Ott 05 2013

DEMOCRAZIA POLITICA, DITTATURA SOCIALE

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DI VALERIO PASSERI

Siamo in democrazia. Sentiamo costantemente questa affermazione come risposta a qualsiasi questione che possa mettere in discussione il governo eletto dal popolo e il suo operato. Essa è una certezza imperturbabile, nulla la può minare.

 

Nonostante ciò può risultare arduo dare una definizione generale al termine democrazia, poiché ne esistono molti tipi in tutto il mondo. Possiamo però trovare dei caratteri generali comuni a tutte: sovranità popolare, suffragio universale, pacifiche elezioni, principio di maggioranza, cambiamento dei governi, responsabilità dei governanti davanti ai governati. La storia insegna che il maggior pericolo per una democrazia  è il tramutarsi nel suo esatto opposto, ovvero in uno stato totalitario, una dittatura. La dittatura è una forma di governo in cui tutti i poteri sono incentrati nelle mani di un solo uomo e degli uomini a lui fedeli.

A differenza delle monarchie e tirannie del passato però, la dittatura è fondata come la democrazia sul consenso popolare, prima di passare, e solo se si è “costretti”, alla repressione con la forza. Troviamo quindi al centro di due forme di governo opposte, che sono accomunate solo dall’esser nate assieme alla società di massa, un carattere comune, l’opinione pubblica.

Quando tutto il popolo, o la gran parte, vuole cacciare il dittatore, in un modo o nell’altro esso viene spodestato, quando un governo non ha più i consensi della maggioranza esso viene rimpiazzato. Ovvio che i meccanismi sono molto diversi, ma il risultato generale possiamo dire esser molto simile.

Tutto questo discorso può sembrar avere solo aspetti positivi, il popolo è sempre sovrano, la maggioranza vince sempre. Eppure va considerata un’altra forma di governo che pur mantenendo gli stessi caratteri descritti prima di democrazia ne ha degli altri comuni alla dittatura. E’ definita da alcuni “post-democrazia” o addirittura “contro-democrazia“. In essa l’opinione pubblica è solo un canale di consensi, non serve a moderare l’attività politica dei suoi rappresentanti.

 

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Ott 05 2013

LIBERA OPINIONE? CANCELLATA DAL REGIME DEL POLITICALLY CORRECT

teste libere

 

DA BARBARA MANCINI

 

“Per capire chi vi comanda basta scoprire chi non vi è permesso criticare”
Francois Marie Arouet (Voltaire)

 

La Costituzione, ormai sostituita dal Trattato di Lisbona dai traditori di quella patria in essa descritta, tutelava l’esercizio della libera opinione. Fastidioso, come fare per eliminare questo diritto in un regime democratico che vive ed usa l’apparenza per occultare la sostanza? O più semplicemente, come aumentare il peso di un emergente “gruppo di potere” o lobby?

 

Si crea un problema e si fornisce la soluzione, un metodo ben collaudato dall’élite per abbindolare le masse. D’altronde, in una nazione che ormai è svuotata di ogni sovranità, la classe dirigente può solo occuparsi di quisquilie, mentre il popolo si strugge nella morsa della povertà.

 

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Ott 04 2013

Uno Stato che lascia soli i disoccupati, gli ultimi, quelli che non ce la fanno, è uno Stato criminale.

Category: Monade satira e rattatuje,Monolandiagiorgio @ 16:41

stato criminale


Ott 04 2013

L’ITALIA È DESTINATA A PERDERE LO STIVALE. PAROLA DI KURT LAMBECK

Category: Geografia e ambiente,Natura e scienzagiorgio @ 16:31

 

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Potrebbe accadere prima di ventimila anni. L’Italia perderà la sua forma classica. Il mare invaderà le terre del Nord mentre al Sud sarà proprio la crosta terrestre a emergere sulle acque. Lo sostiene, come riporta Articolotre.com il geologo Kurt Lambeck.

 

Le terre emerse continuano a cambiare forma di continuo. Non è un caso che in ere geologiche fa, i continenti erano tutti riuniti in un unico territorio. E’ stata la deriva dei continenti, insieme alle placche tettoniche che hanno cambiato la situazione. Lasciando che la forma attuale della crosta terrestre prendesse vita. E’ questo il motivo per cui tra milioni di anni si potrebbe non riconoscere la forma della crosta terrestre. L’attuale geografia potrebbe essere totalmente rivoluzionata.

Cosa avverrà all’Italia? Potrebbe perdere quella forma caratteristica che la rende simile a uno stivale. Il nome che spesso si usa per riconoscere proprio il Belpaese.

Ad ammetterlo è il geologo Kurt Lambeck che ha evidenziato come le maree e i movimento tettonici porteranno la linea di costa a modificarsi. E l’Italia a essere stravolta nella sua geografia. E così avviene che nel nord le acque conquisteranno territorio mentre al Sud sarà la terra ad avere la meglio sul mare. Non è un caso che diverse costruzioni di epoca romana, legate alla pesca, siano ora sott’acqua. Non è neanche un caso che ventimila anni fa la Calabria e la Sicilia erano collegate da un ponte di terra. Lo stesso che politicanti e imprenditori cercano di costruire dagli anni 60.

Lo scienziato invita però a non allarmarsi. I tempi in cui avverrà sono lunghi. E’ comunque assolutamente importante avere idea di quello che avviene intorno a noi. Anche i cambiamenti della crosta terrestre.

 

 

Fonte:  http://www.infiltrato.it dek 22 settembre 2013

Link: http://www.infiltrato.it/ambiente/l-italia-e-destinata-a-perdere-lo-stivale–parola-di-kurt-lambeck


Ott 04 2013

LA MARCIA DEL “GAMBERO VERDE”: DAL PO A “FORZA ALTO ADIGE” CON LA BIANCOFIORE

Category: Monolandia,Padania e dintorni,Società e politicagiorgio @ 16:09

Presentato tandem Forza Alto Adige e Lega Nord A-Team

 

di GILBERTO ONETO

 

Nei giorni in cui la Catalogna festeggia la sua giornata nazionale, la Diada, con una straordinaria catena umana per richiedere l’autodeterminazione, i relitti di quello che è stato il più grande partito indipendentista d’Europa si dedicano ad alcune audaci imprese autonomiste. Bossi annuncia la sua candidatura alla Segreteria federale, giusto per portare una ventata di novità e di pulizia. Il suo quasi dimissionario successore, già ammaliato dai fasti dell’Expò, impegna tutto il suo ardore combattivo in un’altra gloriosa tenzone secessionista: portare le Olimpiadi a Milano. Il sindaco monocolore leghista di Arona gorgheggia tronfio l’Inno di Mameli. Infine (ma solo provvisoriamente) a Bolzano viene presentato il simbolo congiunto “Forza Alto Adige-Lega Nord- Team Autonomie” per le prossime elezioni provinciali. La capolista sarà la consigliera leghista Elena Artioli, fondatrice del geniale e rivoluzionario Team Autonomie.

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Ott 04 2013

LO CHIAMANO RAZZISMO – MA QUALE INTEGRAZIONE CI PUÒ ESSERE CON 2-3 ALUNNI ITALIANI IN UNA CLASSE DOVE CE NE SONO 25 O 30 EXTRACOMUNITARI?

Category: Scuola e università,Società e politicagiorgio @ 08:45

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Integrazione

 

In nome di questa parola alata, Integrazione, si tende, a volte, a minimizzare, magari adombrando l’accusa di razzismo, laddove, invece, ci sono smarrimento e sofferta paura di perdere un pezzo della propria identità…

 

Isabella Bossi Fedrigotti per il “Corriere della Sera

 

Il problema, lo si è visto, comincia nelle scuole materne e dell’infanzia dove le graduatorie danno la priorità alle famiglie con reddito basso.

 

È questo il motivo per cui i bambini italiani molto spesso sono – schiacciata – minoranza, a volte uno solo in classe in mezzo ai piccoli stranieri, a volte nessuno perché i posti sono tutti quanti occupati da chi ha la precedenza.  Continua alle elementari dove non ci sono graduatorie però ci sono i numeri, nel senso che, essendo il tasso di natalità più elevato tra gli stranieri, un po’ dappertutto nel Paese ormai ci sono classi con netta predominanza di immigrati e uno, due, tre alunni italiani soltanto. E anche nelle scuole medie il problema comincia a essere all’ordine del giorno.

 

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Ott 03 2013

IN ITALIA TORNA IL FENOMENO DELL’EMIGRAZIONE

Category: Monolandia,Società e politicagiorgio @ 10:12

 

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La crisi economica ha riportato l’Italia ad essere un paese di emigranti

 

Un rapporto dell’Ismu sui flussi migratori svela che per la prima volta negli ultimi anni il numero di stranieri immigrati nel nostro Paese è superato dal numero di italiani emigrati all’estero. La crisi economica ha riportato l’Italia ad essere un paese di emigranti, che non sono più poveri e poverissimi, ma perlopiù giovani laureati cui il nostro paese non offre alcuna opportunità.

 

di Andrea Degl’Innocenti

 

Ci rubano il lavoro, sono sporchi, puzzano, sono criminali, lavorano in nero, non pagano le tasse, sono mantenuti dai nostri contributi”.

Se state pensando alle chiacchiere da bar di qualche leghista sugli immigrati romeni, marocchini o albanesi vi state sbagliando.

Sono – plausibilmente – le chiacchiere da bar di qualche razzista turco, argentino, tedesco o brasiliano sui recenti arrivi di un popolo tornato ad essere di migranti: gli italiani.

 

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Ott 03 2013

L’IMMIGRAZIONE VISTA DAGLI STATI UNITI

Category: Mondo,Monolandia,Società e politica internazionalegiorgio @ 00:14

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In  questa vignetta, pubblicata circa cento anni fa su una rivista  di attualità politica, si rappresenta l’ingresso di immigrati sul territorio statunitense. Lo “zio Sam”, che simboleggia la cultura tradizionale osserva con aria truce e preoccupata, ma con atteggiamento sostanzialmente passivo, l’invasione di personaggi rappresentati come topi e caratterizzati dalle tipiche fattezze mediterranee. Sulla fascia con i colori della bandiera italiana di uno di essi si legge la parola “mafia”, così come sul cappellaccio di un altro. Molti hanno un coltello o una pistola fra i denti. I loro occhi sono allucinati, le espressioni truci e aggressive. In alto a sinistra, in una nuvoletta, si scorge il ritratto del presidente Mc Kinley, assassinato nel 1901 da un anarchico nato negli Stati Uniti da genitori polacchi.  La scatola dalla quale sciamano i topi è sovrastata dalla scritta “Direttamente ogni giorno dai bassifondi dell’Europa”.

 

 

Fonte: visto su documenti storia filosofia

Link: http://documentistoriafilosofia3.blogspot.it/2013/06/limmigrazione-italiana-vista-dagli.html

 


Ott 03 2013

IMMIGRAZIONE DI MASSA: L’INUTILE MEA CULPA DI PETER HITCHENS, RIVOLUZIONARIO MARXISTA “NON È STATO PERCHÉ CI PIACEVANO GLI IMMIGRATI, MA PERCHÉ VOLEVAMO DISTRUGGERE LA SOCIETÀ.”

 

Peter Hitchens, October 2012

 

PETER HITCHENS: “Non è stato perché ci piacevano gli immigrati, ma perché volevamo distruggere la società.”

Peter Hitchens ex radicale di sinistra che oggi ha aperto gli occhi, scrive sul Mail on Sunday. La sua è una confessione e una denuncia:Come io sono in parte responsabile per l’immigrazione di massa

 

Viene pubblicato come tassello della pratica inglese di distruzione della “innata societas” (società naturale) europea; eseguita, in prima battuta, con la guerra di aggressione alla Germania del 3 Settembre 1939, onde tentare il salvataggio del traballante, agonico, schiavistico impero inglese della finanza mondialista apolide. Articolo di ravvedimento tardivo dell’autore: chiudere la stalla quando i buoi sono scappati è inutile!

Hitchens è stato membro del  Trotskyist International Socialists dal 1969 al 1975, membro del  Labour Party dal 1977al 1983.

Un componente una comunità naturale che riconosce il tradimento del legame più intimo con le proprie radici e i propri fratelli dovrebbe trarre la logica conseguenza di essere inutile, definitivamente, quindi provvedere. L’appartenenza non si può perdere nè cancellare, solo sospendere, ripristinabile in forme opportune.   Olodogma

Il post è parte di un articolo più ampio. (articolo originale)

 

Peter Hitchens: “Non è stato perché ci piacevano gli immigrati, ma perché volevamo distruggere la società.”

Peter Hitchens ex radicale di sinistra che oggi ha aperto gli occhi, scrive sul Mail on Sunday. La sua è una confessione e una denuncia:
 Come io sono in parte responsabile per l’immigrazione di massa

 

Quando ero un rivoluzionario marxista, eravamo tutti a favore di più immigrazione possibile.
Non perché ci piacessero gli immigrati, ma perché non ci piaceva come era la società britannica. Abbiamo visto gli immigrati – da qualsiasi luogo – come alleati contro la società conservatrice che il nostro paese era ancora alla fine degli anni Sessanta. Volevamo usarli come grimaldello.
Inoltre, ci piaceva sentirci ‘superiori’ alle persone comuni – di solito delle zone più povere della Gran Bretagna – che videro i loro quartieri improvvisamente trasformati in presunte “comunità vibranti”.

 

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Ott 02 2013

DALLA FINE DELLE SINISTRE NAZIONALI AI MOVIMENTI SOVVERSIVI PER L’EUROPA

Category: Società e politicagiorgio @ 16:11

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di TONI NEGRI

http://www.uninomade.org/dalla-fine-delle-sinistre-nazionali-ai-movimenti-sovversivi/

→ Français

 

I. Quando si dice globalizzazione dei mercati si intende che con essa vanno imponenti limiti alla sovranità dello Stato-nazione. Il fatto di non aver compreso la globalizzazione come un fenomeno irreversibile costituisce l’errore essenziale delle sinistre nazionali nell’Europa occidentale. Fino alla caduta dell’Unione Sovietica la leadership americana consistette nel combinare, prudentemente ma con continuità, le specificità nazionali dei paesi compresi nelle alleanze occidentali (e nella Nato soprattutto) e la continuità dell’imperialismo classico, raggruppandoli dentro un dispositivo di antagonismo con il mondo del “socialismo reale”. Dal 1989 in poi, crollato il mondo sovietico, allo hard powerdella potenza americana si è man mano sostituito il soft power dei mercati: la libertà dei commerci e la moneta hanno subordinato, in quanto strumenti di comando, il potere militare e di polizia internazionale – il potere finanziario e la gestione autoritaria dell’opinione pubblica hanno d’altra parte costituito il campo sul quale soprattutto si è esercitata la nuova impresa politica di sostegno alla politica dei mercati.  Il neoliberalismo si è fortemente organizzato a livello globale, gestisce l’attuale crisi economica e sociale a proprio vantaggio avendo verosimilmente davanti a se un orizzonte radioso…. A meno di rotture rivoluzionarie, non essendo immaginabile una trasformazione democratica e pacifica degli attuali ordinamenti politici del neoliberalismo sull’orizzonte globale.

 

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Ott 02 2013

BERLUSCONI E IL PATRIOTTISMO ITALIANO CHE PORTA SFIGA

Category: Monolandia,Roba da Italia,Società e politicagiorgio @ 15:29

 

berluscaz-tricolorito

 

 

di GILBERTO ONETO

 

Il patriottismo italiano è davvero irriconoscente con i suoi scherani e mostra la più sistematica ingratitudine per chi  combatte per l’unità dello stivale. Molto probabilmente Cavour era stato avvelenato, e Mazzini cacciato a pedate in esilio. Garibaldi vecchio era stato messo da parte, trattato  da lunatico e – come supremo dileggio – non era stata rispettata la sua volontà di essere cremato su una pira  ma il suo corpo è stato trasformato in un patriottico feticcio.  Vittorio – il quarto “padre della patria” – era stato risparmiato solo perché era troppo grullo perché si potesse infierire su di lui: l’hanno però fatta pagare ai suoi discendenti, altrettanto grulli ma meno “simbolici”.  A Crispi non è andata meglio; anche di peggio è toccato a Mussolini: tutta gente che aveva preservato l’unità e fatto del patriottismo tricolore una sorta di religione laica.

 

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Ott 02 2013

L’ENIGMA ESISTENZIALE DI UN PAESE DISTRUTTO DA UNA POLITICA FERMA ALL’ASILO

Category: Monolandia,Roba da Italia,Società e politicagiorgio @ 15:10

era il mio paese

 

Ho lavorato nei cinque continenti ed ho scoperto che ogni Paese ha le sue beghe ma il nostro li batte tutti per egoismo e ignoranza Politica.

 

L’ENIGMA ESISTENZIALE DI UN PAESE DISTRUTTO DA UNA POLITICA FERMA ALL’ASILO.

Le diverticoliti intestinali impunite generate dallo Stato Italiano e la Mafia Istituzionalizzata, lungo il cammino che offende la Democrazia e strozza la ripresa con i tanti nodi soffocati, che prima o poi arrivano all’opinione pubblica internazionale ed agiscono di conseguenza.

 

La Giustizia nel Paese è morente, l’Opposizione è morta, i Sindacati tutti morti, la Fede è morta, il Futuro è completamente morto, mentre dalla vetta continuano a diffondere speranze di ripresa con l’aumento incondizionato di Tasse e Imposte, Truffe e Speculazioni, Sfratti e Multe ingiuste.

Unica Funzione attiva: la Mafia Istituzionalizzata ancora ben funzionante, estesa sino al Tribunale Europeo di Strasburgo per fare saltare i ricorsi con la collaborazione di Giudici e personale di parte, Politicizzati e Santificati.

 

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Ott 02 2013

LA PROPRIETÀ PRIVATA È L’ESSENZA DELLA LIBERTÀ

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di REDAZIONE

 

Proponiamo in ANTEPRIMA per L’Indipendenza la traduzione integrale dell’articolo Private Property Is the Essence of Liberty, desunto da un discorso tenuto alla Camera dei Rappresentanti statunitense nel 1999 da parte di Ron Paul, distinguished counselor e membro fondatore del Ludwig von Mises Institute, ex deputato del Congresso statunitense per lo Stato del Texas con il Partito Repubblicano, ex candidato alla presidenza statunitense nel 1988, 2008 e 2012, da sempre promotore di una visione libertaria dell’America. Ron Paul in questo brano, tratto dal capitolo 10 del suo libro A Foreign Policy of Freedom, spiega perché la proprietà privata e la privacy siano essenziali per il mantenimento delle libertà civili. E’ interessante far notare che questo discorso è stato pronunciato prima della creazione del Department of Homeland Security e prima del Patriot Act, del FATCA, del ‘Know Your Customer’ e degli sviluppi normativi e legislativi sulle intercettazioni senza mandato introdotte a partire dal 2001. (Traduzione di Luca Fusari)

 

La privacy è l’essenza della libertà. Senza di essa i diritti individuali non possono esistere. La privacy e la proprietà sono collegate tra loro. Se entrambe fossero protette, poco altro bisognerebbe dire sulle altre libertà civili. Se una casa, una chiesa o un ufficio è un castello, e la privacy di una persona, di un giornale e degli affetti sono rigidamente protetti, tutti i diritti desiderati in una società libera saranno garantiti. Di conseguenza la protezione del diritto alla privacy e alla proprietà offrono garanzie alle istituzioni religiose, all’esperienza giornalistica e politica, così come una moneta solida la offre ad un’economia di libero mercato. Ogni volta che un atteggiamento negligente emerge rispetto alla privacy, tutti gli altri diritti sono compromessi.

 

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Ott 02 2013

LO CAPISCE ANCHE UN DINOSAURO

Category: Monade satira e rattatujegiorgio @ 13:16

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Ott 02 2013

L’EBREO LEVI PRIMO, PARTIGIANO, VA IN VACANZA NELL’AGOSTO 1943

Category: Monolandia,Storia moderna e revisionismogiorgio @ 13:01

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Gli ebrei  Luzzatto Sergio, Lerner Gad, Mieli Paolo sulla “vacca sacra” levi primo

 

In questo mezzo Aprile “scoppia” un nuovo caso di “revisionismo” ufficiale: il caso dell’ebreo Levi Primo, quale membro, assieme ad altri “eletti”, di una “banda partigiana” responsabile dell’assassinio con «metodo sovietico» ( …”cioè a freddo, senza annunciar loro la morte imminente”…”Non c’è un processo istruttorio che li accusi di un reato preciso”… Mieli Paolo).

 

Noi  non abbiamo bisogno di un Pansa che ha impiegato oltre 50 anni a dire ciò che Giorgio Pisanò scrisse 40 anni prima, neppure abbiamo bisogno del libro dell’ebreo Luzzatto che conferma ciò che le persone oneste sanno da almeno 68 anni, ne’ abbiamo bisogno dell’ebreo Lerner Gad, di ritorno dalla olo-cattedrale a cielo aperto di Auschwitz-Birkenau, dove ha condotto i  figli, per rilevare che:

 

1) Nonostante le leggi razziali, il Levi si laurea nel 1941 ( non viene allontanato da scuola )

2) Dal 1941al tardo1943 LAVORA, nonostante le leggi razziali ( non viene discriminato sul lavoro, ne trova ben 2, in tempo di guerra! )

3) Nel fine 1943 viene catturato, come partigiano combattente (non viene fucilato immediatamente)

4) Viene trasferito ad Auschwitz nel Febbraio 1944

5) NON viene immediatamente gasato in quanto: ebreo, partigiano, inabile al lavoro

6) Si ammala 2 volte e per due volte viene ricoverato e curato in infermeria, dove aveva …” diritto a quaranta ( 40 ) giorni di isolamento e quindi di riposo (“Se questo è un uomo. La Tregua” pag.190) (non viene gasato come vuole la versione ufficiale sugli inabili al lavoro!)

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