La vista dell’aerea di Tokyo dopo i bombardamenti.
DI MICKEY Z
Countercurrents.org
“Possiamo meglio aiutarvi a evitare la Guerra non ripetendo le vostre parole e non seguendo i vostri metodi, ma cercando nuove parole e nuovi metodi.”
Virginia Woolf
Il Generale Curtis LeMay: Credo che se avessimo perso la guerra, sarei stato processato e condannato come criminale di guerra. Per fortuna siamo stati noi i vincitori.”
La notte tra il 9 e il 10 marzo del 1945 il Generale Curtis LeMay, capo del Ventunesimo Comando Aereo bombardieri statunitense, scatenò sulla scena del Pacifico un nuovo tipo di inferno tutto americano, mettendo sotto assedio la città di Tokyo.
Gli edifici in legno densamente abitati della città furono colpiti da 1,665 tonnellate di bombe incendiarie. LeMay ricordò più tardi che alcuni degli esplosivi furono mescolati con bombe incendiarie per demoralizzare le squadre antincendio (furono ridotti in cenere 96 camion di pompieri e morirono 88 pompieri).
Un medico giapponese ricorda “un numero infinito di morti” che galleggiava sul fiume Sumida. Quei corpi era “neri come carbone” e impossibili da identificare.
In una sola notte ci furono 85,000 morti, 40,000 feriti e un milione di senzatetto.
Questo fu solo il primo di una serie di bombardamenti che sganciarono 250 tonnellate di bombe per ogni metro quadro, distruggendo il 40% della superficie delle 66 città sulla ‘lista nera’ (comprese Hiroshima e Nagasaki).
Secondo il progetto, l’area dell’attacco di Tokyo era per l’87.4 percento zona residenziale, e si calcola che nel giro di sole sei ore morirono in un incendio più persone di quanto fosse mai accaduto prima nella storia dell’umanità.
Sì, avete letto bene: il progetto prevedeva che l’87,4% dell’area dell’attacco di Tokyo era zona residenziale.
Alla superficie, la temperatura raggiunse i 1,800 gradi Fahrenheit. Le fiamme che si produssero dagli incendi erano visibili da 200 miglia di distanza. A causa del calore intenso, le acque dei canali iniziarono a bollire, i metalli si fusero e gli esseri umani bruciavano spontaneamente.
A Maggio del 1945, il 75% delle bombe sganciate su Tokyo erano incendiarie.
Time Magazine e simili scrissero così: “Accese per benino, le città giapponesi bruceranno come foglie d’autunno”.
La campagna di bombardamenti americani causò la morte di 672,000 persone, per la maggior parte civili.
Sì, avete letto bene: la campagna di bombardamenti americana causò la morte di 672,000 persone, per la maggior parte civili.
Radio Tokyo definì quella tattica “bombardamento-strage” e la stampa giapponese dichiarò che con quegli attacchi aerei
“l’America aveva rivelato la sua vera natura barbarica…un tentativo di eliminazione di massa di donne e bambini…L’azione dell’America è ancora più deprecabile se si considera quanto essa si vanti sempre a gran voce della sua vocazione umanitaria e idealistica…Nessuno si aspetta che la guerra non sia un fatto brutale, ma l’America l’ha sistematicamente e gratuitamente trasformata in un orrore infinito che miete vittime innocenti.”
Invece di smentire, un portavoce del Quinto Comando Aereo definì “l’intera popolazione del Giappone un giusto obiettivo militare”.
Il Colonnello Harry F. Cunningham spiegò senza mezzi termini la politica statunitense:
“Noi militari non giochiamo a boxe e non organizziamo picnic della domenica. Noi facciamo la guerra, e facendola usando tutti i mezzi possibili, salviamo molte vite americane, abbreviamo quell’agonia che la guerra stessa rappresenta e cerchiamo di raggiungere una pace duratura. Noi intendiamo stanare e distruggere il nemico ovunque egli (o ella) sia, in numero più alto possibile e nel minor tempo possibile. Per noi, IN GIAPPONE NON CI SONO CIVILI.”
La mattina del 6 agosto del 1945, prima che scoppiasse la bomba di Hiroshima, un titolo sulla prima pagina dell’ Atlanta Constitution diceva: “ PIOGGIA DI FUOCO DI 580 B-29 SU ALTRE QUATTRO CITTA’ DELLA LISTA NERA”.
Ironicamente, il successo degli attacchi aerei di Curtis LeMay aveva effettivamente eliminato Tokyo dalla lista dei possibili obiettivi delle bombe.
Non c’era piu’ niente da bombardare.
LeMay divenne poi, dal 1961 al 1965, Capo di Stato Maggiore delle forze aeree statunitensi e immortalò se stesso dichiarando che voleva “ricacciare a suon di bombe il Vietnam del Nord all’Età della Pietra”; nel 1968 fu anche candidato vice presidente con George Wallace, dichiarato segregazionista.
Quando gli fu chiesto quale fu il suo ruolo nel bombardamento di Tokyo del 1945, LeMay disse: “Credo che se avessimo perso la guerra, sarei stato processato e condannato come criminale di guerra. Per fortuna siamo stati noi i vincitori.”
Gli uomini che idearono e portarono a termine l’orrendo attacco descritto sopra sono oggi considerati parte della “Grande Generazione” di questo paese. Se dovessimo definirli correttamente, questi uomini non sono che terroristi.
Non dimenticatelo: tutto questo può ancora accadere.
Mickey Z. ha scritto undici libri, il più recente è il romanzo Darker Shade of Green (Una più scura sfumatura di Verde). Finchè non cambiano le leggi e non gli staccano la spina, lo trovate su quell’oscuro sito internet chiamato Facebook.
NYC Event Note: per poter continuare conversazioni come questa, venite a conoscere Mickey Z. in persona il 19 marzo a NYC per l’ “Occupazione per tutte le specie: la giustizia sociale nell’era del cambiamento climatico”
https://www.facebook.com/events/408951385862842
Fonte: www.countercurrents.org
Link: http://www.countercurrents.org/mickeyz050313.htm
5.03.2015
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SKONCERTATA63
Fonte: da Come Don Chisciotte di sabato 7 marzo 2015
Link: http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=14760