è un antico abitato dei Celti Cenomani. È un ritrovamento di rilevante interesse in quanto rari sono gli insediamenti di Celti portati alla luce in Italia. Anche a Povegliano, dove moltissime tombe con i corredi sono state ritrovate, finora sono stati scavati un insediamento abitato dell´età del bronzo alla Muraiola e tre capanne di Longobardi all´Ortaia.

Le buche dei pali che reggevano le capanne

Il merito della scoperta va all´equipe guidata da Caterina Giostra, docente di archeologia medievale all´Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Nel cantiere hanno scavato otto studentesse della scuola di specializzazione in archeologia della Cattolica. 
L´archeologa era alla ricerca di insediamenti longobardi in un progetto che coinvolge l´ateneo meneghino e la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto.

L´area di scavi e, sullo sfondo, il santuario di Madonna dell´Uva Secca

«Abbiamo avuto l´incarico», spiega la docente, «di studiare la necropoli longobarda scoperta nel 1992 all´Ortaia di Madonna dell´Uva Secca. Da lì abbiamo allargato lo sguardo per contestualizzare questa necropoli e capire l´insediamento in età longobarda». La studiosa si chiedeva dove abitassero i Longobardi. «È vero», continua, «che tre capanne sono state ritrovate all´Ortaia, ma ci si è chiesti se i Longobardi fossero venuti ad abitare qui, in una zona più asciutta, o fossero rimasti nella zona più umida e se la chiesa fosse isolata oppure avesse un abitato altomedievale circostante». 
Ha quindi deciso di fare dei sondaggi esplorativi nella parte nord e ovest attorno al santuario, che si trova a poca distanza dall´Ortaia, su un terreno ghiaioso. In due settimane di scavi sono emerse una sessantina di buche: in questi fori i Celti avevano piantato pali di legno per reggere le capanne lignee. Alcune buche sono di grandi dimensioni, anche 60 centimetri di diametro, e contenevano i pali portanti delle capanne, altre sono più piccole. La loro profondità va da 20 a 90 centimetri. In alcune buche ci sono corone di ciottoli, zeppe che servivano a bloccare i pali. Le buche sono numerose e ravvicinate, il che, secondo la docente, sta ad indicare che in questa area erano state costruite capanne in momenti diversi. Dei pali di legno non c´è traccia, ma nelle buche sono stati ritrovati frammenti di ceramica: pezzi di piatti, di ciotole, di vasellame da mensa, che venivano buttati perché rotti. «I frammenti», spiega la docente, «sono ascrivibili ad un periodo di tempo compreso tra il secondo e il primo secolo avanti Cristo: il che conferma che nella porzione di abitato fatta venire alla luce abitavano i Celti romanizzati». Quindi, quei Celti Cenomani, dei quali sono state scoperte 200 tombe all´Ortaia.

La guarnizione di una cintura longobarda

È stata trovata anche una grande sepoltura celtica già svuotata in antico.
L´età longobarda è stata comunque accertata per la chiesa: infatti «nel saggio vicino al santuario», spiega l´archeologa, «sono stati trovati resti di tombe, con ossa e con una guarnizione di cintura longobarda per armi della seconda metà del VII secolo dopo Cristo. Qualche longobardo, forse cristianizzato, scelse di essere sepolto vicino alla chiesa e non più nella necropoli pagana dell´Ortaia».

La Cattolica proseguirà gli scavi all´Ortaia, alla ricerca del villaggio longobardo. Le indagini sono state sostenute dall´amministrazione comunale e dall´associazione Balladoro e con il consenso della parrocchia e del comitato del santuario.

L´archeologa Caterina Giostra e il sindaco Anna Maria Bigon

Il sindaco Anna Maria Bigon spiega che il Comune ha stipulato una convenzione con la Cattolica e con la Soprintendenza di Verona per proseguire gli scavi. «Vogliamo», aggiunge, «far diventare Povegliano centro di ricerca archeologica. Il progetto sarà presentato in un convegno internazionale all´Aquila».

 

POVEGLIANO È RITENUTO DAGLI STUDIOSI UN IMPORTANTE LUOGO DI RITROVAMENTI PREISTORICI.

Povegliano è ritenuto dagli studiosi un importante luogo di ritrovamenti preistorici. Nel 1876/77 in località Gambaloni fu rinvenuta una piccola necropoli della media età del bronzo con scheletri, armi in bronzo, oggetti d´ornamento ed utensili di selce.

Nel 1879/80 gruppi di sepolture della tarda età del ferro ai campi magri della Bora e a Madonna dell´Uva Secca con vasi, oggetti in bronzo e in ferro, monete. Un´ascia in bronzo di notevoli dimensioni nel 1967 a Gambarella.

Tra il 1985 e il 1988 alla Muraiola un insediamento abitato dell´età del bronzo con parecchi oggetti e resti animali.

All´Ortaia tra il 1985 e il 1986 scavate 50 tombe longobarde e tra il 1990 e il 1992 ben 432 sepolture celtiche, romane e longobarde, con i relativi corredi funerari; ammontano a 200 le tombe celtiche portate alla luce negli scavi del 2007, 2008 e 2009.GI.BO.

 

Fonte: srs di Giorgio Bovo, da L’arena di Verona di  Sabato 08 settembre 2012, PROVINCIA, pagina 30

Link: Link: http://www.larena.it/stories/dalla_home/405613_torna_alla_luce_un_villaggio_di_celti_cenomani/

Link: http://www.larena.it

 

2 Risposte a “POVEGLIANO VERONESE. IMPORTANTE SCOPERTA A MADONNA DELL´UVA SECCA: TORNA ALLA LUCE 
UN VILLAGGIO
DI CELTI CENOMANI”

  1. egisto mantovani scrive:

    segnaliamo la presenza della statua di s giovanni nepomuceno nel palazzo al n.60 in via madonna (casa mantovani)/ palazzo che ha la stessa eta’ dell’attuale santuario ed era usato al tempo come residenza dei frati che lo servivano/ ricerchiamo informazioni o dati storici per approfondirne la storia/ purtroppo negli anni ’60 , come accaduto alla chiesa del paese, il palazzo ha subito una forte ristrutturazione ed ha perso al suo interno le valenze storiche ivi contenute, ma non il legame con il santuario/
    la statua di s. giovanni nepomuceno e’ da tempo immemorabile sita nella facciata/
    molte altre se ne ritrovano in italia ed europa, come a borghetto(valeggio s.m.), ma quella che piu’ fa’ ”curiosita’ e’ in un lago sotterraneo nelle miniere di sale di wieliczka , vicino a krakow, che ha stimolato questo messaggio per ”non perdere” la memoria dei nostri luoghi.

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