Ago 05 2016

IL GALATEO

Category: Cultura e dintornigiorgio @ 00:08

 

Tavola-notte-San-Silvestro

 

 

GALATEO DEL FIDANZAMENTO

 

Il giorno del fidanzamento è quello in cui due cuori si promettono di vivere l’un per l’altro e di questa promessa fanno partecipi genitori, amici e parenti.

 

Dopo aver fissato il giorno:

 

  • si offre un tè, o un pranzo
  • al mattino il fidanzato manda alla ragazza un mazzo di fiori, meglio se bianchi
  • lui le offre l’anello di fidanzamento. Lei non lo toglierà più se non per sostituirlo con l’anello nuziale (perché anche l’anello di fidanzamento si porta all’anulare sinistro)
  • al pranzo, il posto d’onore compete ai fidanzati. Di fronte a loro, i genitori di lei, che hanno, rispettivamente, alla loro destra e sinistra, padre e madre di lui
  • alla fine del pranzo si fa un brindisi per augurio ai fidanzati
  • secondo alcune usanze i genitori di lui regalano un collier d’oro alla futura nuora
  • dopo una settimana i genitori del fidanzato restituiscono il pranzo ai genitori della fidanzata, invitando i parenti e gli amici che desiderano
  • nell’occasione di quel pranzo, la fidanzata ricambia il regalo donando un orologio, un telefonino, un anello o un bracciale al proprio fidanzato
  • Per il ristorante, si scelga quello con tutti i comfort: aria condizionata, terrazze, giardini, animazione bambini, efficienza del personale
  • le foto con i parenti verranno fatte prima del pranzo, perché così nessuno sarà in disordine
  • la torta nuziale verrà tagliata dalle mani congiunte degli sposi; la prima fetta sarà offerta dalla sposa ai genitori e ai testimoni, le seguenti saranno a cura del personale del ristorante
  • per la musica in sala, attenzione al volume troppo alto, potrebbe dar fastidio agli invitati
  • le bomboniere sceglietele di limonges o di argento, per un tocco di lusso, altrimenti di porcellana inglese o di cristallo, per risparmiare. Potrete donare le bomboniere anche soltanto ai testimoni, e agli altri invitati i confetti
  • Al brindisi, se uno di voi due è astemio, parteciperà ugualmente, limitandosi ad appoggiare solo sulle labbra il bicchiere. Inoltre non fate toccare fra di loro i bicchieri, ma fateli solo sfiorare. Le parole “cin cin” assolutamente da non dire.

 

 

GALATEO DEL MATRIMONIO

 

Avete deciso di sposarvi in Chiesa? Ecco alcune regole di “comportamento” per il gran giorno:

 

  • non sono ammessi ritardi, solo la sposa ha un margine di dieci minuti
  • la Chiesa non dovrà presentarsi come una serra di fiori
  • È immancabile l ‘organo che accompagnerà la marcia nuziale. Dolce e commovente, il matrimonio, anche più modesto, vuol essere accompagnato da queste armonie ispirate e delicate, da questa musica che seguirà nel ricordo gli sposi
  • gli applausi verranno fatti solo al termine della cerimonia, esclusivamente all’uscita della Chiesa
  • il lancio del riso avverrà naturalmente fuori dalla Chiesa mentre all’interno si potranno far distribuire dei fazzolettini con del riso; si eviteranno così pacchi di riso che rovineranno i vostri vestiti e le vostre chiome
  • per quanto riguarda la toilette nuziale in passato imponeva il velo e di conseguenza, i fiori d’arancio. Per l’uomo l’abito nero, il tight, le scarpe nere, la cravatta grigia a nodo lungo. Adesso c’è ampia libertà di scelta sia per la donna che per l’uomo, però ognuno sappia scegliere secondo l’età, la condizione sociale, il tipo di invitati che saranno presenti
  • se la sposa è una vedova o una signorina non più giovane che contrae nozze nell’età matura, vestirà in tailleur ed osserverà una elegante semplicità anche per lo svolgersi della cerimonia; potrà fare un ricevimento elegante, ma farà a meno di paggetti e damigelle
  • per le fedi c’è una vasta scelta, l’importante è che siano in oro e che portino inciso il nome di lei sulla fede di lui e viceversa, e la data del matrimonio.

 

Avete deciso di sposarvi al Comune? Ecco alcune regole di ” comportamento” per il gran giorno:

 

  • non presentatevi in ritardo
  • non invitate tante persone, poiché sarete in un luogo in cui non ci sono grosse stanze
  • per le foto, l’illuminazione ed i fiori si dovranno seguire le disposizioni del Comune
  • alla fine della cerimonia offrirete un piccolo rinfresco per i pochi invitati e per i dipendenti del Comune.

Quali sono le regole per entrambe le cerimonie?

 

  • Per il ristorante, si scelga quello con tutti i comfort: aria condizionata, terrazze, giardini, animazione bambini, efficienza del personale
  • le foto con i parenti verranno fatte prima del pranzo, perché così nessuno sarà in disordine
  • la torta nuziale verrà tagliata dalle mani congiunte degli sposi; la prima fetta sarà offerta dalla sposa ai genitori e ai testimoni, le seguenti saranno a cura del personale del ristorante
  • per la musica in sala, attenzione al volume troppo alto, potrebbe dar fastidio agli invitati
  • le bomboniere sceglietele di limonges o di argento, per un tocco di lusso, altrimenti di porcellana inglese o di cristallo, per risparmiare. Potrete donare le bomboniere anche soltanto ai testimoni, e agli altri invitati i confetti
  • Al brindisi, se uno di voi due è astemio, parteciperà ugualmente, limitandosi ad appoggiare solo sulle labbra il bicchiere. Inoltre non fate toccare fra di loro i bicchieri, ma fateli solo sfiorare. Le parole “cin cin” assolutamente da non dire.

 

 

GALATEO DELLA CASA

 

Da un vecchio proverbio francese il buon padrone di casa “è cuoco in cucina, filosofo in salotto, ambasciatore a tavola”. (SONO IO)

 

  • Il posto d’onore ad un tavolo rettangolare è quello al centro del lato più lungo del tavolo, con le spalle al muro
  • la padrona di casa riserva il posto alla propria destra all’ospite di riguardo o al più anziano, mentre alla sinistra quello che lo segue in ordine di importanza; il padrone di casa fa lo stesso con le signore
  • se l’invitato è il proprio capo (lavorativo), e non è sposato né fidanzato ufficialmente, la cosa migliore è invitare qualche collega
  • il segnaposto, in stile con la tavola, sul quale il nome viene scritto rigorosamente a mano, si ripone sul piatto
  • se gli invitati sono più donne che uomini, sistemate i segnaposto in modo da distribuire uniformemente questi ultimi
  • per le posate si dispongono due forchette e la forchettina da pesce a sinistra del piatto, a destra il coltello, la palettina da pesce ed il cucchiaio, mentre le posatine da frutta e da dolce vanno davanti al piatto
  • i piatti fondi si mettono in tavola già quando si apparecchia, e vengono appoggiati sui piatti piani
  • i bicchieri vanno posizionati di fronte al piatto: uno per l’acqua e due, più piccoli, a destra per il vino rosso e bianco; segue il flute o calice per lo champagne
  • il tovagliolo va posizionato a destra, vicino al cucchiaio
  • il pane viene disposto su un piattino vicino ad ogni commensale
  • le saliere si posizionano alle estremità del tavolo
  • per un tocco di classe si possono posizionare, ai quattro angoli, dei fiori in piccole coppe basse
  • il vino bianco secco va servito come aperitivo, lo spumante, a fine pranzo, leggermente ghiacciato
  • si serve prima la portata di pesce e poi quella di carne
  • il formaggio si serve prima del dolce, ed il dolce prima della frutta
  • il caffè ed il liquore si servono nella zona salotto; la padrona serve il caffè, il padrone il liquore
  • se si organizza una cenetta tra amici intimi, li avviserete tramite telefonata
  • se si ricevono in casa amici fumatori e non, acquisterete le candele mangiafumo
  • se vi consegnano a mano un pacco regalo, apritelo subito e ringraziate con calore; non apritelo se vi viene consegnato in presenza di altre persone, che non hanno offerto nulla.

 

 

IL GALATEO A TAVOLA

 

Saper stare a tavola

 

Sedersi a tavola

A un pranzo non ci si siede prima della padrona di casa. Se questa è chiamata d’urgenza a telefono gli uomini presenti accenneranno ad alzarsi, sia al momento in cui si allontana sia quando torna a sedersi.

 

Contegno del commensale

Si sta seduti eretti, con le gambe raccolte sotto la propria sedia, i gomiti accostati al corpo. Le mani, quando non sono occupate con le posate, vanno messe sul tavolo. Non ci si piega in avanti per mangiare, più del minimo indispensabile: è sempre il boccone che va alla bocca e non viceversa. Non si mangia con avidità, non si mangia a bocca aperta; non si parla a bocca piena. Eventualmente è il signore che versa da bere alla signora che gli sta a fianco e le passa il sale, il pepe, l’olio, ecc.

 

Tovagliolo

Ogni invitato dispone il tovagliolo sulle sue ginocchia, senza spiegarlo completamente, appena la padrona di casa ne ha dato l’esempio. Quando si è in visita o si è invitati, non lo si ripiega mai alla fine del pasto: lo si posa alla sinistra del piatto, al momento di alzarsi da tavola.

 

Inizio del pasto

Eccetto per il dessert, si comincia a mangiare senza che la padrona di casa sia stata servita.

 

Posate

Mentre si sta mangiando, non si appoggiano coltello e forchetta ai bordi del piatto, ma si lasciano nel piatto, e mai in croce. Finito di mangiare si mettono nella posizione di due lancette di orologio che segnino le sei e venticinque circa. Tenete le posate con garbo, non gesticolate brandendole come armi. Se il numero delle posate apparecchiate accanto al piatto vi mette in imbarazzo, osservate questa regola: si comincia da quelle esterne e si procede prendendo quelle interne.

 

Cucchiaio

Non lo si impugna, ma lo si tiene verso la cima del manico. Va portato alla bocca di punta, mentre nei paesi anglosassoni va portato alla bocca di lato. È segno di gran maleducazione fare rumore sorbendo la minestra.

 

Forchetta

Si tiene correttamente senza appoggiare le dita sui rebbi. Si usa con la destra e le punte rivolte in su. Quando è nella sinistra e nella destra c’è il coltello, le punte vanno rivolte in giù. Con la forchetta non si taglia mai la carne.

 

Coltello

Non si tiene come una penna. L’indice non deve mai appoggiare sulla lama. Con il coltello non si tagliano: uova, gnocchi, legumi, insalata, dolci, gelati e banane. Il cibo non deve mai essere portato alla bocca con il coltello.

 

Bicchiere

Quando i bicchieri da vino sono molti, nell’incertezza ci si regola cominciando da sinistra verso destra. Un bicchiere va riempito solo a tre quarti. Non si beve a gran sorsi, rovesciando il capo, e non si assapora il vino schioccando la lingua come fanno gli esperti. “L’acqua serve per la sete, il vino per il piacere”: ricordando questo detto non tracannate ma sorseggiate. È bene lasciare un poco nel fondo, anziché svuotare il bicchiere completamente. Non si alza il bicchiere verso chi ci sta versando da bere. Se non si desidera più vino basta un lieve cenno negativo, non si prende il bicchiere dalla parte alta, ci si asciuga la bocca prima e dopo aver bevuto. Le signore cercheranno di non lasciare impronte di rossetto sui bordi.

 

Coppa lavadita

Presentata sul piatto da frutta, con una sottocoppa o un centrino, va messa alla sinistra del piatto. Alla fine del pasto potrete intingerci appena le dita, ma non bagnatevi mai le labbra con le dita inumidite. La coppa lavadita viene passata anche dopo i crostacei.

 

Sale e pepe

Si prende il sale con la palettina apposita, mai con le dita o con il coltello

 

Pane

Non va mai tagliato, ma si spezza di volta in volta il boccone che si porta alla bocca e non se ne deve staccare uno nuovo prima di aver consumato il precedente. Si deve stare attenti a non sbriciolarlo sulla tovaglia; se non si desidera mangiare la mollica si può metterla in disparte, ma non la si ridurrà poi, distrattamente, in palline. Non si mangia il pane prima della minestra.

 

Piatto

Non si riempie il proprio piatto; si è sempre in tempo a servirsi una seconda volta. Se è scortese lasciare del cibo sul piatto, è ineducato ripulire quest’ultimo col pane.

 

Come servirsi

Quando vi servite non fate scivolare le vivande dal vassoio di portata al vostro piatto. Prima di scegliere ciò che è di vostro gradimento, non toccate i vari pezzi tanto meno se si tratta di frutta. Se avete la sgradita sorpresa di cogliere un capello nella minestra, accantonatelo rapidamente con faccia impassibile. In un pranzo importante minestra, insalata, formaggio, frutta non vanno passati due volte.

 

Come versare da bere

La bottiglia va presa verso il basso. La caraffa va presa per il collo. Non si prende mai in mano il bicchiere della persona che si serve. L’acqua naturale va servita in caraffa e può essere versata nei bicchieri prima che ci si sieda a pranzo. L’acqua minerale va servita nella bottiglia.

 

Burro

Il burro può essere sulla tavola, ma solo alle colazioni, mai la sera. Lo si mette in un piattino alla sinistra del coperto; non si imburrano le fette di pane ma ogni boccone.

 

Minestra

Non si soffia mai sul cucchiaio. Se la minestra scotta, si comincia dai bordi del piatto. Non si aspira, non si fanno risucchi. Non si inclina il piatto verso di se, ma verso il centro della tavola.

 

Salsa

Non si raccoglie la salsa rimasta nel piatto. Si può farlo solo nella stretta intimità con dei piccoli pezzi di pane in cui si infila la forchetta e mai tenendo il pane tra le dita.

 

Formaggio

Si mangia senza l’aiuto della forchetta, ma non si porta alla bocca con il coltello. Se ne taglia una piccola porzione che si appoggia con il coltello su un pezzo di pane e si mangia. Certi formaggi come il mascarpone o la ricotta, più simili a dessert, vengono mangiati con la forchetta.

 

Dolci

Gelati, macedonia di frutta, vanno mangiati con il cucchiaio da dolce. Per i dolci duri o semiduri, si danno sempre cucchiaio e forchetta. Dovendo scegliere tra le due posate, l’ospite dà di solito preferenza alla forchetta.

 

Stuzzicadenti

Il loro uso è vivamente sconsigliato agli uomini, proibitissimo alle signore. Chi tuttavia non può farne a meno, se ne serva nel modo più discreto possibile.

 

Fumare

Non si può fumare a tavola fino a quando la padrona di casa non ne abbia dato il segnale. Ma poiché poche persone si attengono a questa regola si aspetti almeno che sia stato mangiato il dolce.

 

Brindisi

Non bere prima degli altri. I brindisi si fanno collettivamente, senza tintinnio di bicchieri.

 

Dopo pranzo

Accettate il caffè ma non chiedetene una seconda volta.

 

Suggerimenti vari

 

Se rovesciate qualcosa siate calmi. Asciugate con discrezione lo schizzo che vi siete fatto ma non chiedete del talco alla padrona di casa. Se essa ve lo offre, ringraziate e procedete con discrezione. Se vi va qualcosa per traverso, non parlate: mettetevi la mano davanti alla bocca e fatevi notare il meno possibile. Parlate alternamente ai vostri vicini: non date palese preferenza alla persona che vi è più simpatica, ignorando l’altra che vi siede a fianco. Non cercate di attaccare discorso con un commensale lontano da voi; non spostatevi all’indietro per conversare alle spalle di chi vi sta a fianco.

 

 

COME SI MANGIANO ALCUNI CIBI

 

Spaghetti

Si mangiano senza fare rumore, con la sola forchetta e non con forchetta e cucchiaio. Non si devono tagliare con il coltello. Si arrotolano intorno alla forchetta in modo da formare un boccone ben raccolto e non troppo voluminoso.

 

Ostriche

Si servono in genere prima della minestra, accompagnate da mezzo limone per ogni invitato e da tartine di pane nero imburrato. Per staccare il mollusco dalla conchiglia, si usa la apposita forchettina da ostriche, tenendo fermo il guscio con la mano sinistra. La coppa lavadita è necessaria.

 

Caviale

Non si mangiano, in genere, con la forchetta, si pone sui crostini di pane.

 

Melone

Se è servito in fette, come antipasto, si mangia con la forchetta da dessert e il coltello d’argento. Se è servito come dessert si mangia con il cucchiaio.

 

Pompelmo

Deve essere preparato in cucina e non a tavola. Va tagliato in due (una metà per persona) in senso perpendicolare agli spicchi, poi si staccherà la polpa dalla scorza, lasciandovela, però appoggiata. Si degusterà il frutto con il cucchiaio appuntito, posto sul piatto.

 

Paté

Solo paté in crosta si può mangiare con coltello e forchetta. Tutti gli altri paté da quello di fegato a quello di campagna, non richiedono l’uso del coltello. Il paté di fegato va servito insieme a del pane tostato.

 

Aragosta

In un pranzo che vuol essere importante, va servita sgusciata. Si mangia con le posate da pesce. Quando è servita con il guscio, è accompagnata dall’apposito schiaccianoci, per rompere le chele, e dalle speciali forchettine a due denti per estrarne la polpa; nel far questo si tiene il guscio fermo con la sinistra e con la destra si usa la forchetta.

 

Pesce

Va servito con le apposite posate e mai tagliato con il coltello a lama di acciaio. Quando il pesce è presentato intero nel piatto, gli si pratica al centro un taglio longitudinale, si scosta dalla lisca centrale un filetto, e si cerca di servirsi senza rovinare l’intero pesce.

 

Ossi

Non si succhia un osso, non lo si prende con le dita. Se è impossibile spolparlo con forchetta e coltello, lo si lascia.

 

Uccelletti

Vanno eliminati dai pranzi importanti data l’impossibilità di mangiarli con le posate.

 

Lumache

In un pranzo si servono solo sgusciate. Gli altri modi di servirle si riservano all’intimità dove ciascuno può succhiarle a suo agio.

 

Uova

Le frittate si mangiano con la sola forchetta. L’uovo alla coque si rompe con il cucchiaino e non con il coltello. Le uova al piatto, a meno che siano su un canapè di verdure, si presentano in recipienti individuali e si mangiano con la forchetta. Non si servono mai la sera, a meno che si sia fra intimi.

 

Insalata

Va servita nell’apposita mezza luna posta a sinistra del piatto.

 

Legumi

All’inglese non devono incontrarsi col coltello, se non per essere spinti sulla forchetta. Alla francese si mangiano con la sola forchetta.

 

Asparagi

Nell’intimità si possono mangiare con le dita ma nei pranzi è meglio servirsi della forchetta.

 

Carciofi

Crudi si mangiano foglia per foglia con le dita intingendoli nel burro fuso o nella salsa. La parte fibrosa scartata si pone ordinatamente in un lato del piatto. Nei pranzi formali si servono solo carciofi lessi o fritti che si mangiano con la forchetta.

 

Frutta cruda

Tutta la frutta va mangiata con la forchetta, escluso uva, ciliegie, frutta con il guscio e cachi (che si mangiano con il cucchiaio). Se si divide un frutto con qualcuno, gli si offre sempre la parte con il nocciolo e il picciolo.

 

Noccioli e semi

Si usa in genere la forchetta per portarli dalla bocca al piatto. Solo i noccioli di ciliegie, uva, arancia possono essere trasferiti dalla bocca alla mano chiusa e quindi sul piatto. Se la frutta è cotta si usa il cucchiaio per compiere questa operazione.

 

Banana

Con il coltello d’argento, cioè non a lama d’acciaio, si incide la pelle in senso longitudinale: con la forchetta si taglia il frutto sbucciato, e se ne portano alla bocca piccoli bocconi.

 

Fragole e lamponi

Se sono già preparati si mangiano con la sola forchetta.

 

Uva

Si mangia tenendo il grappolo con la sinistra e staccando gli acini con la destra. Non si chiede una coppa per lavare il proprio grappolo: se la coppa manca significa che l’uva è già stata lavata.

 

Arancia

Si infila la forchetta da dessert nel frutto, poi con l’aiuto del coltello d’argento s’incide la buccia in sei o otto parti, che poi sarà facile sbucciare separatamente. Poi, sempre con l’aiuto della forchetta, se l’arancia è particolarmente succosa, si portano alla bocca i singoli spicchi. Se invece gli spicchi si staccano pulitamente, si fa a meno della forchetta.

 

Fichi freschi

Si dividono in quattro parti, si solleva la polpa con il coltello e si mangiano con la forchetta.

 

Pere, mele, pesche

Non si sbucciano ma si tagliano in quarti che si sbucciano con il coltello con l’aiuto della forchetta.

 

Ananas

Se è fresco si mangia con forchetta e coltello. Se è in scatola, si mangia con cucchiaio e forchetta

 

 

 PRANZO IMPORTANTE

 

Numero invitati

Evitate di essere in tredici a tavola anche se non siete superstiziosi. Naturalmente il numero degli invitati dovrebbe sempre corrispondere con il numero delle invitate, comunque è sempre preferibile avere eccedenza di uomini piuttosto che di donne. La tavola ideale, quella in cui i padroni possono sedersi di fronte, si compone di 6-10-14 invitati o più, aumentando di quattro in quattro. Se invece si è in 8-12-16 persone e si desidera alternare rigorosamente uomini e donne, i padroni di casa non possono sedersi di fronte. In questo caso la padrona potrà invitare la signora più qualificata a sedere di fronte a lei e gli invitati saranno alternati automaticamente in modo equilibrato.

 

Apparecchiatura

Esige una sapiente messa a punto e la sua preparazione, alla quale presiedono regole immutabili, deve essere compiuta per tempo, in modo da poter controllare la disposizione di ogni cosa. È indispensabile che sia curatissima sia per un pranzo di gala che per un pranzo intimo.

 

Tavola

Deve essere abbastanza grande da consentire uno spazio di 30-40 cm tra gli invitati. Prima viene coperta da mollettone per proteggerla e attutire il rumore del servizio; poi si pone la tovaglia che dovrebbe ricadere fino a circa 30 cm dal pavimento.

 

Tovaglia

Per un pranzo deve essere bianca, più o meno ricamata, con tovagliolo assortito, alla destra di ogni piatto. Si può anche apparecchiare la tavola con i cosiddetti servizi all’americana, specialmente adatti alle tavole che hanno un piano di mogano o di materiale pregiato. Per una colazione il servizio all’americana può essere di colori vivaci. Per un pranzo sono preferibili i centrini in tinta unita, ricamati o intarsiati in pizzo.

 

Decorazione e centro tavola

La decorazione floreale e il centro tavola devono risultare piuttosto bassi perché gli invitati posti di fronte possano vedersi senza fatica. Per un pranzo semplice potete sbizzarrirvi a creare centri inconsueti con frutta, verdura, fiori, soprammobili: sono consentite tutte le fantasie. Si possono disporre sulla tavola i fiori, aggiustati con garbo in vasetti molto bassi, appoggiare sulla tovaglia mazzolini legati tra loro da una ghirlanda di asparagina, raggruppare frutti diversi in cestelli di porcellana, sostituire in piccoli candelieri, le candele con i fiori. In linea di massima i fiori sono sempre indicati per le colazioni. Mentre per i pranzi sono indicati i centri-tavola costituiti da pezzi di argenteria di valore, zuppiere antiche, ecc.

 

Piatti

Per un pranzo importante devono essere sempre in porcellana.

 

Argenteria

Il lusso della tavola è affidato alla bella argenteria. I piatti d’argento compaiono sia all’inizio, sia nel corso del pasto, in rapporto alla qualità che se ne possiede.

 

Coperto

Sistemati i piatti si dispongono le posate: alla destra del piatto coltelli e cucchiai, alla sinistra le forchette. I coltelli devono avere la lama verso il piatto, cucchiai e forchette le punte verso l’alto. Il tipo e il numero delle posate è in rapporto ai cibi che si serviranno e si sistemano ordinatamente in modo che le più lontane dal piatto siano le prime a essere usate. Sale e pepe sono messi di fronte ai piatti ogni due commensali.

 

Bicchieri

Si mettono davanti al piatto da sinistra a destra, cominciando dal bicchiere da acqua e continuando con quelli da vino, nell’ordine in cui verranno usati. Numero e forma dei bicchieri dipendono dai vini che si serviranno.

 

Caraffe e bottiglie

La brocca dell’acqua deve stare sulla credenza insieme con il vino e le posate da portata. L’acqua normale è servita nelle caraffe, la minerale nella sua bottiglia, la birra in boccali di cristallo. I vini pregiati si lasciano nella bottiglia, quelle normali si decantano nelle apposite bottiglie, uguali al servizio dei bicchieri.

 

Credenza

Vi si dispongono ordinatamente i piatti che serviranno al pranzo, esclusi quelli destinati a pietanze calde, lasciti in cucina a intepidirsi. I piatti per la frutta non si mettono in pila, ma uno vicino all’altro: ciascuno ha sopra la coppa lavadita con la sottocoppa e le posate adatte: a sinistra della coppa la forchettina; a destra il coltellino. Le coppe lavadita contengono acqua tiepida su cui galleggiano petali di rosa o una fettina di limone. Vi si intinge appena la punta delle dita.

 

Illuminazione

Si pranza sempre alla luce artificiale: in estate, talvolta, si tirano le tende in modo che la luce del giorno non contrasti con l’elettricità. L’illuminazione per un pranzo ha un importanza che non deve essere sottovalutata: dall’intensità e dal gioco delle luci, dipende spesso la bellezza delle signore e, di conseguenza, il brio degli uomini. Sono da evitare i lampadari che diffondono una luce cruda, consigliabili invece le illuminazioni smorzate, rinforzate opportunamente da candelabri posti sulla tavola. Le candele, intonate alla tovaglia o ai fiori, vanno accese quando si siedono gli ospiti.

 

Abito da indossare

L’invito su cartoncino stampato presuppone sempre l’abito da sera. Quando si è nel dubbio si può chiedere delucidazioni alla padrona di casa.

 

Arrivo degli ospiti

Puntuali si ma mai in anticipo, perché la padrona di casa potrebbe non essere ancora pronta.

 

Posti a tavola

Il regolamento dei posti a tavola è delicatissimo a va studiato con la massima cura, alternando le signore ai signori tenendo conto della situazione, dell’età, delle simpatie, delle possibili suscettibilità. È consigliabile preparare la disposizione dei posti in anticipo, disegnando su un foglio la piantina della tavola e poi provare le diverse combinazioni tracciando i nomi a matita. Se qualche problema di precedenze risulta troppo spinoso è meglio offrire due pranzi anziché riunire persone che ritengono di avere diritto agli stessi onori. Al momento di mettersi a tavola i posti debbono essere stati stabiliti definitivamente, per non creare imbarazzi e lasciare gli ospiti in piedi.

 

Segnaposti

Quando un pranzo comprende più di otto persone, si usano i segnaposti. Vanno messi sul tovagliolo o davanti al piatto. Normalmente i padroni di casa siedono uno di fronte all’altro e gli invitati al posto indicato dal segnaposti.

 

Posti d’onore

Sono ai lati dei padroni di casa e perciò sono quattro. Quelli di destra sono più importanti di quelli di sinistra.

 

Menu

Solo nei pranzi molto importanti si mettono sulla tavola dei ‘menus’ scritti a mano su graziosi cartoncini. Gli invitati non debbono indugiare troppo a leggerli, e si asterranno da qualsiasi commento, anche elogiativo. In un pranzo importante si servono cinque portate: minestra, pesce, carne, dolce, frutta; mai antipasti né uova. I pranzi non si protraggono per ore. Caffè e liquori vanno serviti in salotto.

 

Errori da evitare

Il cambio dei piatti è uno dei punti più delicati del servizio. Si toglie il piatto sporco alla destra e si serve quello pulito alla sinistra del commensale. La mezzaluna da insalata va messa alla sinistra di ogni piatto. Il vino si serve a destra.

 

Minestra

Si serve prima dell’arrivo degli ospiti che trovano il piatto fondo già riempito, sul piatto piano. La minestra non si serve mai alle colazioni ma solo ai pranzi. Terminata la minestra, viene tolto il piatto fondo e quello piano e si serve un piatto pulito.

 

Le altre portate

Quando tutti i piatti sono stati cambiati, la cameriera presenta il vassoio dell’arrosto o del pesce a ciascun commensale, tenendo la mano destra dietro la schiena. Su ogni piatto presentato, devono esserci sempre le due posate da portata, cucchiaio e forchetta.

 

Ripassare le portate

Non si passano due volte la minestra, il formaggio e la frutta. Non si aspetta che tutti abbiano finito per ripassare lo stesso vassoio. Ma si darà sempre la precedenza alle signore.

 

Pane

Non appena qualcuno ha finito il pane, la cameriera provvede a mettere una nuova fettina nel piatto d’argento o sul centrino alla sinistra del suo piatto.

 

Insalata

Se è prevista l’insalata, la cameriera posa a sinistra di ogni piatto un piattino o una mezzaluna. L’insalata si serve nell’insalatiera con le apposite posate in avorio, osso o legno, mai con posate metalliche.

 

Prima del dolce

Prima di passare il dolce, la cameriera toglie le briciole e i pezzi di pane con il raccogli briciole o l’apposita spazzolina, completata dal vassoietto. Se il pranzo è importante, in genere le posata da dessert non vanno apparecchiate sul tavolo all’inizio del pasto, ma messe nel piattino da dessert. Possono invece essere apparecchiate a ciascun posto se al dolce segue la frutta: in questo caso a ciascun commensale si serve il piattino da frutta (con coppa e sottocoppa lavadita) su cui, a destra e a sinistra delle coppe, sono posti coltello e forchetta da frutta.

 

Formaggio

I formaggi vanno presentati su un vassoio di legno o uno apposito, ricoperto da un tovagliolo.

 

Dessert

Va passato due volte contrariamente alla frutta.

 

Presentazione dei piatti

Quando si servono vivande calde, i piatti debbono essere caldi. Ostriche, caviale e certe specialità come il ‘foie-gras’ possono essere serviti su un letto di ghiaccio pestato. Le carni vanno presentate su un piatto rotondo od ovale con la salsa a parte. il pesce va servito su un piatto lungo accompagnato da posate speciali. Tutti i piatti a base di pesce si accompagnano con posate da pesce.

 

Brindisi

Ammesso solo nei banchetti ufficiali, nei pranzi di matrimonio, di battesimo e tanto più gradito quanto più breve.

 

Vini

In un pranzo di un certo tono debbono esserci almeno tre vini: il bianco, il rosso, e un vino da dessert, oppure champagne. -Il vino bianco con il primo piatto e il pesce; -Il vino rosso con l’arrosto; -Il vino dolce o lo champagne col dessert.

 

Pranzo e champagne

Sempre più diffuso l’uso di pasteggiare a champagne. Lo si serve nei calici anziché nelle coppe, e naturalmente, non gli si abbina altro vino.

 

Presentazione dei vini

I vini del Reno sono serviti in bicchieri speciali dal calice rotondo, posto su uno stelo alto. I vini bianchi sono serviti freddi, se abboccati, ghiacciati se secchi. Il vino rosso deve essere portato alla temperatura d’ambiente molto prima del pasto. Si ottiene questo aprendo la bottiglia un paio d’ore prima, e tenendola in una stanza calda. Lo champagne va servito ghiacciato e la bottiglia va tenuta durante tutto il pasto in un secchiello di ghiaccio.

 

Come servire i vini

Il vino va servito dalla cameriera che tiene nella mano destra la bottiglia e nella sinistra il tovagliolo per pulire la goccia. Le bottiglie devono rimanere sulla credenza. Non devono essere afferrate per il collo, ma al centro e no bisogna mai appoggiarne l’orlo sul bicchiere. La cameriera serve i vini alla destra del commensale.

 

Comportamento a tavola

Se le raffinatezze a tavola non sono più quelle di un tempo quanto a lusso e servizio, il contegno dell’ospite deve comunque adeguarsi all’ambiente e all’atmosfera del pranzo.

 

Caffè

Non va mai servito in sala da pranzo, ma in salotto. La cameriera posa sul tavolino il vassoio su cui sono caffettiera, lattiera, zuccheriera con pinze o cucchiaino, tazzine, oppure porge la tazzina di caffè sul vassoio offrendo lo zucchero e il latte.

 

Liquori

Alle signore si offrirà un liquore dolce in bicchieri appositi. Ai signori: porto, cognac, grappa, ecc.

 

Fumare

Insieme con il caffè e i liquori si offrono le sigarette. A tavola gli ospiti non dovrebbero fumare fin dopo il dessert. Bisogna provvedere portacenere in abbondanza, accendino, sigarette di buona qualità.

 

Dopo pranzo

A metà serata si offrono il whisky e qualche altro liquore e si passano cioccolatini e dolcetti di frutta. Passata un’ora e mezza o due, si offrono spremute di arancio e di pompelmo.

 

 

PRANZO TRA AMICI

 

Orario

Dalle 20 alle 20,30, con commiato un’ora e mezza circa dopo la fine del pasto. Il pranzo (che in molte regioni si chiama cena) si serve circa 15 – 20 minuti dopo l’ora indicata sull’invito. Nell’attesa si offre un aperitivo accompagnato da mandorline, biscottini salati, olive, pizzette, ecc. per una padrona di casa senza aiuto, sei rappresenta il numero massimo di commensali.

 

Vini

Nelle riunioni tra amici bastano due vini ben scelti: uno da pasto e uno da dessert. In un pranzo intimo a base di piatti regionali si può servire la birra negli appositi boccali. Con il caviale è sempre indicata la vodka, che va presentata nella bottiglia originale, perfettamente ghiacciata.

 

L’apparecchiatura

Va semplificata e quindi tutte le posate vanno messe a ciascun posto. Se manca il personale penseranno i padroni di casa al pane e al vino.

 

Presentazione dei piatti

Indipendentemente dal fatto che il servizio sia svolto dal personale o dai padroni di casa, con una semplificazione ammessa nell’intimità, conviene osservare un certo ordine nella presentazione dei piatti. Ricordiamo che uova e antipasti si offrono solo alle colazioni. La sera si offrono generalmente passati o creme o minestre di verdura, brodi vari, stracciatelle, soufflés ripieni. D’estate sono ammessi, anzi graditi, il prosciutto con melone e fichi e il consommè freddo, comodamente preparati in anticipo. Se i padroni di casa lasciano le loro posate nel piatto, bisogna imitarli; ma anche imitarli se le tengono per la portata successiva. Se sono privi di aiuti, ogni invitato insisterà perché i piatti non vengano cambiati per ogni nuova portata. Le pietanze fredde vanno presentate con una certa raffinatezza, evitando tuttavia elaborati ghirigori di maionese e altre leziosaggini più decorativa che appetitose. Le portate calde si servono sempre su piatti caldi.

 

Le sigarette

Si mettono sulla tavola solo dopo il dessert sistemate su un vasetto o ad ogni lato della tavola, con qualche posacenere davanti ai convitati. indi seguono caffè e liquori.

 

Servizio senza personale

Un pranzo senza aiuto del domestico richiede tempismo perfetto, calma e buona organizzazione preliminare. Sedersi a tavola con una padrona di casa rossa, sconvolta e senza fiato, continuamente in procinto di alzarsi, mette in imbarazzo gli ospiti. La padrona di casa ideale è quella che provvede a tutto e a tutti muovendosi il meno possibile da tavola. Il miglior menu per chi cucina da sola è composto da due portate fredde e una calda. A meno che conosciate il gusto dei vostri ospiti, è bene evitare piatti speciali, lumache, crostacei, ecc. o piatti molto aromatizzati con aglio, cipolla e spezie strane.

 

I doveri del pranzo

Il lavoro della padrona riguardante la cucina, viene per la maggior parte svolto prima dell’arrivo degli ospiti. Dovrebbe poter contare sull’aiuto del marito per il servizio a tavola. Spetta infatti a lui versare i vini, tagliare gli arrosti e servire i piatti principali. Ad evitare confusioni, tutti gli accordi tra marito e moglie saranno presi in precedenza.

 

Apparecchiatura

Deve essere razionale e comoda con tutte le posate che serviranno, già in tavola. Su un carrello accanto al tavolo, saranno disposti in ordine di precedenza, piatti e posate. Al momento di sedersi a tavola la prima portata sarà già sulla tavola. Trattandosi di minestra è ammessa la zuppiera e la padrona di casa servirà tutti gli ospiti. Sbarazzati i piatti della prima portata, si serve la seconda. Il piatto verrà fatto girare tra gli ospiti e il padrone di casa naturalmente si servirà per ultimo. Seguirà il dolce già pronto, a portata di mano sulla credenza o su un ripiano del carrello.

 

Caffè

Il caffè può essere servito in due modi: 1) A tavola, e sarà, in questo caso, la padrona di casa stessa a riempire ogni tazzina e a zuccherarla e a passarla a ciascun ospite. 2) In salotto o in giardino, sistema questo più raffinato del precedente e più simpatico perché rompe il ghiaccio che inevitabilmente si forma quando si passa da un ambiente all’altro. Quindi, anche se disponete di una sala unica, fate in modo di servire il caffè nell’angolo soggiorno. La padrona di casa porta in salotto le tazzine di caffè già piene, su un vassoio, e le offre a ciascun ospite insieme allo zucchero. Se poi avrà preparato anche qualche tazzina di caffè Hag per chi non desidera caffè puro, dimostrerà di essere una padrona di casa particolarmente sollecita e ben organizzata.

 

 

L’ARTE DEL DONO

 

Fare un dono è prima di tutto un gesto di generosità e benevolenza, è un atteggiamento personale che attiene alla sfera dei sentimenti e delle emozioni e che, solo in un secondo tempo, si trasforma in un oggetto materiale; significa innanzitutto aprirsi ad un’altra persona, mettere in secondo piano noi stessi per entrare in empatia ed ascoltare in silenzio i suoi desideri e la sua personalità; è una dimostrazione di cura e di attenzione, di stima e rispetto per la persona che è il destinatario del regalo; può essere un simbolo di riconoscenza e di gratitudine ma per essere veramente sentito e sincero, deve essere assolutamente gratuito senza aspettarsi nulla in cambio. Quando si fa un dono con il cuore, per esprimere qualcosa per cui le parole non sono sufficienti, si ha lo stesso piacere e gioia di quando lo riceviamo da una persona cara o amica: anzi a volte la soddisfazione nel fare una sorpresa gradita e desiderata dall’altra persona, il leggere nell’espressione del volto la sua riconoscenza e felicità, ci appaga e ci fa sentire forti, e consapevoli di avere portato una ventata di primavera nella sua vita.

 

GALATEO DEL DONO

 

 

Esistono piccole regole di “bon ton” e accorgimenti che possiamo tenere presenti che ci aiutano a fronteggiare qualsiasi situazione con stile ineccepibile:

 

-“Virtus stat in media “ dicevano i latini ad indicare che la saggezza e l’equilibrio nelle cose si trova nella mezza misura: un dono deve sempre essere adeguato all’occasione e al tipo di rapporto che abbiamo con il destinatario; se si tratta di una persona amica o intima allora si potrà fare qualcosa di più personale o insolito, ma in caso contrario bisogna attenersi alle regole più formali e cercare di offrire qualcosa di bello ed elegante ma allo stesso impersonale e generico; no al consumismo vistoso che invece di dare valore, finisce per sminuire l’oggetto e la persona che lo regala; inoltre un dono molto costoso, se non è legato ad una motivazione particolare, potrebbe mettere in imbarazzo.

 

-Non accanirsi nel cercare l’idea d’effetto (con l’unico obiettivo di stupire) l’oggetto unico ed introvabile che quasi sempre si rivela inutile e impossibile da collocare; in un’epoca come quella in cui viviamo, dove anche il futile e superfluo viene spesso scambiato per necessario, diventa sempre più difficile riuscire ad indovinare i desideri dell’altra persona e l’oggetto che potrebbe incontrare i suoi sogni.

 

– Buon gusto e buon senso, discrezione, eleganza, personalità, classe e misura insieme alla volontà di esprimere un sentimento positivo, di riconoscenza o affetto o simpatia, dovrebbero guidare nella scelta; cercare di interpretare i gusti, leggere i segnali osservando lo stile di vita, l’arredamento della casa, il modo di vestire, gli hobbies o gli interessi, il tipo di professione sono tutti indicatori essenziali che possono aiutare ad entrare in sintonia con l’altra persona e a realizzare un dono “pensato su misura” e desiderato.

 

– Anche il tempo è un elemento fondamentale: evitiamo di ridurci all’ultimo minuto, alla sera prima di un compleanno, a rubare una pausa pranzo durante l’orario d’ufficio, per una corsa estenuante in centro finendo per buttarsi a caso in un qualsiasi negozio e farsi venire l’idea brillante (che inevitabilmente non si trova). Cerchiamo di pensare in anticipo, magari approfittando di un pomeriggio di shopping in cui con calma osserviamo le vetrine e ci facciamo ispirare da un oggetto visto per caso, da un indumento che ci fa venire in mente quella persona, da un profumo, da una libera associazione. Facciamoci suggerire da una foto od un articolo visti su una rivista che ammiccano con idee sfiziose o insolite, dalla chiacchierata con la collega d’ufficio che conosce un negozio particolarmente interessante; oppure se avete in mente un regalo per una persona a cui tenete particolarmente potete anticipare la ricerca, approfittare di un viaggio, una gita o un week-end per trovare una soluzione nuova e brillante “fuori porta”, girovagando per mercatini o per i negozietti del luogo. Senza dubbio le idee migliori, i momenti di grazia e di creatività, nei quali si riesce ad entrare in empatia con il mondo e le persone che ci circondano, non devono essere costretti da tempi od orari prefissati: allora la nostra mente può spaziare liberamente tra suggestioni e percezioni stimolanti. e diventare “produttiva”.

 

– Può essere simpatico a volte usare l’ironia per esprimere un sentimento: in questo caso il regalo dovrà essere comunque molto discreto ed alludere con garbo e tenerezza al gioco che si vuole creare col destinatario, che a sua volta dovrà essere una persona abbastanza spiritosa e capace di apprezzare; l’ironia deve essere sapientemente dosata, perché rischia di essere scambiata per presa in giro, proselitismo o allusione offensiva: è facile cadere nell’errore di venire male interpretati e le buone intenzioni rischiano di essere fraintese e finire per offendere.

 

I REGALI PER PRESENTARSI AD UN INVITO

 

Oltre ai regali tradizionali, per occasioni di festa come i compleanni, le feste comandate, le ricorrenze o semplicemente i regali spontanei, ci sembra molto importante e inevitabile in questo contesto di “ricevere”, suggerire alcuni consigli e piccoli accorgimenti utili, che il galateo ed il decoro raccomandano quando siamo invitati a partecipare ad una festa. “Arte del ricevere” significa occuparsi di tutto il mondo dell’ospitalità e dell’accoglienza, dove a seconda dell’occasione, giocheremo il duplice ruolo di ospite e ospitante. Sono comunque sempre valide le regole che abbiamo presentato prima per qualsiasi occasione, soprattutto vale il precetto che buon gusto e buon senso soprattutto, uniti ad un tocco di originalità e classe ci aiuteranno nel fare bella figura e presentarci con un dono adeguato alla situazione; non eccediamo in omaggi troppo costosi né bizzarri o d’effetto, né tanto meno presentiamoci con qualcosa che dà un immagine immediata di trasandatezza e di scelta casuale: non è necessario dedicarci troppo tempo né denaro, ma basterà un piccolo oggetto presentato con garbo e con un bel bigliettino d’accompagnamento per aprire il cuore ed il sorriso del nostro ospite.

 

– Il “bon ton” raccomanda, sebbene non sia certo originale, di mandare il giorno stesso dell’invito alla padrona di casa, un bel mezzo di fiori, intonato allo stile della serata e, se si conoscono, ai gusti della signora: un bouquet di roselline e fresie per una giovane sposa, un grande mazzo di fiori freschi coloratissimi per un invito di primavera, un fascio di rose a gambo lungo per una signora ed una serata di gran classe. Se si è in maggiore confidenza o si conosce il tema della festa, sarà apprezzato mandare, un giorno prima, una composizione di fiori e frutti come centrotavola, scegliendo colori e forme adatte allo stile della casa.

 

– Un’altra idea veramente raffinata ed originale è la ghirlanda che erroneamente viene utilizzata solo nel periodo natalizio: si possono fare confezionare dalle mani esperte di fioriste splendide ghirlande di fiori, foglie e frutti misti, o bacche abbinate a fiori, in delicate tinte naturali o pastello per un’ospite più classica oppure puntando su contrasti di forme e colori insoliti e luminosi per una giovane e disinvolta padrona di casa. A Milano, un indirizzo veramente eccezionale per questo tipo di composizioni e per trovare altre raffinate idee fiorite è “Petali” dove verrete accolti da un’atmosfera romantica e una dolce signora dal sorriso solare che saprà trovare una risposta di classe alle vostre esigenze.

 

– Classico ma certamente sempre molto gradito per il padrone di casa è ricevere una bottiglia di vino o champagne: in questo caso si dovrà scegliere una qualità molto pregiata, una chicca da intenditore, l’etichetta illustre, o il vino introvabile magari portato da un viaggio; attenzione nello scegliere un vino troppo caratterizzato che non si abbini al tema della serata: il galateo impone infatti di condividere subito il regalo per cui, se non si conosce il menù della cena, è meglio optare per un vino da dessert particolare e raffinato, un ottimo spumante o un intramontabile champagne di marca che potranno essere serviti in qualunque momento.

 

– Stesso discorso vale per i dolci: se non avete proprio fantasia né tempo per scegliere e cercare, potete regalare una raffinata scatola di cioccolatini o dolci veramente “gourmande”, confezionati con carte e nastri molto eleganti, firmate da pasticcerie rinomate come Cova e Marchesi per Milano, l’internazionale Godiva, il genovese Romanengo , Peyrano per i torinesi e altri mastri pasticcieri.; evitate invece di portare dolci o dessert per fine pasto come torte, budini, gelati, semifreddi, pasticceria fresca, se non espressamente richiesti o concordati, perché la padrona di casa sarà obbligata ad offrirli e quindi a duplicare il dessert che ella avrà sicuramente già provveduto a preparare.

 

– Altri regali sempre graditi che denotano decoro e “bon ton” sono i libri, indicati per ogni occasione e persona: se si conosce a fondo il nostro ospite allora si può cercare il titolo su misura, il genere a lui più consono, l’ultimo libro che soddisfa i suoi hobby o interessi; se invece non si è in confidenza, andrà benissimo scegliere un libro formale, come un libro d’arte, un libro di viaggi con una splendida raccolta di fotografie di paesaggi, un romanzo d’autore, o altri titoli che non avrete difficoltà a trovare entrando in libreria e girovagando tra i ricchi scaffali, e lasciandovi ispirare dal momento e dalla copertina o il titolo accattivante.

 

 

Fonte: da http://uninfinito.altervista.org/Il_Galateo.htm

 

 

 

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