Confessionale in Notre Dame de Parigi
Confessarsi faccia a faccia con il sacerdote, anche quando si è all’interno di un vero e proprio confessionale, è diventato ormai la norma. È uno dei tanti piccoli cambiamenti introdotti all’insegna della maggiore vicinanza all’uomo, del superamento di tradizioni considerate fredde formalità, espressioni di una Chiesa ritenuta, anche inconsciamente, rigida e distante. Mentre non si è capito che certe ritualità codificate nei secoli servivano proprio a facilitare l’«accesso» a Dio.
L’uso del confessionale tridentino e soprattutto della grata erano e sono per la Confessione quello che l’inginocchiarsi – e in grado diverso il ricevere l’Eucaristia direttamente in bocca – sono per la Comunione. Segni che aiutano a tenere vivo il senso del sacro, della grandezza del sacramento, del fatto che non si sta partecipando a un’azione meramente umana (un semplice colloquio spirituale nel caso della Confessione, una semplice agape fraterna nel caso della Comunione).