Set 04 2013

SYRIALEAKES: COME DARE LA COLPA AD ASSAD

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Quando il Daily Mail parlava di «Piano sostenuto dagli USA per lanciare un attacco con armi chimiche contro la Siria e dare la colpa al regime di Assad». [Pino Cabras]

 

Secondo il britannico “The Economist”, una delle tantissime testate di lord Rothschild, la distruzione della Siria, voluta da Sion & C., è la realizzazione di un piano ben preciso: la spaccatura di tutti i paesi vicini all’ombelico del mondo (Israele) secondo linee etnico-religiose. Nord Est ai curdi, mentre ai fanatici salafiti (gli alleati de “noialtri) andrà tutta la zona dell’Eufrate, che casualmente porta 32 miliardi di tonnellate annue di acqua… (vedi “I motivi per la guerra. Per Obama” di Maurizio Blondet)

 

Syrialeakes: come dare la colpa ad Assad
Pino Cabras, tratto da http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=85153&typeb=0&Syrialeaks-come-dare-la-colpa-ad-Assad

 

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Set 04 2013

SIRIA IN GUERRA. NOSTRI DUE INCUBI: AL QAIDA IN CASA, I MISSILI DAL CIELO

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Il messaggio di un siriano di Damasco: “I ribelli martellano da mesi il quartiere di noi cristiani. Perché l’America vuole colpirci?”

 

Samaan Daoud

 

 

Cari amici italiani,
due giorni fa mentre voi ascoltavate le notizie sugli attacchi con le armi chimiche i ribelli e i combattenti di Al Qaida che si trovano accanto a noi qui alla periferia est di Damasco, nella zona di Jobar (la stessa del presunto attacco con i gas, ndr) ci hanno regalato un ennesimo colpo di mortaio caduto molto vicino alla mia abitazione, nella zona di Bab Tuma.

 

Succede da mesi e io veramente non riesco più a capire perché tanto accanimento nel colpire un quartiere abitato da civili cristiani. In soli 6 giorni ci sono piovute sulla testa più di 20 bombe di mortaio. Alcune sono esplose tra le case, altre sui tetti delle chiese, una in una scuola femminile diretta dalla chiesa cattolica. Ormai è chiaro, questo quartiere abitato da cristiani è un obbiettivo.

 

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Set 04 2013

SORPRESA: GUERRA E MENZOGNE NON CI INCANTANO PIÙ

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Cameron sconfitto alla Camera dei Comuni

 

Come in una tragedia greca, gli occidentali che annunciavano di voler bombardare la Siria entro un’ora, non hanno fatto nulla e si sbranano fra loro. «Gli dei fanno prima impazzire coloro che vogliono portare alla rovina», diceva Euripide. Da una parte i leader degli Stati che sono membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, Barack Obama, David Cameron e François Hollande; dall’altra, i loro popoli. Da un lato, l’hybris (ὕϐρις), l’eccesso delle ultime grandi potenze coloniali; dall’altro, i Lumi della Ragione. Di fronte a loro, i siriani, silenziosi e resistenti, e i loro alleati, russi e iraniani, appostati. Il brano che viene suonato non è solo un ennesimo episodio della dominazione mondiale, ma un tale momento cruciale che la Storia non conosceva dal 1956 e dalla vittoria di Nasser al Canale di Suez. All’epoca, il Regno Unito, la Francia e Israele dovettero rinunciare al loro sogno coloniale. Certo, ci furono ancora le guerra d’Algeria, del Vietnam e la fine dell’apartheid in Sud Africa, ma lo slancio che aveva posto l’Occidente a capo del mondo si era spezzato.

 

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Set 04 2013

LIBRO-CHOC: C’ERA GEORGE BUSH DIETRO ALL’OMICIDIO KENNEDY

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George Bush col padre Prescott 

 

A mezzo secolo dal fatale attentato di Dallas del 22 novembre 1963 si scopre che, oltre ai nomi già noti – Lyndon Johnson, Allen Dulles e Edgar Hoover – c’era un politico di prima grandezza dietro al complotto per assassinare John Fitzgerald Kennedy. Si tratta nientemeno che di George Bush padre, secondo la clamorosa ricostruzione offerta da un libro che uscirà negli Usa in ottobre, firmato dall’ex stratega repubblicano Roger Stone, già braccio destro di Richard Nixon, a sua volta coinvolto per la “copertura” del piano. Secondo Stone, fu Nixon – quand’era ancora un semplice deputato al Congresso – ad assoldare Jack Ruby, cioè Jacob Leon Rubinstein, l’uomo che poi assassinò il “capro espiatorio” Lee Harvey Oswald poche ore dopo il suo arresto-lampo. Ma – questa è la novità clamorosa – dietro le quinte c’era la regia occulta del futuro presidente Bush, padre di George W., poi capo della Cia prima di ascendere alla Casa Bianca. All’epoca fu spedito a Dallas come leader dei repubblicani del Texas e garante della potentissima lobby dei petrolieri texani, direttamente minacciata dai Kennedy. Un incrocio pericoloso – tenuto nascosto per decenni – fatto di depistaggi, omissioni, intimidazioni, menzogne e omicidi per eliminare testimoni scomodi.

 

L’annuncio della pubblicazione proviene dal “Daily Caller”, che indica anche la casa editrice, Skyhorse Publishing. Il titolo provvisorio del libro, scritto con Mike Colapietro, potrebbe essere tradotto così: “L’uomo che uccise Kennedy: Lyndon Johnson”. Per la prima volta, sottolinea Giulietto Chiesa su “Megachip”, un libro-inchiesta sulla fine di Jfk porta la firma di un autore del calibro di Roger Stone, già “aiutante di campo” di Nixon nella campagna elettorale vittoriosa del 1972, al termine della quale entrò nell’amministrazione presidenziale. Le sue memorie riguardano informazioni che raccolse stando all’interno della squadra che portò al potere Nixon, nove anni dopo l’assassinio di Kennedy. Stone rivela come Lyndon Johnson “convinse” Earl Warren a presiedere la commissione d’inchiesta sull’omicidio Kennedy: Warren, stimato giudice della Suprema Corte, non voleva accettare l’incarico; fu costretto da Johnson che ricorse al ricatto, ricordandogli un “piccolo incidente” nel quale il magistrato sarebbe incorso, anni prima, a Città del Messico, come riferito dal direttore dell’Fbi, Hoover. A quel punto, Warren cedette e accettò di presiedere la commissione-farsa. Accettò anche il senatore Richard Russell, pure lui riluttante, quando lo stesso Johnson gli raccontò come aveva “convinto” Warren.

 

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Set 03 2013

SIRIA. I RIBELLI AMMETTONO: LE ARMI CHIMICHE LE ABBIAMO USATE NOI

Category: Monolandia,Società e politica internazionalegiorgio @ 00:19

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I ribelli siriani del sobborgo di Ghouta a Damasco, collegati ai jihadisti di al-Qaeda Jabhat al-Nusra (Nusra Front), hanno ammesso al corrispondente Dale Gavlak che lavora anche per Associated Press che sono loro i responsabili per l’incidente con armi chimiche della scorsa settimana, che le potenze occidentali hanno attribuito alle forze Siriane di Bashar al-Assad, rivelando che le vittime sono state il risultato di un incidente causato dai ribelli che non sapevano usare le armi chimiche fornite loro dalla Arabia Saudita. Dalle numerose interviste con medici, residenti a Ghouta, combattenti ribelli e le loro famiglie, molti credono che alcuni ribelli hanno ricevuto armi chimiche tramite il capo dell’intelligence saudita, il principe Bandar bin Sultan, e sono stati responsabili per l’esecuzione dell’attacco gas (mortale), scrive Gavlak. I ribelli hanno detto a Gavlak che essi non sono stati adeguatamente addestrati su come gestire le armi chimiche persino non sapevano cosa fosse stato loro consegnato. Sembra che le armi inizialmente dovevano essere consegnate ad Al Qaeda mediante la propaggine di Jabhat al-Nusra.

 

Eravamo molto curiosi di queste armi,  e purtroppo, alcuni dei combattenti hanno gestito le armi in modo improprio e si è scatenata un’esplosioni per errore.” riferisce un militante di nome ‘J’ , sempre secondo il giornalista Gavlak.

 

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Set 02 2013

GUERRA ALLA SIRIA: VELOCE RIPASSO

 

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1. Tutte le guerre sono guerre di banchieri

 

 

Allora, se è vero quello che è stato scritto, cioè che “All wars are bankers’ wars” (“Tutte le guerre sono guerre di banchieri“,  che tradotto in tre parti, che potete trovare qui: 1, 2 e 3), anche questa dovrebbe essere una guerra che soddisfa le ambizioni dei banchieri: eliminare cioè dalla carta geografica tutti quegli stati che si permettono di avere una banca centrale pubblica, non privata e controllata dall’elìte finanziaria di poche famiglie mondiali, a tutti i costi, anche se gli stati interessati sono piccoli, perchè comunque con il loro esempio potrebbero stuzzicare la fantasia dei popoli che non si assoggettano a questa prassi.

E in effetti, una rapida conferma di questo si trova facilmente: ad esempio in questo articolo di Nicoletta Forcheri su Stampalibera, o in questo video di Albamediterranea, sulla proprietà e indipendenza della banca centrale siriana.

 

2. La guerra alla Siria era da tempo pianificata

 

Bene. Ma… se fosse un caso? Se fosse cioè che l’attacco, e l’indipendenza della banca centrale siano una coincidenza?

Togliamoci allora anche questo dubbio. In questo video il generale in pensione Wesley Clark racconta di come, già pochi giorni l’attentato dell’11 Settembre, fosse chiara, all’interno dell’amministrazione USA, l’intenzione dell’attacco all’Iraq; al quale sarebbero seguiti gli attacchi ad altri paesi, fra i quali Libia e Siria. Mission Accomplished.

 

 

 

 

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Set 01 2013

MUSSOLINI BRUCIA IL DEBITO PUBBLICO AL VITTORIANO

mussolini-debito-pubblico

 

Pubblicato in data 15/giu/2012

Giornale Luce A0208 del 11/1928

Descrizione sequenze: Mussolini e alcuni notabili salgono le gradinate dell’altare della patria e fanno il saluto romano;  Mussolini brucia sulla fiamma perpetua alcune pagine del bilancio del debito pubblico – alcuni notabili lo aiutano a far bruciare bene il foglio – alla cerimonia è presente anche Turati; l’altare della patria; il foglio che continua a bruciare; il foglio incenerito nel bruciatore; particolare dell’altare della patria.

 

 

 

 

Fonte: visto su STAMPA LIBERA del 28 marzo 2013

Link: http://www.stampalibera.com/?p=61639

 


Set 01 2013

ABBIAMO FATTO DI HITLER UN MOSTRO, UN DEMONIO…

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James Baker

 

Abbiamo fatto di Hitler un mostro, un demonio. Sicché non abbiamo potuto sconfessare questo dopo la guerra. Dopotutto, avevamo mobilitato le masse contro il diavolo in persona. Così siamo stati obbligati a recitare la nostra parte in questo scenario diabolico dopo la guerra.

In nessun modo potevamo dire al nostro popolo che la guerra era solo una misura economica preventiva.” (James Baker, sottosegretario agli Esteri USA, 1992)

 

Winston Churchill

Winston Churchill

 

Il delitto imperdonabile della Germania prima della Seconda Guerra Mondiale fu il suo tentativo di sganciare la sua economia dal sistema di commercio mondiale, e di costruire un sistema di cambi indipendente di cui la finanza mondiale non poteva più trarre profitto.” (Winston Churchill, 1960)

 

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Generale John Frederick Charles Fuller

 

Non fu la politica di Hitler a lanciarci in questa guerra. La ragione fu il suo successo nel costruire una nuova economia crescente. Le radici della guerra furono l’invidia, l’avidità e la paura.” (Generale J. P. C. Fuller, storico della Seconda Guerra Mondiale)

 

INFATTI

 

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Adolf Hitler

 

 “Noi non conduciamo la nostra politica economica secondo le vedute o i desideri dei banchieri di New York o di Londra, la politica economica della Germania viene invece condotta esclusivamente in base agli interessi del popolo tedesco. Ed in ciò sono un fanatico socialista che conserva costantemente davanti ai propri occhi gli interessi totali del suo popolo.” (Adolf Hitler, 24/2/1941)

 

Fonte: http://thule-italia.com/wordpress/archives/3778

 

 

Fonte: visto su Olodogma

Link: http://olodogma.com/wordpress/2013/05/27/0252-abbiamo-fatto-di-hitler-un-mostro-un-demonio-quando-la-verita-storica-cancella-le-falsita/#comments

 


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