Gen 16 2016

25 APRILE, FU VERA GLORIA?

Category: Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:07

 

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Verona.  Partigiani  che  “giocano”  alla  fucilazione 

 

 

di Gianfredo Ruggiero

 

 

Ogni anno, con l’approssimarsi del 25 aprile, si susseguono a ritmo incalzante le rievocazioni della guerra di liberazione. E’ un crescendo di manifestazioni, convegni e interventi per celebrare degnamente il sacrificio dei partigiani e di quanti si immolarono per riportare in Italia libertà e democrazia. Le piazze si tingono di rosso e i ricordi della barbarie nazifascista riaffiorano alla mente.

 

Tutto bene tranne che…

 

Dei crimini fascisti oramai sappiamo tutto o quasi, ma cosa sappiamo del lato oscuro della resistenza, quello fatto di processi sommari, fucilazioni, fosse comuni e soldati uccisi sui letti di ospedale o prelevati dalle prigioni e freddati con un colpo alla nuca, di violenze e stupri ai danni delle ausiliarie e delle donne fasciste? Poco, molto poco.

 

E delle motivazioni, non sempre nobili, che hanno portato i partigiani a coprirsi il volto e a imbracciare il fucile cosa ci è fatto sapere? Praticamente nulla.

 

Conosciamo tutti la triste vicenda dei 7 fratelli Cervi uccisi dai fascisti (è stato perfino tratto un film), ma quanti conoscono l’altrettanto dolorosa storia dei 7 fratelli Govoni, tra cui una donna, assassinati dai partigiani perché uno di essi vestiva la camicia nera?

 

Si ricordano giustamente le 365 vittime della strage nazista delle Fosse Ardeatine, mentre è stata rimossa dalla storia un’altra orribile strage, quella di Oderzo dove, a guerra finita, 598 tra allievi ufficiali e militi della Guardia Nazionale Repubblicana furono fucilati dai partigiani e gettati nel Piave dopo essersi arresi e aver deposto le armi.

 

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Gen 15 2016

NON DITE DI ESSERE SCORAGGIATI, DI NON VOLERNE PIÙ SAPERE

Category: Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:02

 

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Giacomo Ulivi

 

 

No, non dite di essere scoraggiati,

di non volerne più sapere

 

Pensate che tutto è successo

perché non ne avete più voluto

sapere!

 

 

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Da una lettera di

GIACOMO ULIVI

 

Di 19 anni, universitario

fucilato dai fascisti sulla Piazza Grande  di Modena

il 10 novembre 1944

 


Gen 14 2016

UNITA’ D’ITALIA: DICIAMO LA VERITÀ

Category: Italia storia e dintorni,Regno delle Due Siciliegiorgio @ 06:12

 

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AMO LA MIA PATRIA.

 

Ma non come è stata fatta

da una ristretta cerchia d’intellettuali distanti dal popolo,

combattuta da potenze straniere

ai danni di un sud depredato e violentato

 

di Gianfredo Ruggiero

 

 

Nella prima metà dell’800 l’Italia centro settentrionale era divisa in una moltitudine di statarelli arretrati e in profondo ritardo sulla rivoluzione industriale che, partendo dall’Inghilterra, stava cambiano il volto dell’Europa.

Nel sud d’Italia la situazione era molto diversa.

Il meridione, dopo essere stato faro di civiltà con la Magna Grecia prima e la Roma Imperiale poi, attraversò un periodo di decadenza causato dalle continue dominazioni straniere e le successive vessazioni dei vicerè spagnoli.

 

La rinascita del sud avvenne nel 1816 con la costituzione del Regno delle Due Sicilie, uno Stato italiano del tutto indipendente retto da sovrani italiani che riprese il cammino di modernizzazione e di progresso culturale avviato da Federico II, il più grande imperatore che l’Italia abbia mai avuto dai tempi di Roma.

 

Sotto la dinastia dei Borboni (a tutti gli effetti napoletani) fu avviata la riorganizzazione delle amministrazioni locali cui fu data ampia autonomia (antesignana del federalismo municipale con cui oggi si baloccano i leghisti), fu dato grande impulso all’industria sia metallurgica che cantieristica, all’agricoltura, alla pesca ed anche al turismo, segno di un diffuso benessere.

 

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Gen 13 2016

DONNE IN ATTESA DELL’UOMO IDEALE

Category: Monade satira e rattatujegiorgio @ 00:05

 

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Voi donne siete molto più esigenti di noi maschietti nella ricerca del compagno, e molto spesso vi lasciate sfuggire l’occasione di trovare il giusto partner per colpa del fattore “schizzinosità”.

Tizio non è abbastanza alto, Caio non si veste alla moda, Sempronio non ha molti capelli…siete estremamente schizzinose perché pensate che tanto qualcuno capiterà, prima o poi, salvo poi “risvegliarvi” avanti con l’età quando non vi si fila più nessuno, e paghereste oro per un appuntamento con un uomo decente, magari anche uno dei vostri ex “bocciati” senza appello.

Tutto ciò nonostante sia risaputo che la gamma di possibilità delle ventenni subisce un calo drastico ai 30 anni, per poi quasi azzerarsi sulla soglia dei 40 anni.

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Gen 12 2016

PSICOPATIA E PSICOPATICI

Category: Dominio Potere e Violenza,Società e politicagiorgio @ 00:11

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Se vi piace potete immaginare di inserire la faccia delle persone che più vi dilettano, per i politici le possibilità  non mancano, anzi abbondano.

 

 

Gli psicopatici sono molto bravi a mascherare il loro vero sé davanti alle persone che vogliono manipolare e truffare. Avere in mente una semplice lista diagnostica dei tratti che definiscono la psicopatia non garantisce il successo nel riconoscimento degli psicopatici. Infatti, si verifica spesso che esperti ben addestrati in questo settore di studi vengano gabbati e manipolati da noti psicopatici che hanno appena incontrato” (Paul Babiak e Robert D. Hare, 2006).

 

Il Dott. Robert Hare, che ha condotto indagini per oltre 20 anni, afferma:

«Si trovano psicopatici in ogni professione… l’avvocato timido, il medico sempre sul punto di perdere la licenza, l’uomo di affari che propone l’improponibile».

 

Hare descrive gli psicopatici come persone a cui manca la capacità di provare compassione o rimorsi di coscienza e mostrano disinvoltura, fascino superficiale, grandiosità, menzogna patologica, comportamento imbroglione/manipolativo, mancanza di sensi di colpa, facilità alla noia, mancanza di empatia ed altri tratti spesso riscontrati nei ciarlatani.

Secondo Hare queste persone soffrono di un difetto cognitivo che impedisce loro di provare solidarietà o rimorso.[Dossier Ciarlataneria]

 

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Gen 11 2016

LA DIFFERENZA TRA AMICHE DELLA MOGLIE E AMICI DEL MARITO…

Category: Monade satira e rattatujegiorgio @ 00:06

 

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La moglie passa la notte fuori casa.

 

Al mattino seguente, spiega al marito che ha dormito a casa della sua amica.

Il marito allora chiama al telefono dieci tra le amiche della moglie.

Nessuna  di esse conferma la storia.

 

 

Il marito passa la notte fuori casa.

 

Al mattino seguente, spiega alla moglie che ha dormito a casa di un amico.

La moglie allora chiama al telefono dieci tra gli amici del marito.

Sette di loro confermano la storia.

I tre restanti, oltre che confermarla, dicono che lui si trova ancora là.

 

 


Gen 10 2016

CAPIRE LA GRECIA. MA LA RICORDIAMO LA SUA STORIA RECENTE?

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Immagine della guerra civile greca

 

 

Capire la Grecia non è facile, ma potrebbe essere addirittura impossibile senza tener ben presente la sua storia recente. Storia che pochi ricordano.

Citiamo a seguito ampli stralci da Wikipedia, così da consentire al Lettore un testo di riferimento sintetico, anche se non sempre oggettivo come lo si potrebbe desiderare. Ma, ricordiamocelo, é difficile scrivere la storia contemporanea.

 

In sintesi:

 

  1. Al termine della II guerra mondiale si combatté in Grecia una furibonda guerra civile tra un esercito filocomunista sorretto dall’Urss e relativi satelliti, e l’esercito regolare appoggiato da consistenti contingenti inglesi ed americani. Si conobbero tutti gli orrori che accompagnano le guerre civili.

 

  1. La guerra civile terminò il 16 ottobre 1949, dopo quattro luttuosissimi anni.

 

  1. I filo-atlantici ottennero la vittoria militare, cui però non conseguì una pace politica e sociale. Le due parti in causa, contrapposte sia per ideologia sia per composizione etnica, continuarono a covare ed ad alimentare un odio reciproco per nulla dissimilato.

 

  1. Le successive fasi storiche del regime dei colonnelli e, poi, della formazione della Repubblica, non concorsero certo a placare gli animi, né ad attutire i ricordi.

 

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Gen 09 2016

18 PRINCIPI DI VITA – DALAI LAMA – TRATTO DAL LIBRO “FELICITÀ – UN ANNO DI PENSIERI POSITIVI”

Category: Pensieri e parolegiorgio @ 00:01

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Suggerimenti e consigli, adatti a tutti quelli che  sono alla ricerca della felicità  e a quelli che non vogliono sprecare la propria vita  o, a quelli che si riconoscono in questa risposta rilasciata dal Dalai Lama ad un intervista:

“Dalai Lama, qual’ è la cosa che la  sorprende di più dell’umanità?”

Gli uomini, perché perdono la salute per guadagnare soldi, poi spendono i soldi per riavere la salute. E per pensare con ansia  al futuro si scordano del presente, quindi finiscono per non vivere né  il presente né il futuro. E vivono come se non dovessero mai morire… e muoiono come se non avessero mai vissuto…”

 

 

18 PRINCIPI DI VITA – DALAI LAMA

 

1) Tieni sempre conto del fatto che un grande amore e dei grandi risultati comportano un grande rischio.

 

2) Quando perdi, non perdere la lezione.

 

3) Segui sempre le 3 “R”: Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni.

 

4) Ricorda che non ottenere quel che si vuole può essere talvolta un meraviglioso colpo di fortuna.

 

5) Impara le regole, affinché tu possa infrangerle in modo appropriato.

 

6) Non permettere che una piccola disputa danneggi una grande amicizia.

 

7) Quando ti accorgi di aver commesso un errore, fai immediatamente qualcosa per correggerlo.

 

8 ) Trascorri un po’ di tempo da solo ogni giorno.

 

9) Apri le braccia al cambiamento, ma non lasciar andare i tuoi valori.

 

10) Ricorda che talvolta il silenzio è la migliore risposta.

 

11) Vivi una buona, onorevole vita, di modo che, quando ci ripenserai da vecchio, potrai godertela una seconda volta.

 

12) Un’atmosfera amorevole nella tua casa dev’essere il fondamento della tua vita.

 

13) Quando ti trovi in disaccordo con le persone a te care, affronta soltanto il problema attuale, senza tirare in ballo il passato.

 

14) Condividi la tua conoscenza. E’ un modo di raggiungere l’immortalità.

 

15) Sii gentile con la Terra.

 

16) Almeno una volta l’anno, vai in un posto dove non sei mai stato prima.

 

17) Ricorda che il miglior rapporto è quello in cui ci si ama di più di quanto si abbia bisogno l’uno dell’altro.

 

18) Giudica il tuo successo in relazione a ciò a cui hai dovuto rinunciare per ottenerlo.

 

 

Fonte: srs di “Dalai Lama”, dal libro “Felicità – Un Anno di Pensieri Positivi”

 


Gen 08 2016

STORIA VENETA – 146: STORIA DI VENEZIA E DEL VENETO. INDICE GENERALE DEI CINQUE VOLUMI

Category: Storia di Venezia e del Venetogiorgio @ 00:06

vita veneziana

 

SULLA SCORTA DELLE CRONACHE E DELLE STORIE E SECONDO I COSTUMI

 

Espressa in più di centocinquanta tavole (trenta per volume) inventate e disegnate da Giuseppe Gatteri, incise da Antonio Viviani e dai migliori artisti veneziani.

 

I testi di Francesco Zanotto (l’opera è stata edita nel 1860 in Venezia da Giuseppe Grimaldo) sono stati ripresi e curati in chiave moderna dalla dott.ssa Laura Poloni mentre supervisione editoriale, grafica e impaginazione elettronica sono a cura  di Giorgio Marenghi.

 

Edizione SCRIPTA EDIZIONI

 

 L’opera consta di cinque volumi di 64 pagine ciascuno.

 

INDICE  DELL’OPERA

 

VOLUME I

 

1) – STORIA DI VENEZIA ILLUSTRATA. INTRODUZIONE  E PIANO DELL’OPERA

link. http://www.veja.it/2015/04/25/storia-veneta-1-storia-del-veneto-e-di-venezia-illustrata-introduzione/

 

2) – L’IRRUZIONE DI ATTILA (452). I VENETI SI RIPARANO NELLE ISOLE LAGUNARI

link: http://www.veja.it/2015/04/26/storia-veneta-2-lirruzione-di-attila-i-veneti-si-riparano-nelle-isole-lagunari/

 

3) – NARSETE CHIEDE AIUTO AI TRIBUNI (552). I BIZANTINI INTERPELLANO IL GOVERNO VENETO

link:  http://www.veja.it/2015/04/27/storia-veneta-3-narsete-chiede-aiuto-ai-tribuni-i-bizantini-interpellano-il-governo-veneto/

 

4) – IN FUGA DAI LONGOBARDI (639). GLI ALTINATI SI RIPARANO NELLE ISOLE REALTINE

link: http://www.veja.it/2015/04/28/storia-veneta-4-in-fugga-dai-longobardi-gli-altinati-si-riparano-nelle-isole-realtine/

 

5) – SI LASCIA AQUILEIA (640). IL VESCOVO PAOLO FUGGE CON CLERO E POPOLO

link:  http://www.veja.it/2015/04/29/storia-veneta-5-si-lascia-aquileia-il-vescovo-paolo-fugge-con-clero-e-popolo/

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Gen 07 2016

STORIA VENETA – 145: LE CIFRE DI VENEZIA. UOMINI E MATERIALI DELLA GRANDEZZA DELLA REPUBBLICA

Category: Storia di Venezia e del Venetogiorgio @ 00:18

territori della repubbica veneta

Territori che composero il Dominio della Repubblica di Venezia nei secoli

 

 

120 – Tanti furono i dogi di Venezia.

 

400.000 – il totale in marchi del bottino rastrellato a Costantinopoli dai veneziani e dagli altri crociati franchi nel 1204 nel corso della quarta crociata ..

 

10.000 – le armature.

 

5000 – furono i veneziani fatti prigionieri nella battaglia contro Genova di Curzola. Fra loro anche Marco Polo (1298).

 

200 – erano i rematori della nuova galea commerciale veneziana inaugurata poco dopo il 1300.

 

200.000 – erano approssimativamente gli abitanti di Venezia attorno al 1330.

 

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Gen 06 2016

STORIA VENETA – 144: I FATTI E GLI EPISODI PIU’ IMPORTANTI DELLA STORIA VENEZIANA

Category: Storia di Venezia e del Venetogiorgio @ 00:07

 

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410 – Alarico re dei Goti scende in Italia provocando le prime ondate di fuggiaschi veneti verso le isole della laguna considerate allora, probabilmente, solo un riparo temporaneo.

 

453 – Attila capo degli Unni devasta la pianura veneta con conseguente nuova ondata di profughi che vanno in parte ad occupare l’isola di Torcello e le isole immediatamente contigue.

 

568 – I Longobardi scendono in Italia guidati dal loro re Alboino scontrandosi presto con i Bizantini sotto la cui giurisdizione rientravano anche le isole della laguna veneta.

 

586 – Inondazione spaventosa delle isole dovuta a mutamenti idrografici dei fiumi veneti.

 

610 – I Longobardi conquistano la ”bizantina” Padova provocando una nuova ondata di profughi verso le isole destinata a durare anche negli anni successivi mano a mano che i nuovi invasori conquistavano altri territori ai Bizantini .. Malamocco, Olivolo, Murano vengono via via occupate dai profughi. Sarà poi anche la volta di Rivus Altus, Rialto.

 

697 – Secondo la tradizione viene eletto il primo duca (doge) veneziano, Paulicio Anafesto, quale presunta espressione di una autonoma volontà politica e sociale dei lagunari.

 

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Gen 05 2016

STORIA VENETA – 143: GLI ORGANI DEL POTERE DELLO STATO VENEZIANO

Category: Storia di Venezia e del Venetogiorgio @ 00:05

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IL DOGE

  

Rappresentante supremo dello stato veneziano, il doge in origine veniva acclamato da una sorta di assemblea (la Concio Generalis o Placito) dove confluivano i rappresentanti di tutte le classi sociali e del clero. Già nel XII secolo però, la sua elezione venne affidata a 11 elettori scelti dall’allora nascente Consiglio Maggiore (Consilium Sapientum), elettori che dal 1178 diventano 40, uno per ciascuna famiglia dell’alta aristocrazia, ed infine 41.

Solo nel 1268 si stabilì un complicatissimo sistema di elezione rimasto sostanzialmente in vita fino alla caduta della repubblica e tradizionalmente attribuito a Ruggero Zorzi, sempre basato sui 41 elettori, eletti a loro volta in seno al Maggior Consiglio e su di un sistema di estrazione.

Il doge in origine convocava il Placito, ma a questa assemblea doveva anche rispondere, eleggeva i tribuni e convocava i concili del clero, ma questi poteri si definirono diversamente nel corso dei secoli con tutta una serie di nuove ed aggiornate promissioni che il doge al momento dell’ascesa doveva giurare di rispettare.

Il doge così, presiedeva obbligatoriamente a tutte le sedute del Maggior Consiglio – con diritto di voto e di proposta -, del Senato e del Consiglio dei Dieci.

Il candidato non doveva avere meno di trent’anni, almeno fino al 1772, e doveva appartenere alla più alta e consolidata aristocrazia veneziana.

Una volta designato non poteva rinunciare al dogato, ma da questo poteva essere destituito su ordine del Maggior Consiglio. Non poteva scrivere ad altri sovrani o al Papa, non poteva cioè amministrare personalmente la politica estera e già dal XII secolo non gestiva più direttamente le casse statali. Doveva vestirsi in un certo modo, partecipare a determinate cerimonie, rispettare naturalmente le leggi e rendere giustizia

 

IL MAGGIOR CONSIGLIO

 

Al 1143 risale la notizia di un nuovo organo nella vita politica veneziana, il Consilium Sapientum, o dei Savi, con caratteri deliberativi e consultivi creato, sembrerebbe, per durare un certo tempo e a seguito di particolari, non conosciute circostanze.

Ad esso partecipavano anche i giudici ed era presieduto dal doge e le deliberazioni avevano effetto esecutivo venendo solo ratificate dalla stessa assemblea “popolare”. Forse i suoi membri venivano eletti da quest’ultima, in origine in numero di 35.

Nel 1268 si stabilisce che gli elettori ducali vengano scelti in seno al Consiglio stesso in numero di 30 dando origine ad un complesso meccanismo elettorale che escluse per sempre l’intervento popolare nell’elezione del doge che si esauriva così nel Consiglio Maggiore.

Nel corso del secolo poi, il numero dei membri arrivò a 100 quando nel 1297 si stabilì per decreto che potevano entrare nel Consiglio Maggiore solo coloro che vi avevano partecipato nel quadriennio precedente o che fossero figli o discendenti di persone che già avevano ricoperto questo ruolo (Serrata del Maggior Consiglio). Solo le nuove ammissioni restavano per elezione previa convalida a maggioranza dei due Consigli, Minore e Maggiore. ll numero così divenne illimitato fino a stabilizzarsi successivamente sui 500 membri.

 

IL CONSIGLIO DEI QUARANTA

 

Organo eletto fra il 1207 e il 1220 dall’ assemblea popolare con competenza di legittimità anche preventiva su ogni iniziativa legislativa e amministrativa. Era presieduto da tre capi scelti nel proprio seno che facevano parte anche del Consiglio Minore. La sua competenza si restringerà al campo giurisdizionale.

 

IL CONSIGLIO DEI DIECI

 

A seguito del tentativo di rivolta da parte di Marco Querini e Bajamonte Tiepolo nel 1310 venne creato questo nuovo organismo. Doveva avere un carattere provvisorio, giusto il tempo di riportare la calma e l’ordine dopo il fallito tentativo dei due irrequieti nobili, diventando invece uno dei più potenti organi della repubblica. Di matrice politica e prettamente poliziesca che si svilupperà nei secoli riguardando anche la politica estera e intere branche dell’amministrazione fino allo stesso controllo sulla persona del doge, cosa che venne regolamentata e limitata già ad iniziare dal 1458.

 

IL CONSIGLIO DEI ROGATI POI SENATO

 

Creato probabilmente attorno al 1229 con compiti specifici relativi ai traffici internazionali ed eccezionalmente politici con competenza solo consultiva. I suoi membri facevano parte del Maggior Consiglio. Via via però assorbirà buona parte dei compiti del Consiglio dei Quaranta comprendendo così problemi di ordine militare, di guerra, politici e finanziari. Così congiunti i due organi composero da un punto di vista politico il corpo unico del Senato.

 

Fonte: srs di Giuseppe Gatteri, Antonio Viviani, Francesco Zanotto, Giuseppe Grimaldo, Laura Poloni, Giorgio Marenghi; da STORIA VENETA, volume 5, SCRIPTA EDIZIONI

Link: http://www.storiavicentina.it

 


Gen 04 2016

STORIA VENETA – 142: 1797 – DOPO MILLE ANNI LA FINE. GLI ULTIMI ISTANTI DELLA REPUBBLICA

Category: Storia di Venezia e del Venetogiorgio @ 00:07

 

Dal testo di Francesco Zanotto

 

“Senonchè il furor popolare essendo un mar in burrasca senza freno, tale tumulto era per minacciare la intera città, e involger nella mina e nel lutto gl’innocenti cittadini. La patria era caduta, nè rimaneva altro che salvarla da quegli orrori minacciati da una plebe irata e senza legge. A ciò accorse la carità di un suo cittadino, il nobile Bernardino Renier, il quale, investito subitamente del potere di domare il tumulto, coll’indomito suo coraggio e accutezza di mente, raunati quanti più potè ufficiali e soldati, scorse le vie della Merceria, ed avviatosi al ponte di Rialto, pensò d’impedire il transito per quello a’ tumultuanti … ”

  

ANNO 1787

 

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Giuseppe Gatteri

  

Cosa ci racconta il disegno di Gatteri.

 

Indebolita ed impoverita politicamente, incapace di un reale e profondo rinnovamento sociale ed infine vittima della sua stessa scelta “neutralista”, la repubblica di Venezia alla fine del Settecento cede il passo all’incalzare della storia che porta il nome ed il volto di Napoleone Bonaparte.

 

LA SCHEDA STORICA – 142

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Gen 03 2016

STORIA VENETA – 141: 1792 – ANGELO EMO SI RITIRA A MALTA E VI MUORE. VENEZIA UNA CITTA’ IN LUTTO

Category: Storia di Venezia e del Venetogiorgio @ 00:12

 

Dal testo di Francesco Zanotto

 

“Lo accompagnarono essi fino alla Scuola Grande di San Marco, luogo destinato per compiere gli ultimi onori funebri. – Quindi il dì’ appresso, 25 maggio, posto il corpo dell’illustre sopra un palco con istrato di nero velluto, e coperta la bara con aureo manto, sottoposta all’ ombrello d’oro a sei mazze, che serviva a’ funerali dei dogi, dopo la messa, dalli canonici della Marciana fu recitato il notturno dei morti; indi levato il feretro, si avviò la processione lungo le Fondamenta Nuove, in capo alle quali erasi costrutto un ponte sopra barche di tavole, che giungeva, per la Sacca della Misericordia, fino alla Scuola grande … ”

 

ANNO 1792

 

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Giuseppe Gatteri

  

Cosa ci racconta il disegno di Gatteri.

 

Dopo le armi il Senato veneziano preferisce trattare con i signori africani che appoggiavano la pirateria. Angelo Emo, al quale viene tolto il comando della flotta, muore solo a Malta, ma i suoi funerali a Venezia si dimostreranno tra i più splenditi mai celebrati.

 

LA SCHEDA STORICA – 141

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Gen 02 2016

STORIA VENETA – 140: 1785 – VENEZIA REAGISCE AGLI ATTACCHI CORSARI. ANGELO EMO BOMBARDA SFAX

Category: Storia di Venezia e del Venetogiorgio @ 00:11

 

Dal testo di Francesco Zanotto

 

“Bensì l’Emo poto penetrarvi sino a due miglia di distanza dalla città, e scagliarvi una cinquantina di bombe; e poscia perchè l’effetto corrispondesse vie meglio alle sue intenzioni, immaginò di costruire delle batterie galleggianti, ognuna delle quali portava un cannone da quaranta, ed accostolle quanto più potè a Biserta e ad altri luoghi sulla spiaggia di Goletta; pensiere del tutto nuovo, e che fu molto lodato da’ migliori guerrieri del tempo suo. Molte abitazioni con questo mezzo, distrusse, e molti di quegli abitanti vi rimasero uccisi o sotto le rovine delle lor case, o per il continuo tuonare delle fulminatrici artiglierie”.

 

ANNO 1785

 

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Giuseppe Gatteri

  

Cosa ci racconta il disegno di Gatteri.

  

Dopo la firma di numerosi trattati di non aggressione con i signori nord africani, Venezia si vede costretta passare alle maniere forti dato il mancato rispetto dei patti.

  

LA SCHEDA STORICA  – 140

 

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