Ott 03 2013

IN ITALIA TORNA IL FENOMENO DELL’EMIGRAZIONE

Category: Monolandia,Società e politicagiorgio @ 10:12

 

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La crisi economica ha riportato l’Italia ad essere un paese di emigranti

 

Un rapporto dell’Ismu sui flussi migratori svela che per la prima volta negli ultimi anni il numero di stranieri immigrati nel nostro Paese è superato dal numero di italiani emigrati all’estero. La crisi economica ha riportato l’Italia ad essere un paese di emigranti, che non sono più poveri e poverissimi, ma perlopiù giovani laureati cui il nostro paese non offre alcuna opportunità.

 

di Andrea Degl’Innocenti

 

Ci rubano il lavoro, sono sporchi, puzzano, sono criminali, lavorano in nero, non pagano le tasse, sono mantenuti dai nostri contributi”.

Se state pensando alle chiacchiere da bar di qualche leghista sugli immigrati romeni, marocchini o albanesi vi state sbagliando.

Sono – plausibilmente – le chiacchiere da bar di qualche razzista turco, argentino, tedesco o brasiliano sui recenti arrivi di un popolo tornato ad essere di migranti: gli italiani.

 

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Ott 03 2013

L’IMMIGRAZIONE VISTA DAGLI STATI UNITI

Category: Mondo,Monolandia,Società e politica internazionalegiorgio @ 00:14

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In  questa vignetta, pubblicata circa cento anni fa su una rivista  di attualità politica, si rappresenta l’ingresso di immigrati sul territorio statunitense. Lo “zio Sam”, che simboleggia la cultura tradizionale osserva con aria truce e preoccupata, ma con atteggiamento sostanzialmente passivo, l’invasione di personaggi rappresentati come topi e caratterizzati dalle tipiche fattezze mediterranee. Sulla fascia con i colori della bandiera italiana di uno di essi si legge la parola “mafia”, così come sul cappellaccio di un altro. Molti hanno un coltello o una pistola fra i denti. I loro occhi sono allucinati, le espressioni truci e aggressive. In alto a sinistra, in una nuvoletta, si scorge il ritratto del presidente Mc Kinley, assassinato nel 1901 da un anarchico nato negli Stati Uniti da genitori polacchi.  La scatola dalla quale sciamano i topi è sovrastata dalla scritta “Direttamente ogni giorno dai bassifondi dell’Europa”.

 

 

Fonte: visto su documenti storia filosofia

Link: http://documentistoriafilosofia3.blogspot.it/2013/06/limmigrazione-italiana-vista-dagli.html

 


Ott 03 2013

IMMIGRAZIONE DI MASSA: L’INUTILE MEA CULPA DI PETER HITCHENS, RIVOLUZIONARIO MARXISTA “NON È STATO PERCHÉ CI PIACEVANO GLI IMMIGRATI, MA PERCHÉ VOLEVAMO DISTRUGGERE LA SOCIETÀ.”

 

Peter Hitchens, October 2012

 

PETER HITCHENS: “Non è stato perché ci piacevano gli immigrati, ma perché volevamo distruggere la società.”

Peter Hitchens ex radicale di sinistra che oggi ha aperto gli occhi, scrive sul Mail on Sunday. La sua è una confessione e una denuncia:Come io sono in parte responsabile per l’immigrazione di massa

 

Viene pubblicato come tassello della pratica inglese di distruzione della “innata societas” (società naturale) europea; eseguita, in prima battuta, con la guerra di aggressione alla Germania del 3 Settembre 1939, onde tentare il salvataggio del traballante, agonico, schiavistico impero inglese della finanza mondialista apolide. Articolo di ravvedimento tardivo dell’autore: chiudere la stalla quando i buoi sono scappati è inutile!

Hitchens è stato membro del  Trotskyist International Socialists dal 1969 al 1975, membro del  Labour Party dal 1977al 1983.

Un componente una comunità naturale che riconosce il tradimento del legame più intimo con le proprie radici e i propri fratelli dovrebbe trarre la logica conseguenza di essere inutile, definitivamente, quindi provvedere. L’appartenenza non si può perdere nè cancellare, solo sospendere, ripristinabile in forme opportune.   Olodogma

Il post è parte di un articolo più ampio. (articolo originale)

 

Peter Hitchens: “Non è stato perché ci piacevano gli immigrati, ma perché volevamo distruggere la società.”

Peter Hitchens ex radicale di sinistra che oggi ha aperto gli occhi, scrive sul Mail on Sunday. La sua è una confessione e una denuncia:
 Come io sono in parte responsabile per l’immigrazione di massa

 

Quando ero un rivoluzionario marxista, eravamo tutti a favore di più immigrazione possibile.
Non perché ci piacessero gli immigrati, ma perché non ci piaceva come era la società britannica. Abbiamo visto gli immigrati – da qualsiasi luogo – come alleati contro la società conservatrice che il nostro paese era ancora alla fine degli anni Sessanta. Volevamo usarli come grimaldello.
Inoltre, ci piaceva sentirci ‘superiori’ alle persone comuni – di solito delle zone più povere della Gran Bretagna – che videro i loro quartieri improvvisamente trasformati in presunte “comunità vibranti”.

 

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