Chiamatela l’infelicità dell’immigrazione.
Uno studio ha scoperto che un aumento della “diversità” rende i residenti di una zona più infelici e più socialmente isolati, mentre quelli che si trasferiscono in zone più omogenee popolate dal proprio gruppo etnico sono più felici.
Il che apre scenari inquietanti e descrive l’immigrazione come ennesimo fattore di diseguaglianza sociale: gli immigrati tendono a trasferirsi nei quartieri poveri o comunque non ricchi, il che significa che l’impatto dell’infelicità da loro portata colpisce solo i cittadini che già vivono nel disagio, così ampliando la forbice della diseguaglianza sociale.
Non è il primo e non sarà l’ultimo studio a scoprire l’acqua calda: più un quartiere si ‘diversifica’ etnicamente, più il tessuto sociale si disgrega.
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