Sarcofago del cardinale veronese Adelardo, Vescovo di Verona e Legato Pontificio in Terra Santa. Chiostro abazia di San Zeno in Verona.
VOLUME II – EPOCA III – CAPO VI
SOMMARIO. – Origine e prima educazione di Adelardo – Promozione alla porpora cardinalizia – Sua nomina a vescovo di Verona – Viaggio in Francia ed in Inghilterra – Prende parte alla terza Crociata – Un giudizio su la sua vita episcopale – Atti del suo episcopato – Sua operosità all’infuori della sua chiesa – Si ritira nel monastero di S. Zeno – Sua morte – Due ricognizioni del suo sepolcro – La mitra di S. Zeno.
Tra i favori largiti ai veronesi dal Pontefice Lucio III nella sua breve dimora a Verona il più distinto fu la elevazione di un nostro cittadino alla dignità cardinalizia. (a)
Secondo l’opinione più comune tra i nostri scrittori, Adelardo è oriundo della famiglia dei Cattaneo, detti anche i Da Lendinara, (1) famiglia assai ricca di quella terra allora appartenente al distretto di Verona, e che vantava diritti anche sulla terra di Zevio, ad essa riconosciuti dal vescovo Ognibene, dal podestà Sauro e dai consoli veronesi l’anno 1181. Secondo alcuni però, Adelardo spetterebbe alla famiglia degli Aleardi, nobile famiglia, già da lungo tempo abitante in Verona presso la chiesa di S. Benedetto, dove ancor prima del dominio scaligero era una contrada detta degli Aleardi. Secondo i primi, Adelardo sarebbe veronese in senso un po’ lato; secondo gli altri, sarebbe vero cittadino veronese in senso stretto. A noi poco interessa definire la questione. (b)