Ago 31 2013

HITLER IMITO’ IL SISTEMA MONETARIO DI LINCOLN; IL MOTIVO PER CUI HITLER ANDAVA DISTRUTTO

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Non siamo stati così sciocchi da creare una valuta collegata all’oro, di cui non abbiamo disponibilità, ma per ogni marco stampato abbiamo richiesto l’equivalente di un marco in lavoro o in beni prodotti.

Ci viene da ridere tutte le volte che i nostri finanzieri nazionali sostengono che il valore della valuta deve essere regolato dall’oro o da beni conservati nei forzieri della banca di stato“.

(Adolf Hitler, citato in Hitler’s Monetary System, www.rense.com, che riprende C.C.Veith, Citadels of Chaos, Meador, 1949).

Quello di Guernsey (politico del Minnesota, ndr), non fu dunque l’unico governo a risolvere i propri problemi infrastrutturali stampando da solo la propria moneta. Un modello assai più noto si può trovarlo nella Germania uscita dalla Prima Guerra Mondiale. Quando Hitler arrivò al potere, il Paese era completamente, disperatamente, in rovina.

 

Il Trattato di Versailles aveva imposto al popolo tedesco risarcimenti che lo avevano distrutto, con i quali si intendeva rimborsare i costi sostenuti nella partecipazione alla guerra per tutti i Paesi belligeranti. Costi che ammontavano al triplo del valore di tutte le proprietà esistenti nella Germania. La speculazione sul marco tedesco aveva provocato il suo crollo, affrettando l’evento di uno dei fenomeni d’inflazione più rovinosi della modernità. Al suo apice, una carriola piena di banconote, per l’equivalente di 100 miliardi di marchi, non bastava a comprare nemmeno un tozzo di pane. Le casse dello Stato erano vuote ed enormi quantità di case e di fattorie erano state sequestrate dalle banche e dagli speculatori. La gente viveva nelle baracche e moriva di fame. Nulla di simile era mai accaduto in precedenza: la totale distruzione di una moneta nazionale, che aveva spazzato via i risparmi della gente, le loro attività e l’economia in generale. A peggiorare le cose arrivò, alla fine del decennio, la depressione globale. La Germania non poteva far altro che soccombere alla schiavitù del debito e agli strozzini internazionali. O almeno così sembrava.

 

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Ago 30 2013

VI RACCONTO COSA STA ACCADENDO IN SIRIA E PERCHÉ IN ITALIA NON VIENE DETTA LA VERITÀ: A COLLOQUIO CON MIMMO SROUR (SIRIANO)

Category: Società e politica internazionalegiorgio @ 00:19

 

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Mimmo Srour

 

(di Clara Salpietro)

 

– “La Siria sta pagando un prezzo altissimo per una partita che serve a stabilire nuovi equilibri mondiali e in Italia la verità non viene detta, viene raccontata un’altra realtà”. E’ quanto afferma Mimmo Srour, siriano, ingegnere, ex assessore della Regione Abruzzo e della Provincia dell’Aquila, ex sindaco di Sant’Eusanio Forconese, comune in provincia de L’Aquila.

 

Srour è nato a Nakib, in Siria, dove è rimasto fino al momento di intraprendere gli studi universitari. Il suo vero nome è Mahmoud ma tutti lo chiamano “Mimmo” fin da quando venne in Italia, nel 1969, per laurearsi in Ingegneria presso l’Università dell’Aquila, città dove ha deciso di restare mettendo sù famiglia.

 

Mimmo Srour conosce bene la Siria e anche in questi momenti così delicati e complessi continua ad essere in contatto costante con persone, che ricoprono vari incarichi, che vivono in Siria. L’aspetto che mette in evidenza e che non riesce ad accettare riguarda l’informazione di parte che viene portata avanti in Occidente.

“Un po’ di tempo fa alcuni giornalisti italiani, di giornali anche blasonati, sono andati in Siria – afferma – e una volta tornati nessun giornale gli ha dato la possibilità di scrivere e raccontare quello che avevano visto. E’ stato imposto il silenzio su quanto sta accadendo in Siria”.

 

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Ago 29 2013

SIRIA: PUTIN SPUTTANA OBAMA E CONSEGNA ALL’ONU LE IMMAGINI DEI SATELLITI RUSSI

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Siria – Putin Smaschera il Piano del NWO.  I satelliti Russi forniscono la prova definitiva all’ONU sull’innocenza di Assad e le responsabilità di USA e Arabia Saudita

 

Damasco, Mosca, New York – Vladimir Putin ancora una volta fa centro, e sbugiarda i signori del Nuovo Ordine Mondiale: la strage in Siria? Non è stato Assad, ma i ribelli Salafiti, appoggiati dal governo Saudita e dagli USA con i suoi alleati. La prova “finale” è stata fornita nelle ultime ore dal Cremlino al Palazzo di Vetro dell’ONU. Si tratta di video e foto che illustrano come i satelliti russi abbiano fatto luce sul fatto che i razzi che hanno causato l’ultima strage in Siria (1300 morti) non sono partiti da Damasco o dalla Siria, ma da territori di pertinenza di gruppi Salafiti: ovvero dei cosiddetti “ribelli-mercenari” al soldo di Arabia Saudita e USA.

 

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Ago 27 2013

SMASCHERATO IL COMPLOTTO SAUDITA CONTRO LA SIRIA

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di Luciano Lago

 

Smascherato il complotto contro la Siria ordito dai “ribelli” salafiti in accordo con i servizi di Riad:

 

La delegazione russa all’ONU ha presentato le foto rilevate dai satelliti russi in base alle quali, contestando la versione fornita dai media occidentali e dalle TV saudite,  SI RILEVA CHE I RAZZI CONTENENTI IL GAS LETALE SONO PARTITI DALLE POSIZIONI MANTENUTE DALLE MILIZIE SALAFITE.

 

Da notare che  le stesse foto collimano con le foto dei satelliti militari USA e le autorità USA erano quindi al corrente di chi fossero i veri autori dell’attacco criminale e terroristico.

 

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Ago 27 2013

L´ARENA DI VERONA IN LUTTO. DOPO IL GRAVE INCIDENTE DEL 16 AGOSTO È MORTO «SPIKE» COSTANTINO FADDA,
UN PEZZO DI GIORNALISMO

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Costantino Fadda (1928-2013) con la sua inseparabile macchina fotografica

 

Lutto nel mondo del giornalismo. È morto a Verona dopo alcuni giorni di agonia Costantino Fadda, storico fotoreporter de L´Arena. Originario di Alghero, aveva 84 anni. Il 16 agosto era rimasto vittima di un infortunio mentre realizzava un servizio fotografico per il nostro giornale. Ricoverato a Borgo Trento in condizioni gravi, non aveva mai ripreso conoscenza.

 

 

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UN PEZZO DI GIORNALISMO”


Ago 26 2013

È ARRIVATO IL MOMENTO DI ROTTAMARE I SESSANTOTTINI: I DATI MOSTRANO CHE LA GENERAZIONE DEL ’68 HA AVUTO PIÙ DI TUTTE LE ALTRE SENZA LASCIARE NULLA

Category: Monolandia,Società e politica,Videogiorgio @ 00:12

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Dalle Okkupazioni ai posti di potere

 

Ad interrogarli per bene, i grafici dicono molte cose interessanti: ad esempio la figura qui sotto, tratta dall’indagine di Bankitalia sui bilanci delle famiglie italiane nel 2010, mostra come il reddito medio di coloro che hanno tra i 55 e i 64 anni è cresciuto sensibilmente di più rispetto a quello delle altre generazioni, e in particolare delle generazioni più giovani.

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Reddito equivalente per classe di eta: valori medi e prezzi costanti

 

Un po’ di matematica spicciola ci dice che nel 2010 gli appartenenti a questa generazione fortunata sono gli italiani nati tra il 1946 e il 1955. Adesso vi mischio la statistica con la storia: chi è nato tra il 1946 e il 1955 nel fatidico 1968 delle contestazioni studentesche aveva tra i 13 e i 22 anni. Peccato che i dati storici messi insieme da Bankitalia non mostrino direttamente la porzione del PIL detenuto da questa generazione, che rappresenta all’incirca il 12% della popolazione italiana.

 

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Ago 25 2013

IMBECILLITA’ DI SINISTRA: DEPUTATI DEL PD VOGLIONO VIETARE IL ”MONOPOLI” (NON C’E’ LA CASELLA PRIGIONE, SI LAMENTANO)

Category: Monade satira e rattatuje,Monolandiagiorgio @ 00:03

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Roma – “In questi giorni, contraddicendo la chiave etica del Presidente Obama, l’azienda statunitense Hasbro starebbe per lanciare la nuova versione dello storico gioco da tavolo ‘Monopoly’. Stavolta pero’ le tradizionali proprieta’ immobiliari sono sostituite da pacchetti azionari di grandi multinazionali. Si passa dall’acquisto di immobili alla speculazione in Borsa e inoltre, novita’ decisamente preoccupante, sarebbe stata abolita la casella della ‘prigione’“.

 

Lo hanno scritto in una lettera, indirizzata all’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, i deputati del Pd Michele Anzaldi, Marina Berlinghieri, Matteo Biffoni, Luigi Bobba, Lorenza Bonaccorsi, Federico Gelli ed Ernesto Magorno.

 

Mentre la Casa Bianca, con realismo e saggezza, pone l’accento -scrivono ancora i deputati Pd- contro le frodi dei titoli e gli abusi degli strumenti finanziari, il ‘Monopoly’, gioco che da generazioni alfabetizza i giovani sui meccanismi del liberto mercato, torna ad esaltare la turbo economia che ha aperto la crisi finanziaria 2008, con il messaggio diseducativo che, in caso di violazione delle regole, non si viene neanche puniti. Contrariamente a quanto accade in realta’ negli Usa dove l’illecito in Borsa e’ punito anche con il carcere“.

 

Per noi gli Stati Uniti rappresentano il faro sulle tutele ai consumatori e spesso il nostro Paese ha seguito gli Usa su battaglie sociali a protezione dei cittadini. Percio’ -concludono i deputati- ci permettiamo di chiederLe se non sia il caso di valutare eventuali provvedimenti delle autorita’ competenti o comunque una posizione critica sul nuovo Monopoly, gioco distribuito in tutto il mondo e quindi anche in Italia“. (Ansa)

 

Fonte: visto su Il Nord del 22 agosto 2013

Link: http://www.ilnord.it/c-1272_IMBECILLITA_DI_SINISTRA_DEPUTATI_DEL_PD_VOGLIONO_VIETARE_IL_MONOPOLI_NON_CE_LA_CASELLA_PRIGIONE_SI_LAMENTANO

 


Ago 24 2013

SHLOMO SAND: COME FU INVENTATO IL POPOLO EBRAICO

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(fonte: Miguel Urbano Rodriguez)

 

Shlomo Sand fu oggetto di una valanga di insulti in Israele quando pubblicò il libro dal titolo “Come fu inventato il Popolo ebraico”.

 

Il testo smonta miti biblici che costituiscono la base dello Stato sionista di Israele.

Professore di Storia Contemporanea all’Università di Tel Aviv, Shlomo Sand nega che gli ebrei siano un popolo con un’origine comune e sostiene che fu una specifica cultura e non la discendenza da una comunità arcaica unita da legami di sangue lo strumento principale del fermento protonazionale.

A suo avviso, lo “Stato ebraico di Israele” lungi dall’essere la concretizzazione del sogno nazionale di una comunità etnica con più di 4000 anni, fu invece reso possibile da una falsificazione della storia stimolata, nel XIX secolo, da intellettuali come Theodor Herzl.

Mentre accademici israeliti insistono nel sostenere che gli ebrei sono un popolo con uno specifico DNA, Sand, fondandosi su una documentazione esaustiva, ridicolizza questa tesi senza alcun fondamento scientifico.

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Ago 23 2013

MANUELE II PALEOLOGO AL MUSULMANO: CHE COSA GLI HA DETTO PER DAVVERO

DIALOGHI CON UN MUSULMANO

 

La benemerita collana italiana di “Sources Chrétiennes” (vedi in questo post la notizia del lancio) ha pubblicato la settima discussione tra l’imperatore bizantino Manuele II Paleologo e un dotto musulmano di Persia: testo divenuto famoso perché citato da Benedetto XVI nella sua lezione di Ratisbona del 12 settembre 2006.

 

Nel brano riprodotto qui sotto trovi l’insieme del ragionamento dell’imperatore bizantino dal quale il papa ha tratto le sue brevi citazioni. In breve: quello che di buono c’è nella Legge musulmana Maometto l’ha preso, prima ancora che da Mosé, da Abramo; così facendo non ha quindi stabilito nulla di nuovo; ciò che invece Maometto ha introdotto di nuovo nella Legge musulmana non è buono, in particolare l’uso della spada nel propagare la fede; e non solo non è buono, è anche irrazionale e quindi “estraneo a Dio”.

 

La traduzione italiana, che nel volume ha l’originale greco a fronte, è di Federica Artioli. Nel testo qui riportato c’è una nota a piè di pagina, anch’essa citata dal papa a Ratisbona: la nota è del curatore originale della pubblicazione, uscita in Francia nel 1966, l’islamologo Théodore Khoury.

 

Ecco dunque cosa dice Manuele II Paleologo al persiano, nei punti 2c-3d della settima discussione:

 

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Ago 22 2013

DISCORSO DI BENEDETTO XVI ALL’UNIVERSITÀ DI RATISBONA. TESTO INTEGRALE. 12 SETTEMBRE 2006.

Category: Chiesa Cattolica,Cultura e dintornigiorgio @ 11:24

BENEDETTO XVI  UNIVERSITÀ DI RATISBONA

Benedetto XVI durante l’incontro con i rappresentanti del mondo scientifico nell’aula magna dell’Università di Regensburg, il 12 settembre 2006

 

Fede, ragione e università.

Ricordi e riflessioni.

 

Illustri Signori, gentili Signore!

 

È per me un momento emozionante stare ancora una volta sulla cattedra dell’università e una volta ancora poter tenere una lezione. I miei pensieri, contemporaneamente, ritornano a quegli anni in cui, dopo un bel periodo presso l’Istituto superiore di Freising, iniziai la mia attività di insegnante accademico all’università di Bonn.  Era – nel 1959 – ancora il tempo della vecchia università dei professori ordinari. Per le singole cattedre non esistevano né assistenti né dattilografi, ma in compenso c’era un contatto molto diretto con gli studenti e soprattutto anche tra i professori. Ci si incontrava prima e dopo la lezione nelle stanze dei docenti. I contatti con gli storici, i filosofi, i filologi e naturalmente anche tra le due facoltà teologiche erano molto stretti. Una volta in ogni semestre c’era un cosiddetto dies academicus, in cui professori di tutte le facoltà si presentavano davanti agli studenti dell’intera università, rendendo così possibile una vera esperienza di universitas: il fatto che noi, nonostante tutte le specializzazioni, che a volte ci rendono incapaci di comunicare tra di noi, formiamo un tutto e lavoriamo nel tutto dell’unica ragione con le sue varie dimensioni, stando così insieme anche nella comune responsabilità per il retto uso della ragione – questo fatto diventava esperienza viva. L’università, senza dubbio, era fiera anche delle sue due facoltà teologiche. Era chiaro che anch’esse, interrogandosi sulla ragionevolezza della fede, svolgono un lavoro che necessariamente fa parte del “tutto” dell’universitas scientiarum, anche se non tutti potevano condividere la fede, per la cui correlazione con la ragione comune si impegnano i teologi. Questa coesione interiore nel cosmo della ragione non venne disturbata neanche quando una volta trapelò la notizia che uno dei colleghi aveva detto che nella nostra università c’era una stranezza: due facoltà che si occupavano di una cosa che non esisteva – di Dio.  Che anche di fronte ad uno scetticismo così radicale resti necessario e ragionevole interrogarsi su Dio per mezzo della ragione e ciò debba essere fatto nel contesto della tradizione della fede cristiana: questo, nell’insieme dell’università, era una convinzione indiscussa.

 

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Ago 21 2013

MANUELE II PALEOLOGO – AFORISMI E CITAZIONI

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Manuele II di Bisanzio   (1350 – 1425), Imperatore Bizantino, padre di Giovanni VIII e Costantino XI

 

Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava.

Citato in Theodore Khoury, Manuel II Paléologue, Entretiens avec un Musulman., 7e Controverse. Sources chrétiennes n. 115, Parigi 1966, pp. 142-143; citato in vatican.va; citato inoltre in Judith Herrin, Byzantium)

 

Dio non si compiace del sangue, non agire secondo ragione, “σὺν λόγω” [non agire con il logos], è contrario alla natura di Dio. La fede è frutto dell’anima, non del corpo. Chi quindi vuole condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente, non invece della violenza e della minaccia… Per convincere un’anima ragionevole non è necessario disporre né del proprio braccio, né di strumenti per colpire né di qualunque altro mezzo con cui si possa minacciare una persona di morte…

(Citato ibidem, pp. 144-145)


Ago 20 2013

ISLAM E DEMOCRAZIA NON VANNO D’ACCORDO: GLI ARABI CE LA METTONO TUTTA MA L’ISLAM NON È DEMOCRATICO

Egitto, i sit-in pro Morsi

 

Socci: non c’è niente da fare, l’ Islam non è democratico. Una chimera pensare che la religione di Allah è pluralismo possono coesistere: il cristianesimo invece contiene una straordinaria apertura alla laicità.

 

Quanti sono anche da noi quelli che osannarono le cosiddette “primavere arabe” (la quasi totalità dei giornali) e pure quelli che hanno alimentato illusioni sui “Fratelli musulmani”. Ma nessuno farà autocritica.

E come al solito, anche in Egitto, in questi giorni, sono i cristiani che fanno le spese dello scontro. Pure se non c’entrano nulla, perché questa guerra sanguinosa è fra islamici: da una parte i Fratelli musulmani e dall’altra l’esercito di Al-Sisi, anch’egli musulmano convinto.

Decine e decine di chiese profanate, conventi e ospedali cristiani bruciati… Troppo spesso i cristiani sono capri espiatori di violenti scontri di potere altrui.

Del resto pure nell’Occidente che si vuole liberale spesso il discorso pubblico ama criminalizzare a vanvera la Chiesa e i cristiani facendoli bersaglio di disprezzo pregiudiziale e di una certa intolleranza.

“Capri espiatori”, si diceva, nel senso spiegato dal grande filosofo René Girard: cioè come l’ “agnello sacrificale” per eccellenza, Gesù Cristo. La Vittima che mette d’accordo i diversi poteri mondani.

 

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Ago 08 2013

SARDEGNA – LO STATO ITALIANO IMPONE DI TOGLIERE I CARTELLI IN SARDO

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STOP AI CARTELLI IN SARDO ALL’INIZIO E ALLA FINE DEL CENTRO ABITATO. LA DIRETTIVA ARRIVA DALLO STATO

Con una circolare del Ministero i Comuni sardi sono invitati ad adeguarsi alle disposizioni statali.

 

“La circolare con la quale lo Stato invita i Comuni sardi a togliere i cartelli in sardo all’inizio e alla fine centro abitato è l’ennesimo atto di arroganza e ignoranza che va respinto al mittente senza un attimo di esitazione. Ad una circolare di questa natura bisogna rispondere facendo l’esatto contrario, indicando all’ingresso di ogni comune anche il nome in sardo del paese, con la stessa evidenza di quello in italiano. Non è tollerabile che una pseudo direzione Generale della Sicurezza stradale anziché occuparsi dei pericoli delle strade sarde non trovi di meglio che esercitarsi in un volgare quanto fuori luogo parere con il quale dichiara illegittimi i cartelli stradali con la scritta in lingua sarda”.

 

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Ago 03 2013

IL SOCIALISMO ILLUSTRATO

Category: Monade satira e rattatujegiorgio @ 11:55

SOCIALISMO-ILLUSTRATO


Ago 02 2013

FANTASCIENZA

Category: Monade satira e rattatujegiorgio @ 11:05

libri di fantascienza

 

Salve, cercavo due libri “L’Italia fondata sul lavoro” e “I sindacati fanno gli interessi dei lavoratori”

La sezione fantascienza è in fondo al corridoio.