“Specchio” del 16 ottobre 2004, ha dedicato la copertina a “Il cibo da salvare” con l’obiettivo di promuovere una nuova coscienza alimentare(Torino, Salone del Gusto, 21- 25 ottobre 2004) attraverso la presenza di 1194 comunità che vanno dai maestri birrai tedeschi, ai produttori di cacao e caffè del Sudamerica, dagli allevatori polacchi, ai coltivatori della vainiglia del Madagascar…
Ciò significa che tuttora nel mondo, l’alimentazione riveste un ruolo non indifferente cui senz’altro le religioni hanno dato il loro contributo, a seconda del credo professato.
Se solo riflettiamo sulla religione cristiana, bisogna dire che un suo evento sacro (l’istituzione dell’Eucarestia) si svolge attorno a un tavolo, mentre si sta celebrando la pasqua ebraica con il consumo dei suoi elementi tipici (l’agnello, il pane azzimo, le erbe amare, frutta varia).
Però nelle le tre religioni abramitiche, esistono notevoli differenze nell’assunzione dei cibi. Ne elenco le più comuni.