Ott 29 2014

LA RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO CHE DIVORO’ SE STESSA

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 00:56

jobs ACT

 

 

Da Paolo Cardena’

 

 

Trovo che il dibattito politico sull’articolo 18 e, più in generale, quello sul Job Act, si fondi sul nulla.

 

Vi chiederete perché affermo questo, immagino. Lo affermo per il semplice fatto che tutto dipende dal mondo in cui viviamo e dal modo in cui vogliamo viverci. Il mondo è globalizzato, l’economia è globalizzata e i mercati lo sono ancora di più. Le nostre aziende (quelle rimaste) si trovano a competere con economie che hanno modelli di business del tutto deregolamentati (vedi Cina, ma anche tante altre economie). Davvero vogliamo credere di poter competere con altri competitors modificando l’art 18?

 

Con le riforme del mercato del lavoro,  in estrema sintesi, si tende a creare più flessibilità che, per forza di cose, si riflette anche sul costo del lavoro, che diminuisce.

 

Ok, facciamo tutte le riforme del mercato del lavoro possibili: rendiamolo più flessibile, tagliamo i salari e rendiamo il lavoro più competitivo. Di quanto vogliamo farlo diminuire? Lo vogliamo portare ai livelli cinesi, indiani, vietnamiti o altro? Ammesso che ci si riesca,  poi, che facciamo? Tutto risolto? Neanche per sogno!

 

Continua a leggere”LA RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO CHE DIVORO’ SE STESSA”


Ott 29 2014

CARO RENZI, NIENTE RIPRESA CON MONETA PRESA A CREDITO.

Category: Economia e lavoro,Società e politicagiorgio @ 00:11

Renzi-e-leuro

 

 

«Alla luce dei fallimenti sistematici degli ultimi governi rispetto alle loro promesse», secondo Marco Della Luna ogni premier dovrebbe pubblicamente svolgere un “compito in classe” di economia politica.

 

E’ in grado di spiegare, Renzi, con quali misure sia possibile mantenere l’equilibrio finanziario di uno Stato nelle condizioni di quello italiano?

Bollettino di guerra: il rifinanziamento del debito pubblico si avvale solo dei titoli di Stato e quindi dei mercati speculativi, il debito pubblico supera il 130% del Pil ed è in costante crescita, la spesa pubblica è oltre il 50% del prodotto interno lordo e anche la pressione fiscale è sopra il il 50.

Senza contare la disoccupazione che galoppa superando il 12%, la situazione di declino economico pluriennale in accelerazione, il costo dell’energia e della pubblica amministrazione superiore ai paesi concorrenti, la fuga di imprese e capitali. Pesa come un macigno l’impossibilità di aggiustamento del cambio valutario, bloccato a livelli elevati grazie all’euro.

 

Continua a leggere”CARO RENZI, NIENTE RIPRESA CON MONETA PRESA A CREDITO.”