Ago 15 2016

FERRAGOSTO È UNA FESTA FASCISTA

Category: Società e politicagiorgio @ 00:45

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Ferragosto del Duce  a  Riccione  anni  30

 

Fu istituita dall’imperatore Augusto, cade nel giorno dell’assunzione della Madonna. Ma il modo in cui la festeggiamo oggi lo dobbiamo a Mussolini

 

Lo diciamo subito: nel titolo l’abbiamo sparata grossa. Fino a un certo punto, però. Perché è vero, le origini del Ferragosto sono di qualche millennio antecedenti la marcia su Roma. Ma se il 15 agosto facciamo gite fuori porta, mangiamo al sacco e, soprattutto, nessuno lavora, lo dobbiamo al regime fascista, che ha istituzionalizzato la festa estiva per eccellenza così come la conosciamo oggi.

 

Andiamo con ordine, però. Ferragosto, come termine, è di origine latina e deriva da feriae Augusti (riposo di Augusto) termine che indicava una festività istituita, per l’appunto, dall’imperatore Augusto nel 18 a.C. per celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli. L’idea sottostante era quella di istituire una festa che collegasse le altre feste agostane come i Vinalia rustica o i Consualia. L’anello mancante, insomma, per consentire un lungo periodo di riposo dopo le fatiche del raccolto. Tutte assieme, queste ferie venivano chiamate augustali e se vi stavate chiedendo perché Agosto si chiama così, ora lo sapete.

 

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Ago 14 2016

HITLER E RENZI: ANALOGIE DI METODO

Category: Dominio Potere e Violenza,Società e politicagiorgio @ 00:43

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Nota: questo appunto intende descrivere oggettive analogie di metodo politico-giuridico nella scalata al potere compiuta dai due statisti e non affermare qualsivoglia equivalenza dei loro meriti o demeriti.

 

 

Hitler nel 1933 e Renzi nel 2016 sono ambedue impegnati con tutte le loro capacità per scalare il controllo dello Stato e per mutarne radicalmente la costituzione vigente, ma nel rispetto formale delle sue norme, ossia per rivoltarli dall’interno, servendosi dei poteri dello Stato, anziché attaccandoli materialmente dall’esterno.

 

Entrambi vengono terzi e ultimi di una serie di premier (il primo dopo Von Papen e Von Schleicher, il secondo dopo Monti e Letta) che sono “premier del Presidente” (rispettivamente, del vecchio presidente von Hindenburg e del vecchio presidente Napolitano), dove “premier del Presidente” significa “capo del governo scelto e sostenuto dal capo dello Stato” che gli firma i decreti legge anche al di fuori dei presupposti costituzionali per la loro emissione e che assicura loro il voto del parlamento (forzando i partiti a collaborare e minacciando i parlamentari di scioglierlo se gli vota la sfiducia, così da far loro perdere seggio e vitalizio).

 

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Ago 13 2016

GIORNALISMO. L’ETERNA LEGGE DELLE TRE S: SESSO, SANGUE, SOLDI

Category: Media e informazionegiorgio @ 06:08

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Anders Behring Breivik 

 

 

Sesso, sangue, soldi. Come insegnavano i maestri del giornalismo non c’è miglior modo per segnalare la propria presenza al mondo. E la strage del giovane norvegese lo conferma

 

Perché il giovane norvegese cristiano antimusulmano ha fatto strage di ragazzi in un’isola presso Oslo? Perché l’omicidio – l’assassinio di un essere umano – resta l’ultima occasione totale, perfetta, dei disperati, dei dimenticati, dei visionari, dei pazzi per affermare la loro presenza al mondo, per dimostrare che anche i reietti, i borderline, i disadattati, i mostri, gli abbandonati possono rivendicare la loro presenza al mondo: uccidono per le loro pazze ragioni, ma anche e soprattutto per questo.

 

Anni fa, quando furono create le prime scuole di giornalismo, i professori, quelli del mestiere, predicavano la legge delle tre S: sesso, soldi, sangue i tre argomenti che facevano vendere i giornali, aumentare le tirature e la pubblicità. Anche adesso, anche nell’efferata strage compiuta dal giovane norvegese di 90 giovani si dimostra che la legge delle tre S è sempre valida e che nel più civile paese del mondo qualcuno può entrare nell’isola dove i giovani come lui s’incontrano con un arsenale di morte, pugnali, pistole, mitra, bombe a mano e fare strage credendo, felice, di essere finalmente un giustiziere, pronto a massacrare degli innocenti agli occhi di tutti, ma non ai suoi, che vedono i nemici personali e del mondo anche negli adolescenti dall’aspetto innocente.

 

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Ago 12 2016

MASSACRO DI PONTELANDOLFO. UNA LETTERA INEDITA DEL 1861: “PERIRONO 13 PERSONE”

Category: Italia storia e dintorni,Regno delle Due Siciliegiorgio @ 00:12

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Dipinto strage Pontelandolfo

 

di Giancristiano Desiderio

 

Una lettera datata 3 settembre 1861 getta nuova luce sui tragici fatti di Pontelandolfo, Campolattaro e Casalduni.

L’autrice della lettera è D. Carolina Lombardi, originaria di Pontelandolfo, sposata con don Salvadore Tedeschi, speziale in Compolattaro. La missiva è indirizzata a don Angelo Lombardi, parroco di Sant’Agostino in Roma, che della scrivente era lo zio.

 

L’importante documento è stato pubblicato sulla rivista Frammenti del Centro culturale per lo studio della civiltà contadina nel Sannio Campolattaro.

Annibale Laudato, che ha rintracciato la lettera nel carteggio del sacerdote Benedetto Iadanza, illustra con rigore il documento nel saggio “Ragguaglio dell’accaduta triste disgrazia di Pontelandolfo e Campolattare” dell’agosto 1861. Giova fare un’osservazione: le ricerche e gli scritti più seri e documentati sui tragici avvenimenti di Pontelandolfo, Casalduni e Campolattaro sono di autori locali che hanno avuto la pazienza dello studio e della filologia, mentre altre firme hanno espresso giudizi più che definitivi senza avere la necessaria documentazione.

 

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Ago 11 2016

LA FELICITA, UNO STATO MENTALE A… POSTERIORI

Category: Pensieri e parolegiorgio @ 13:47

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La felicità, diceva mia nonna, è uno stato mentale “a posteriori”, non ti accorgi mai di averla, finché non la perdi…

Ma io non voglio ancora crederle….

 


Ago 10 2016

PROTOCOLLI DEI “SAVI ANZIANI” DI SION

protocols of the elders of zion

Protocols of the elders of zion

 

 

SERGYEI NILUS

 

L’INTERNAZIONALE EBRAICA

THE PROTOCOLS OF ZION

PROTOCOLLI DEI “SAVI ANZIANI” DI SION

VERSIONE ITALIANA

 

ROMA
LA VITA ITALIANA

RASSEGNA MENSILE DI POLITICA

Via dell’Unità, 25

1921

 

Protocolli dei Savi anziani di Sion

 

Tratto da www.juliusevola.it. Quanto segue è la copia esatta digitalizzata del volume del 1921.

Il presente documento è stato elaborato da Fabio Galante

 

Uomini siate, e non pecore matte,

Sì che ‘l giudeo tra voi di voi non rida. (Dante: Par. c. V; v. 80, 81)

 

 

INTRODUZIONE

 

Il Times di Londra l’8 maggio 1920 dava un largo sunto dei “Protocolli dei Savi Anziani di Sion“, annunziando che questi furono pubblicati in Russia a Tsarkoye Sielo nel 1905 e che la biblioteca del British Museum ne possedeva una copia col timbro di entrata del 10 agosto 1906, n. 3926 d 17.

 

L’autorità del giornale richiamava sulla pubblicazione l’attenzione degli studiosi e degli uomini politici, l’opinione pubblica ne fu commossa e le edizioni si vennero moltiplicando mentre quelle esistenti si diffondevano rapidamente. Tra queste le più notevoli sono: quella tedesca di Gottfried Zur Beek: Die Geheimnisse der Weisen von Zion (I misteri dei saggi di Sion) edita a Charlottenburg dall’Auf Vorposten (1919, 4°piccolo pp. 256) con una importante bibliografia sulla quistione ebraica, e due edizioni inglesi, la prima edita sui primi del 1920 a Boston (Small Majnard and C.), la seconda edita a Londra (The Britons: 62 Oxford Street) Protocols of the Learned Elders of Zion. Sono poi seguite numerose edizioni in Francia, Polonia, ecc.

 

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Ago 09 2016

MONTORIO VERONESE. PIEVE DI SANTA MARIA ASSUNTA

Category: Chiesa veronese,Storia e artegiorgio @ 15:24

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Montorio veronese: Antica Pieve di di Santa Maria Assunta

 

Documentata fin dal 1069. Brevi notizie storiche.

 

L’antica pieve di Santa Maria Assunta di Montorio, matrice di tutte le chiese della Val Squaranto con giurisdizione fino all’Adige (Mambrotta), è documentata fin dal 1069. Era collegiata ed il suo Capitolo era composto dall’Arciprete e da 22 fra presbiteri e chierici.

 

Sulla destra di chi entra in chiesa, sopra ad un confessionale, c’è una lapide che ricorda la sua consacrazione avvenuta nel 1128 ad opera del Vescovo Bernardo, ma probabilmente si tratta della chiesa ricostruita dopo il tremendo terremoto del 1117.

In occasione della visita del Vescovo Ermolao Barbaro (1460) abbiamo la prima descrizione del tempio: era stato da poco ristrutturato, aveva un bel fonte battesimale, cinque altari, era senza campanile e la campana si trovava in chiesa.

 

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Ago 08 2016

PERSECUZIONI ESODI E VECCHI TITOLI DI GIORNALE

 

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The New York Times, 18 ottobre 1918

QUALCOSA NON TORNA. 50 ANNI PRIMA CHE ACCADESSE, SI VOCIFERAVA CHE 6 MILIONI DI EBREI SAREBBERO MORTI IN EUROPA.

 

 

-fine 1800 

“c’erano pubblicazioni giudaiche che dicevano che 6 milioni di ebrei sarebbero morti in Europa.”

 

– Enciclopedia Britannica 1902:

“parla di 6 milioni di ebrei.”

 

1911 l’Enciclopedia Britannica:

“parla ancora di 6 milioni di ebrei.”

 

The Sun, 6 giugno 1915:

“6.000.000 di ebrei in Russia sono perseguitati, cacciati, fatti morire di fame, massacrati, oltraggiati.”

 

The New York Times, 18 ottobre 1918:

“6.000.000 di ebrei hanno bisogno di aiuto perché stanno morendo.”

 

The New York Times, 8 settembre 1919:

“In Ucraina, 6.000.000 di ebrei sono in pericolo. Sei milioni di ebrei in Ucraina e Polonia hanno ricevuto la notizia che stanno per essere completamente sterminati.”

 

The New York Times, 12 novembre 1919:

“6.000.000 di ebrei in Europa sono stati ridotti in condizioni di povertà, fame e malattia.”

 

Atlanta Constitution, 23 febbraio 1920:

“Negli Stati Uniti vengono raccolti 50.000$ per contribuire a salvare la vita di 6.000.000 di ebrei che stanno subendo persecuzioni in Europa.”

 

The New York Times, 7 maggio 1920:

“100.000$ di contributi per 6.000.000 di ebrei che muoiono di fame e malattie”

 

Gazzetta di Montreal, 29 dicembre 1931:

“6.000.000 di ebrei sono di fronte alla morte per fame.”

 

The New York Times, 31 maggio 1936:

“La comunità cristiana chiede che venga concessa la possibilità di rifugiare in Palestina i milioni di ebrei che stanno soffrendo a causa dello European Holocaust.”

 

New York Times, 23 febbraio 1938:

“6.000.000 di ebrei in Europa privi di tutela e possibilità.

 

Deduzione statistica:

Dal 6 giugno 1915 ad almeno il 23 febbraio del 1938, il tasso di mortalità della popolazione ebrea è stato esattamente uguale al tasso di crescita; quindi durante il periodo preso in considerazione, o in realtà si sono costantemente riprodotti, come dice Papa Francesco, “come conigli”, oppure nessuno è riuscito a sterminarli, nonostante l’impegno profuso.

 

Da cui si ricava che: o la matematica è solo una opinione, o nella stampa la menzogna regna sovrana o si tratta di tutte megalitiche bufale.

 

Due aforismi pertinenti, attribuiti ad un esperto in materia:

“Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità”

“La propaganda è un’arte, non importa se questa racconti la verità”

[Joseph Goebbels]

 

Da chi avrà imparato Goebbels l’arte della propaganda?

 

Fonte: da disquisendo del 2 agosto 2016

Link: https://disquisendo.wordpress.com/2016/08/02/50-anni-prima-sapevano-che-6-milioni-di-ebrei-sarebbero-morti-in-europa/

 


Ago 07 2016

CON UNA BEVUTA AL BAR SI SMONTA IL MITO DELLA “LA VOLONTÀ DELLA MAGGIORANZA”

Category: Economia e lavoro,Giustizia Legula e Leguleigiorgio @ 08:51

 

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The Problem of Political Authority

 

“Sei andato a bere qualcosa con alcuni dei tuoi colleghi ed alcuni studenti.

Siete tutti impegnati a parlare di filosofia, quando qualcuno solleva la questione di chi pagherà il conto.

Vengono esaminate diverse opzioni.

Un collega suggerisce di dividere il conto in parti uguali tra tutte le persone al tavolo.

Tu suggerisci che ognuno paghi le proprie bevande.

Uno studente suggerisce che TU paghi per tutti.

Riluttante a spendere tanto denaro rifiuti.

Ma lo studente insiste: “Votiamo”.

Con tuo sgomento si procede con la votazione, che rivela che tutti al tavolo, tranne te, vogliono che tu paghi per tutti.

Bene, questo risolve la questione”, dichiara lo studente. “Paga”.

Adesso sei eticamente obbligato a pagare le bevande di tutti?

Gli altri possono prendere il tuo denaro con la forza?


 

La maggioranza delle persone risponderà NO ad entrambe le domande.

 

La sola volontà della maggioranza non genera il diritto di obbligare la minoranza, né genera l’obbligo di obbedienza della minoranza.

 

Più precisamente, la sola volontà della maggioranza non fornisce sufficiente sostegno a una proposta che prevale sui diritti di proprietà privata di un individuo (in questo esempio il diritto sul tuo denaro) o sul diritto a non essere sottoposto a coercizione lesiva”.

 

Dal Libro ” Il problema dell’autorità politica …del diritto di obbligare e del dovere di obbedire”
Michael Huemer –
liberilibri editore

 

Fonte: Miglioverde di giugno 2016

Link: http://www.miglioverde.eu

 


Ago 06 2016

PAOLO CHIAIA. L’IMPRENDITORE VERONESE CHE PRODUCE LA MOTO CHE PIACE TANTO
A VALENTINO ROSSI .

Category: Persone e personaggi,Verona lavoragiorgio @ 00:01

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Paolo Chiaia sulla moto Zaeta, prodotta a San Martino Buon Albergo

 

Alberto Tonello

 

La storia dell’imprenditore e finanziere Paolo Chiaia.  Produce la moto che piace tanto
 a Valentino Rossi. Si tratta di modelli uno diverso dall’altro, costruiti in alluminio e del peso di 115 chili, liquidi compresi. La sede dell’officina è a San Martino Buon Albergo

 

La passione divorante per le moto e l’alta velocità non lo abbandona neppure quando, cravatta e doppiopetto, veste i panni del consulente finanziario di multinazionali. Sempre di sangue freddo si trat ta: andare ai 300 all’ora su una due ruote o ridurre i rischi finanziari. Paolo Chiaia, 54 anni, nato a Verona e residente in Valpolicella, dopo il diploma al Maffei è una laurea economico-finanziaria alla Bocconi a Milano, si è fatto le ossa alla divisione riduzione rischi finanziari della Montedison, quella di Gardini per intenderci «dei rischi finanziari mi occupavo, tutto il resto come si faceva a prevederlo?».

 

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A VALENTINO ROSSI .”


Ago 05 2016

IL GALATEO

Category: Cultura e dintornigiorgio @ 00:08

 

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GALATEO DEL FIDANZAMENTO

 

Il giorno del fidanzamento è quello in cui due cuori si promettono di vivere l’un per l’altro e di questa promessa fanno partecipi genitori, amici e parenti.

 

Dopo aver fissato il giorno:

 

  • si offre un tè, o un pranzo
  • al mattino il fidanzato manda alla ragazza un mazzo di fiori, meglio se bianchi
  • lui le offre l’anello di fidanzamento. Lei non lo toglierà più se non per sostituirlo con l’anello nuziale (perché anche l’anello di fidanzamento si porta all’anulare sinistro)
  • al pranzo, il posto d’onore compete ai fidanzati. Di fronte a loro, i genitori di lei, che hanno, rispettivamente, alla loro destra e sinistra, padre e madre di lui
  • alla fine del pranzo si fa un brindisi per augurio ai fidanzati
  • secondo alcune usanze i genitori di lui regalano un collier d’oro alla futura nuora
  • dopo una settimana i genitori del fidanzato restituiscono il pranzo ai genitori della fidanzata, invitando i parenti e gli amici che desiderano
  • nell’occasione di quel pranzo, la fidanzata ricambia il regalo donando un orologio, un telefonino, un anello o un bracciale al proprio fidanzato
  • Per il ristorante, si scelga quello con tutti i comfort: aria condizionata, terrazze, giardini, animazione bambini, efficienza del personale
  • le foto con i parenti verranno fatte prima del pranzo, perché così nessuno sarà in disordine
  • la torta nuziale verrà tagliata dalle mani congiunte degli sposi; la prima fetta sarà offerta dalla sposa ai genitori e ai testimoni, le seguenti saranno a cura del personale del ristorante
  • per la musica in sala, attenzione al volume troppo alto, potrebbe dar fastidio agli invitati
  • le bomboniere sceglietele di limonges o di argento, per un tocco di lusso, altrimenti di porcellana inglese o di cristallo, per risparmiare. Potrete donare le bomboniere anche soltanto ai testimoni, e agli altri invitati i confetti
  • Al brindisi, se uno di voi due è astemio, parteciperà ugualmente, limitandosi ad appoggiare solo sulle labbra il bicchiere. Inoltre non fate toccare fra di loro i bicchieri, ma fateli solo sfiorare. Le parole “cin cin” assolutamente da non dire.

 

 

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Ago 04 2016

VERONA. A SANTO STEFANO RIAFFIORA UNA STRADA ROMANA

Category: Verona archeologia e paleontologiagiorgio @ 09:10

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Basolati romani

 

I lavori stradali mettono in luce il selciato romano: potrebbe essere la via Claudia Augusta Padana.

 

Un ritrovamento segnalato dai nostri lettori dopo l’appello: «Occhio al cantiere».

 

Un tratto di strada romana è stato portato alla luce dai lavori stradali in corso allo sbocco di via Santo Stefano su lungadige San Giorgio, vicino al Ponte Pietra. Si vede un basolato, il selciato di pietre nere vulcaniche delle strade romane, emerso sotto vecchie tubature metalliche a qualche metro di profondità. Potrebbe essere la via Claudia Augusta Padana, la strada che dalla Verona romana portava verso Trento e di cui gli archeologi non hanno ancora potuto documentare il tracciato urbano.

 

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Ago 03 2016

I VINTI DEL RISORGIMENTO: UN LIBRO DAGLI ARCHIVI DEI BORBONE. STRAGI E MANEGGI DEI SAVOIA

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Di SILVIA GARBELLI –

 

Di taglio storiografico revisionistico, questo libro affronta il fenomeno risorgimentale da un punto di vista meridionalistico.

Si tratta, infatti, della situazione creatasi nel Regno delle Due Sicilie a causa del processo della cosiddetta “unificazione italiana” esattamente tra gli anni 1860 e 1861. Il periodo preso in considerazione è dunque breve, ma la trattazione degli avvenimenti è intensa e avvincente come nelle migliori ricostruzioni storiche. A dispetto delle consuete litanie italopatriottarde, l’autore ci propone una lettura veritiera di quanto forzata e forzosa è stata l’unione degli Stati Preunitari e cosa abbia comportato nella vita della sua dinastia, i Borbone e a quella dei suoi sudditi.

Nell’introduzione, l’autore auspica la necessità di fare chiarezza affinché si affermi la verità dei fatti accaduti, proprio a fronte della consapevolezza della menzognera storiografia ufficiale ancora presente in gran parte degli attuali libri in uso nella scuola italiana.

 

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Ago 02 2016

LA GRANDE GUERRA, CATASTROFE ITALIANA. LO STUDIOSO INGLESE THOMPSON: GENERALI INCAPACI, MANDARONO AL MASSACRO LE TRUPPE.

trincea pochi passi e si veniva colpiti

Pochi passi  e si veniva colpiti 

 

L’altissimo prezzo pagato dal nostro Paese ( un milione di vittime), il caos politico, l’avvento del fascismo

 

«Fermatevi! Ritornate indietro! Non spareremo più. Volete morire tutti?»: durante la Grande Guerra capitò almeno una mezza dozzina di volte che i soldati austriaci fecero tacere le mitragliatrici, con cui avevano appena fatto facile strage dei soldati italiani mandati avanti allo sbaraglio, per spronare al dietrofront i nemici superstiti che arrancavano tra i cadaveri dei commilitoni.

«Non ho trovato testimonianze di scene simili su nessun altro fronte bellico», sottolinea lo storico inglese Mark Thompson in un nuovo, poderoso libro dove racconta dalla prospettiva italiana «una delle più disperate e insensate guerre moderne» presentando in una luce particolarmente sinistra il vanaglorioso generale Luigi Cadorna, a capo delle forze armate tricolori fino al tracollo di Caporetto.

In «The White War», appena pubblicato a Londra dalla casa editrici Faber and Faber, Thompson si dà una missione: demolire una volta per tutte la pervicace mitologia patriottarda – alimentata ad arte soprattutto dal fascismo e tuttora aleggiante nella Penisola – che fa della partecipazione italiana alla «Great War» una specie di eroico, epico prosieguo delle guerre risorgimentali per l’indipendenza.

 

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Ago 01 2016

PRANZO IN CIMA AL GRATTACIELO, LA CONTROVERSA STORIA DELLA FOTO ICONICA SCATTATA NEL 1932

Category: Fotografie e immaginigiorgio @ 00:53

Lunch atop a Skyscraper

Lunch atop a Skyscraper

 

Questo articolo appartiene alla rubrica: Le foto che hanno fatto la storia

 

La fotografia intitolata “Lunch atop a Skyscraper” (in italiano “Pranzo in cima al grattacielo”) ha una storia molto affascinante alle sue spalle, fu scattata a New York durante la costruzione del RCA Building (rinominato GE Building nel 1986) del Rockefeller Center.

 

La foto, scattata il 20 Settembre del 1932, ritrae undici operai durante la pausa pranzo, seduti con le gambe penzoloni su una trave a 256 metri di altezza (corrispondente al 69° piano), per scattarla non è stato utilizzato alcun trucco prospettico e non si tratta di un fotomontaggio come qualcuno ha ipotizzato, basta vedere la foto scattata allo stesso fotografo (l’ultima in questo articolo) per capire che la sessione di scatto è stata realizzata ad altezze elevate.

 

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