La ricostruzione di una femmina di Homo neanderthalensis. Fotografia di Joe McNally
Un accenno di mento in una mandibola neandertaliana potrebbe essere la prima prova fisica di incroci tra le due specie avvenuti più di 30 mila anni nelle grotte del veronese. Un frammento di mandibola scoperto nel Riparo Mezzena di Avesa nel 1957 potrebbe appartenere al primo ibrido Neanderthal-Sapiens mai scoperto finora.
È il risultato di un nuovo studio internazionale pubblicato su Plos One, che ha analizzato un fossile proveniente dai Monti Lessini, in Veneto, scoprendo caratteristiche tipiche della nostra specie nella conformazione del mento dell’esemplare.
Secondo i ricercatori, tra i quali figurano David Caramelli e Martina Lari dell’Università di Firenze, è la prova di un incrocio tra le due specie, avvenuto nel nord della penisola circa 40 mila anni fa.
La mandibola fossile di Riparo Mezzena oggetto dello studio pubblicato su PlosOne.
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