Roma, 21 dicembre 2007 (Velino)
C’è in libreria un testo di rara importanza per la storia della sinistra italiana. Ma nessun giornale, tranne Libero, ne ha sinora parlato in modo visibile e comprensibile e si fa fatica a trovarlo nei moderni, antichi e famosi bookshop delle città italiane. È come se i librai avessero strane reticenze nell’ordinarlo e venderlo.
Certo, è un libro per storici, per iniziati e appassionati, ma il titolo dovrebbe far riflettere anche il più smarrito lettore di storia contemporanea e di politica: “Il Pci e lo stalinismo” edito dagli Editori Riuniti, con un cd allegato che riporta gli interventi del Comitato centrale comunista del 10 e 11 novembre del 1961. La pubblicazione è stata curata con scrupolosa attenzione da Maria Luisa Righi. Si obietterà che un dibattito del 1961 ha poca importanza. Eppure quello non fu un dibattito qualunque e sembrava irreperibile. In effetti è il dibattito che si tenne al ritorno da Mosca della delegazione italiana che partecipò al ventiduesimo congresso del Partito comunista dell’Unione Sovietica, il momento più importante della destalinizzazione operata da Nikita Kruscev.