Con un mega manifesto dà la colpa a Monti, Berlusconi e Bersani. I commercianti in crisi di viale Orsini: ha ragione.
GIULIANOVA. I commercianti, motore del Paese, sono in rivolta. Colpisce nel segno il mega manifesto esposto nella vetrina del negozio Bryon’s in viale Orsini, chiuso dallo scorso 31 marzo.
Marcello Marcellini, l’ex gestore dell’attività, ha deciso di affidare a poche parole la sua delusione nella politica. «Abbiamo chiuso grazie a loro (seguono foto di Monti, Berlusconi e Bersani), a cui auguriamo affettuosamente, dopo i loro intensi sforzi, una pace eterna». Molte sono state le persone, nell’arco della giornata, che si sono fermate a leggere e fotografare il cartellone. «Basta stare zitti e subire in silenzio le decisioni della politica», afferma Marcellini, «è ora che tutti noi facciamo qualcosa di concreto. Bersani è attaccato alla sua poltrona, Berlusconi ai suoi interessi e Monti ha messo solo tasse. Noi ci siamo trovati davanti al fatto compiuto, ma ormai non abbiamo più fondi per andare avanti. Nemmeno l’amministrazione comunale è stata mai in grado di valorizzare appieno Giulianova, una città dalle mille risorse e che poteva diventare il fiore all’occhiello della costa teramana. La nostra città è trascurata, soprattutto durante l’estate, quando si potrebbero incrementare le vendite grazie ai turisti. Non basta accontentarsi solo di ospitare famiglie e anziani, bisognerebbe creare alternative e attrattive anche per il turista giovane, che preferisce invece andare nelle città limitrofe».
Anche altri commercianti hanno aderito all’iniziativa e hanno deciso di affiggere alle loro vetrine un cartello con la scritta “Stiamo chiudendo grazie a loro”. Alter ego, Zucchero, Gi enne macelleria, Swarowski, Il mondo ai tuoi piedi, Ottica Leonardo Da Vinci, Anika, Macelleria Giansante sono alcuni dei negozi che hanno esposto il cartello. «Mi hanno chiesto di stampare il manifesto anche per loro», dice Marcellini, «io ormai ho chiuso, ma è giusto che tutti noi ci uniamo per affrontare e superare questo momento. L’unico modo per farlo è far sentire la nostra voce».
Giorno dopo giorno sale sempre più il numero di negozi che si arrendono, dopo averle tentate tutte: stipendi dimezzati, riduzione di personale, luci spente quando non è strettamente necessario, riduzione dell’orario lavorativo. Ma la situazione è drammatica. «Per di più», si sfoga Agnese Di Deodoro, commessa part-time nel negozio di abbigliamento infantile Bimbo, «aprono negozi senza una regola. Le liberalizzazioni hanno portato al non rispetto per gli altri. Qui adesso apriranno altri due negozi di abbigliamento per bimbi nel raggio di 50 metri». «Bisogna sensibilizzare l’opinione pubblica», insiste Marcellini, «perché, senza un aiuto, non possiamo farcela da soli. Io pagavo 1.250 euro al mese per 30 metri quadri di locale».
A questo proposito il sindaco Francesco Mastromauro e Archimede Forcellese, assessore al commercio, hanno indetto, per giovedì prossimo al Kursaal alle 20.30, una riunione pubblica con i titolari delle attività. «L’attuale crisi economica», dichiarano, «sta mettendo in ginocchio tutte le attività economiche del nostro Paese, con pesanti contraccolpi anche su quelle di Giulianova. Se a livello nazionale non verranno adottate opportune iniziative, sarà difficile trovare soluzioni nel locale. L’incontro dell’11 aprile costituirà un momento di riflessione con i commercianti giuliesi con lo scopo di approfondire le problematiche esistenti, accogliere le eventuali proposte ed individuare possibili soluzioni».
Margherita Totaro
Fonte: visto su IL CENTRO TERAMO del 5 aprile 2013