Siamo tutti a conoscenza dei numerosi e gravi problemi che in questa epoca affliggono tutti i popoli del mondo.
Povertà, mancanza di risorse primarie, guerre e massacri caratterizzano numerose aree del pianeta. In Europa la situazione non è così drammatica, ma giorno dopo giorno sembriamo essere impotenti innanzi all’inesorabile abbassamento della qualità della vita di ogni essere umano.
Oggi più che mai vediamo persone che perdono la proprietà delle loro case, delle loro attività commerciali per debiti accumulati verso il sistema bancario. Si sentono ogni giorno notizie di uomini che si tolgono la vita non sopportando l’umiliazione di non riuscire a restituire alla banca il prestito che avevano ricevuto.
Sappiamo di famiglie che non riescono a sfamarsi tutti i giorni, e persone a noi care costrette ad abbandonare la terra in cui sono nati e sperare di trovare fortuna altrove. Nonostante ciò la gente è costretta a lavorare spesso più di otto ore al giorno per guadagnare un pugno di soldi che non le basta nemmeno per poter vivere dignitosamente.
Siamo passati dal “lavorare per vivere”
al “vivere per lavorare”,
cos’è questa se non una condizione di schiavitù?
La vita degli esseri umani non è più vita, ma meccanica esistenza. Tutto ciò accade mentre i governi di ogni stato cedono sempre più ricchezze nazionali a banchieri privati che hanno il controllo su tutte le monete dei paesi e quindi, di fatto, hanno il controllo politico e materiale su quei paesi.
Molti liberi ricercatori hanno già scoperto e realizzato che un gruppo di famiglie ha costruito nel corso dei secoli un impero invisibile che opera nell’ombra e domina il mondo controllando tutte le istituzioni che gestiscono ogni ambito della nostra vita.
E’questo gruppo oligarchico che ha pianificato e messo in atto la crisi finanziaria che sta degradando l’Europa e non solo.
E’di fondamentale importanza capire che tutto questo sta accadendo grazie al nostro consenso.
Pensare di non poter far nulla per uscire da questa brutta situazione è solo un alibi, una scusa per non ammettere a noi stessi la nostra mancanza di coraggio.
E’vero invece questo: il dominio dei pochi sui molti, per esistere, ha bisogno del consenso.
Anche se non sembra, l’Elite mondiale (d’ora in poi chiamerò così gli individui che hanno il potere su tutte le Nazioni) cerca sempre di agire solo dopo aver manipolato le opinioni dei popoli, in modo che essi condividano le sue decisioni.
La sua priorità, quindi, è ottenere il loro consenso. Per tutti i membri di questa Elite il consenso non è solo importante, è indispensabile, perché sanno benissimo che l’Universo è regolato dalla Legge del Libero Arbitrio.
E’ una legge più grande di loro,
una legge più potente di qualsiasi legge
che l’essere umano possa creare.
L’Universo in qualche modo reagisce in favore del libero arbitrio degli individui. Anche se in determinate situazioni ci sentiamo vittime delle circostanze, qualsiasi cosa perpetrata a nostro danno, in una certa misura, ha bisogno del nostro consenso. Facciamo qualche esempio d’applicazione di questa legge universale partendo da casi semplici, quelli che riguardano più da vicino ognuno di noi quotidianamente: un uomo che fa violenza sulla propria moglie, per continuare a commettere questo deplorevole gesto, ha bisogno che lei continui a rimanere sotto il suo stesso tetto, ha bisogno che non sporga denuncia contro di lui e possibilmente che non ne parli con nessuno.
Altro esempio: quando la banca vuole pignorare i nostri beni, può agire grazie al contratto che noi abbiamo firmato.
Ecco il nostro consenso.
Nei casi in cui l’Elite mondiale è costretta ad agire infrangendo questa legge chiamata “del consenso” o “del libero arbitrio”, sa che subirà pesanti conseguenze, per questo fa di tutto affinché i popoli siano complici delle sue gesta criminose. Inoltre, privando gli altri del libero arbitrio, essa sa che andrebbe incontro alla completa perdita dell’onore e questo equivale ad un suicidio spirituale per le leggi dell’Universo.
E’ importante anche capire questo concetto dell’onore.
Addirittura nella criminalità organizzata esiste l’onore e viene tenuto in alta considerazione. Anche nelle sette sataniche esiste l’onore, esistono delle precise regole di gioco. Perfino il satanista che deve compiere un sacrificio umano è obbligato a scegliere la vittima che è la prima ad andare verso di lui, quella che si sente inspiegabilmente attratta dal suo carnefice.
Dopo aver compreso questi importanti principi dell’Universo, possiamo adesso studiare come l’Elite mondiale abbia costruito nel corso della storia un sistema e una società capaci di renderci schiavi tramite il nostro stesso consenso, senza bisogno, quindi, d’infrangere il nostro libero arbitrio.
Per far questo ha creato un sofisticato sistema di leggi che funziona secondo alcuni canoni (da cui la parola “diritto canonico”). Prima di procedere è fondamentale capire come funzionano i canoni più importanti. Uno di questi stabilisce una scala che dà diversa priorità ai vari tipi di Diritto.
Al gradino più basso vi è il Diritto Positivo.
Si tratta di tutti i vari tipi di legge: nazionali, internazionali, amministrative, private ecc. Questo è l’unico livello di Diritto con cui l’Elite vuole farci operare, poiché grazie alle norme in esso contenute riesce ad incastrarci nei nefasti meccanismi del sistema. Ancor di più cerca di dar conoscenza solo delle leggi nazionali, lasciando quelle internazionali come il Codice Marittimo o il Codice Commerciale Uniforme, prerogativa di pochi prescelti, dato che tali leggi scavalcano quelle nazionali.
Un gradino più in alto troviamo il Diritto Naturale, è quello che ci identifica come esseri viventi abitanti del pianeta Terra e per tanto ci dà diritto a poter adempiere a tutti i nostri bisogni primari, come avere del buon cibo e poter bere acqua pulita. Già chi è a conoscenza e riesce a usare questo tipo di Diritto riesce a sfuggire a molte gabbie in cui la società odierna cerca di rinchiuderci.
Al di sopra di tutto vi è il Diritto Divino.
Il Diritto in quanto tale discende dal divino Creatore.
L’Elite utilizza il tema della divinità per giustificare le leggi esistenti, allo stesso modo di come i Faraoni dell’antico Egitto giustificavano il loro dominio sul popolo proclamandosi discendenti degli antichi Dei venerati in quelle terre.
Per questa ragione l’Elite ha fatto discendere tutte le leggi direttamente o indirettamente dalla legge divina. Il Diritto Divino però non è riservato solo a pochi eletti, in realtà esso riconosce ogni essere vivente come parte della creazione, come parte della divinità ed è quello che dà ad ognuno di noi il diritto alla vita, il diritto a poter fare delle scelte secondo la propria volontà. In questo livello le leggi non sono scritte, ma sono intrinseche, immutabili e innate all’interno di ogni essere vivente.
L’Elite mondiale è costretta a riconoscere il Diritto Divino a chiunque abbia la consapevolezza di poterlo usare, proprio per non violare il libero arbitrio di ogni essere umano. Un uomo che ricorda e impara ad utilizzare questo livello di Diritto, diventa letteralmente un incubo per i padroni del mondo, dato che sarà immune alle frodi e alle falsità del sistema, e non sarà più intrappolabile tramite le leggi del Diritto Positivo, a meno che non commetta atti disonorevoli. Proseguendo nella lettura questi concetti saranno più chiari.
Un altro canone, di cui è importante capire il funzionamento, è quello che chiamiamo:
Avvertimento – Silenzio – Assenso.
Tutto il sistema ha sempre funzionato secondo questo principio.
Ad esempio quando la banca cambia le condizioni di un accordo, è obbligata a mandare un documento di trasparenza bancaria, quello costituisce l’avvertimento.
Se non si risponde (e molta gente non lo legge nemmeno) si è rimasti in silenzio e si è dato l’assenso. Da questo principio se ne ricava un parallelo che dichiara:
“Qualsiasi affermazione se non viene contestata diventa valida.“
Ad esempio quando si riceve una multa, una sanzione ingiusta e viene fissata un’udienza, se non ci presentiamo alla corte il peggio sarà nostro.
Adesso sarà chi di dovere a decidere per noi, cioè senza di noi.
Quest’ultimo principio ci chiarisce una caratteristica fondamentale di tutti i canoni: i canoni sono norme o principi che traggono valore dal fatto di non essere stati mai contestati. Da notare che il 99% delle procedure giudiziarie si basa sul presupposto di qualcosa, ma il 99% degli esseri umani non si preoccupa di comprendere quali siano queste presupposizioni e non si preoccupa di rifiutarle.
Accettiamo ciecamente tali procedure giuridiche che intrappolano le persone anche se si tratta di meccanismi fraudolenti.
Siamo noi che diamo loro il permesso di infliggerci una “punizione”.
In altre parole il sistema è ancora adesso basato sul sacramento della confessione, proprio come ai tempi dell’Inquisizione, cioè è indispensabile che noi accusiamo noi stessi. In mancanza di questo atto di auto accusa non si può procedere. Ancora una volta un aspetto ecclesiastico è introdotto nel sistema giuridico, sarà presto chiaro che questi due ambiti della nostra vita, ma anche tutti gli altri, sono collegati fra loro e non possono essere compresi e intrapresi separatamente.
Di seguito gli ultimi tre canoni che voglio evidenziare, riconosciuti universalmente validi perché nessuno ha mai detto che non devono essere, e che, come concorderete, sono largamente condivisibili:
Tutti i debiti devono essere pagati;
Tutti i contratti devono essere onorati;
Tutte le controversie portate di fronte alla legge devono essere risolte di fronte alla legge.
Questi canoni di per sé non costituiscono un male, bisogna però capire il modo in cui vengono utilizzati per togliere le nostre libertà.
Tutto iniziò con l’espandersi dell’Impero Romano e la Chiesa di Roma. Nel continente europeo, prima del dominio dei romani, vivevano popolazioni di culture avanzatissime e altamente spirituali come i Celti. A parte tutte le conoscenze astrologiche, astronomiche, spirituali ecc. i Celti non scrivevano il Diritto, non avevano leggi scritte.
Scrivere le leggi era considerato disonorevole secondo la loro visione della vita.
Per loro la parola era la legge e la legge era vivere in armonia con la natura e gli uomini, gli uni con gli altri.
Essi rappresentano una delle culture più avanzate che esistessero a quei tempi e probabilmente ancora fino ad oggi. Macchiato dall’infamia deve essere stato il giorno in cui i Celti videro arrivare, nelle terre dove vivevano, legioni e legioni di soldati romani ignoranti, presuntuosi e già dominati e manipolati dalle famiglie oligarchiche di quei tempi che, generazione dopo generazione, hanno mantenuto il loro potere fino ad oggi.
Incredulità e sconcerto devono aver provato sentendo i romani esclamare affermazioni come: “Adesso questa terra è nostra!”.
Per le popolazioni come i Celti la terra non si poteva possedere, della terra si poteva solo essere “custodi”, (Come per gli Indiani D’America e altre popolazioni definite “incivili“) ed essere custodi di un pezzo di terra non rappresenta un titolo ma una responsabilità. I Celti avevano un sistema di rilevamenti periodici con cui dovevano riferire al resto della tribù o del clan, in che condizioni si trovava la terra. Rilevavano se i confini erano in ordine, se le condizioni della terra erano ancora buone, in salute ecc. A dispetto di questa condotta ammirevole, i romani dichiararono che avrebbero iscritto quelle terre in un registro conservato a Roma e il proprietario di tali terre poteva essere solo un cittadino romano.
Se per i Celti scrivere le leggi era disonorevole, l’idea di un registro della terra sarà stata un abominio! Eppure sul sistema dei registri i romani hanno creato il loro impero.
L’impero Romano è stato interamente costruito su un sofisticatissimo e cervellotico sistema di registri che intestano la proprietà della terra a nome dei cittadini romani.
Essi non portavano valore, non volevano lavorare quelle terre, non volevano arricchire il valore di quei luoghi.
Ciò che portavano era prepotenza e parassitismo.
Il loro sistema della proprietà è stato strutturato con un preciso metodo che vige ancora oggi.
L’Elite mondiale da sempre sa che la proprietà è un concetto fittizio.
Poniamoci una domanda: Come possiamo avere proprietà di un pezzo di terra? La terra, i fiumi, i laghi, i mari appartengono al pianeta. Quando noi non ci saremo più continueranno ad esistere anche senza di noi. Ma anche una casa, come possiamo fisicamente possedere una casa?
Come possiamo fisicamente possedere un’automobile?
Tutte le cose per cui esistono titoli di proprietà, la terra, la casa, l’automobile, sono titoli fittizi, costituiscono diritto d’uso.
Non possiamo possedere queste cose però possiamo possedere un titolo di proprietà che in realtà costituisce diritto d’uso. Lo usiamo finché siamo vivi. Cosa succederà a quella cosa quando noi non ci saremo più?
In mancanza di precise disposizioni testamentarie non dipenderà più da noi. Così la casa fisica, quella fatta di mattoni, cemento ecc., e la casa intesa come titolo sono due cose diverse.
Ne segue che ogni proprietà costituisce un diritto d’uso associato ad un trust, cioè ad un sistema fiduciario.
Questo trust prevede che ci siano tre parti in gioco:
– un esecutore
– un amministratore
– un beneficiario.
L’esecutore è sempre quello che concede il titolo ed è sempre lo Stato.
L’amministratore è quello che amministra il titolo e nel caso di una casa ad esempio, probabilmente è il catasto.
Il beneficiario è quello che poi effettivamente gode del bene, cioè il così detto “proprietario” di quel bene.
L’Impero Romano non è mai finito.
Non solo l’Italia, ma tutto il mondo vive ancora adesso nel sistema dell’Impero Romano, cioè nel sistema che abbiamo oggi di organizzazione della proprietà, del diritto, del denaro e della politica. Come già accennato tutti questi ambiti sono collegati fra di loro e non si possono separare. Ora veniamo al punto fondamentale.
L’impostazione dell’attuale sistema nasce il 18 novembre del 1302.
Che è la data dell’emanazione della Bolla Papale (comunicazione ufficiale in forma scritta con il sigillo del Papa) scritta da Papa Bonifacio VIII, che aveva come titolo: UNAM SANCTAM ECCLESIAM (Unica Santa Chiesa).
Bonifacio VIII è considerato uno degli uomini più malvagi e corrotti di tutti i tempi. Anche il sommo poeta Dante Alighieri lo colloca nel punto più profondo dell’inferno nella sua opera “La Divina Commedia”.
Questa Bolla Unam Sanctam Ecclesiam creò il primo sistema di trust, il primo sistema fiduciario valido ancora oggi. Bonifacio VIII, in questa Bolla, afferma che Dio aveva affidato tutti i titoli e tutte le proprietà della Terra al Vaticano.
Questa affermazione non venne mai contestata, quindi, se avete letto attentamente i canoni descritti in precedenza, capirete il motivo per cui divenne valida. Il Vaticano nomina perciò l’esecutore, l’amministratore e il beneficiario di questa struttura fiduciaria.
L’esecutore è l’Ordine Minore dei Francescani unito con l’Ordine dei Gesuiti ed è ben visibile nello stemma sulla pubblicazione della Bolla.
L’amministratore è il Papa e i beneficiari di questo trust sono tutti gli uomini del mondo.
Vediamo di capire bene il significato di questa affermazione Papale.
La Bolla Unam Sanctam Ecclesiam utilizza la metafora del Diritto Marittimo (o Diritto dell’Ammiragliato valido ancora oggi) e afferma che la prima e Unica Santa Chiesa di tutti i tempi è l’Arca di Noè. La Bibbia ci racconta che col Diluvio Universale tutto il mondo era sommerso dalle acque e l’unica cosa che si levava al di sopra delle acque era l’Arca di Noè.
Quindi tutti gli esseri umani, a partire da quel giorno certificato dalla Bibbia, adoperata come Codice di Diritto Nautico, sono considerati dispersi in mare. E poiché i dispersi in mare sono impotenti ed inermi, il Papa reclama tutta l’autorità, tutta la proprietà, sia spirituale che temporale fino a quando i “dispersi” (noi) torneranno a reclamare i loro diritti.
Cosa che finora non è mai avvenuta perché tutte le nazioni contemporanee, discendono ancora oggi da questo sistema giuridico.
Questo sistema si autogiustifica con il Diritto Divino, ecco perché non si può parlare di politica, di finanza, di diritto senza parlare di religione.
Il secondo trust, creato sempre in Vaticano, risale all’8 gennaio del 1455, cioè circa 150 anni dopo la Bolla di Bonifacio VIII. Questa seconda Bolla è di natura testamentaria, cioè il Papa dispone, al momento della sua morte e della morte dei futuri Papi, come deve funzionare il diritto d’uso di tutti i privilegi e di tutte le proprietà derivanti dalla Bolla precedente di Bonifacio VIII.
Testamento di cui l’esecutore è la Curia Romana, l’amministratore è il Collegio dei Cardinali e il beneficiario questa volta è il Re, sulla terra di proprietà del Papa.
Ricapitolando: Nella visione del Papa, Dio ha dato tutto il mondo al Papa e il Papa concede pezzi di questo mondo ai Re che da quel momento diventano Re per mandato divino.
Questa Bolla del 1455 si chiama ROMANUS PONTIFEX (Il Romano Pontefice) e fu scritta da Papa Niccolò V.
Appena 30 anni dopo circa, il 21 giugno del 1481, viene scritta la terza Bolla da Papa Sisto IV chiamata AETERNI REGIS (Re eterno), che si diversifica di poco dalla Bolla precedente, in quanto il “bene” concesso ai Re non è più la terra ma sono gli esseri umani che abitano quella terra, i quali da quel momento vengono considerati incompetenti, incapaci e dunque soggetti ad amministrazione coatta.
In realtà questa Bolla di Sisto IV realizza la visione illuminata di Bonifacio VIII in cui gli esseri umani sono dispersi in mare, quindi nulla ci appartiene, siamo in bancarotta perché non siamo mai tornati a reclamare i nostri diritti e quindi è lo Stato che deve gestire le nostre vite per il nostro bene.
Questo è il sistema in vigore ancora oggi che ci rende schiavi consenzienti dato che nessuno ha mai osato sfidare e contestare le tre Bolle Papali. Un altro aspetto molto inquietante di queste tre Bolle è che le originali non sono visibili. Questo perché fino al XVIII secolo il Vaticano scriveva le proprie Bolle non su carta, che era considerato un materiale privo di vita e quindi privo di valore. Per essere considerate valide dovevano essere scritte su un materiale vivente.
Erano perciò firmate col sangue e scritte su pergamene fatte di pelle umana.
Se quanto ho appena affermato può sembrare assurdo, faccio presente che la recente ratifica inglese del Trattato di Lisbona (che è un crimine nei riguardi di tutti i popoli europei) è stata firmata dalla Regina Elisabetta utilizzando una pergamena fatta di pelle di capretto, poiché la Regina, come beneficiaria di un diritto Divino, non può firmare un documento “morto”.
La storia notifica che le Bolle Papali in particolare, erano scritte su pelle di bambini. Questo spiegherebbe perché sarebbe imbarazzante per il Vaticano mostrare le originali. A questo punto qualcuno potrebbe obiettare che oggi i Re non ci sono più e che ufficialmente viviamo in Nazioni democratiche, per cui il contenuto di queste tre Bolle Papali non fa contesto.
Non è così purtroppo, e ora si capirà il perché…
Nel 1933 c’è stata la bancarotta concordata di quasi tutte le Nazioni occidentali, che hanno azzerato i propri debiti e hanno proibito a tutti i cittadini di possedere oro.
L’oro è stato concentrato nelle mani degli Stati e gli Stati lo hanno convogliato in un unico deposito, per custodire il quale è stata fondata la BIS (Bank for International Settlement) , la Banca per le Transazioni Internazionali.
La BIS ha sede in Basilea, in Svizzera ed è stata fondata e controllata da… i Gesuiti e i Cavalieri di Malta, due ordini gestiti dall’Elite mondiale. Come per tutto il resto queste informazioni sono facilmente verificabili sempre per il libero arbitrio.
In questo stesso anno le Nazioni diventarono società di Diritto Privato registrate presso la SEC (Security and Exchange Commission) di New York, che è l’equivalente della nostra CONSOB, cioè l’organismo che ha il compito di vigilare sulla Borsa Valori.
Queste società di Diritto Privato chiamate Nazioni, apparentemente pubbliche e repubbliche, ma in realtà privatissime, possiedono oggi il diritto di proprietà sulle persone nate in quello stato in base alle tre Bolle papali che vi ho descritto.
Il primo pensiero che viene in mente è:
“Non è possibile! Non di certo l’Italia che è una Repubblica fondata sul lavoro e che ha la sua meravigliosa Costituzione!”
Mi ci sono voluti pochi minuti di ricerca per realizzare che invece è così.
Andate a controllare voi stessi sul sito della SEC per trovare la registrazione e il numero di registrazione di “ITALY REPUBLIC OF” Company Registration Number 0000052782, con tanto di documenti di quotazioni in borsa, cessioni di quote ecc.
Eccovi il link: http://www.sec.gov/cgi-bin/browse-edgar?action=getcompany&CIK=0000052782.
Credo sia chiaro quanto è grave la situazione, l’Italia non è una Repubblica libera, ma una compagnia privata che possiede il diritto di proprietà delle persone nate sul suo territorio.
Abbiamo però detto in precedenza che la proprietà costituisce un diritto associato ad un trust, un atto fiduciario. Proprio perché i padroni del mondo sanno benissimo che la proprietà è un concetto fittizio, e quindi anche le persone si possono possedere solo con un titolo di proprietà che conferisca diritto d’uso.
Ebbene, al momento della nostra nascita, senza essere stati avvisati, è stato creato un trust che ha per oggetto la nostra esistenza in vita.
E i nostri genitori hanno avallato e firmato questo trust senza essere stati informati della sua reale essenza.
Guarda caso è proprio negli anni ’30 che divenne obbligatorio registrare le nascite (regis-trare = consegnare al Re), per appropriarsi così del consenso dei genitori, anche se in questo caso non sono stati doverosamente informati.
Ecco perché questo sistema è, in parte, fraudolento. In realtà il Certificato di Nascita è un avvertimento, perché è la costituzione di una personalità fittizia che non appartiene a noi, ma alla Corporazione in cui siamo nati.
Se qualcuno ancora pensa che questo certificato ci appartiene, basta andare in una qualsiasi anagrafe di competenza e chiedere l’originale del certificato. Ci verrà detto che possiamo averne una copia, un estratto, ma non l’originale.
Con la creazione del Certificato di Nascita si costituiscono due entità (proprio come l’esempio fatto precedentemente della casa fisica di mattoni e la casa intesa come titolo di proprietà che ha bisogno di un esecutore, un amministratore e un beneficiario), che sono l’essere umano in carne ed ossa e la persona, che è una parola che deriva dal Latino e si può leggere “per-sona” cioè “ “attraverso i suoni”.
Si tratta di una maschera che veniva usata anticamente nelle rappresentazioni teatrali e che si esprimeva attraverso i suoni. Per cui la “persona”, a differenza dell’essere umano, è un intermediario fittizio, una finzione giuridica, quindi un trust.
Questo trust è creato secondo le Leggi Marittime e dell’Ammiragliato che trascendono sempre le leggi delle varie Nazioni e che costituiscono la giurisprudenza segreta dei potenti e dell’Elite.
Di questo trust che viene creato al momento della nascita, sulla nostra esistenza in vita, l’esecutore è sempre un organo dello Stato, il beneficiario è la Società di Diritto Privato (corporazione) chiamata Repubblica Italiana. Ma di cosa è beneficiaria?
Questo è l’aspetto più importante. E’ beneficiaria di un bond, cioè di un titolo che viene emesso al momento della nostra nascita e che attualmente viene stimato approssimativamente intorno ai 2 milioni di dollari.
In pratica lo Stato crea alla nostra nascita 2 milioni (un bond o titolo) e il collaterale di questo bond, di questo denaro, praticamente, è la nostra esistenza in vita, la nostra forza lavoro (sempre meno pagata così ci guadagnano di più), cioè valore reale.
Il fatto che da quel momento si presuppone che lavoreremo e che le nostre vite saranno al servizio dello Stato funge da collaterale.
Ecco come ci hanno schiavizzato.
Questa equivalenza riassume tutto:
nascita = creazione di un bond e di denaro fittizio = collaterale è la nostra esistenza in vita e forza lavoro = schiavitù.
Il “nostro bond” (che naturalmente non è nostro) è depositato alla SEC come security o titolo fiduciario ed entra a far parte del patrimonio di quella Compagnia Privata registrata in modo ingannevole come Repubblica Italiana.
Manca ancora la terza parte per dar vita a questa finzione giuridica: l’amministratore, quello che per contratto (certificato di nascita in questo caso) si accolla l’obbligo di prendersi cura del “bene”.
Ogni qual volta che qualsiasi autorità (dal carabiniere al Giudice della Corte Costituzionale) ci domanda: “è lei… (nome e cognome)? E noi rispondiamo “si”, in quel preciso momento ci siamo autonominati amministratori di quel trust.
Siamo quindi caduti nel tranello che ci hanno teso fin dalla nascita, perché nella finzione hanno bisogno che noi ci crediamo gli amministratori di quel trust, nella realtà invece, noi e quel trust che porta il nostro nome, siamo due entità completamente distinte e separate.
L’essere umano in carne ed ossa si scrive con le iniziali maiuscole e le altre lettere minuscole, la persona giuridica invece si scrive con tutte le lettere maiuscole.
Controllate tutti i vostri documenti d’identità, le comunicazioni bancarie, il tesserino sanitario ecc.
Sono tutti scritti col vostro nome e cognome a lettere maiuscole perché si possono riferire solo al vostro titolo fittizio, al vostro trust, non all’essere umano. Se provaste ad esempio ad andare in banca e chiedeste all’impiegato di scrivere il vostro nome con le iniziali maiuscole e il resto minuscolo, sarà costretto a rispondervi che è impossibile perché il sistema non lo permette.
Quindi, adesso forse capirete meglio
cosa volevo dire prima quando parlavo
del consenso che NOI diamo.
Se il 99% del Diritto è basato sulla presupposizione, si presuppone che qualcosa sia vero e nessuno mette in discussione quella presupposizione, allora abbiamo acconsentito a renderla vera.
Funziona così perché, come già spiegato, il sistema è ancora basato sul perverso meccanismo della “confessione”, quindi ha bisogno che noi accusiamo noi stessi, cioè è basato sul nostro consenso, sul libero arbitrio! Ha bisogno che noi accusiamo noi stessi di cosa?
Del “peccato”. E cos’è questo peccato? La frode!
L’utilizzo del nome che non ci appartiene, quel nome che da quando siamo nati è stato scritto a lettere maiuscole e che è una proprietà dello Stato, che ci ha messo in condizioni di usare fraudolentemente.
Nel momento in cui lo usiamo dichiariamo: che siamo nati privi di diritti, che siamo in bancarotta, perché la nostra vita, il nostro nome e la nostra esistenza sono gestiti da altri che non siamo noi; siamo perciò, da quando siamo nati, in un regime di amministrazione controllata.
Ancora peggio, secondo il Codice Marittimo siamo nati dispersi in mare, perché questo dicono le Bolle Papali, sulle quali si basa tutto il sistema; non siamo mai riusciti a raggiungere la terraferma, in modo da poterci alzare in piedi e affermare:
“Io sono un essere umano libero davanti a Dio”.
E’ usando la giustificazione di Dio che l’Elite fa di noi ciò che vuole. Difatti le Bolle Papali e tutti i tipi di leggi sono giustificate per mandato divino. Il Diritto è sempre di provenienza Divina.
Noi siamo creature divine e l’Elite lo sa benissimo, i suoi rappresentanti non possono quindi creare un Diritto fittizio, hanno assoluto bisogno di far discendere il loro Diritto da Dio, il loro Dio, chiunque esso sia.
Se noi utilizziamo il loro stesso Dio, ci siamo autodefiniti incapaci. Pensate la perversione che caratterizza questi inquietanti individui: ci hanno messo in condizioni tali per cui se utilizziamo ciò che loro ci hanno detto di utilizzare, diamo conferma di non essere in grado di prenderci cura di noi stessi.
Quindi ricapitolando: usano una Società di Diritto Privato, quotata, fingono che sia uno Stato, un ente pubblico, e lo usano per fare profitto attraverso la nostra esistenza, oggetto di quell’entità fittizia scritta tutta a lettere maiuscole, quotata alla SEC.
Il concetto è che se noi accettiamo questo presupposto, ci autodefiniamo inetti, bisognosi di essere amministrati in modo coatto, perché oltre ad essere dispersi in mare e quindi senza diritti, non sappiamo neanche chi siamo!
Per assurdo, ogni autorità, infatti, deve chiederci di identificarci, altrimenti non ci può toccare nemmeno con un dito, non avrebbe la giurisdizione per farlo (si parla di Diritto Amministrativo, Tributario, Civile ecc. Con il Codice Penale è un po’ diverso). I tribunali sono tribunali di Diritto Privato, quindi tribunali aziendali, perché l’Italia è un’azienda in fin dei conti. Stessa cosa vale per il denaro, le banconote “Euro”.
Loro ci hanno avvertito, sopra c’è scritto “proprietà della Banca Centrale Europea”, non è denaro nostro ma della BCE, se noi accettiamo di usarlo, come per il nome fittizio, ci autoproclamiamo incompetenti ai loro occhi.
Hanno creato un sistema di governo chiamato “Cosa Pubblica”, che invece è privata, che include partiti, Parlamento, Governo, elezioni e se noi accettiamo di partecipare a questo gioco, nuovamente perdiamo l’onore, i diritti e ci definiamo bisognosi di amministrazione imposta.
Come possiamo pretendere di cambiare in meglio qualcosa che non appartiene a noi ma appartiene a loro fin dall’inizio? Il nostro istinto ce lo dice d’altra parte. Alle penultime elezioni amministrative qui in Italia ha votato solo il 51% degli aventi diritto. Una persona su due ha considerato offensivo per la propria intelligenza andare a votare!
A fronte di questo immenso e, immagino, sconvolgente scenario è facile cadere in preda al panico. Probabilmente molti si rifiuteranno di credere che una cosa del genere sia possibile, negheranno a se stessi l’evidenza e useranno il loro pregiudizio come protezione psicologica senza fare alcuna ricerca di verifica.
Ma con questo testo, ciò che in realtà mi auguro di aver trasmesso a tutti è questo: Non disperate! Abbiate coraggio! Dopo aver compreso tutte queste informazioni non c’è da disperarsi, ma da gioire!
L’Universo vuole che l’umanità diventi matura.
Non dobbiamo andare contro la piramide del potere, perché si diventa ciò che si combatte. Invece dobbiamo solo smettere di contribuire a sostenerla, dobbiamo voltarle le spalle e privarla del nostro consenso ed essa crollerà inesorabilmente. Pensate all’atteggiamento che hanno i bambini, che essendo incompetenti dati i loro pochi anni di vita, delegano tutte le responsabilità ai propri genitori, i quali si devono prendere cura di ogni aspetto della vita dei loro bambini.
L’umanità di oggi è proprio questa: infantile, immatura.
Dopo aver dimenticato di far parte della Divinità, ha covato dentro di sé sensi di inferiorità e mancanza di autostima e ha delegato ogni propria responsabilità a dei “leader” che controllano ogni aspetto della sua vita (politico, spirituale, sanitario, giuridico, economico ecc) e il drammatico risultato del controllo dei pochi sui molti è davanti agli occhi di tutti.
Un bambino quando ha di fronte qualcosa che non gli piace, qualcosa che reputa ingiusto, va a protestare e a lamentarsi dai genitori, i quali hanno anche la prerogativa di poter far smettere il suo lamento con uno schiaffo, dato che il bimbo è sotto la loro amministrazione.
Allo stesso modo noi, infantili quali siamo, quando c’è qualcosa che non va, quando c’è qualcosa che riteniamo ingiusto, andiamo a protestare e a lamentarci dalle autorità, le quali hanno la prerogativa di poter prenderci a manganellate dato che siamo sotto la loro amministrazione.
Pretendiamo dalle autorità le soluzioni ai nostri problemi quando invece degli esseri maturi non pretendono soluzioni da altri, ma le cercano personalmente e, una volta trovate, agiscono senza chiedere il permesso a nessuno. Riappropriamoci quindi di tutte le nostre responsabilità e smettiamo di vivere secondo quanto ci hanno disposto le “autorità”.
Possiamo creare noi i nostri modi di vivere, possiamo creare noi il nostro denaro, le nostre risorse e tutto ciò che ci serve. Possiamo farlo usando il Diritto Divino, poiché siamo anche noi creature divine come ogni altro essere nell’Universo. L’umanità si appresta a cambiare da bambina ad adulta, da infantile ed immatura a saggia, il cambiamento è già iniziato.
Sempre più uomini stanno imparando ad utilizzare le stesse giurisdizioni segrete dell’Elite, Codice Marittimo e dell’Ammiragliato per far cadere le “autorità” stesse in disonore.
Sempre più uomini stanno finendo di usare ciò che non sono, cioè la finzione giuridica che ha il loro falso nome, e stanno imparando ciò che in realtà sono: Esseri divini e saggi che fanno un’esperienza umana libera! Parlando di saggezza, c’è un episodio molto famoso che fa capire quanto fossero saggi i nativi americani, un popolo che come quello dei Celti viveva in armonia con la natura.
Nel 1854 il governo americano fece un’offerta per le terre dove vivevano i nativi, e secondo il sistema in cui siamo nati, in base agli usi ed ai valori che ci vengono insegnati fin da quando siamo piccoli, sarebbe dovuto succedere che il capo tribù dei nativi avrebbe dovuto destreggiarsi per far salire l’offerta di denaro su quelle terre e una volta riuscito a chiudere la trattativa ad un ottimo prezzo, tutta la gente l’avrebbe visto come un grande uomo d’affari, un capo fantastico. Ma c’è un altro sistema di valori, sempre su questo pianeta, un sistema di valori che si esprime così, con le parole di questo capo:
“Come puoi comprare o vendere il cielo? Noi non possediamo la freschezza dell’aria o lo scintillio dell’acqua, allora come farai a comprarli da noi? Ogni pezzo di terra è sacro per il mio popolo, sacro nella loro memoria e nella loro esperienza. Sappiamo che l’uomo bianco non comprende i nostri costumi, è uno straniero che viene nella notte e prende dalla terra qualunque cosa di cui abbia bisogno. La terra non è sua amica ma sua nemica, e quando l’ha conquistata se ne va. Egli rapisce la terra dai suoi figli. Il suo appetito svilirà la terra e lascerà dietro di lui il deserto. Se l’equilibrio naturale venisse spezzato a causa del degrado ambientale, gli uomini soffrirebbero di una grande crisi spirituale, perché tutto ciò che accade alla Terra, accade ai figli della Terra”.
E’ deludente pensare che queste parole vennero dette nel 1854, quando vedete cos’è successo da allora… Coraggio dunque!
Possiamo cambiare tutto questo ora che ne siamo coscienti. Da ora in poi siamo noi i fautori del nostro destino.
Fonti: http://www.oltrelacoltre.com/?p=17504
Pubblicato da Daniele Reale Maggio 2016