Mag 18 2014

FASCISTI, TENETE GIU’ LE MANI DALL’IRLANDA !

 

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di GIANNI SARTORI

 

FASCISTI, TENETE GIU’ LE MANI DALL’IRLANDA !
…dove, compatibilmente con le possibilità dell’autore, si cercherà di spiegare come la soi disant “croce celtica” sia stata adottata dalle formazioni di estrema destra in quanto simbolo dei collaborazionisti francesi (per cui sarebbe opportuno definirla d’ora in poi “croce cerchiata delle ss francesi”) dando nel contempo qualche indispensabile informazione sulla Resistenza del popolo francese all’occupazione nazista…

 

L’ambigua vicenda del “sidro Bobby Sands” messo in commercio un paio di anni fa da Casa Pound, non era certo il primo (e nemmeno, temo, l’ultimo) tentativo di appropriazione indebita della causa repubblicana irlandese.

 

Un libro pubblicato nel 2010 aveva fornito ad alcuni personaggi di destra l’occasione per strumentalizzare le lotte del popolo irlandese. Si trattava de “Il diario di Bobby Sands – storia di un ragazzo irlandese” (Castelvecchi ed.) di Silvia Calamati, Laurence McKeown e O’Hearn.

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Mag 17 2014

BERLUSCONI? CAMILLA CEDERNA AVEVA GIA’ CAPITO TUTTO SU DI LUI. ECCO COSA CI RACCONTAVA 37 ANNI FA

Category: Società e politicagiorgio @ 00:35

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Un giovane Silvio  Berlusconi

 

 

1977: quell’articolo premonitore di Camilla Cederna su Silvio Berlusconi. Uno splendido pezzo di una grande firma de “L’espresso”. Che aveva già capito tutto dell’ex Cavaliere, agli albori della sua ascesa

 

di Camilla Cederna

In un ambiente di lusso, saloni uno via l’altro, prati di moquette, sculture che si muovono, pelle, mogano e palissandro, continua a parlare un uomo non tanto alto, con un faccino tondo da bambino coi baffi, nemmeno una ruga, e un nasetto da bambola. Completo da grande sarto, leggero profumo maschio al limone. Mentre il suo aspetto curato, i suoi modini gentili, la sua continua esplosione di idee piacerebbero a un organizzatore di festini e congressi, il suo nome sarebbe piaciuto molto a C.E. Gadda. Si chiama infatti Silvio Berlusconi.

 

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Mag 15 2014

I VENETI NON SONO NE’ SOCIALISTI, NE’ LIBERISTI, E DI SICURO NON AMANO L’ANARCHIA.

Category: Società e politica,Veneto e dintornigiorgio @ 21:06

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Dal sito del movimento libertario Leonardo Facco fa alcune considerazioni sull’indipendentismo, e come ha sempre fatto se la prende con la Lega (per altro in passato ha dimostrato che il simbolo della Lega era proprietà di Silvio Berlusconi), ma involontariamente mette in luce che il pensiero libertario non ha nulla a che vedere con l’indipendentismo veneto. La cosa mi da lo spunto per una analisi culturale della faccenda, sperando che non si passi dalla discussione culturale all’insulto di qualche suo seguace.

 

Scrive Facco “Un indipendentista è consapevole che “il governo non è la soluzione, è il problema” e che – come sosteneva Sheldon Richman – “l’imprenditore non può comprare favori da un burocrate che non ha favori da vendere”. Un indipendentista – insomma – serve a nulla (anzi finirà col fare danni, come dimostrano gli ultimi 4 lustri di leghismo) se la sua preoccupazione è di partecipare alle elezioni per amministrare un Comune o una Regione per aggiustare tombini o per elargire prebende arbitrariamente. Anche in vista del prossimo 25 maggio, viceversa, assisteremo alle solite promesse, di cui evito l’elenco perché sarebbe troppo lungo.” Ancora aggiunge “Un movimento indipendentista se proprio puntasse ad essere credibile, eviterebbe di sbrodolare programmi articolatissimi finalizzati al fantomatico “bene comune” della sua città o della sua regione. Nel suo programma avrebbe un solo punto: dichiarare unilateralmente l’indipendenza dell’ente in cui è candidato, con conseguenze (anche non piacevoli) annesse e connesse. Tutto il resto è solo italian-style. Meglio i Liberi Comuni d’Italia.”

 

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Mag 15 2014

EIRE PER 1500 ANNI UNA NAZIONE

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Bogside (Derry): murale con i  dieci martiri dello sciopero della fame del 1981 (“Fianna  eireann” = guerriero d’Irlanda.)

 

 

by Gianni Sartori del 20/01/1987

 

La drammatica storia del popolo irlandese: l’esempio forse più macroscopico e clamoroso in Europa del persistere di una pervicace mentalità colonialista, fatta di occupazione militare, politica, culturale ed economica, nei confronti della nazione celtica che, dopo ottocento anni di tenace resistenza agli Inglesi, non si è ancora rassegnata a rinunciare alla propria libertà e alla propria unità.

 

L’Irlanda venne smembrata in due Stati distinti solo in epoca recente, nel 1920, dopo che era stata riconosciuta come unità per più di 1500 anni: non a caso viene considerata la prima nazione a nord delle Alpi che abbia prodotto un corpo completo di letteratura in lingua madre. La monarchia nazionale degli Alti Re (“Ard Ri”), provenienti in genere dall’Ulster, è precedente alla monarchia inglese.

 

L’inizio delle invasioni anglonormanne risale alla seconda metà del XII secolo (1169), ma, nonostante la proclamazione di Enrico II Plantageneto Re d’Irlanda, fino al 1600 gli invasori non riuscirono ad infrangere il sistema gaelico di organizzazione sociale (e la relativa legislazione) a causa della strenua e valorosa resistenza popolare. Questa resistenza, durata quindi circa 800 anni, non potè impedire però la conquista del Paese da parte dei Tudor, dopo che la guerra delle Due Rose aveva lasciato per un certo tempo l’Irlanda ai margini degli interessi inglesi. Enrico VIII si fece nominare a sua volta Re d’Irlanda (1541). Quale promotore della Riforma Anglicana contribuì, seppur involontariamente, al processo di identificazione tra cultura gaelica e cattolicesimo che, in questo periodo, porterà ad una disordinata e rovinosa gestione delle rivolte, promosse da preti e capi clan e soffocate da una repressione sempre più dura e intransigente.

 

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Mag 14 2014

LE CONFESSIONI DI UN FUNZIONARIO DI EQUITALIA: “OBIETTIVO INCASSARE”

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Sono stati picchiati più volte. Aggrediti e sequestrati. I dipendenti Equitalia sono gli ultimi della catena riscossoria e come tale i primi a prenderle dai contribuenti infuriati. È logico che si sentano tra l’incudine e il martello. Non hanno tutti i torti dal momento che le decisioni vengono prese più in alto. Da un lato dalla politica romana e dall’altro dai vertici della stessa Equitalia. «Inoltre», commenta a Libero un dipendente che chiede di rimanere anonimo, «sembra che la nostra posizione faccia comodo alla politica. Quando si tratta di fare il capro espiatorio nessuno ci difende. E ci tocca pure sentire Grillo urlare contro di noi e contro le cartelle verdi che a suo dire  sarebbero di Equitalia. Le nostre sono di altro colore, ma tanto meglio fare confusione».

In effetti Equitalia per come è organizzata sembra proprio prestarsi a fare da parafulmine. La società di riscossione ha chiuso il bilancio in passivo.

Sono stati tagliati i costi del personale, ma la cifra di rosso ha superato gli 80 milioni per via dello stop della riscossione Ici. La perdita complessiva supera gli 800, se si considera i pregressi portati in dote dalle varie consorelle (Sud e Centro) dopo la fusione.

 

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Mag 13 2014

PENSIERI E MASSIME DEL MOTOCICLISTA

Category: Monade satira e rattatuje,Pensieri e parolegiorgio @ 20:08

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Verona Motor Bike Expo: raduno motociclistico in Piazza Bra 

 

 

La Kawasaki del vicino è sempre più verde!

 

Tesoro, è finito il latte… esco un attimo a comprarlo in moto, ci vediamo martedì!

 

Piego cosi tanto che al posto dei moscerini devo stare attento ai lombrichi!

 

Dispersi: una fidanzata ed una moto… Ricompensa per la moto!!

 

Se leggi qui è perché siamo fermi al semaforo!

 

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Mag 13 2014

PER CHI HA LA “HARLEY DAVIDSON” SULLA MOTO CI PUÒ ESSERE SOLO QUESTA SCRITTA…

Category: Monade satira e rattatujegiorgio @ 06:08
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Meglio una moglie  sul marciapiede

che una moto giapponese….

 

 

 

Fonte: vista a Verona  in Piazza Bra’,  11 maggio 2014


Mag 12 2014

PASQUE VERONESI 2014…I NUOVI VENETI

Category: Monade satira e rattatuje,Veneto e dintornigiorgio @ 15:20

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Alla  rievocazione   delle  PASQUE VERONESI  con  corteo storico in costume della SERENISSIMA REPUBBLICA e alzabandiera con il VESSILLO MARCIANO.

 

 

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si sono visti  gli INDIPENDENTISTI  per un “VENETO LIBARO

 

 

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e.. i  NUOVI  VENETI


Mag 12 2014

UN ITALIA DI CIALTRONI, ECCO UNA SPIEGAZIONE SEMPLICE SEMPLICE

Category: Monade satira e rattatujegiorgio @ 13:05

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di REDAZIONE

 

Una società italiana ed una giapponese decisero di sfidarsi annualmente in una gara di canoa, con equipaggio di otto uomini. Entrambe le squadre si allenarono e quando arrivò il giorno della gara ciascuna squadra era al meglio della forma, ma i giapponesi vinsero con un vantaggio di oltre un chilometro. Dopo la sconfitta il morale della squadra italiana era a terra.

 

Il top management decise che si sarebbe dovuto vincere l’anno successivo e mise in piedi un gruppo di progetto per investigare il problema. Il gruppo di progetto scoprì dopo molte analisi che i giapponesi avevano sette uomini ai remi e uno che comandava, mentre la squadra italiana aveva un uomo che remava e sette che comandavano. In questa situazione di crisi il management diede una chiara prova di capacità gestionale: ingaggiò immediatamente una società di consulenza per investigare la struttura della squadra italiana.

 

Dopo molti mesi di duro lavoro, gli esperti giunsero alla conclusione che nella squadra c’erano troppe persone a comandare e troppe poche a remare. Con il supporto del rapporto degli esperti fu deciso di cambiare immediatamente la struttura della squadra. Ora ci sarebbero stati quattro comandanti, due supervisori dei comandanti, un capo dei supervisori e uno ai remi. Inoltre si introdusse una serie di punti per ampliare il suo ambito lavorativo e dargli più responsabilità.

 

L’anno dopo i giapponesi vinsero con un vantaggio di due chilometri. La società italiana licenziò immediatamente il rematore a causa degli scarsi risultati ottenuti sul lavoro, ma nonostante ciò pagò un bonus al gruppo di comando come ricompensa per il grande impegno che la squadra aveva dimostrato. La società di consulenza preparò una nuova analisi, dove si dimostrò che era stata scelta la giusta tattica, che anche la motivazione era buona, ma che il materiale usato doveva essere migliorato.
Al momento la società italiana è impegnata a progettare una nuova canoa.

 

 

Fonte: visto su L’Indipendenza del 12 maggio 2014

Link: http://www.lindipendenza.com/un-italia-di-cialtroni-ecco-una-spiegazione-semplice/

 

 


Mag 11 2014

QUANDO SI DICE “IL GOVERNO DELLE BANCHE E DELLE LOBBIES

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A cura di nocensura.com

 

                  La lobby bancaria e quella dell’alta finanza. (Alla quale hanno confezionato una miriade di provvedimenti favorevoli: così tanti da rendere impossibili elencarli tutti, citiamo l’ultimo da 7,5 miliardi con annessa riserva aurea) 

 

                  La lobby delle slot machine. (alle quali hanno condonato i famosi 98 miliardi evasi e hanno dispensato regali su regali: e forse – visto quanto hanno scoperto Le Iene – non è finita…) 

 

                  La lobby della salute, le “big pharma”: sono la prima industria mondiale,libere di lucrare sulla salute pubblica. Ce ne sarebbero di cose da dire… 

 

                  La lobby delle armi: i cui affari vanno a gonfie vele. Negli ultimi anni il “record di spesa” è stato ritoccato al rialzo diverse volte, tutte le nazioni si stanno armando fino ai denti.

 

                  La lobby del tabacco: forse è una delle lobby meno “evidenti” nel quotidiano, ma certo non è meno potente di altre. Il governo è immediatamente intervenuto per stroncare la minaccia delle sigarette elettroniche, mandando in rovina migliaia di imprenditori che avevano investito nel settore, e che hanno perso o stanno perdendo il lavoro.

 

                  La lobby delle assicurazioni, alla quale Monti prima di lasciare la poltrona di premier ha fatto un bel regalo. Ovviamente non è l’unico regalo dispensato da Monti alle lobby e ai poteri forti.

 

                  La lobby della “grande distribuzione” e dei supermercati: alla quale i governi che si sono susseguiti negli anni, hanno concesso di impadronirsi del commercio in tutti i settori, costringendo alla chiusura i piccoli negozianti.

 

                  La lobby delle grandi aziende, libere di delocalizzare e importare i propri prodotti, mandando fuori mercato le piccole imprese che sono rimaste in Italia, oberate, oltretutto, da una pressione fiscale insostenibile.

 

TROVATE UN SINGOLO CASO IN CUI UN GOVERNO, TRA QUELLI CHE SI SONO SUSSEGUITI NEGLI ULTIMI DECENNI, ABBIA OSTEGGIATO GLI INTERESSI DI UNA “LOBBY” O DI QUALCHE POTENTATO PER DIFENDERE GLI INTERESSI DEI CITTADINI O QUELLI “NAZIONALI”…

 

Fonte: visto su MOCENSUARA del 7 aprile 2014

Link: http://www.nocensura.com/2014/04/quando-si-dice-il-governo-delle-banche.html

 

 


Mag 10 2014

IL SOLE DI CAMPANELLA SORGE ANCORA – I GRECANI DI CALABRIA – GUARDIA PIEMONTESE: UNA MINORANZA VALDESE IN PERICOLO

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Profondamente radicato nella storia ed espressione di reali esigenze del popolo meridionale, sta prendendo sempre più consistenza sulla scena politica il Movimento Meridionale Calabria. Un intervento del suo fondatore.

La difficile situazione della “isole” alloglotte di Guardia Piemontese e dei Grecani della costa jonica.

 

Francesco Catanzariti

 

Il Movimento Meridionale Calabriasi affaccia sulla scena politica della Calabria con le elezioni del 12 maggio 1985. Il risultato conseguito (13 mila voti; un seggio al Consiglio Provinciale; per qualche migliaio di voti non conquista il seggio al Consiglio Regionale) è un importante segnale di novità nel panorama politico calabrese.

 

Bisogna inoltre tenere conto della scarsezza dei mezzi e degli uomini investiti nella campagna elettorale, dei tempi limitati di preparazione, così come non si può prescindere dal boicottaggio della stampa e di altri mass-media e, particolarmente dal fatto che tutti i partiti “nazionali” hanno fatto quadrato per scongiurare il pericolo dell’affermazione di un movimento giovane, ma con antiche radici storiche. Un movimento, cioè, che a viso aperto e con grinta si è affacciato alla lotta contro il degrado economico e morale e i guasti, forse irreparabili, della partitocrazia romana.

La presenza del MMC turba equilibri ed interessi, altera giochi e disegni di Palazzo: non a caso la lotta diventa, da parte dei partiti “nazionali”, dura, sovente in termini di provocazione, denigrazione, ricatto.

Ma il quadro delle difficoltà incontrate diventa completo se si tiene conto della profonda disgregazione, disoccupazione, miseria, che caratterizzano l’ambiente calabrese, dove la pratica corruttrice e clientelare degli uomini del potere e del sottogoverno, delle oligarchie burocratiche dei partiti non conosce limite alcuno.

 

A cominciare dagli anni ’70 sorgono e si affermano in Calabria, specie sul piano della riflessione e del lavoro culturale, movimenti autonomistici.

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Mag 09 2014

MORZINE: DELIRIO SOCIALE E PEDAGOGIA MORALE

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La chiesa di Morzine in una fotografia degli inizi del secolo XX

 

 

by Cosetta Ceschia Donatella Cozzi

La strategia di ”civilizzazione” adottata dal Governo di Parigi nei confronti delle manifestazioni di “isterodemonopatie” verificatesi collettivamente in un paese della Savoia all’indomani dell’annessione alla Francia: negazione dell’esistenza di una cultura precedente, cancellazione dei simboli del passato, creazione di nuovi bisogni, paternalismo assistenziale. In questo modo lo Stato autoritario e centralista riuscì a infrangere ogni possibilità di resistenza culturale e politica. Un raffronto con l’analogo caso friulano di Verzegnis.

 

Rozzo e senza educazione come un Savoiardo”: questa era l’opinione condivisa dalle autorità francesi al momento dell’annessione della Savoia alla Francia, nel 1860, e dall’opinione pubblica, che non vedeva alcun vantaggio nell’accogliere nel territorio nazionale questi “seicentomila infelici”. È con questo pregiudizio che gli alienisti francesi incaricati dalle autorità centrali affrontano e tentano di risolvere l’epidemia di isterodemonopatie di Morzine. Questo caso anticipa, per molti aspetti, quello analogo di Verzegnis (1878-1879) di cui ci siamo già occupate1. Anche qui si tratta di manifestazioni collettive che colpiscono un’intera comunità, impressionandola con la loro singolarità: crisi convulsive si succedono ad atteggiamenti estatici, il ripudio del sacro si alterna ai comportamenti bizzarri.

 

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Mag 08 2014

CHI AMA DAVVERO LA LIBERTÀ DIFENDE SEMPRE IL DIRITTO ALLA SECESSIONE

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di REDAZIONE

 

Proponiamo in ANTEPRIMA per L’Indipendenza la traduzione integrale in italiano dell’articolo Secession di Walter E. Block, professore di economia alla Loyola University di New Orleans, senior fellow del Ludwig von Mises Institute, saggista libertario nel campo delle relazioni tra economia, etica, ecologia e religione, è autore di numerose pubblicazioni, articoli, e libri tra cui Difendere l’indifendibile(Traduzione di Luca Fusari)

 

Il diritto alla libera associazione è una implicazione di fondamentale importanza dei diritti di proprietà privata (sul piano fisico materiale e sul nostro corpo). Poiché se non siamo in grado di associarci liberamente con gli altri su una base reciprocamente volontaria, i nostri diritti di proprietà sono in tale misura abrogati.

 

La più grave denigrazione ai diritti di proprietà delle persone, e quindi alla libera associazione, è ovviamente l’omicidio. Nessuno favorisce tale comportamento (l’uccisione per legittima difesa è completamente un altro discorso), quindi questo non è affatto opinabile. Un’altra grave violazione del codice libertario di non aggressione contro i non-aggressori e la loro proprietà è la schiavitù (o il sequestro, il quale è schiavitù di breve termine). Anche questo non è opinabile.

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Mag 07 2014

SEI MODI PER INIZIARE AD AVERE CURA DI TE STESSO

Category: Monade satira e rattatuje,Salute e benesseregiorgio @ 00:02

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Fai parte anche tu di quel numero cospicuo di persone inclini all’abnegazione per il prossimo, e contemporaneamente incapaci ad esprimere quei NO necessari a preservare l’equilibrio del proprio benessere psico-fisico?

 

A tal proposito è interessante considerare proprio uno dei dieci comandamenti, nello specifico: Ama il prossimo tuo come te stesso.

 

Come te stesso, non a caso.

 

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Mag 06 2014

IL SEGRETO DI UNA BUONA BISTECCA (MA NON SOLO) SI CHIAMA MAILLARD

Category: Alimentazione e gastronomiagiorgio @ 00:35

 

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Scienza in cucina

di Dario Bressanini

 

La reazione chimica più importante di tutta la cucina è sicuramente la reazione di Maillard.

 

Se cuocendo un cibo questo si “imbrunisce” quasi sempre è opera di questa reazione, che avviene ad alte temperature, tra i 140°C e i 180 °C, tra gli amminoacidi delle proteine e gli zuccheri. La potete vedere in azione quando friggete le patatine, quando cuocete del pane, una torta, o una bella bistecca.

 

Zuccheri nella carne?

 

La carne di manzo contiene zuccheri a sufficienza per far avvenire la reazione. Altre carni invece sono più povere di zuccheri, e quindi a volte si aggiungono direttamente oppure usando una marinata: il vino ad esempio contiene zucchero, come pure il limone.

Nell’anatra all’arancia ad esempio quest’ultima fornisce lo zucchero perché avvenga la reazione di Maillard.

E che ne dite dell’uso del miele per glassare alcune carni? Non tutti gli zuccheri hanno voglia di reagire con gli aminoacidi: solamente gli zuccheri che i chimici chiamano “riducenti” (una sostanza riducente è l’opposto chimico di una sostanza ossidante). Purtroppo il caro vecchio zucchero comune, il saccarosio, non fa parte della categoria.

In presenza di acidi però (e una marinata è sempre acida) il saccarosio si scinde nei suoi due componenti: il glucosio e il fruttosio, o se preferite chiamarli con i loro vecchi nomi, rispettivamente destrosio e levulosio. Questi zuccheri, a differenza del saccarosio, possono reagire nella reazione di Maillard.

 

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