Ott 04 2012

IMBARAZZO SUL CUPOLONE DI SAN PIETRO: BASTA MONTI, BASTA EUROPA, BASTA MULTINAZIONALI.

 

Marcello Di Finizio, imprenditore triestino, ha deciso di andare controcorrente rispetto ai tanti italiani che ridotti sul lastrico dal “progresso” decidono di suicidarsi nell’anonimato e nell’anonimato restano racchiusi per sempre, grazie alla compiacente omertà dei media.

Marcello da oltre un giorno è abbarbicato a rischio della propria vita sul Cupolone di San Pietro, dove ha srotolato uno striscione che racchiude in poche parole tutto ciò che dovrebbe urlare a squarciagola ogni italiano onesto, se solo conoscesse le coordinate di quanto accade intorno a lui.

Se la protesta di Marcello non fosse in primo luogo indirizzata contro il banchiere Mario Monti ed i suoi padroni una vicenda di questo genere monopolizzerebbe da ieri il palinsesto dei TG e le prime pagine dei giornali, invece…..

Il circo mainstream sta mostrando una grande difficoltà nel trattare la vicenda.

Infatti se da un lato la notizia di un uomo in bilico sul Cupolone di San Pietro è tale da garantire ottimi risultati in termine di audience, dall’altro le rivendicazioni di quest’uomo sono tali da creare non pochi imbarazzi, tanto ai giornalisti quanto ai loro padroni.

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Ott 04 2012

LE PROVE DEL GOLPE (E GLI ORGANI COSTITUZIONALI TACCIONO…)

Category: Monolandia,Società e politicagiorgio @ 00:45

 

http://www.youtube.com/watch?v=O2nHwxP8lKo

MASSIMO GARAVAGLIA; Senatore della Lega Nord

 

«Monti viene fatto senatore a vita il 9 di novembre. Il 10 siamo in commissione bilancio a chiudere la finanziaria in commissione, e quello stesso giorno vengono a interrogarci gli ispettori della BCE – della Banca Centrale [Europea] – e di Bruxelles, perché eravamo sotto inchiesta.

E ci interrogano: il presidente Giorgetti della Camera [Ndr. Giancarlo Giorgetti – presidente della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei Deputati], me, Azzolini [Ndr. Antonio Azzolini – presidente della Commissione Bilancio del Senato], il presidente e il vicepresidente delle due commissioni.

 

Ci fanno tutto il loro bell’interrogatorio, alla fine l’ultima domanda è:

ma voi sosterrete il governo Monti?” 

Mi g’ha disi [tr. io gli ho detto]: “ma, vedremo. C’è un governo in carica, se cade vedremo chi verrà nominato e decideremo.” 

No, no, no. Verrà fatto il governo Monti. Voi lo sosterrete?”

 Al che ti girano un po’ i santissimi. Gli dico: “no, non funziona così. Noi siamo stati eletti in una maggioranza, se la maggioranza non sta più in piedi si va e si vota e il popolo decide chi governa.” 

“No, no, no. Non ci siam capiti. Se voi non sostenete il governo Monti, noi non compriamo i vostri titoli per due mesi, e voi andate in fallimento.”

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