di GIANFRANCESCO RUGGERI
L’indipendenza del Veneto nuoce gravemente alla tua salute e a quella del tuo bambino.
Preparatevi perché questo sarà lo slogan che di questo passo ci capiterà di leggere, questa in sintesi sarà la linea propagandistica antireferendum.
Nonostante la proposta referendaria si dibatta in consiglio regionale da mesi e non sia ancora liberata dalla palude politica, la collaudata macchina della disinformatia patriottico tricolorita si è già messa in moto. Prima la Puppato, poi ecco i rappresentanti veneti degli industriali, degli artigiani e dei commercianti, infine è intervenuto nientepopodimeno che Antonio Pipitone. In definitiva è già partito il ritornello delle mille disgrazie e sciagure che colpiranno il Veneto qualora diventasse indipendente: troppo piccolo, isolato, non in grado di reggere la competizione mondiale, che senso ha la secessione in un mondo che è globale, sarà la nostra rovina economica, ci porterà al fallimento, ecc.
Son confuso, ma questa è la descrizione di un futuro scenario indipendentista o è la descrizione dello stato di fatto in cui e ridotto non solo il Veneto, ma tutta la Padania grazie all’italico stato?
Si potrebbero elencare decine di stati che hanno dimensioni inferiori o simili al Veneto e che se la passano bene, si pensi ai microstati quali Monaco, Andorra, San Marino, Lussemburgo, Singapore, si pensi ai piccoli stati quali Olanda, Estonia, Lettonia, Lituania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Danimarca, Austria, Israele, Costa Rica e non da ultima la Svizzera. Perché dovrebbe fallire il Veneto se prospera la Svizzera? Dimenticavo, c’è anche il Belgio che già è piccolo e che pure vuole dividersi ancora in due, che Atrocità!
Si potrebbero far due calcoli, evidentemente con l’aiuto della calcolatrice o del pallottoliere per facilitare gli italici ignorantoni che non sanno far di conto, per dimostrare che, numeri alla mano, il Veneto ci rimette, tra quello che manda a Roma e quello che torna indietro, circa 20 miliardi all’anno, ogni anno, tutti gli anni: sono oltre 4.000 euro a crapa, uno stipendio gratis per una famiglia di 3 persone. Ma se il Veneto dovesse fallire risparmiando 20 miliardi all’anno, cosa mai potrebbe succedere alla Lombardia che ne risparmierebbe più di 50? E alla Padania che nel suo complesso ne risparmierebbe quasi 100? Terremoto e Tragedia!
Si potrebbero fare mille ragionamenti per dimostrare come l’indipendenza sarebbe per tutti noi meglio di un sei al superenalotto, lo si potrebbe dimostrare in mille modi, ma sarebbe inutile, sarebbe tempo perso, perché i tanti che campano sulle spalle dei padani diranno e faranno di tutto per continuare a toglierci la libertà. Quindi non aspettiamoci di poter intavolare discussioni costruttive nel merito della questione, aspettiamoci solo slogan, boutade, allarmismi, calunnie, aspettiamoci la menzogna sistematica e la distorsione della realtà: quello che abbiamo già visto a metà degli anni ’90, quello che si vede di questi tempi in Catalogna e che si incomincia a vedere anche in Veneto. Finora si è mossa solo una piccola avanguardia locale, se il referendum dovesse passare arriveranno i pezzi grossi, scenderanno in campo tv e giornali, politiconi romani e opinionisti, artisti, nani e ballerine, sportivi e filosofi, mignottone di regime e anime candide, insomma tutto quanto il caravanserraglio unitarista: un’Ira di Dio!
Ci toccherà così leggere e sentire di tutto, l’indipendenza sarà la causa di ogni male, porterà alla rovina del Veneto, porterà alla fine di ogni benessere. Veneti, con 20 miliardi all’anno in più sarete poveri, emigrerete verso sud a mendicare nelle stazioni di Roma, Napoli e Palermo. Peggio, su di voi si abbatteranno le sciagure di tutti i tempi, l’erba smetterà di crescere e tremende eruzioni vulcaniche sconvolgeranno la vostra terra libera, persino il triangolo delle Bermuda si riposizionerà tra Verona, Padova e Treviso: insomma che botta di sfiga questa indipendenza! Un lago di sangue! Non dimentichiamoci poi che sarà anche dannosa alla salute, infatti come si potrà vivere bene senza la burocrazia, la giustizia ingiusta e lenta, senza le tasse più alte del mondo? Veneti, ma siete dei pazzi? Non sapete che rischio state correndo? Potreste persino vivere in un paese civile e ordinato dove tutto funziona, ma non capite che noia mortale? Lo sapete che la noia porta alla depressione? Dovreste invece ringraziare questo stato che ogni giorno vi regala una novità, un fantasioso disservizio, una piacevole vessazione, una simpatica tassa che vi rallegra l’animo e che vi costringe ad inventare ogni giorno un nuovo stratagemma per farcela lo stesso, ringraziate perché così il vostro cervello rimane attivo, meglio che far la Settimana Enigmistica, ringraziate orsù! Ringraziamo la cara Italia che ci aiuta anche ad apprendere le lingue straniere con cui ogni volta che si va all’estero si cerca disperatamente di spiegare che di italie ce ne sono almeno due e che noi non abbiamo nulla a che fare con i rifiuti per le strade di Napoli.
La rovina economica del Veneto in caso di indipendenza e gli altri scenari foschi che verranno dipinti mi ricordano tanto le roboanti minacce di Abatantuono in Attila il flagello di Dio. Ma tu come ti chiami? Attila, A come Atrocità, doppia T come Terremoto e Tragedia, I come Ira di Dio, L come Lago di sangue… non perdiamo neppure tempo a rispondere, basterà votare.
Tornando seri c’è però qualcuno che in questo fuggi fuggi di scemenze dovrebbe invece dire qualcosa di sensato: penso a Roberto Maroni e a quei quattro fenomeni che con lui mandano avanti la Lega… avanti si fa per dire. Per mesi la Lega ha subito i ricatti dell’alleato, per mesi si è sentito il Pdl minacciare ripercussioni sulla tenuta delle giunte regionali in Padania se la Lega non fosse rientrata nei ranghi e non avesse appoggiato il Berlusca e i suoi alle politiche nazionali. Ad ogni minima iniziativa è subito partita la reprimenda pdiellina che paventava sfaceli sulle giunte regionali a guida leghista: bene, è ora di restituire pan per focaccia, Maroni tira fuori i maroni e fatti sentire, perché adesso tocca a te dire che se non passa il referendum in consiglio regionale veneto ci saranno ripercussioni sulle giunte regionali. Fossi al tuo posto mi presenterei in consiglio regionale veneto, seduto nel pubblico ad incitare Zaia e gli altri e a far capire ai pdiellini veneti che o il referendum passa o li mandi tutti a casa!
Che ci provi il Pdl a vincere in Piemonte da solo, voglio proprio vederlo, al contrario in Veneto una Lega che tornasse fieramente indipendentista potrebbe correre da sola e vincere. A quel punto nessuno potrebbe più fermare l’approvazione del referendum e si potrebbe aprire un fronte di battaglia serio, sarebbe la battaglia di tutti i padani, tutti in Veneto ad aiutare i fratelli veneti! Partendo da Venezia si potrebbe così scardinare il sistema italia, infatti all’avanguardia veneta facilmente si potrebbero accodare Friuli, Lombardia, Trentino e Sud Tirolo e poi le altre regioni e a quel punto verrebbe giù tutta la baracca italica che sta insieme con il fil di ferro. W San Marco, Padania libera!
Fonte: visto su L’Indipendenza del 29 settembre 2013