Su Wired, per difendere il condizionamento psicologico operato fin dai bambini della scuola materna, si arriva a negare che esista la teoria del Gender che sarebbe un’invenzione dei cattolici.
La testata è Wired e propone un giornalismo fatto da giovani e rivolto ai giovani, il termine “wired” significacollegato via cavo, ma in un uso gergale può anche significare “agitato, dai nervi tesi”, e in questo caso sembra proprio che il significato da intendere sia il secondo. Un’agitazione scaturita dal dover fronteggiare le critiche giunte riguardo all’insegnamento della (secondo loro inesistente) teoria del Gender nelle scuole. La domanda ovviamente è la seguente: ma se la teoria del Gender davvero non esiste, contro cosa protestano le associazioni che la contrastano?
Si capisce subito che Wired opera dall’interno di una teoria del complotto: il Gender l’hanno inventato i cattolici. Ecco le esatte parole impiegate nell’articolo:
“La teoria del gender Non esiste. Nessuno, in ambito accademico, parla di teoria del gender. È infatti un’espressione usata dai cattolici (più conservatori) e dalla destra più reazionaria per gridare “a lupo a lupo” e creare consenso intorno a posizioni sessiste e omofobe.”
Ecco lo scoop! Si tratta dell’invenzione di un falso nemico da parte di quei furbacchioni dei cattolici per poter giustificare il conseguimento di un altro scopo, che in questo caso sarebbe la difesa di posizioni sessiste e omofobe. Continua poi a spiegare l’articolo:
“In sostanza, come spiega Sara Garbagnoli sulla rivista AG About Gender, la teoria del gender è un’invenzione polemica, un’espressione coniata sul finire degli anni ’90 e i primi 2000 in alcuni testi redatti sotto l’egida del Pontificio consiglio per la famiglia con l’intento di etichettare, deformare e delegittimare quanto prodotto in questo campo di studi. Poi ha avuto una diffusione virale quando, in particolare negli ultimi due-tre anni, è entrata negli slogan di migliaia di manifestanti, soprattutto in Francia e in Italia,contrari all’adozione di riforme auspicate per ridurre le discriminazioni subite dalle persone non eterosessuali.”
Ma cosa vogliono indicare allora con l’espressione “Toeoria del Gender” quelli che l’avrebbero “inventata”?Un buon giornalismo richiederebbe una domanda rivolta ai gruppi che l’avrebbero coniata, invece no, la domanda viene posta ad un rappresentante di quelli che sostengono che sia un’invenzione, come dire mi faccio la domanda e mi rispondo da solo, così mi do anche ragione. E infatti così avviene:
“Secondo gli ideatori dell’espressione teoria/ideologia del genere, nasciamo maschi o femmine. Punto. Il sesso biologico è l’unica cosa che conta. L’identità sessuale non si crea, ma si riceve. E il genere è una fumisteria accademica, come scrive Francesco Bilotta, tra i soci fondatori di Avvocatura per i diritti Lgbti – Rete Lenford”.
L’orwelliano bipensiero di cui è permeato l’articolo, si manifesta andando a spiegare subito dopo che quella teoria del Gender poco prima negata in realtà esiste ma va chiamata “studi di genere”, che però essendo degli studi che propongono una visione finale della realtà concernente l’argomento studiato, configurano una teoria, così come confermato dal vocabolario Treccani:
“Teoria:
Formulazione logicamente coerente (in termini di concetti ed enti più o meno astratti) di un insieme di definizioni, principî e leggi generali che consente di descrivere, interpretare, classificare, spiegare, a varî livelli di generalità, aspetti della realtà naturale e sociale, e delle varie forme di attività umana.
Quindi la descrizione, interpretazione, classificazione e spiegazione della realtà che proviene dagli studi di genere altro non è che una teoria: la teoria del Gender. Ma perché allora negare che esista una teoria detta del “Gender”, forse preferivano “Genere”? Ma certamente su Wired non saranno scandalizzati dall’uso del termine anglofono “gender” anziché “genere”, altrimenti si sarebbero chiamati “Cablati” anziché “Wired”…
Una volta appurato che esistono vediamo quindi cosa propongono gli studi di genere con la loro teoriaosservazione su come vadano le cose:
“Il genere invece è un costrutto socioculturale: in altre parole sono fattori non biologici a modellare il nostro sviluppo come uomini e donne e a incasellarci in determinati ruoli (di genere) ritenuti consoni all’essere femminile e maschile. La categoria di genere ci impone, cioè, sulla base dell’anatomia macroscopica sessuale (pene/vagina) e a seconda dell’epoca e della cultura in cui viviamo, delle regole cui sottostare: atteggiamenti, comportamenti, ruoli sociali appropriati all’uno o all’altro sesso.
Il genere, in sostanza, si acquisisce, non è innato, ha a che fare con le differenze socialmente costruite fra i due sessi”.
La (non) teoria del Gender insomma propone l’idea che l’essere femminile o maschile sia un costrutto socioculturale e che quindi alla nascita siamo una tabula rasa esempio di perfetta neutralità.
Deve essere spiacevole per una testata che si propone di essere scientifica sostenere teorie antiscientifiche non supportate da prove, sì perché gli studi di genere hanno prodotto una (non) teoria che contrasta con le prove di studi seri, come ad esempio “Sex differences in human neonatal social perception” pubblicato su Elsevier.
Negare che esista una teoria del Gender si inserisce a buon diritto nel filone dei “negazionismi”, ma si tratta anche di un negazionismo pericoloso perché diffonde l’idea che chi non vuole che le giovani generazioni vengano educate nell’antiscientifica superstizione che maschi e femmine alla nascita siano sessualmente neutri, sia in realtà un omofobo animato da intenti malvagi.
E dopo aver stabilito che chi parla di teoria del Gender è uno che se l’è inventata per giustificare l’omofobia, arriva la conferma che la teoria esiste in quanto giustifica l’affermazione che a un bambino non debbano essere garantite due figure genitoriali maschile e femminile:
“adulti coscienziosi e capaci di fornire cure, che siano uomini o donne, etero o omosessuali, possono essere ottimi genitori. Ciò di cui i bambini hanno bisogno è sviluppare un attaccamento verso genitori coinvolti, competenti, responsabili”.
Ma la teoria del Gender non esiste, è solo un’invenzione, così assicura Wired, va bene, ci crediamo.
Ma allora, per favore, smettetela di insegnarla nelle scuole!
Fonte: da LIBERTA DI PERSONA del 17 marzo