Sicilia. Paese di Bagheria. Il fotografo francese Henri Cartier-Bresson (sinistra) e il fotografo italiano Ferdinando Scianna. © Henri Cartier-Bresson
Dare una definizione esaustiva della street photography non è semplice. Si potrebbe cominciare dicendo che è un genere fotografico, più precisamente un genere di reportage.
La street photography è infatti l’istantanea della vita urbana osservata per strada nella sua quotidianità e nei suoi molteplici aspetti: l’ironia, la tragedia, l’imprevedibilità, la bellezza ed anche la crudeltà.
Le immagini di questo genere fotografico sono lo specchio della società, delle persone che la compongono, catturate durante la vita di tutti i giorni da qualche occhio attento alle sfumature dell’umana commedia che va in atto negli spazi pubblici.
Essere uno street photographer significa entrare in sintonia con la vita, percepirne gli umori, gli odori, i colori, viverla con intensità per poi cercare di rappresentarla solo dopo averla assorbita.
Henri Cartier-Bresson, che con le sue immagini ha contribuito alla nascita della street photography, disse che per cogliere attraverso l’obiettivo i momenti decisivi della vita è necessario porre sullo stesso piano, mente, occhio e cuore. Un’attitudine che, sempre secondo le parole del celebre fotografo, richiede prontezza, disciplina, sensibilità e senso geometrico.
Articolo scritto da Alxcoghe, fondatore del forum dedicato a questo genere,
Il link del forum è http://spc.forumfree.it/
STREET PHOTOGRAPHY – FOTOGRAFIA DA STRADA: CONOSCO I MIEI DIRITTI
Verona: Artisti da strada
I’M A PHOTOGRAPHER, NOT A TERRORIST
Il fotografo è l’autore dell’opera, ne è quindi il proprietario, sia di file che di negativi, e, come cita la suddetta legge:
Art.12) L’autore ha diritto esclusivo di pubblicare l’opera.
Inoltre: Art.20) Indipendentemente dai diritti esclusivi di utilizzazione economica dell’opera previsti nelle disposizioni della sez. precedente, ed anche dopo la cessione dei diritti stessi, l’autore conserva il diritto di rivendicare la paternità dell’opera e di opporsi a qualsiasi deformazione,mutilazione od altra modificazione ed a ogni atto a danno dell’opera stessa che possano essere di pregiudizio al suo onore o alla sua reputazione.
Art.96) Il ritratto di una persona non può essere esposto, riprodotto o messo in commercio senza il consenso di questa, salve le disposizioni dell’articolo seguente.
Per quanto riguarda i diritti sulle fotografie ci sono alcune eccezioni:
Art.97) Non occorre il consenso di una persona ritratta quando la riproduzione di un’immagine è giustificata dalla notorietà o dall’ufficio pubblico coperto, da necessità di giustizia o di polizia, da scopi scientifici, didattici o culturali, o quando la riproduzione è collegata a fatti, avvenimenti, cerimonie di interesse pubblico o svoltisi in pubblico. Il ritratto non può tuttavia essere esposto o messo in commercio quando l’esposizione o messa in commercio rechi pregiudizio all’onore, alla reputazione od anche al decoro della persona ritratta.
Quindi se io fotografo per strada, salvo le accezioni qui sopra, nessuno ha il diritto di impedirmi di fotografare e di usare le immagini quando una persona è in un luogo pubblico. Ovviamente se io sono in strada e fotografo una nuda in giardino, e per farlo mi arrampico su un muretto, non loposso fare. Ma se cammini per strada e ci sono altre persone non ci sono problemi.
Eccezione: luogo pubblico, ma foto incentrata solo su un soggetto, non isolato da una folla circostante ma proprio solitario. La posso fare sempre, se è per tenerla per un uso privato, ma per pubblicarla c’è un pò da discutere sui diritti.
– Nessuno può sottoporci a perquisizione personale o sequestrare materiale in nostro possesso, fanno eccezione le forze dell’ordine in caso di pericolo per l’ordine pubblico (il carabiniere può perquisire e sequestrare il taglierino al rapinatore, non può farlo con un elettricista che sta evidentemente facendosi gli affari suoi) o in caso di pronunciamento dell’autorità giudiziaria. Nessun vigilantes, guardia giurata, buttafuori, addetto alla sicurezza o chi per loro puo’ chiederti (men che meno obbligarti) di vedere e cancellare le fotografie.
– Fotografare è diverso da pubblicare le fotografie, fotografare in luoghi pubblici è sempre permesso, ci sono condizioni e limitazioni alla pubblicazione, non allo scatto.
– Il diritto di cronaca è diritto di chiunque anche se non iscritto ad albi, registri e se non svolge neppure occasionalmente il mestiere di cronista.
– Lo stato italiano tutela la proprietà privata sopra ogni cosa fatto salvo il maggiore diritto comune. Che vuol dire tutto questo? Da un punto di vista prettamente legale tu puoi fotografare stando all’intero di una struttura privata solo se il proprietario (o chi per lui/loro) ti autorizza, in primo luogo ad entrare, in secondo luogo a fotografare; il lavorare nella struttura non ti autorizza in se, se fai il ragioniere in acciaieria non significa che la domenica puoi andare a fotografare la colata.
Questo non significa che, se tu commetti un abuso fotografando dove non potresti, un vigilantes sia autorizzato a commetterne uno maggiore limitando la tua libertà di azione e movimento fermandoti e chiedendo di visionare e cancellare le fotografie. Sicuramente quello che può fare è fermarti e chiedere di vedere il tuo cartellino, in caso di tuo rifiuto può invitarti ad uscire dalla struttura e contestualmente chiamare le forze dell’ordine che procederanno alla tua identificazione. Se ti rifiuti di lasciare la struttura dovrà comunque chiamare le forze dell’ordine e nonprocedere autonomamente al tuo allontanamento.
Neppure le forze dell’ordine possono obbligarti a mostrare loro le fotografie seduta stante, possono però, in caso di sospetti fondati di pericolosità sociale, metterti in stato di fermo e condurti in caserma per accertamenti, lì eventualmente su ordine del giudice possono sequestrarti la fotocamera e visionare le fotografie (non cancellarle).
Qual’è il principio? Il principio ispiratore è che tu, a rigore di legge, sei innocente, contestualmente sulla tua fotocamera potrebbero esserci immagini legate alla tua sfera personale che nessuno può essere autorizzato per legge a vedere, io ad esempio ho fatto delle fotografie alla mia schiena per documentare l’eventuale modificazione di un paio di nei, immagina quanti possibili scenari di privacy assoluta ci possono essere in una fotocamera, nessuno se non dopo l’autorizzazione di un giudice, può accedere a quelle immagini.
Chiaro che la ragionevolezza invita ad una condiscendenza diversa: fermo restando quanto detto sopra, vale la pena mettere un addetto alla sicurezza della tua azienda in condizione di chiamare le forze dell’ordine che dovranno metterti in stato di fermo e portarti in caserma per gli accertamenti del caso?
E’ possibile fotografare aziende private? Come detto dall’interno della struttura sicuramente no senza autorizzazione, ma dall’esterno sicuramente si.
Fanno eccezione quelle strutture private che, per vari motivi, rientrano tra gli obiettivi sensibili ad azioni terroristiche: le strutture Telecom, aziende di produzione e vendita di armi, le varie municipalizzate che gestiscono gli acquedotti, stazioni ferroviarie di ferrovie private (oltre a quelle pubbliche), dighe e centrali elettriche, insomma strutture chiave per trasporti, telecomunicazioni e servizi essenziali, pubblici o privati che siano.
DA FAR LEGGERE IN CASO DI PROBLEMI PER STRADA NEL PRATICARE UN’ATTIVITA’ SANA!
Fonte: http://spc.forumfree.it/