Innocenzo VIII. Cybo
Innocenzo VIII. Genovese per nascita. Romano in morte. 213esimo Papa della Chiesa cattolica.
Figlio di un patrizio e senatore. Venuto alla luce mentre la Superba pativa il primo governo straniero, quello dei Visconti milanesi che reggeranno la città finché lui, Giovanni Battista Cybo, non avrà raggiunto i quattro anni di età. Per questo il padre decide che la sua istruzione avverrà altrove. Presso la corte napoletana, anzitutto, poi a Padova ed a Roma, infine. Giovanni Battista è svelto, e sa farsi tanti amici. Amici che contano, però. Tanto che presto trova il modo di incanalare questa sua naturale propensione nell’alveo della chiamata cui non ha saputo sottrarsi, quella del Signore. Sul trono di Pietro siede un veneziano nipote di un papa che, a sua volta, era nipote di un altro patriarca della Chiesa latina. Pietro Barbo, si chiama. Ma i devoti d’Occidente lo chiamano in un altro modo. Paolo II. Appartenente ad una famiglia di mercanti fatti e finiti, una volta eletto Papa lo zio si avvia alla carriera ecclesiastica. Ed anche lui è veloce nel bruciare le tappe. Paolo II riconosce lo stesso estro in quel genovese cresciuto un po’ ovunque.