di PAOLO BIZZIOCCHI
“Quando nel corso degli umani eventi diviene necessario, per un popolo, sciogliere i legami politici che lo hanno connesso con un altro e assumersi, fra i poteri della terra, lo stato di separazione e di uguaglianza che le leggi di Dio e della Natura gli garantiscono, un onesto rispetto delle opinioni dell’umanità, richiede che esso debba dichiarare i motivi che lo spingono alla separazione. Noi Consideriamo queste verità evidenti ad un esame attento: tutti gli uomini non sono creati uguali. Tutti gli uomini hanno diritto alla vita, alla libertà e al conseguimento della felicità ma queste cose non devono venire garantite a nessuno a spese della libertà degli altri, del conseguimento della felicità degli altri. I governi istituiti dagli uomini, per garantire questi diritti, debbono trarre il loro giusto potere dal consenso dei governati. Un governo che fallisca sia nel proteggere i diritti di un popolo sia nell’assicurarsi il suo consenso, diviene distruttivo rispetto al conseguimento di questi fini ed è diritto del popolo modificarlo o abbatterlo, istituendo un nuovo governo che basi la propria fondazione su tali principi e organizzi il proprio potere in forme tali che al popolo sembri massimamente probabile che ciò promuova sicurezza e felicità”.
Questo passo non deve essere intrapreso per cause banali o sciocche ma, quando un lungo susseguirsi di abusi ed usurpazioni mette in evidenza il disegno di privare un popolo di ciò che è suo per diritto, è dovere di questo popolo rigettare un tale governo. La storia dei passati governi e dell’ultimo governo italiano è una continua storia di ripetuti danni ed usurpazioni in nome dell’interesse generale. Per dimostrarlo lasciamo che siano i fatti ad essere sottoposti al giudizio obiettivo. Questo Paese è divenuto, ormai, una società a tre strati: i nullatenenti, i nullafacenti gli pseudofacenti i malviventi e i”muli”.
I nullatenenti. i nullafacenti. gli pseudofacenti. i malviventi sono ormai il settanta per cento della popolazione e controllano le votazioni con il proprio numero. Questa maggioranza che non lavora, o lavora in modo assistito, essendo la maggioranza,ha di fatto impedito, democraticamente, alla minoranza che lavora e produce,”i muli”, di essere adeguatamente rappresentata in qualsiasi legislatura. I governi, eletti democraticamente, impongono tasse rovinose alla minoranza, operando così, de facto, l’emissione di tasse senza la possibilità della rappresentazione e, quindi, prende con la minaccia della forza i frutti del lavoro dei suoi cittadini.
In questo Paese coloro che lavorano sono concentrati nella “Cispadania”, chi vive assisistito è prevalentemente nel Centrosud. Tutti i governi passati hanno eretto barriere contro la “Cispadania” sotto forma di ineguaglianza fiscale e quote commerciali. Hanno impedito de facto l’amministrazione della giustizia votando leggi che favoriscono i cittadini del Centrosud, nell’insediamento nelle cariche pubbliche della “Cispadania”. Questa minoranza, spremuta, tassata,sfruttata, derubata in nome dell’interesse generale,senza avere in cambio servizi sociali adeguati,alla prima parola di protesta alla minima resistenza è derisa, ridicolizzata; giudicata e condannata e, come se non bastasse, minacciata di intervento armato.
Per questi motivi noi, rappresentanti del popolo della “Cispadania”, facendo appello al Supremo Giudice dei Popoli, affermando la rettitudine delle nostre intenzioni, nel nome del popolo della “Cispadania”, dichiariamo e rendiamo noto solennemente che questo è, e ha diritto di essere, uno stato libero e indipendente. In qualità di stato libero e indipendente, la “Cispadania” è sollevata da qualsiasi connessione politica con lo Stato italiano ed ha il potere di operare tutti gli atti che rientrano nel diritto degli stati indipendenti. Noi della “Cispadania” dichiariamo inoltre che il primo atto in qualità di stato indipendente sarà quello di rifiutare il giogo del tributo allo “Straniero” sotto forma di tasse inique ed ingiuste che maltrattano il nostro popolo e consumano le nostre sostanze con il fine di non avere più forze per opporci all’”Usurpatore”.
A sostegno di questa dichiarazione noi, legittimi eletti e rappresentanti della “Cispadania”, impegniamo le nostre vite, i nostri beni e il nostro sacro onore.
Fonte: srs di di PAOLO BIZZIOCCHI, da L’indipendenza del 27 febbraio 2013
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