Come spiegato nel n. 50 de L’Alfiere, soldati delle Due Sicilie, non pochi dei quali fatti prigionieri in occasione della battaglia del Volturno, furono arruolati in diverse unità dell’esercito confederato americano.
Una di queste era il 10° reggimento fanteria della Louisiana, organizzato a Camp Moore in Louisiana dal colonnello Mandeville De Marigny. Questa unità fu immediatamente inviata in Virginia al fronte, ed ebbe un ruolo primario nella vittoria confederata di Manassas (21 luglio 1861), ove i Nordisti furono messi in rotta.
68 fuoriusciti mazziniani si arruolarono, invece, oltre a ungheresi, russi ed altri stranieri, nella Garibaldi Guard nordista (39° reggimento), la cui compagnia A portava la camicia rossa.
Questo reggimento, per intero, fu compreso fra gli 11.000 prigionieri fatti il 15 settembre 1862 dal generale sudista “Stonewall” Jackson dopo l’assalto alla piazzaforte nordista di Harpers Ferry nella Virginia Occidentale.
Fu stabilito uno scambio di prigionieri, e agli italiani dell’esercito confederato, inquadrati nella Compagnia A del 10° reggimento LouÌsiana, fu dato l’incarico di scortare la Garibaldi Guard al punto di scambio; impietositi, i soldati delle Due Sicilie, per cercare di giustificarli dinanzi al colonnello Waggaman, comandante del reggimento, dissero che essendo “Yankees di casa nostra” (“They are just home made yankees”), non sapevano quel che facevano.
Si noti che nei confronti della Garibaldi Guard la corte Marziale nordista emise la sentenza della “disgrazia per vigliaccheria”, per il suo comportamento vergognoso nella battaglia di Harpers Ferry.
L’intero 39° reggimento unionista fu fatto marciare a capo scoperto e con la bandiera capovolta (le stelle erano nella parte inferiore e le strisce nella superiore) sino a Camp Douglas (un campo di concentramento per prigionieri sudisti a Chicago, ove fu trattenuto per tre mesi).
Furono definiti “i vigliacchi di Harpers Ferry” (cowards of Harpers Ferry)
Fonte: srs di Pierluigi Rossi, da L’alfiere di dicembre 2009
Questo episodio degli Yankee cresciuti in casa, scortati allo scambio di prigionieri da ex soldati delle Due Sicilie, è rilevante perchè dimostra che del valore glorificato nell’impresa dei 1000 non ne rimaneva niente quando si combatteva per davvero.