Nov 22 2014

SHLOMO ZAND STORICO ISRAELIANO AFFERMA: IL POPOLO EBRAICO E’ UN’INVENZIONE

Gli antisionisti lo hanno sempre sostenuto. Gli ebrei non sono un popolo ma una religione. Gli ebrei che sono ‘tornati’ in Israele non discendono dagli ebrei di Palestina ma dai Kazari. I palestinesi discendono dagli ebrei di Palestina. Ora anche un libro dello storico ebraico Shlomo Zand sostiene e documento queste posizioni.

La recensione è di un altro storico ebraico, Tom Segev.

( Mauro Manno)

 

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Una invenzione chiamata “il popolo ebraico”

Di Tom Segev

The Slate Magazine, the Fray Kausfiles, 29/02/2008

http://fray.slate.com/discuss/forums/thread/914934.aspx

 

La Dichiarazione di Indipendenza di Israele afferma che il popolo ebraico proviene dalla Terra di Israele e che fu esiliato dalla sua patria. Ad ogni scolaro israeliano si insegna che ciò accadde durante il dominio romano, nell’anno 70 d.C.

 

La nazione rimase fedele alla sua terra, alla quale iniziò a tornare dopo 2 millenni di esilio. Tutto sbagliato, dice lo storico Shlomo Zand, in uno dei libri più affascinanti e stimolanti pubblicati qui (in Israele) da molto tempo a questa parte.

Non c’è mai stato un popolo ebraico, solo una religione ebraica, e l’esilio non è mai avvenuto – per cui non si è trattato di un ritorno.

Zand rigetta la maggior parte dei racconti biblici riguardanti la formazione di una identità nazionale, incluso il racconto dell’esodo dall’Egitto e, in modo molto convincente, i racconti degli orrori della conquista da parte di Giosué. È tutta invenzione e mito che è servita come scusa per la fondazione dello Stato di Israele, egli assicura.

 

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Nov 21 2014

NEL FIORE DELLA VITA

Category: Pensieri e parolegiorgio @ 00:14

“Bellissima, commovente e entusiasmante lettera di Albert Eistein a sua figlia. Davvero un pezzo di Antologia nel Mondo, nel Regno dell’Amore”

 

Albert Einstein figlia Lieserl

 

 

Albert Einstein. La sua lettera per la figlia Lieserl.

 

 

NEL FIORE DELLA VITA

 

Quando proposi la teoria della relatività, pochissimi mi capirono,

e anche quello che rivelerò a te ora,

perché tu lo trasmetta all’umanità,

si scontrerà con l’incomprensione e i pregiudizi del mondo.

 

Comunque ti chiedo che tu lo custodisca per

tutto il tempo necessario, anni, decenni,

fino a quando la società sarà progredita abbastanza

per accettare quel che ti spiego qui di seguito.

 

Vi è una forza estremamente potente per la quale

la Scienza finora non ha trovato una spiegazione formale.

 

È una forza che comprende e gestisce tutte le altre,

ed è anche dietro qualsiasi fenomeno

che opera nell’universo e che non è stato ancora individuato da noi.

 

Questa forza universale è l’Amore.

 

Quando gli scienziati erano alla ricerca di una teoria unificata dell’universo, dimenticarono la

più invisibile

e potente delle forze.

 

L’amore è Luce, visto che illumina chi lo dà e chi lo riceve.

 

L’amore è Gravità, perché fa in modo

che alcune persone si sentano attratte da altre.

 

L’amore è Potenza, perché moltiplica

il meglio che è in noi, e permette che l’umanità

non si estingua nel suo cieco egoismo.

 

L’amore svela e rivela. Per amore si vive e si muore.

 

Questa forza spiega il tutto e

dà un senso maiuscolo alla vita.

 

Questa è la variabile che abbiamo ignorato per troppo tempo,

forse perché l’amore ci fa paura,

visto che è l’unica energia dell’universo che l’uomo

non ha imparato a manovrare a suo piacimento.

 

Per dare visibilità all’amore, ho fatto una semplice

sostituzione nella mia più celebre equazione.

 

Se invece di E = mc2 accettiamo che l’energia per guarire il mondo

può essere ottenuta attraverso

l’amore moltiplicato per la velocità della luce al quadrato,

giungeremo alla conclusione che l’amore è

la forza più potente che esista, perché non ha limiti.

 

Dopo il fallimento dell’umanità nell’uso e il controllo

delle altre forze dell’universo,

che si sono rivolte contro di noi, è arrivato il momento

di nutrirci di un altro tipo di energia.

 

Se vogliamo che la nostra specie sopravviva,

se vogliamo trovare un significato alla vita,

se vogliamo salvare il mondo e ogni essere senziente che lo abita,

l’amore è l’unica e l’ultima risposta.

 

Forse non siamo ancora pronti per fabbricare una bomba d’amore,

un artefatto abbastanza potente da distruggere tutto l’odio,

l’egoismo e l’avidità che affliggono il pianeta.

 

Tuttavia, ogni individuo porta in sé un piccolo ma potente generatore d’amore

la cui energia aspetta solo di essere rilasciata.

 

Quando impareremo a dare e ricevere questa energia universale, Lieserl cara,

vedremo come l’amore vince tutto,

trascende tutto e può tutto, perché l’amore è la quintessenza della vita.

 

Sono profondamente dispiaciuto di non averti potuto esprimere

ciò che contiene il mio cuore,

che per tutta la mia vita ha battuto silenziosamente per te.

 

Forse è troppo tardi per chiedere scusa, ma siccome il tempo è relativo,

ho bisogno di dirti che ti amo e che grazie a te sono arrivato all’ultima risposta.

 

Tuo padre Albert Einstein


Nov 20 2014

SUD, ASINO CHI LEGGE

Category: Scuola e universitàgiorgio @ 01:53

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La pubblica amministrazione non è mai stata nordista. Nella scuola la selezione della classe dirigente parla meridionale. Nella Rai altrettanto. Altrettanto nelle forze armate e in Polizia. Per non parlare dei ministeri. O delle Poste. Si dice che sia per una tradizione del Mezzogiorno a puntare nello Stato come luogo di lavoro. Il Nord, più intraprendente verso le libere professioni, invece, preferisce non partecipare ai concorsi pubblici. Oppure c’è chi dice che è perché i concorrenti ai concorsi pubblici del Sud siano più preparati.

 

Noi non facciamo altri commenti, pubblichiamo però di seguito l’esito dell’inchiesta che ha effettuato Save the children sulla scolarizzazione del Mezzogiorno. Non solo bassa. Ma anche di scarsa qualità. Per fortuna quelli che si salvano vanno a costituire l’ossatura della burocrazia dello Stato italiano. Buona lettura.

 

“Il livello d’istruzione degli alunni del Mezzogiorno si allontana sempre più dall’Europa e dal resto dell’Italia: la dispersione scolastica rimane del 24,8% in Sicilia e Sardegna, del 21,8% in Campania, del 19,7% in Puglia.

La media nazionale di alunni che lasciano banchi e libri prima dei 16 anni è invece del 17,6% di alunni, quella dell’UE del 12,7% e le indicazioni che arrivano da Bruxelles sono di arrivare al 10% entro il 2020.

E’ quanto sottolinea l’Anief rimarcando che il dislivello è evidente anche in altri contesti scolastici, ad iniziare da quelli della prima infanzia: solo il 2,5% dei bambini fino a 3 anni fruisce di un nido in Calabria, mentre in Emilia Romagna sono il 26,5% e in Europa uno su tre.

 

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Nov 19 2014

PAOLO BASAGLIA L’INGEGNERE CHE SMONTA TUTTE LE BUGIE DEI NO TAV

“Molti manifestanti lavorano per la A32, penalizzata dai treni ad alta velocità. Spesa faraonica? Ridicolo”

 

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Paolo Basaglia

 

 

Stefano Lorenzetto – Dom, 19/01/2014 – 08:56

 

C’è un solo modo per spiegare l’impresa nella quale Paolo Basaglia s’è lanciato: il cognome. «Mia nonna sosteneva che eravamo parenti alla lontana dello psichiatra passato alla storia per aver fatto chiudere i manicomi». Se gli va bene, ma v’è da dubitarne, lui resterà nella cronaca per essere riuscito a far aprire quello che in gergo tecnico viene chiamato tunnel di base del Moncenisio, primo step dell’opera pubblica più contestata di tutti i tempi: l’Alta velocità Torino-Lione.

 

Impresa indubbiamente da pazzi, la sua, perché significa fronteggiare un’agguerritissima tribù, come non se ne vedevano in azione dai moti di Reggio Calabria del 1970: i No Tav della Val di Susa, le cui proteste contro la nuova linea ferroviaria ad alta velocità di 235 chilometri fra Italia e Francia sono state accompagnate da un crescendo di attentati, intimidazioni, scontri con le forze dell’ordine, aggressioni, blocchi stradali, occupazioni e boicottaggi, bollati come segnali eversivi da Gian Carlo Caselli, fino a tre settimane fa capo della Procura di Torino.

Si chiama – ecco la coraggiosa follia – Comitato Sì Tav. Per ora è soltanto una pagina su Facebook, anche se in breve tempo ha già raccolto oltre 3.300 adesioni. Ad aprirla, insieme con Basaglia, è stato Ivan Possekel, tecnico informatico. Abitano a Torino. Iscritto al Partito democratico il primo, irriducibile di destra il secondo, «credo che simpatizzi per Francesco Storace», informa Basaglia, e anche questa è un’alchimia da matti, perché significa marciare divisi su tutto – «litighiamo in continuazione sul governo, sull’immigrazione, sui diritti civili degli omosessuali» – per colpire uniti sull’unico bersaglio che sta a cuore a entrambi: il treno ad alta velocità.

 

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Nov 19 2014

A VOI LA VERA STORIA ITALIANA: CIA, BR, MATTEI, CIAMPI, ANDREOTTI, BILDERBERG, BRIRRANIA,RENZI, TUTTE PAGINE DI STORIA NON SCRITTE SU COME È STATA SVENDUTA L’ITALIA

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Beniamino Andreatta

 

 

Riprendo questo bel post per  tutte quelle persone lobotomizzate dalle  ideologie politiche e che fanno della stupidità malgrado una elevata intelligenza la loro ragione di vita.

 

 

di Nino Galloni

Fonte: http://fuorisubito.blogspot.it/2014/11/cia-bilderberg-br-britannia-ecco-voi-la.html

 

 

Il primo colpo storico contro l’Italia lo mette a segno Carlo Azeglio Ciampi, futuro presidente della Repubblica, incalzato dall’allora ministro Beniamino Andreatta, maestro di Enrico Letta e “nonno” della Grande Privatizzazione che ha smantellato l’industria statale italiana, temutissima da Germania e Francia. E’ il 1981: Andreatta propone di sganciare la Banca d’Italia dal Tesoro, e Ciampi esegue. Obiettivo: impedire alla banca centrale di continuare a finanziare lo Stato, come fanno le altre banche centrali sovrane del mondo, a cominciare da quella inglese.

Il secondo colpo, quello del ko, arriva otto anno dopo, quando crolla il Muro di Berlino. La Germania si gioca la riunificazione, a spese della sopravvivenza dell’Italia come potenza industriale: ricattati dai francesi, per riconquistare l’Est i tedeschi accettano di rinunciare al marco e aderire all’euro, a patto che il nuovo assetto europeo elimini dalla scena il loro concorrente più pericoloso: noi, l’Italia.

 

A Roma non mancano complici: pur di togliere il potere sovrano dalle mani della “casta” corrotta della Prima Repubblica, c’è chi è pronto a sacrificare l’Italia all’Europa “tedesca”, naturalmente all’insaputa degli italiani.

 

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Nov 18 2014

NON CHIAMATEMI RAZZISTA …. SONO VENETO !!!

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di Mario Alessandro Tasca – Zugliano (VI)

 

Mi chiedo come mai ci sia sempre qualcuno pronto a darci dei razzisti xenofobi, a dirci come dobbiamo pensare e cosa dobbiamo dire, cosa sia etico e cosa non lo sia…..

Magari questi sono parlamentari stranieri o stranieri residenti o perbenisti incapaci di conoscere perfino il loro pensiero, gente che vuole imporci culture che non  ci appartengono e non ci apparterranno mai, magari indirettamente facendoci sentire in colpa per colpe non nostre, farci credere che siamo ottusi e intolleranti!

 

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Nov 17 2014

IL LEONE DI VETRO DAL 13 NOVEMBRE AL CINEMA

 IL LEONE DI VETRO

 

A partire da Giovedi 13 novembre 2014 esce nel Veneto e in tutte le sale d’Italia

il film del regista napoletano Salvatore Chiosi

 

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BOICOTTATO IL LEONE DI VETRO: IL FILM ACCUSATO DI INDIPENDENTISMO

 

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Salta la proiezione al Melies, caso politico da Vazzola a Conegliano

 

CONEGLIANO. Le major cinematrografiche boicottano “Il leone di vetro”, che è stato girato anche nel Coneglianese. Doveva uscire anche al Melies di Conegliano, ma non verrà proiettato. «Il motivo? Il ricatto delle multinazionali», è questa l’accusa fatta attraverso i social network dalla produzione del film, il caso è diventato anche politico.

«Il cinema Melies di Conegliano», è la comunicazione dello staff del film, «dopo averci richiesto la pellicola e dato l’ok per la proiezione in sala, mandando anche il trailer tra quelli prossimamente in cartellone, a tre giorni dall’uscita fa dietrofront e ci comunica che non proietterà più il film».

Il film storico narra le vicende di due famiglie venete nell’annessione del 1866. Ha visto molti ciak nella Marca, con protagonista lo storico Borgo Malanotte, di Tezze di Piave, e i suoi abitanti che hanno fatto da comparse. Per questo in molti attendevano l’uscita nelle sale. Invece a Conegliano il film è saltato.

L’Associazione Borgo Malanotte ha commentato con un «Senza parole». Si è sollevato anche un polverone politico, con voci di una “censura” per i contenuti vicini all’indipendentismo.

 

 


Nov 17 2014

VERONA VINITALY: PRESENTATO IL FILM “IL LEONE DI VETRO”

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Verona – Presentazione (martedì 8 aprile 2014 ) nello stand del Consorzio Vini Venezia all’interno del Vinitaly, del lungometraggio storico – culturale “Il Leone di vetro” prodotto dalla padovana Venicefilm con Cultour Active e Running Tv International, che uscirà nelle sale in autunno.

 

Il film, diretto da Salvatore Chiosi, racconta le vicende della famiglia Biasin, produttori di Raboso del Piave, che commerciano in tutta Europa. “Siamo agli albori della Regione del Veneto e dell’Italia, nel 1866, nei giorni del referendum – ricorda Giorgio Piazza, il Presidente del Consorzio Vini Venezia – e i nostri prodotti sono stati inseriti in questa cornice storica, per parlare in modo intelligente del nostro territorio. Basti pensare al Malanotte vino simbolo di grande qualità e spessore che ne Il Leone di Vetro viene raccontato anche attraverso il suo splendido Borgo, Borgo Malanotte”.

Nel film ambientato appunto nel periodo storico dell’annessione del Veneto al Regno d’Italia, ripercorre, attraverso un flashback, anche le vicende delle Pasque Veronesi del 1797, dell’insurrezione della città di Verona contro l’impero napoleonico.

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Nov 17 2014

L’INDIPENDENZA DA CESARE NON È SOLO UN FATTO ECONOMICO. PER DIO

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di DAVIDE LOVAT

 

La laicità dello Stato non coincide con il concetto di “laicismo” di matrice giacobina e non significa che lo Stato debba essere ateo, perché se lo Stato fosse ateo smetterebbe di essere laico in quanto farebbe una precisa scelta, l’ateismo, in rapporto alla religione. Va detto anche che la “aconfessionalità” delle istituzioni, ammesso e non concesso che sia necessaria, non obbliga a una legislazione che tratti tutte le religioni allo stesso modo.

 

La separazione fra sfera spirituale e sfera temporale è connaturata alla civiltà cristiana, essendo stato addirittura Gesù di Nazareth a proclamarla per primo nella storia dell’umanità, durante il processo al cospetto di Pilato, narrato nel Vangelo di Giovanni. Fu quello, e solo quello, il momento originario del concetto puro di laicità delle istituzioni; non, come taluni erroneamente credono, quello della disputata questione circa la legittimità del tributo a Cesare, perché chiunque abbia studiato la dottrina patristica sa che quel passo evangelico ha tutt’altra portata e si collega bene alle istanze indipendentiste, tanto che la riflessione su quel brano è attualissima e opportuna per capire le differenze tra autonomismo e indipendentismo. Ragioniamoci sopra attualizzando, con anche un po’ d’ironia francescana nell’esegesi testuale del Vangelo.

 

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Nov 17 2014

ECCO SPIEGATO PERCHE’ MARX ERA PEGGIO DI STALIN

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di GUGLIELMO PIOMBINI*

 

Negli anni Novanta i liberali si aspettavano che il crollo dei regimi comunisti trascinasse definitivamente nella polvere le dottrine di Karl Marx, ma per uno strano e inspiegabile paradosso della storia è avvenuto il contrario: mai come in questi tempi si innalzano tante lodi alla sua opera.

 

Esattamente venticinque anni dopo la caduta del Muro di Berlino, gli intellettuali considerati più chic nel dibattito intellettuale sono quelli che ricordano quanto sia “attuale” il pensiero di Marx.

 

Il celebrato storico inglese Eric Hobsbawn, scomparso nel 2012, nel suo ultimo libro Come cambiare il mondo. Perché riscoprire l’eredità del marxismo, aveva sentenziato tra plausi di approvazione che «la crisi finanziaria rilancia la lezione di Marx, il quale aveva previsto con largo anticipo la crisi del capitalismo globalizzato».

 

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Nov 16 2014

ALLA RICERCA DEL CONFESSIONALE PERDUTO. PERCHÉ LA VECCHIA GRATA (ORMAI SPARITA) AIUTAVA A CONFESSARSI MEGLIO

Category: Chiesa Cattolicagiorgio @ 00:29

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Confessionale in Notre Dame   de Parigi

 

 

Confessarsi faccia a faccia con il sacerdote, anche quando si è all’interno di un vero e proprio confessionale, è diventato ormai la norma. È uno dei tanti piccoli cambiamenti introdotti all’insegna della maggiore vicinanza all’uomo, del superamento di  tradizioni considerate fredde formalità, espressioni di una Chiesa ritenuta, anche inconsciamente, rigida e distante. Mentre non si è capito che certe ritualità codificate nei secoli servivano proprio a facilitare l’«accesso» a Dio.

 

L’uso del  confessionale tridentino e soprattutto della grata erano e sono per la Confessione quello che l’inginocchiarsi – e in grado diverso il ricevere l’Eucaristia direttamente in bocca – sono per la Comunione. Segni che aiutano a tenere vivo il senso del sacro, della grandezza del sacramento, del fatto che non si sta partecipando a un’azione meramente umana (un semplice colloquio spirituale nel caso della Confessione, una semplice agape fraterna nel caso della Comunione).

 

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Nov 16 2014

IL FRANCESCO D’ASSISI CHE AVETE IN MENTE NON È MAI ESISTITO

Category: Chiesa Cattolicagiorgio @ 00:28

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Un’ombra dolciastra e sentimentalista aleggia attorno al patrono d’Italia, San Francesco d’Assisi, la cui festa si celebra questo mese. Ai bambini spesso lo si descrive come un matto mansueto che in solitudine parlava con gli animali e agli adulti si racconta che fosse ossessionato dalla povertà materiale, alla quale anteponeva, come preoccupazione, quella spirituale. L’ideologo della povertà e del buonismo, insomma.

 

Frank Rega, autore del recente libro “Saint Francis of Assisi and the Conversion of the Muslims” ha affermato: «se volete ridurre questo santo ad un assistente sociale glorificato, un amante della natura e definirlo il primo hippie della storia, state facendo un pessimo servizio alla sua vera eredità».

 

Dario Fo è uno di coloro che hanno più diffuso il tradimento di San Francesco in Italia, come ha fatto ancora recentemente.

 

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Nov 15 2014

INDIPENDENTISTI ARRESTATI PER AVER ESPOSTO LA BANDIERA DUOSICILIANA

In occasione della sfilata storica dei bersaglieri sulla collina di Pizzofalcone due indipendentisti che hanno seguito la manifestazione “armati” di una bandiera delle Due Sicilie sono stati arrestati dalla Digos. 

 

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Due indipendentisti, Ferdinando Ambrosio e Nicola Terlizzi, nella mattinata di ieri sono stati tratti in arresto dalla Digos e saranno processati per vilipendo alla bandiera italiana. La colpa dei due? Aver esposto una bandiera del Regno delle Due Sicilie in occasione della sfilata dei bersaglieri sulla collina di Pizzofalcone. Come hanno testimoniato le due persone arrestate non sono stati srotolati striscioni ne tantomeno sono stati intonati cori offensivi. Gli indipendentisti si sono limitati a seguire il corteo fino alla caserma Nino Bixio dove sono entrati al seguito di altri spettatori.

 

I due arrestati si difendono “non stavamo facendo niente di male, abbiamo solo esposto una bandiera”

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Nov 14 2014

FACEBOOK DIVENTA “FASCIOBOOK” E CENSURA CECCO BEPPE

Category: Monade satira e rattatujegiorgio @ 00:10

vota franz

 

 

“Vota Franz” (https://www.facebook.com/VotaFranzJosef?fref=ts ) è una delle pagine Facebook satiriche di maggiore successo.

Ultimamente ha superato le 500 mila visite mensili ed un tanto deve avere dato fastidio a qualche “patriota”.

 

Le vignette (o meglio, i “Witz”, tipicamente mitteleuropei) di Vota Franz sono al fulmicotone: una profonda conoscenza della Storia delle terre e dei popoli della Mitteleuropa, nonché dell’Austria moderna, unita alle rivendicazioni delle genti del Litorale e del Tirolo, hanno caratterizzato tre anni di successo incredibile.

 

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Nov 13 2014

LA “MAGGISTRATURA” È LO SPECCHIO DELL’ITALIANITÀ, STORIA DI “SINISTRE CARRIERE”

Category: Giustizia Legula e Leguleigiorgio @ 00:33

Maggistratura

 

 

di GILBERTO ONETO

 

Si fa un gran discutere attorno al cattivo funzionamento e alla politicizzazione della maggistratura.

Gran parte della polemica ruota attorno alle vicende di Berlusconi e soci: un argomento piuttosto ambiguo che non aiuta a fare chiarezza.

Alla gente comune poco interessa delle questioni di Ruby e delle tasse della Fininvest. La gente comune un suo giudizio sulla magistratura se l’è fatto indipendentemente da queste porcherie, se l’è fatto leggendo le cronache giudiziarie e – soprattutto – sulla propria pelle.

A chi – anche la persona più tranquilla e onesta – non è capitato almeno una volta nella vita di avere a che fare con un tribunale italiano, come imputato, testimone o parte lesa? L’esperienza è tale da formare una solida e devastante opinione anche senza le cronache delle grandi vicende politiche.

Varcare una soglia di Palazzo di giustizia è come scendere di un paio di paralleli, è come entrare in un film di Totò, è traversare un portale spazio-temporale e vivere una esperienza extracorporea, surreale e da incubo. Lo scandire del tempo si misura su parametri diversi che rasentano la ricerca dell’eternità, vigono regole e rituali che ai comuni mortali sfuggono, per i padani è un viaggio esotico in cui si spera di fare un salvifico incontro con Lawrence d’Arabia.

 

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