DI GIDEON POLYA
Countercurrents
Il tremendo costo finanziario israeliano imposto agli americani ha raggiunto l’enorme quota di 40mila miliardi di dollari odierni. Ma il prezzo umano da pagare riguarda le morti evitabili di milioni di americani, omicidio di massa passivo di americani in un olocausto americano inflitto dalla perversione fiscale di sleali neo-conservatori americani (Neocon) e di imperialisti sionisti “OnePercenters” impiegando $8mila-10mila miliardi nella pulizia etnica e in omicidi di massa attivi e passivi di musulmani all’estero a favore dell’apartheid israeliano invece di tenere gli americani al sicuro a casa.
Il sostegno all’apartheid israeliano da parte del governo USA corrotto dal sionismo ha raggiunto, intorno al 2008, $40mila miliardi, suddivisi in (1) $3mila miliardi tra il 1948 e il 2003, (2) $4-6mila miliardi (guerre dell’Iraq e dell’Afghanistan favorite dai sionisti), (3) $700 miliardi (valore statistico di vita basato sul costo di 88mila veterani statunitensi suicidi dal settembre del 2001) e (4) circa $30mila miliardi (un quarto del costo del valore statistico di vita dovuto 15,6 milioni di morti evitabili di americani dal 2001). Questa è una sottostima, perché non considera i milioni di morti evitabili antecedenti all’11 settembre, associati alle corruzioni e perversioni sioniste americane.
1. $3mila miliardi costati all’America per Israele, 1948-2003.
Nel 2003 il Dottor Thomas R. Stauffer (1935-2005; stimato analista energetico, autore, educatore, consulente, e laureato alla Harvard University (che vanta 144 laureati vincitori di premio Nobel) nel Centro per gli studi sul Medio Oriente (CMES), stimò che i costi dovuti a Israele tra il 1948 e il 2003 superavano a quel tempo i $3mila miliardi: “I conflitti in Medio Oriente sono sempre stati molto costosi per gli USA, così come per il resto del mondo. Una stima del costo totale per i soli Stati Uniti dell’instabilità e i conflitti nella regione- derivanti dal cuore, il conflitto israelo-palestinese – si aggira intorno a $3mila miliardi, misurati nel valore del dollaro del 2002. Questo valore è quasi quattro volte maggiore del costo della guerra del Vietnam, anch’essa calcolata in dollari del 2002… Il totale dei costi identificabili raggiunge quasi i $3mila miliardi. Circa il 60% di quei costi, circa $1700 miliardi, consiste nella difesa di Israele da parte degli USA, dove è stato utilizzato la maggior parte del totale dal 1973.”[2].
2. $4-6mila miliardi costati all’America nelle guerre a matrice sionista in Iraq e in Afghanistan.
L’invasione illegale dell’Iraq, favorita dai sionisti, la guerra in Iraq e la guerra afgana sono state associate all’impegno di un immenso costo, ancora crescente, di $4-6mila miliardi. Pertanto il Professor Joseph Stiglitz (professore di economia presso la Columbia University, 98 laureati vincitori del premio Nobel, presidente del consiglio dei consulenti per l’economia del presidente Clinton e vincitore del premio Nobel per l’economia nel 2001) e la dottoressa Linda J. Bilmes ( Daniel Patrick Moynihan senior lecturer in diritto pubblico alla Harvard University) stimarono un costo a lungo termine della guerra in Iraq di 3mila miliardi di dollari nel loro libro pubblicato nel 2008 “The Three Trillion Dollar War: The True Cost of the Iraq Conflict” (La guerra da tre trilioni di dollari: il vero costo del conflitto in Iraq)[3].
Tuttavia nel 2010 i Professori Stiglitz e Bilmes hanno corretto la loro stima accrescendola: “Scrivendo queste pagine all’inizio del 2008, preventivammo un costo totale per gli USA della guerra in Iraq di $3mila miliardi. Questa stima fece sembrar minuscole quelle precedenti, inclusa la proiezione del 2003 dell’amministrazione Bush di un costo tra i 50 e i 60 miliardi di dollari. Ma oggi, mentre gli USA smettono di combattere in Iraq, sembra che la nostra stima di $3mila miliardi (che tiene conto sia delle spese del governo che del più ampio impatto della guerra sull’economia statunitense) era, semmai, troppo bassa… Non ci sono dubbi che la guerra in Iraq è stata aggiunta essenzialmente al debito federale. Questa è stata la prima volta nella storia degli USA che il governo ha ridotto le tasse entrando in guerra. Il risultato: una guerra totalmente finanziata dal prestito. Il debito USA lievitò da $6400 miliardi nel marzo 2003 a $10mila miliardi nel 2008 (prima della crisi finanziaria); almeno un quarto di quell’aumento è direttamente imputabile alla guerra. E ciò non include la futura assistenza sanitaria e i pagamenti per disabilità per i veterani, che porterà altri 500 miliardi di dollari di debito.”[4].
Il Professor Michael Intriligator (socio del US Milken Institute e professore emeritus di economia, scienze politiche e diritto pubblico all’Università della California di Los Angeles, UCLA, 13 laureati vincitori di premio Nobel) ha indicato un costo a lungo termine intorno ai $1500-2000 miliardi per la guerra in Afghanistan [5].
Nel 2013, la Dottoressa Linda Bilmes dice: “Insieme, i conflitti in Iraq e in Afghanistan saranno il più costoso conflitto nella storia degli Stati Uniti – raggiungendo un costo compreso tra i $4mila e i $6mila miliardi. Ciò include l’assistenza medica a lungo termine e le compensazioni per disabilità ai membri del servizio, veterani e famiglie, rifornimento militare e costi sociali ed economici. La gran parte del conto dev’essere ancora pagata. Dal 2001, gli USA hanno aumentato la qualità, la quantità, la disponibilità e l’idoneità dei benefici per il personale militare e i veterani. Questo ha portato a un aumento senza precedenti del budget per il dipartimento degli affari per veterani e del dipartimento della difesa. Questi benefici si accresceranno ancora nei prossimi quaranta anni. Fondi aggiuntivi sono previsti per rimpiazzare grandi quantità dell’equipaggiamento di base utilizzato in guerra e per sostenere la presenza diplomatica e militare in corso nella regione dell’Iraq e dell’Afghanistan. Le grandi somme prese in prestito per finanziare le operazioni in Iraq e in Afghanistan imporranno anch’esse un costo a lungo termine di riduzione del debito. Come conseguenza di queste scelte di spesa bellica, gli Stati Uniti dovranno fronteggiare costrizioni di finanziamento di investimenti in personale e diplomazia, ricerca e sviluppo di nuove iniziative militari. Le serie di decisioni prese durante le suddette guerre, domineranno i futuri budget federali per i decenni a venire.”[6].
Pamela Olsen (laurea maggiore in Fisica e minore in Scienze Politiche, alla Stanford University, ha vissuto e lavorato nella Palestinian West Bank, ha lavorato come ricercatrice a Mosca, in Siberia e in Cina, ricercatrice analista all’Istituto per l’Analisi della Difesa e autrice di “Fast Times in Palestine”) ha recentemente commentato in maniera critica l’immenso costo di Israele per gli USA (2013): “I costi dovuti a Israele imposti ai cittadini americani sono rimasti elevati dai tempi dello studio di Stauffer del 2003. Gli USA attualmente danno a Israele circa $3mila miliardi l’anno in aiuti militari, come previsto da un accordo firmato dall’amministrazione Bush che prevede il trasferimento verso Israele di $30mila miliardi in 10 anni, cominciando dal 2009… E se, come molti credono, gli USA non avrebbero invaso l’Iraq senza un’intensa e prolungata pressione da parte di persone interne a Washington che perorano a nome di Israele, altri costi vanno aggiunti all’enorme quantitativo totale… Le lobby e i partigiani israeliani stanno spingendo per una guerra con l’Iran con la stessa foga mostrata per l’invasione dell’Iran del 2003. Secondo tutte le stime, il costo di una guerra contro l’Iran sarebbe molto maggiore rispetto al conflitto iracheno. Oltre alla perdita di vite, gli analisti prevedono, per esempio, che se la produzione di greggio iraniano venisse tolta dal mercato, i prezzi della benzina aumenterebbero tra il 25 e il 70%… Così ci ritroviamo a chiederci perché l’America continua a versare denaro in uno stato che quotidianamente commette violazioni dei diritti umani, sfida gli interessi strategici USA, provoca rabbia e risentimento in miliardi di persone, compromette e compete con gli interessi americani usando tecnologie fornite dalle tasse dei cittadini americani, e vende i segreti militari americani ai suoi nemici. La risposta è semplice e ben riassunta dai Professori Stephen Walt e John Mearsheimer nel loro innovativo articolo nella London Rewiew of Books , “La Lobby Israeliana” e il loro libro “The Israel Lobby and US Foreign Policy”… l’AIPAC, la commissione americana per gli affari pubblici israeliani, è costantemente classificata tra le due più potenti lobby di Washington. Ed è solo un braccio della molto più grande, multi sfaccettata e ben finanziata lobby israeliana” [7].
3. $700 miliardi valore statistico di vita basato sul costo di 88mila veterani statunitensi suicidi dall’11 settembre del 2001 nell’era della guerra al terrorismo favorita dai sionisti.
C’è crescente preoccupazione per quanto riguarda l’alto tasso di suicidi tra i veterani che costituisce circa il 20% dei 30mila suicidi annui negli USA [8]. Negli ultimi dodici anni, ci son stati circa 20 veterani suicidi al giorno cioè 7305 l’anno e circa 88mila dall’inizio della guerra contro il terrorismo nel 2001 [9]. Quest’orrendo livello di 88mila decessi tra i veterani associati alle guerre traditrici favorite dai sionisti a beneficio dell’apartheid israeliano, è circa 3000 volte maggiore dei 34 soldati americani uccisi deliberatamente dall’Israele dell’apartheid nel suo attacco del 1967 all’USS Liberty [7,10].
Non è possibile dare un valore in denaro a una vita, ma un approccio grezzo è il Valore Statistico di Vita (VSL dall’inglese) che può essere definito come il valore piazzato sulle variazioni della probabilità di morte [11]. L’Autorità per la Protezione dell’Ambiente americana (EPA) ha recentemente stimato il VSL a $8 milioni, ciò rappresenta il costo d’investimento sociale medio in ospedali, sicurezza, sicurezza sul lavoro ecc. per mantenere sicura una persona. Il VSL può essere visto, per esempio, come una stima del costo della regolamentazione salva-vita del governo cioè un del costo “evita-rischi” per preservare una vita umana di un dato gruppo [12]. Da questo punto di vista, gli 88mila suicidi di veterani, presunti legati alla guerra, costano $700 miliardi.
4. $125mila miliardi associati a 15,6 milioni di morti evitabili di americani dal settembre 2001, dei quali $30mila miliardi si possono attribuire alla perversione fiscale a supporto dell’apartheid israeliano.
Ogni anno circa 1,3 milioni di americani muoiono di una morte evitabile, suddivisi in: 15mila per omicidio violento; 21mila morti infantili evitabili sotto i 5 anni; 21mila morti legate all’uso di oppiacei derivanti dalla restaurazione e protezione dell’industria dell’oppio afghana, precedentemente distrutta dai talebani; 30mila americani si suicidano ogni anno, uno ogni 5 è un veterano; 31mila morti legate all’uso di armi da fuoco; 33mila americani uccisi da motoveicoli; 45mila morti derivanti dalla mancanza di assicurazione medica; 70mila morti dovute all’inquinamento dell’aria (per esempio dalla combustione del carbone, gli scarichi delle automobili ecc.); 75mila morti legate all’alcool; 225mila morti iatrogeniche (causate da farmaci); 300mila morti derivanti dall’obesità; 443mila morti a causa del fumo (di cui circa 1/10, cioè 49mila a causa del fumo passivo) [13,14]. Vanno fatte delle precisazioni, va notato che alcune di queste aree si sovrappongono, per esempio gli omicidi e i suicidi si sovrappongono con le morti legate all’uso di armi da fuoco e le morti dovute al fumo cesserebbero molto tempo dopo un blocco legislativo nazionale del fumo.
Quest’enorme carneficina prevenibile di 15,6 milioni di americani dal settembre 2001, dev’essere analizzata nel contesto di una perversione fiscale, introdotta sopra nella sezione 1-3, nella quale all’incirca $8-10mila miliardi di dollari odierni sono stati impiegati in questo periodo dai Neocon americani e dagli imperialisti sionisti onepercenters americani a favore degli interessi strategici dell’Israele dell’apartheid, del terrorismo nucleare e della democrazia-via-genocidio. L’Organizzazione mondiale della sanità (WHO) stima che nel 2011 le spese USA per la sanità sono state pari al 17,9% del PIL [15] e che il PIL totale fosse pari a $14400 miliardi [16], di cui le spese USA per la sanità sono state pari a $2600 miliardi. Quindi la stima di $10mila miliardi per l’Israele dell’apartheid come costo per l’America equivale a quattro anni di fondi per la sanità post 11 settembre. In alternativa, questa perversione fiscale di $10mila miliardi avrebbe potuto essere usata per aumentare i fondi per la sanità, dal 2001, da $30mila a $40mila miliardi.
La stima di 1,3 milioni di morti americane prevenibili l’anno significa, 12×1.3 milioni cioè 15,6 milioni di morti evitabili dal settembre 2001. Applicando il VSL di $8 milioni a persona si ha un totale di $125mila miliardi. Se ipotizziamo che il 25% di questi decessi siano correlati con un 25% in meno di fondi per la sanità (spesa totale per la sanità americana dal settembre 2001 pari a $30mila miliardi invece dei possibili $40mila a causa della perversione fiscale pro-sionista, pro-Israele dell’apartheid) allora possiamo aggiungere altri $125/4 cioè circa $30mila miliardi al costo dell’Israele dell’apartheid per l’America.
Conclusioni
Il sostegno del governo USA, sovvertito dal sionismo, all’Israele dell’apartheid intorno al 2008 era pari a circa $40mila miliardi, suddivisi in:
(1) $3mila miliardi tra il 1948 e il 2003,
(2) $4-6mila miliardi (guerre dell’Iraq e dell’Afghanistan favorite dai sionisti),
(3) $700 miliardi (valore statistico di vita, VSL, basato sul costo di 88mila reduci statunitensi suicidi dal settembre del 2001) e
(4) circa $30mila miliardi (un quarto del costo del VSL dovuto 15,6 milioni di morti prevenibili di americani dal 2001).
Come le altre democrazie occidentali, gli USA sono una Murdochcrazia, una lobbycrazia e una corporatocrazia nelle quali il denaro compra persone, politici, leggi, partiti, percezione pubblica della realtà, voti e potere politico. I principali media bugiardi non discutono dei 2 milioni di palestinesi morti dal 1936 nel genocidio palestinese, per violenza (0.1 milioni) e per deprivazione violentemente imposta (1.9 milioni) [17], dei 12 milioni di musulmani uccisi tramite violenza (3.5 milioni) o deprivazione imposta dalla guerra (8.9 milioni) dal 1990, delle guerre USA contro i musulmani favorite dai sionisti [18], o dei 10 milioni di musulmani morti da violenze (3 milioni) o deprivazione imposta dalla guerra (7 milioni) da quando il governo USA (con probabile coinvolgimento sionista e israeliano) ha quasi sicuramente commesso le atrocità dell’11 settembre contro il popolo americano (vedi “Experts: US did 9-11”, [19]), più grande il crimine, più assidua la censura e la menzogna dei principali media [20-17].
Dal 1776 gli USA hanno invaso settanta paesi [28] e ora si preparano a invadere illegalmente e devastare la Siria, dopo vari anni di supporto a una sponda della guerra civile. Tuttavia l’egemonia USA sul mondo ha avuto luogo a caro prezzo. Ogni anno, circa 18 milioni di persone muoiono di morte evitabile sull’astronave Terra, con gli Stati Uniti al comando. Si stima che dal 1950 sono decedute per deprivazione 1,3 miliardi di persone, inclusi 1,2 miliardi di non-europei e 600 milioni di musulmani, quest’ultimo olocausto musulmano essendo 100 volte più grande di quello ebreo nella seconda guerra mondiale (5-6 milioni uccisi, 1 ogni sei per deprivazione) o nel “dimenticato” olocausto bengalese, nel quale gli inglesi con la complicità australiana hanno deliberatamente ucciso di fame 6-7 milioni di indiani per ragioni strategiche [29-31].
L’orribile costo in vite umane del supporto dei Neocon americani e degli imperialisti sionisti OnePercenters all’Israele dell’apartheid può essere quantificato in $40mila miliardi di impegno finanziario (in dollari del 2008) e circa 4 milioni di morti evitabili americane solo in questo secolo – un olocausto americano imposto dai sionisti, che rimane nascosto, visto che i media principali, i politici e gli accademici sono corrotti dai Neocon americani e dagli imperialisti sionisti. Il 99% del Congresso americano è pro-sionista e il 20% sono ebrei sionisti (nonostante la popolazione ebraica in America rappresenti circa il 2%). Al contrario, circa l’80% degli uomini di colore a Chicago (città con sindaco ebreo sionista, figlio di un Irgun terrorista sionista, coinvolto nelle pulizia etnica della Palestina) [32] e il 27,4% degli americani di colore in generale vivono e muoiono in povertà [33].
Cosa possono fare le persone decorose? Sono obbligate a denunciare tutti gli abusi dei diritti umani e i crimini orribili, genocidi, dell’Israele dell’apartheid ed in particolare dei suoi sostenitori americani (vedi “Jews Against Racist Zionism”, “Ebrei Contro Il Sionismo Razzista” [34], “Non-Jews Against Racist Zionism” , “Non-Ebrei Contro Il Sionismo Razzista” [35] e “Boycott Apartheid Israel” [36]). I buoni, patriottici americani, e tutte le persone decorose in generale, dovrebbero informare tutti quelli che possono dell’olocausto americano imposto dai sionisti e la perversione sionista americana per la quale ogni anno 1,3 milioni di americani muoiono di morte evitabile a causa della perversione fiscale dei Neocon americani e degli imperialisti sionisti OnePercenters nell’ impegnare miliardi di dollari per uccidere musulmani all’estero invece di salvare americani in casa. Gli americani si devono svegliare e percepire la mortale perversione della loro società, dovuta agli sleali e genocidi razzisti sionisti e i loro sostenitori Neocon. Gli sleali, genocidi razzisti sionisti e i loro sostenitori neoconservatori devono essere esposti e emarginati dalla vita pubblica come lo son stati i nazisti, i neo-nazisti, i sostenitori dell’apartheid e il KKK. Per favore ditelo a tutti.
Il Dr Gideon Polya ha insegnato per quarant’anni scienze in una delle maggiori università australiane. Ha pubblicato circa 130 lavori in cinquant’anni di ricerca scientifica, e più recentemente un importante testo di referenze farmacologiche “Biochemical Targets of Plant Bioactive Compounds”(CRC Press/Taylor & Francis, New York & London , 2003). Ha pubblicato“Body Count. Global avoidable mortality since 1950” (G.M. Polya, Melbourne, 2007: http://globalbodycount.blogspot.com/ ); vedi anche i suoi contributi in “Australian complicity in Iraq mass mortality” e in “Lies, Deep Fries & Statistics” (edited by Robyn Williams, ABC Books, Sydney, 2007: http://www.abc.net.au/rn/science/ockham/stories/s1445960.htm ) e “Ongoing Palestinian Genocide” in “The Plight of the Palestinians (edited by William Cook, Palgrave Macmillan, London, 2010: http://mwcnews.net/focus/analysis/4047-the-plight-of-the-palestinians.html ). Nel 2008 ha pubblicato una versione revisionata e aggiornata del suo libro del 1998: “Jane Austen and the Black Hole of British History” (vedi: http://janeaustenand.blogspot.com/ )mentre l’aumento globale dei prezzi del cibo minaccia una carestia catastrofica, anche maggiore di quella causata dagli inglesi che uccise 6-7 milioni di indiani nella “dimenticata” carestia del Bengala durante la seconda guerra mondiale (vedi le recente trasmissione della BBC coinvolgente il Dr Polya, il professore, Nobel in economia, Amartya Sen e altri: http://www.open.edu/openlearn/history-the-arts/history/social-economic-history/listen-the-bengal-famine ). Quando le parole falliscono, si può mostrare con le foto – per la visione dei grandi quadri di Gideon Polya per il pianeta, la pace, la madre e il figlio vedi: http://sites.google.com/site/artforpeaceplanetmotherchild/ ehttp://www.flickr.com/photos/gideonpolya/.
Fonte: Countercurrents.org
Link: http://www.countercurrents.org/polya270813.htm
27.08.2013
Traduzione per www.Comedonchisciotte.org a cura di PEREA
Referenze.
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[2]. Thomas R. Stauffer, “The costs to the American taxpayers id the Israeli-Palestinian conflict: $3 trillion”, Washington Report on Middle East Affairs, June 2003, pages 20-23 : http://www.wrmea.org/wrmea-archives/251-washington-report-archives-2000-2005/june-2003/4641-the-costs-to-american-taxpayers-of-the-israeli-palestinian-conflict-3-trillion.html .
[3]. Joseph Stiglitz and Linda Bilmes, “The Three Trillion Dollar War: The True Cost of the Iraq Conflict” (W.W. Norton, 2008).
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Fonte: visto su Come Don Chisciotte del 12 settembre 2013
Link: http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12315