Nov 30 2013

LA TIRANNIA DEMOCRATICA

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di: Alessandro Scipionidirettore@rinascita.net

 

Non può un uomo essere libero in una nazione schiava. La libertà individuale è connessa e dipende molto dal contesto  che la circonda. Non è libertà, l’iperlibertinaggio che viene offerto oggi dal nuovo ordine mondiale.

 

Non si contesta le singole scelte, e non ci si rende maestri di alcuna morale. Ma riflettiamo esattamente su cosa sia questa libertà che ci viene offerta in un mondo che viene etichettato come il più libero.  Cosa possiamo realmente fare? Avere una vita privata piena di ogni tipo di avventure, potremmo in futuro liberamente drogarci, verranno consentiti i matrimoni omosessuali, potremmo adottare bambini da singles, potremmo spostarci come vogliamo per il mondo, potremmo credere o non credere in tutto.

Ma i nostri paesi dovranno comunque adottare la politica monetaria imposta da altri, non potremmo avere la libertà di codificare comportamenti che urtano la sensibilità dei nostri Popoli, la nostra sovranità in campo legislativo sarà subordinata a scelte fatte da stranieri, chi votiamo conterà di meno del capitale apolide.

E per guardare solo al presente abbiamo la libertà di far morire milioni di persone di fame per avere le rate che divorano il potere d’acquisto dei nostri stipendi, possiamo “sballarci” in cambio di non guardare alla distruzione della nostra millenaria civiltà.
E saremo gli uomini liberi del più libero dei mondi?

 

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Nov 30 2013

ECCO COME NEL 2011 UE E FMI FECERO FUORI BERLUSCONI

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Di Eugenio Cipolla,

 

Berlusconi ha affermato di essere stato una spina nel fianco di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy molti hanno storto il naso. “E’ la solita boutade elettorale di un uomo disperato che prova a raccogliere consensi, gettandosi sulla demagogia antieuropeista”,  hanno pensato. Eppure, stavolta, sembra non essere così. E ci sono diversi elementi che lo confermano.

 

Molti, infatti, sono i personaggi che negli ultimi mesi, seppur indirettamente, hanno “aiutato“ Berlusconi, smontando la favola della mancanza di credibilità internazionale  del suo ultimo governo e del presunto rischio default corso dall’Italia nel novembre 2011.

 

Primo fra tutti Lorenzo Bini Smaghi, ex membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea. Per capire chi è davvero l’economista fiorentino, è sufficiente ricordare che, nel giugno 2011, il governo Berlusconi dovette chiedergli pubblicamente le dimissioni dal board della Bce.

 

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Nov 30 2013

TRATTATO DI LISBONA. DITTATURA EXTRA EUROPEA

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di Gianni Lannes

 

Altro che elezioni. Si perde tempo con Bersani, Vendola, Berlusconi, Monti & Grillo, Ingroia e Di Pietro. Centro, destra & sinistra: il risultato non cambia, perché sono marionette nella mani di un sistema di potere implacabile.

 

«Le nazioni dell’Europa dovrebbero essere guidate verso il superstato senza che i loro popoli sappiano cosa sta accadendo. Ciò si può ottenere tramite passi successivi, ognuno mascherato da uno scopo economico, ma che porterà alla fine e irreversibilmente alla federazione» parola di  Jean Monnet, padre fondatore dell’Unione Europea.

 

Il Trattato di Lisbona è un crimine contro l’umanità: tra l’altro, sommato al trattato di Prum ed al trattato di Velsen, ha reintrodotto sotto mentite spoglie la pena di morte nel vecchio continente (alla voce NATO, ossia USA). Noto anche come Trattato di riforma, firmato per l’Italia da Romano Prodi e Massimo D’Alema (designati dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano) il 13 dicembre 2007 (entrato in vigore il primo dicembre 2009), ha apportato ampie modifiche al Trattato sull’Unione europea e al Trattato che istituisce la Comunità europea, ribattezzato Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Rispetto al precedente Trattato, quello di Amsterdam, esso abolisce i “pilastri” della democrazia popolare, provvede a togliere la sovranità del Popolo di tutti gli Stati membri e dà potere assoluto a banchieri ladri, criminali ed assassini. Capitolo finale: Eurogendfor, sotto il diretto controllo della NATO.

 

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Nov 30 2013

DAGLI USA PER CERCARE I RESTI ROMANI A TEZZE DI ARZIGNANO

Category: Archeologia e paleontologiagiorgio @ 00:28

equipe del prof. Visonà

 

L’equipe del prof. Visonà a lavoro nella frazione di Tezze. (M. CASTAGNA.) 

 

 

ARZIGNANO. L’indagine geo-archeologica di un’equipe di studiosi. Ci sarebbero strade ed edifici dal 2° secolo aC al 4° dC

11/07/2012

 

Sono arrivati dal Kentucky per verificare l’ipotesi che sotto la frazione di Tezze, in località Valbruna, si nascondano i resti di un importante insediamento romano. Guidati dal valdagnese Paolo Visonà e da George Crothers, rispettivamente professori di storia dell’arte e antropologia dell’università americana, due studenti armati di georadar, radiometri e magnetometri e due ricercatori italiani, da lunedì e per due settimane, saranno impegnati ad indagare il sottosuolo di un fondo privato.

 

Qui, in base a ritrovamenti e a numerose testimonianze che risalgono al Cinquecento si presume possa esserci stato un insediamento romano, databile dal II secolo a.C. al IV secolo d.C. Per un arco temporale di 500 anni, quindi, è probabile che popolazioni romane abbiano abitato questa zona, che è, lungo il fiume, la più ampia della Valle, e che quindi, nascoste dalla terra e dai secoli siano sepolte strade, resti di edifici, opere di contenimento idraulico.

 

«Abbiamo già grigliato una vasta zona – spiega Visonà -. dove a piedi passiamo con gli strumenti: sono molto precisi ci consentono di capire se sotto c’è metallo, ghiaia, terra o materiale denso che corrisponde ad una costruzione».

 

 

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