Tra tasse, contributi previdenziali e burocrazia le imprese italiane sopportano un costo annuo di 248,8 miliardi di euro. Un vero e proprio macigno che, in linea di massima, non ha eguali nel resto d’Europa.
A denunciarlo è l’Ufficio studi della Cgia, l’associazione degli artigiani di Mestre, che ha stimato il contributo fiscale e i costi burocratici di cui le nostre imprese si fanno carico ogni anno. ”In nessun altro Paese d’Europa – evidenzia il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – viene richiesto un simile sforzo fiscale.
Nonostante la giustizia civile sia lentissima, il credito sia concesso con il contagocce, la burocrazia abbia raggiunto livelli ormai insopportabili, la Pubblica amministrazione rimanga la peggiore pagatrice d’Europa e il sistema logistico-infrastrutturale registri dei ritardi spaventosi, la fedeltà fiscale delle nostre imprese è massima”.
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