Goffredo Mameli
Studiamo Mameli? Allora, studiamolo.
Dall’anno prossimo bisognerà studiare a scuola l’inno nazionale. Sulle prime, alla notizia, mi venne da ridere, poi, fingendo di essere ancora un prof e non un pensionato, immaginai di insegnarlo, e di scoprire, io docente di italiano, quanto siano ignoranti i miei allievi in fatto di storia patria, cioè i loro insegnanti. Vorrei, infatti, toccare con mano i seguenti punti:
1. Scipio. A parte che è una licenza poetica per Scipione (le parole italiane derivano dall’accusativo e non dal nominativo), quanti sanno che è Publio Cornelio Scipione Africano Maggiore? Dopo l’uccisione di padre e zio, prese il comando delle truppe di Spagna appena venticinquenne e inaugurò così la degenerazione delle istituzioni repubblicane; con abilità e fortuna conquistò l’Iberia, e nessuno si accorse che si era lasciato passare sotto il naso Asbrubale; impose e realizzò la spedizione in Africa, e sconfisse Annibale a Zama; fu di fatto il vincitore di Magnesia contro Antioco III. Aprì Roma alla cultura greca. Accusato di peculato dal tradizionalista Catone, morì esule.
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