Siccome anche dalle parti del Pd – al netto di amazzoni tirolesi e pitonesse – non è che brillino per intelligenza, hanno deciso di fare il gioco di Silvio Berlusconi. La gazzarra penosa in Senato di queste ore sta certificando ciò che il Cav va dicendo da vent’anni: è in atto una persecuzione. Vero o no, rimaniamo ai fatti: la Giunta per il regolamento di Palazzo Madama sta valutando se deliberare la votazione palese sulla decadenza di Silvio Berlusconi. Tradotto, sta studiando e varando una norma contra personam. Un cambiamento fatto esclusivamente contro l’odiato nemico. Una specie di lodo concordato dai piddini famelici e dai circensi pentastellati. Con tanto di indecisi in mezzo e di italotedeschi che perdono l’aereo a poche ore dal voto.
Neanche il voto sulla decapitazione di Luigi XVI, nel 1792, avvenne a scrutinio palese. Dopo le dichiarazioni di voto, infatti, si passò a uno “scrutinio di controllo”. Qui, invece, immersi nel mefitico clima da piazzale Loreto perenne, da resa dei conti finale, ecco che si passa la cera sulla lama della ghigliottina. Si vuole lo spettacolo pubblico, il sangue che eccita, che dà quella scarica di adrenalina che anche i vecchi politicanti del Senato come Zanda riescono a sentire. Non si accorgono che l’esecuzione pubblica fatta rompendo le regole creerà un martire pronto per la salita all’onore degli altari, alla canonizzazione. Pronto per fare incetta di voti, per recuperare quei margini di manovra che ora neppure all’orizzonte si vedono. Contenti loro, contenti tutti. Non sarebbe altro che l’ennesimo capolavoro di limitatezza politica. Ma a questo sono ben abituati, la storia parla.
Signore e signori, vorrei a questo punto annunciare che io sarò costretto ad abbandonare questo programma fra due settimane, perché ho un basso indice. Dato che questa era l’unica cosa che mi dava soddisfazione nella vita, ho deciso di suicidarmi: mi farò saltare le cervella durante questo programma, fra una settimana. Quindi, martedì prossimo mettetevi in ascolto. Le pubbliche relazioni avranno una settimana per promuovere lo spettacolo. L’indice d’ascolto dovrebbe salire alle stelle: 50 punti, almeno.
Buonasera. Oggi è mercoledì 24 settembre, e questa è la mia ultima trasmissione. Ieri ho annunciato durante questo programma che io mi sarei pubblicamente suicidato. Chiaramente un gesto da pazzi. Sapete perché l’ho detto? Avevo esaurito le cazzate. […] Cazzate sono tutte le ragioni che troviamo per vivere, e se non riusciamo a inventare ragioni nostre ricorriamo alla cazzata di Dio. Sì, perché non sapendo il motivo per cui dobbiamo sopportare tutto questo dolore, queste umiliazioni, cerchiamo di avere da qualche parte chi invece lo sa, ed ecco allora la cazzata di Dio.
Non serve dirvi che le cose vanno male, tutti quanti sanno che vanno male. Abbiamo una crisi. Molti non hanno un lavoro, e chi ce l’ha vive con la paura di perderlo. Il potere d’acquisto del dollaro è zero. Le banche stanno fallendo, i negozianti hanno il fucile nascosto sotto il banco, i teppisti scorrazzano per le strade e non c’è nessuno che sappia cosa fare e non se ne vede la fine. Sappiamo che l’aria ormai è irrespirabile e che il nostro cibo è immangiabile. Stiamo seduti a guardare la TV mentre il nostro telecronista locale ci dice che oggi ci sono stati 15 omicidi e 63 reati di violenza come se tutto questo fosse normale, sappiamo che le cose vanno male, più che male.
È la follia, è come se tutto dovunque fosse impazzito così che noi non usciamo più. Ce ne stiamo in casa e lentamente il mondo in cui viviamo diventa più piccolo e diciamo soltanto: “Almeno lasciateci tranquilli nei nostri salotti per piacere! Lasciatemi il mio tostapane, la mia TV, la mia vecchia bicicletta e io non dirò niente ma… ma lasciatemi tranquillo!
” Be’, io non vi lascerò tranquilli. Io voglio che voi vi incazziate. Non voglio che protestiate, non voglio che vi ribelliate, non voglio che scriviate al vostro senatore, perché non saprei cosa dirvi di scrivere: io non so cosa fare per combattere la crisi e l’inflazione e i russi e la violenza per le strade. Io so soltanto che prima dovete incazzarvi.
Dovete dire: “Sono un essere umano, porca puttana! La mia vita ha un valore!” Quindi io voglio che ora voi vi alziate. Voglio che tutti voi vi alziate dalle vostre sedie. Voglio che vi alziate proprio adesso, che andiate alla finestra e l’apriate e vi affacciate tutti ed urliate: “Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!”[1].
Voglio che vi alziate in questo istante. Alzatevi, andate alla finestra, apritela, mettete fuori la testa e urlate: “Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!” Le cose devono cambiare, ma prima vi dovete incazzare. Dovete dire: “Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!” Allora penseremo a cosa fare per combattere la crisi, l’inflazione e la crisi energetica, ma Cristo alzatevi dalle vostre sedie, andate alla finestra, mettete fuori la testa e ditelo, gridatelo: “Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!”
Edward George Ruddy è morto oggi! Edward George Ruddy era il grande presidente della Union Broadcasting Systems ed è morto alle 11 di questa mattina di collasso cardiaco e, poveri noi, stiamo affondando nella merda! Così un ricco ometto coi capelli bianchi è morto. Cosa c’entra questo con il prezzo del riso, esatto? E perché io dico “poveri noi”? Perché voi, il pubblico, ed altri 62 milioni di americani, ascoltate me in questo istante! Perché meno del 3% di voialtri legge libri, capito? Perché meno del 15% di voi legge giornali o riviste! Perché l’unica verità che conoscete è quella che ricevete alla TV!
Attualmente, c’è da noi un’intera generazione che non ha mai saputo niente che non fosse trasmesso alla TV. La TV è la loro Bibbia, la suprema rivelazione. La TV può creare o distruggere presidenti, papi, primi ministri. La TV è la più spaventosa, maledettissima forza di questo mondo senza Dio, e poveri noi, se cadesse nelle mani degli uomini sbagliati e quindi poveri noi che Edward George Ruddy è morto.
Perché questa Società è ora nella mani della CCA, la Communications Corporation of America; c’è un nuovo presidente in carica, chiamato Frank Hackett, al 20° piano nell’ufficio del signor Ruddy e quando una fra le più grandi corporazioni del mondo controlla la più efficiente macchina per una propaganda fasulla e vuota, in questo mondo senza Dio, io non so quali altre cazzate verranno spacciate per verità, qui.
Quindi ascoltatemi. Ascoltatemi! La televisione non è la verità! La televisione è un maledetto parco di divertimenti, la televisione è un circo, un carnevale, una troupe viaggiante di acrobati, cantastorie, ballerini, cantanti, giocolieri, fenomeni da baraccone, domatori di leoni e giocatori di calcio! Ammazzare la noia è il nostro solo mestiere.
Quindi se volete la verità andate da Dio, andate dal vostro guru, andate dentro voi stessi, amici, perché quello è l’unico posto dove troverete mai la verità vera.
Sapete, da noi non potrete ottenere mai la verità: vi diremo tutto quello che volete sentire mentendo senza vergogna, noi vi diremo che, che Nero Wolfe trova sempre l’assassino e che nessuno muore di cancro in casa del dottor Kildare e che per quanto si trovi nei guai il nostro eroe, non temete, guardate l’orologio, alla fine dell’ora l’eroe vince, vi diremo qualsiasi cazzata vogliate sentire.
Noi commerciamo Illusioni, niente di tutto questo è vero, ma voi tutti ve ne state seduti là, giorno dopo giorno, notte dopo notte, di ogni età, razza, fede… conoscete soltanto noi! Già cominciate a credere alle illusioni che fabbrichiamo qui, cominciate a credere che la TV è la realtà e che le vostre vite sono irreali. Voi fate tutto quello che la TV vi dice: vi vestite come in TV, mangiate come in TV, tirate su bambini come in TV, persino pensate come in TV. Questa è pazzia di massa, siete tutti matti! In nome di Dio, siete voialtri la realtà: noi siamo le illusioni!
Quindi spegnete i vostri televisori, spegneteli ora, spegneteli immediatamente, spegneteli e lasciateli spenti, spegnete i televisori proprio a metà della frase che vi sto dicendo adesso, spegneteli subito!!!
Ieri sera sono salito quassù e vi ho chiesto di alzarvi e di lottare per la vostra sopravvivenza: lo avete fatto ed è stato bellissimo! Sei milioni di telegrammi sono arrivati alla Casa Bianca! L’acquisto della CCA da parte degli Arabi è stato fermato! Il popolo ha parlato! Il popolo ha vinto! È stata una radiosa “eruzione di democrazia”! Però tutto finirà lì, amici.
Questo tipo di cose non si ripeterà facilmente: noi sappiamo molto bene in fondo ai nostri cuori terrorizzati che la democrazia è un gigante agonizzante, uno stanco, disfatto, morente concetto politico che si contorce nella sua fine penosa. Non dico che gli Stati Uniti sono finiti come potenza mondiale: gli Stati Uniti sono il più ricco, più potente, più progredito paese del mondo, anni luce più avanti di qualsiasi altro. E non dico che i comunisti si impossesseranno del mondo, perché i comunisti sono più morti di noi.
Ciò che è finita: è l’idea che questa grande nazione sia dedicata all’affrancamento, alla floridezza di ogni suo singolo individuo. È l’individuo che è finito! È il singolo, solitario essere umano che è finito! È ognuno di voi altri che mi ascoltate che è finito! Perché questa non è più una nazione di individui indipendenti oramai. È una nazione composta da duecento ed oltre milioni di esseri transistorizzati, deodorrizzati, più bianchi del bianco, tutti profumati al limone: del tutto inutili come esseri umani e rimpiazzabili come pezzi di un’auto.
Ebbene, è arrivato il momento di chiedersi se “disumanizzare” sia un verbo così brutto: bello o brutto, la disumanizzazione è in corso! Il mondo intero sta diventando umanoide: fatto da creature che sembrano umane ma non lo sono. Il mondo intero, non solo noi: noi siamo solo il paese più progredito, quindi ci stiamo arrivando prima. Le persone del mondo intero stanno diventando prodotti in massa, programmati, numerati, computerizzati.
Ho accettato con entusiasmo, al di là della mia recente e motivata adesione al P.A.S., la proposta fattami dall’amico Alfonso Luigi Marra di tenere quotidianamente su questo blog una rubrica di approfondimento e di analisi dell’attualità, di ciò che avviene in Italia e nel mondo. Un’analisi che però si discosti dalla visione dei fatti che ogni giorno ci propina la cosiddetta “stampa di regime” e che sappia scavare a fondo dietro le quinte dell’informazione e delle notizie, spogliandole da quei veli e quei filtri di falsità e di convenienza che siamo purtroppo abituati a vedere e a sentire.
Chi mi conosce e ha avuto modo di seguire la mia attività giornalistica ed editoriale, sa che non sono certo quello che si definisce “un moderato” e che non ho mai avuto paure o reticenze ad esternare quello che penso e a dire quello che molti non dicono e che non vogliono o non possono dire. Da anni mi batto contro le prevaricazioni del “sistema” e, in particolar modo contro il signoraggio bancario e le politiche della grande finanza internazionale, in favore della sovranità monetaria e dell’autodeterminazione dei popoli, denunciando senza sosta i piani per l’edificazione di un Nuovo Ordine Mondiale che sta opprimendo ed annientando sempre più le nazioni della Terra e le coscienze dei cittadini.
Siamo individui senza radici, destinati a soccombere, travolti dalla furia e dalla collera di quel Dio che abbiamo voluto sfidare e ridicolizzare, profanando la sua Opera e violando i confini del suo imperscrutabile disegno celeste”.
Il valore supremo e vivificante della “diversità” (che è l’essenza stessa delle ragioni, della vita), è stato, di fatto, soppiantato e soppresso da un’opera di omologazione mentale che non trova precedenti nella storia dell’umanità. Non rendersi conto di questa realtà sostanziale e lapalissiana, (che ci uniforma in una sorta di appiattimento verso il basso, alle tendenze dominanti, propagandate e sdoganate, come opportune, dal Sistema Relativista), la dice lunga sullo stato di narcolessia prodotto negli individui. Siamo, tutti quanti l’effetto di un diabolico esperimento di clonazione di massa e di lavaggio del cervello, risultato di una speciale e inedita forma di schiavitù che, per un assurdo contrasto logico, ci porta a ritenerci liberi. L’omologazione dei comportamenti e dei modi, in un unico pensiero dominante, tende a raggruppare tutte le identità in una sola, rendendo superflue, nulle e dissonanti, tutte le altre. Un tempo, la diversità, era Regina di creatività, di tradizione, di storia, di cultura, di immaginazione e di sapere e, ogni essere umano rappresentava, per unicità, una delle infinite tessere che andavano a comporre l’immagine trascendente di quell’immenso e misterioso puzzle, icona del mistero infinito.
Ogni mattina, quando mi alzo, so che davanti a me si prospetta una giornata in cui dovrò lottare per quello che vorrei fosse il mio lavoro anche in futuro. Essere giornalista di questi tempi non è di certo facile, lo sappiamo tutti, fin troppo bene. Non ci sono fondi, non è il momento, è l’epoca sbagliata per campare scrivendo. Te lo dicono, ripetono, te lo inculcano in testa come un maledetto ritornello di un’odiosa canzone. Eppure, tutte le mattine, io – e con me tutti gli altri giovani sulla mia stessa barca – mi alzo, ci provo, e ci riprovo convinta che un giorno ce la farò.
Ma poi, ci sono mattine come questa mattina. Oggi quando mi sono alzata, mi sono imbattuta in una di quelle notizie che non solo ti fa passare un po’ la voglia di “farti il mazzo” ma ti fa anche arrabbiare quanto basta per rovinarti la mattinata.
Sul profilo Facebook di Alessandro Morelli, capogruppo della Lega Nord a Palazzo Marino, è comparso un link in cui si annunciavano “stage trimestrali retribuiti in un grande quotidiano nazionale, la Repubblica o nella testata web Redattore Sociale“. Occasione ghiotta per chi, ogni giorno, un po’ ci prova a ricavarsi un posto all’interno di una redazione.
Peccato che la gallinella dalle uova d’oro sia riservata esclusivamente a giovani stranieri e figli di migranti.
È il bando di concorso a parlare chiaro e a mettere i paletti su chi potrà candidarsi, entro il 2 novembre, allo stage previsto dal 20 novembre 2013 al 20 febbraio 2014. “I tre tirocini sono rivolti a giovani stranieri/e e figli/e di migranti residenti in Italia, di età compresa tra i 20 e i 35 anni, in possesso di diploma di scuola media superiore o titolo equipollente e aventi conoscenza della lingua italiana (livello B2)”.
L’esercito governativo siriano durante un’operazione militare su larga scala ha conquistato la città di Buade nel distretto di Najha ,a sud-est di Damasco, occupato dai ribelli per un anno e mezzo.
I fondamentalisti islamici avevano costruito un laboratorio per la fabbricazione di armi, tra cui mortai, mine, esplosivi e bombe a mano, introdotto la legge della Sharia e tribunali speciali e giustiziavano pubblicamente sulla piazza centrale i cittadini locali ritenuti “colpevoli”.
Durante il raid dell’esercito sono state sequestrate le armi abbandonate dai terroristi durante la ritirata, tra cui mitragliatori americani e munizioni israeliane.
Fonte: visto su La voce della Russia del 18 ottobre 2013
DA HITLER A MERKEL, L’ETERNA PRESENZA DELLA DINASTIA QUANDT
29 ott – Lentamente, tra mille cautele e distinguo, alcuni intellettuali spesso ospitati sulle pagine dei nostri “grandi giornali”cominciano a porsi domande sulle bontà di questa costruzione europea. Non sarà che alcune procedure riservate che preludono l’elaborazione di trattati europei, da fare poi approvare a scatola chiusa ai singoli parlamenti nazionali come nel caso del Fiscal Compact, si chiede pensosa Barbara Spinelli, finiscano con lo svuotare in nuce quella sovranità che la nostra Costituzione antifascista assegna ai cittadini? (clicca per leggere)
La brillante e sempre originale editorialista in forza a Repubblica è stata effettivamente colta da un pensiero infido e sottile. Con sommo ossequio provo ad accennare una sintetica analisi volta a rafforzare le argute suggestioni che, come fantasmi molesti, albergano nella mente dei più intuitivi fra gli illustri pensatori che quotidianamente danno lustro alla nostra povera Patria. Ebbene sì, luminosissima professoressa Spinelli, la Ue è nei fatti e non da oggi nemica della democrazia e del benessere diffuso, l’acqua calda brucia e in inverno è preferibile indossare un cappotto prima di uscire (specie la sera).
L’euro è una truffa come lo è la comunità europea in questo stato di cose: ossia sotto la blindatura dei trattati Maastritch, Lisbona, Mes, Fiscal compact, Nato, WTO, ecc.
Non abbiamo più la sovranità di niente se non soltanto quella di decidere chi ci deve prendere per i fondelli per un altro turno (ed in parte nemmeno quella: leggasi porcellum).
Ora se uno è consapevole di essere vittima di una truffa cosa fa?
1) Aspetta perché non è ancora convinto della truffa?
2) Denuncia il truffatore e lo insegue?
3) Si lascia truffare perché in fondo si lasciano truffare tutti?
4) Fa di tutto per uscire dalla truffa e la fa conoscere agli altri?
Sono quattro ipotesi che potrebbero rappresentare uno scenario di gente normale. Già: ma cosa vuol dire normale, in un paese dove l’informazione è orribilmente manipolata? Il popolo manipolato e stregato dalla politica asservita alla finanza internazionale non si muove. Meglio: è la maggioranza che non si muove.
Se diamo per buono il movimento di Grillo, almeno il 26% di quelli che sono andati a votare sembra si siano svegliati almeno per affermare che così, non si può più andare avanti. Non siamo convinti che siano consapevoli sulle fondamentali (multinazionali, moneta-debito, NWO) ma lo sono di certo sulla cattiva gestione dello Stato (sprechi, ruberie, nepotismo, corruzione, ecc).
Lo sfoggio di moralità odierno: nel campo etico privato oggi, se uno è considerato progressista, può fare i cavoli suoi, predicando bene (soprattutto la moralità) e razzolando male senza che nessuno dica niente, purchè, naturalmente sia dichiaratamente “de sinistra”. Nel campo pubblico si trinciano regole di presunta moralità senza fare distinguo. Stabiliamo anzitutto un principio, facilmente dimostrabile: se c’è una delle nazioni, sulla faccia della terra nella quale si dovrebbe fare silenzio sulla moralità e non predicarla in termini sia privati che pubblici, è proprio l’Italia. E anche smettere di vantarsi di primati inesistenti.
E’ inutile, oltreché abbondantemente ridicolo, che da giudici e maitre a penser si scaglino fulmini quando l’Italia occupa ben il 72esimo posto nella classifica di “moralità” nel settore pubblico. La notissima TRANSPARENCY INTERNATIONAL pubblica infatti annualmente una classifica in testa alla quale stanno le nazioni con l’indice più alto di CORRUZIONE. Davanti all’Italia stanno:
15° posto Barbados
22° posto Bahamas e Santa Lucia
41° posto Repubblica Dominicana
50° posto Rwanda
58° posto Namibia
Ossia tutte quelle nazioni bollate da politici, stampa e altri mezzi di comunicazione italiani, come corrotti paradisi fiscali, con toni accesi in stile indignados. Precedenti statistiche internazionali, qui a suo tempo pubblicate, hanno dimostrato che per cultura, idee nuove (ma valide), capacità innovativa, e considerazione internazionale, occupiamo gli ultimi posti su scala mondiale. E allora perché continuiamo a salire sul pulpito per predicare agli altri quello che dovrebbero fare?
Zagabria – A festeggiare, il primo luglio scorso, l’ingresso della Croazia nel club dell’Unione Europea in qualità di ventottesimo membro effettivo fu soprattutto l’élite politico-economica al timone di questa ex-scheggia della defunta Jugoslavia. A partire dalla coalizione di governo progressista al potere da due anni dopo il lungo dominio dei conservatori dell’HDZ per arrivare agli ambienti finanziari legati a doppio filo al mondo austro-tedesco.
Lo scetticismo dell’opinione pubblica, sconfitto da una non eccezionale mobilitazione degli entusiasti ( al referendum sull’ingresso nell’unione, svoltosi nel febbraio del 2012, si recarono alle urne non più del 44% degli aventi diritto) si è preso una sonante rivincita non più di un anno dopo allorquando, nell’aprile 2013, la scelta dei 12 fortunati destinati a rappresentare la piccola repubblica nell’europarlamento fu boicottata da 4 elettori su 5 stabilendo quasi un record storico di scarsa affluenza battuto solamente dal 16% della Slovacchia.Ma il misfatto era già stato compiuto ed i buoi erano già fuggiti dal recinto per finire nel vagone piombato di eurolandia.
LEGGETE QSTO ARTICOLO PRIMA DI PROSEGUIRE LA LETTURA…
4,1 milioni di italiani che hanno PROBLEMI DI ACCESSO AL CIBO: i dati, oscurati dai mass me(r)dia e dalla politica, sono di Coldiretti.
VENGONO I *BRIVIDI* … se pensiamo che 500.000 persone sopravvivono di cassa integrazione e assegno di mobilità e 200.000 di ‘assegno di disoccupazione’; quando gli ammortizzatori sociali saranno finiti… cosa faranno?
Ovviamente la questione non riguarda solo 700.000 persone, ma anche le loro famiglie che si troveranno senza reddito o nel migliore dei casi, con uno stipendio in meno.
Ci sarà un calo dei consumi ulteriore, che farà chiudere decine, centinaia di migliaia di negozi, artigiani, piccole imprese, mentre le grandi continuano a chiudere i pochi stabilimenti rimasti per trasferirsi all’estero; il processo di delocalizzazione non è finito.
Uno scenario TERRIFICANTE quanto reale, purtroppo, a meno che non ci sia una decisa “inversione di tendenza” di cui non si intravede la volontà politica.
Quando arriveremo a questo punto, gli italiani conosceranno anche EUROGENDFOR; la gendarmeria europea che opera al di sopra della legge; nessun media ne ha parlato, ma probabilmente molte persone si troveranno a fare i conti con loro. E non sarà una “conoscenza felice”… spero tanto di essere smentito.
In tema di moneta unica e di uscita dall’euro vi riportò l’opinione della bravissima Gpg Imperatrice di Scenari Economici.
Articolo Fondamentale – Lettera ad un Amico Immaginario: l’uscita dall’Euro e’ questione essenziale (a breve sara’ questione di mera sopravvivenza)
(continuo a leggere in rete e ricevere missive di amici che, pur percependo in qualche modo il problema dell’Euro per l’Italia, tendono irrimediabilmente a sottovalutarlo, pensando che questo e’ un problema minore, e ricercando soluzioni salvifiche di altro genere. In questa missiva proveremo a rispondere. Suggeriamo per chi avesse tempo di aprire e leggere con attenzione gli articoli linkati)
PARTE 1 – SFORZI INUTILI
Caro mio,
Ho provato in tutti i modi a spiegarti la questione EURO, ma continui irrimediabilmente a sottovalutarla.
Domani, a Roma, c’è la manifestazione nazionale dei No-tav.
Tutti sanno che cosa sia la No-tav.
E’ uno dei trend di moda.
Pochi, in realtà, conoscono -nel dettaglio- le autentiche posizioni.
Così come pochi sono al corrente del fatto che il governo francese, presieduto da Hollande, ha rubricato il progetto nella sezione “non priorità del governo” e lo accetta passivamente soltanto per questioni di carattere diplomatico che gli impongono di non scontrarsi con il governo italiano, il quale -in cambio- asfalta l’autostrada privilegiata per l’industria francese per venire ad accaparrarsi a prezzi di saldo le aziende italiane che interessano strategicamente ai nostri cugini d’oltralpe. E’ comunque un grandioso affare per la Repubblica francese.
Fino a due anni fa, se ne parlava molto meno.
Fino a quattro anni fa, ancora di meno.
Fino a sei anni fa, non se ne parlava affatto.
Irruppe sullo scenario mediatico nazionale, in gran cassa, in seguito alla manifestazione del vaffaday indetta da Beppe Grillo nel 2007.
Il governo Letta-Alfano sta portando avanti un disegno di legge che tende ad eliminare progressivamente il finanziamento pubblico ai partiti. Come sostituirlo? Tra l’altro, uno dei modi è contribuire con “finanziamenti” e “donazioni”.
Perciò l’eliminazione totale o parziale del finanziamento pubblico ai partiti, misura diventata “urgente” per riguadagnare almeno in parte la fiducia persa di tanti elettori e per arginare il successo elettorale del M5S, forse porterà ad una situazione che per un certo punto di vista potrebbe sembrare anche più grave di come è ora: l’ingresso nella politica italiana di milionari, miliardari e “paperoni” oltre a quelli che già ci sono, i quali una volta assicurato il loro sostegno economico ai partiti potranno chiedere “qualcosa in cambio”.
Insomma più o meno come succede attualmente negli Stati Uniti, dove i privati “guidano” il risultato elettorale a “suon di dollari”.
La politica ha bisogno di soldi in Italia come in altri paesi, questo è scontato: però il finanziamento pubblico ai partiti potrebbe essere “l’occasione”, come già accade, per affermare il potere di lobbies e “poteri forti”.
Se a quanto detto poi aggiungiamo che nelle ultime elezioni amministrative c’è stato il “trionfo” dell’astensionismo allora ci rendiamo conto che la politica sta diventando un gioco inutile, ma soprattutto sta diventando “qualcosa” di antidemocratico, un “mostro senza forma” che “fagocita” democrazia e diritti delle persone.
La politica infatti ormai è solo come un notaio che ratifica ordini ricevuti dall’alto: a guidare la politica oggi sono le “lobbies”, i “poteri forti”, l’economia, le banche, i mercati etc.
In questa condizione di postdemocrazia c’è la “morte della democrazia”, l’assenza totale di quest’ultima.
Il PD è il padre bonario del Gran Regno d’Ipocritania.
La sua caratteristica principale consiste, infatti, nel doppiogiochismo, nella mancanza di coerenza e di rispetto del proprio elettorato, e di un esercizio della ipocrisia elevata a sistema strutturale di vita.
Ieri, in Senato, si votava il ddl sulla Costituzione per dare il via alla commissione dei 42 saggi scelti da Napolitano per iniziare le manovre necessarie per le modifiche della Carta.
I senatori del PD erano 107, ma Grasso non vota perchè Presidente.
101 senatori del PD hanno votato a favore. (deve essere un numero magico).
In teoria non ci sarebbe niente di male nè alcuna sorpresa. Il fatto è che gran parte di questi senatori hanno -in diverse e svariate occasioni- partecipato a manifestazioni, convegni, seminari, interviste, comizi, nel corso dei quali si schieravano apertamente contro ogni tentativo di revisione della Costituzione ed è stata la loro piattaforma di base elettorale.
Alcuni, approfittando della narcolessia degli italiani, dopo aver votato a favore in aula, hanno rilasciato interviste in radio e siti locali nei loro rispettivi territori, spiegando perchè sono contrari alla scelta imposta da Napolitano, facendo credere ai propri lettori e ascoltatori di aver votato a favore.
Qui di seguito c’è l’elenco dei 101 senatori del PD che hanno votato a favore, in modo tale da consentire a chiunque, la possibilità di sbugiardarli quando si verificherà un’occasione.
Per me non c’è destra centro o sinistra, io faccio solo differenza tra verità e menzogna, e quando la verità ti viene imposta per legge o per imperio, allora stai certo: è una menzogna!
Le prove se sono false le sbugiardi subito, se sono vere le puoi solo distruggere
L'ISTRUZIONE PERVERTE LA MENTE
“L'istruzione perverte la mente, poiché ci opponiamo direttamente al suo sviluppo naturale, ottenendo prima le idee e poi le osservazioni. “ “Questo è il motivo per cui così pochi uomini di cultura hanno buon senso come quello che è comune tra gli analfabeti.” Arthur Schopenhauer
IL MIO PAESE
L’importante non è il paese in cui vivi, ma solo se hai la libertà, perché in quel paese non te l’hanno rubata.
LA CASA
La casa è un attributo della personalità e tassare la casa è come tassare l'intelligenza, la bellezza o l'altezza di una persona.
SOCIETA’
Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche nella misura in cui essi fruiscono delle stesse
DIRITTO
Riconosco solo le leggi della natura, non quelle scritte da altri uomini alle quali mi riservo il diritto di disobbedire quando in disaccordo
DIRITTO NATURALE ALLA RIBELLIONE
L’ARTICOLO SCOMPARSO DALLA NOSTRA COSTITUZIONE
Quando i poteri pubblici violino le libertà fondamentali ed i diritti garantiti dalla Costituzione, la resistenza all’oppressione è diritto e dovere del cittadino
GIUSTIZIA
Grido e lotto contro le multinazionali, contro l’informazione controllata e censurata, contro la gestione del potere politico, che diventa la gestione della ricchezza di pochi e della povertà di molti
DIRITTO D’AUTORE E PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Noi, per quella decina di anni o poco più, che il Padre Eterno ci lascia su questa terra, siamo il 99,999 periodico il passato e il sapere degli altri, il rimanente, forse, noi, se madre natura è stata generosa, pertanto è ipocrito pretendere e campare diritti autoritari di possesso e proprietà intellettuale.
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CHE IMPORTA SE OGNUNO CERCA LA VERITA’ A SUO MODO?
Dobbiamo riconoscere che tutti i culti hanno un unico fondamento.
Tutti contemplano le stesse stelle, un solo cielo ci è comune, un solo universo ci circonda.
Che importa se ognuno cerca la verità a suo modo? – domandò Simmaco –
Non si può seguire una sola strada per raggiungere un mistero così grande.
(Quinto Aurelio Simmaco, Relatio de ara Victoriae III,10)
RICERCA DELLA FELICITA’
Ognuno è libero di credere in ciò che vuole e in ciò che lo fa stare in pace con se stesso e con l'universo. È l'inestimabile valore della libertà di pensiero. Il problema sorge quando le persone ritengono che le loro conoscenze siano la verità assoluta e vogliono imporre la loro visione delle cose al resto del genere umano.
VENERA DIO SUL TUO CAMMINO
Le religioni tendono ad avere una memoria selettiva e a prendere le distanze dai loro antichi precursori.
Di conseguenza:
“Venera Dio sul tuo cammino.
Qualunque sia la forma in cui si manifesta.
Che sia abbellito con pietre preziose, o rappresentato da una statua di rame.
Una forma ne sostituirà un’altra, come una nuova inondazione segue la precedente”
(Insegnamento per Merekarie)
AMO LA VITA
Il matrimonio gay non reca in se' la vita e il futuro del mondo
Ma e' una scelta di morte
E un modello culturale di morte costruito contro l'origine e il fondamento della stessa vita umana
PENSIERI E PRINCIPI
«Ama il Creatore».
«Ama la terra».
«Lavora gratuitamente».
«Conta su quello che hai e sii povero».
«Ama qualcuno che se non se lo merita».
«Studia molto sia la natura che gli uomini; più sul terreno che sui libri».
«Non pestare sul terreno senza necessità perché uccidi un essere vivente e lavori alla distruzione di tutti i viventi».
«Non progredire, ma vivere».
«Vendere poco e comperare meno».
«Non comperare roba venuta da lontano».
«Non produrre cose che possano essere esportate lontano».
«Non produrre cose che possano essere trasformate in simboli monetari».
«Non prendere soldi in prestito; se hai risparmiato soldi, non prestarli alle banche».
«Non ti fidare del governo di nessun governo».
«Gli Stati non possono distruggere la cultura dei popoli».
«Abbraccia gli essere umani del tuo rapporto con ciascuno di loro riponi la tua speranza politica».
«Evita come un diavolo qualunque sport. Sono drogature dei capitalisti per rubare i soldi ai salariati, e aumentare la degradazione dell’ energia. Anche lo sport è una guerra fatta per impinguare i capitalisti ».
«Riconosco solo le leggi della natura, non quelle scritte da altri uomini alle quali mi riservo il diritto di disobbedire quando in disaccordo».
«Grido e lotto contro le multinazionali, contro l’informazione controllata e censurata, contro la gestione del potere politico, che diventa la gestione della ricchezza di pochi e della povertà di molti».
«Approva nella natura quello che non capisci, e loda quella speranza, perché ciò che l’Uomo non ha razionalizzato non ha distrutto».
«Fai le domande che non hanno risposta».
«Metti l'orecchio vicino alla terra e ascolta i bisbigli delle canzoni future».
«Sorridi, il sorriso è incalcolabile».
«Aspetta la fine del mondo».
«Investi nel millennio».
«Pianta castagnari».
(PENSIERI E PRINCIPI DI DON ALBERTO BENEDETTI)
IL VENETO E’ LA MIA PATRIA
Sebbene esista una Repubblica Italiana, questa espressione astratta non è la mia Patria.
Noi veneti abbiamo girato il mondo, ma la nostra Patria, quella per cui, se ci fosse da combattere, combatteremmo, è soltanto il Veneto.
Quando vedo scritto all'imbocco dei ponti sul Piave fiume sacro alla Patria, mi commuovo, ma non perché penso all'Italia, bensì perché penso al Veneto.
(Goffredo Parise, Il Corriere della Sera, 7 febbraio 1982)
TI CON NU, NU CON TI
Perasto 23 agosto 1797: Giuseppe Viscovich, Capitano di Perasto, deponendo sotto l'altare maggiore della chiesa le insegne di San Marco, alla presenza di tutte le milizie e di tutto il popolo pronunciò, con una notevole intensità, il seguente discorso:
"In sto amaro momento, in sto ultimo sfogo de amor, de fede al Veneto Serenisimo Dominio, al Gonfalon della Serenisima Republica, ne sia de conforto, o citadini, che la nostra condota pasada, che quela de sti ultimi tempi la rende più xusto sto ato fatal, ma virtuoxo, ma doveroso par nu.
Savarà da nu i nostri fioi, e la storia del xorno la farà saver a tuta Europa che Perasto la ga degnamente sostegnudo fin a l'ultimo l’onor del Veneto Gonfalon, onorandolo co sto ato solene e deponendolo bagnà da el nostro universal, amaro pianto.
Sfoghemose, citadini, sfoghemose pur; ma in sti nostri ultimi sentimenti, che i sigilà la nostra gloriosa corsa soto el Serenisimo Veneto Governo, rivolgemose verso sta Insegna che lo rapresenta e su de ela sfoghemo el nostro dolor.
Par 377 ani la nostra fede, el nostro valor, la ga senpre custodia par terra e par mar, par tuto indove che i ne ga ciamà i so nemisi, che li xe stai pur queli dela Religion. Par 377 ani le nostre sostanse, el nostro sangue, le nostre vite, le xe senpre stae par Ti, San Marco; e felicisimi sempre se gavemo reputà, Ti co nu, nu co Ti; e senpre co Ti sul mar nu semo stai ilustri e virtuoxi.
Nisuni co Ti ne ga visto scanpar, nisuni co Ti ne ga visto vinti e spauroxi!
E se sti tenpi prexenti, infelici par inprevidensa, par disension, par arbitrii ilegali, par visi ofendenti la natura e el gius dele xenti no Te gavese cavà via, par Ti in perpetuo sarave stae le nostre sostanse, el nostro sangue, la vita nostra, e pitosto che vedarTe vinto e dexonorà dai Toi, el corajo nostro, la nostra fede, se gaverave sepelio soto de Ti.
Ma xa che altro no ne resta da far par Ti, el nostro cuor sia l'onoratisima to tonba, e el più puro e el più grando to elogio le nostre lagrime".
Il Capitano Viscovich, deponendo le insegne, s’inginocchiò davanti all’'Altare, e rivolto al piccolo nipote che gli era accanto, disse:
“Inxenocite anca ti; basile, e tienile a mente par tuta la vita”.
(Discorso del Capitano Giuseppe Viscovich tratto da "Storia Documentata di Venezia" di S. Romanin)
Par stasera basta
Note, cristiani…par stasera basta e, se Dio vol, se catarem doman…