Dic 31 2016

LE DONNE CURIALI: LE PROSTITUTE DELLO STATO PONTIFICIO

Category: Società e politica,Storia e dintornigiorgio @ 13:52

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Nello Stato pontificio, quando il Papa era anche il Re, le prostitute c’erano eccome, venivano chiamate “donne curiali” perchè dipendevano da una licenza rilasciata dalla Curia romana o dal tribunale del Cardinale Vicario.

 

Nel 1500 si calcola fossero circa 13.000 con un’eccezionale concentrazione nella stessa Roma vaticana, e visto che la Roma di all’ora aveva 100.000 abitanti esse erano una buona percentuale.

 

Comunque non si dica mai che in Italia la prostituzione è vietata a causa della Chiesa, perchè la morale cattolica sulla prostituzione è sempre stata molto elastica e realistica.

 

Sottrai le prostitute al genere umano e ogni cosa sara’ sconvolta dalle passioni della lussuria” scriveva sant’ Agostino.

 

E ancora: “Esse hanno una vita del tutto impura, tuttavia le leggi dell’ ordine assegnano loro un posto, sia pure il piu’ vile“.

 

Un manuale medievale per confessori recita: “La Chiesa permette l’ esistenza delle prostitute e dei loro clienti affinche’ non si diffonda una passione sempre piu’ grande“.

 

E il domenicano Tolomeo da Lucca: “La donna pubblica e’ nella societa’ cio’ che la cloaca e’ nel palazzo: togli la cloaca e l’ intero palazzo ne sara’ infettato“.

 

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Dic 28 2016

LA MOGLIE DA VIAGGIO

Category: Monade satira e rattatujegiorgio @ 00:02

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In Africa, gli uomini si occupano della quantità (politica, numero di animali, sicurezza),

Alle donne è affidata la qualità della vita.

Dall’educazione dei figli alle relazioni tra clan, dalla raccolta d’acqua al piccolo commercio (per poi acquistare il “superfluo”, come lo zucchero, il tè, i vestiti, la scuola per i figli).

La donna è madre del futuro. Una donna sterile non è tale.

 

Un giorno mia moglie disse a un Tuareg, nel Sahara, che non avevamo figli.

Nell’immaginario africano o lei era sterile (e io facevo una pessima figura a non ripudiarla), oppure non ero capace io (e rifacevo una pessima e brutta figura implicita).

Per riparare, lei mentì: «Alberto ha altre mogli, con un sacco di bambini».

Prontamente confermai: consorti bionde e grasse, di pelle chiarissima.

Il Tuareg strabuzzò gli occhi  all’idea e annui.

Poi, perplesso, chiese, guardando mia moglie (magra, mora):

«E come mai ti porti appresso questa qui?».

«È la moglie da viaggio», risposi: «non mangia, non si scotta al sole e, soprattutto, non ha figli».

 

Fonte: liberamente tratto  srs di Alberto Salza

 


Dic 27 2016

LA DONNA E’ LA MADRE DEL FUTURO

Category: Veja migiorgio @ 00:27

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Dic 26 2016

IMMAGINE DEL CRISTO DI SAN GIORGIO IN BRAIDA

Category: Chiesa veronese,Verona storia e artegiorgio @ 00:18

NOTIZIE STORICHE DELLA IMMAGINE DEL CRISTO CHE SI VENERA NELLA CHIESA DI S. GIORGIO IN BRAIDA

 

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Il Cristo Benedicente della Chiesa di San Giorgio in Braida

 

Questa narrazione è tratta da un antiche originali testimonianze risalenti alla fine del 1800. Ora l’immagine di Cristo si trova nella chiesa di San Giorgio. I prodigi compiuti dal Cristo Crucifero sono ricordati da 140 tavolette, dovute alla devozione popolare Le stesse sono state recentemente restaurate e collocate in opportune bacheche. Per numero di pezzi la collezione di S. Giorgio è seconda solo a quella della Madonna della Corona.

 

“Alla infinita Sapienza e bontà di Dio piacque fin dal principio del mondo manifestarsi all’uomo per mezzo dei miracoli, affinché lo avesse con più viva fede a riconoscere e confessare per suo Creatore. Ora siccome tra i prodigi da Dio operati nella sua Chiesa, ve n’ha un gran numero che si attiene al culto delle sante Immagini, ragion vuole che dove alcuna di coteste Immagini sia per tal modo venuta in grande  venerazione, non se ne lasci perire col tempo la memoria, ma se ne tramandino alla posterità. Tale si è la miracolosa Immagine del CRISTO, di cui s’intende ora a tessere un succinto ragguaglio.

 

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Dic 25 2016

TUTTI NOI VORREMMO UN MONDO DIVERSO

Category: Veja migiorgio @ 01:31

 

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Tutti noi vorremmo un mondo diverso per i nostri figli e per tutti gli uomini che verranno dopo di noi.

 

Sono convinto che se, tutti assieme, pensassimo in questa maniera, il mondo cambierebbe in bene, cambierebbe!

 


Dic 24 2016

LA FORZA DI UNA NAZIONE È L’IDENTITÀ

Category: Popoli e nazionigiorgio @ 00:39

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Non è vero che la terra è di tutti.

Troppo comodo.

La terra è di chi ci ha sputato sangue per renderla fertile, di chi ha sacrificato la vita per difenderla, di chi l’ha amata e resa un giardino.

Quando altri popoli e altre razze avranno fatto altrettanto con la terra loro, allora si potrà parlare di terra di tutti.

Non è giusto, né umano e nemmeno cristiano che io lavori e tu usufruisca.

 

(Luisa Piccinini, Ferrara 9 novembre 2015)

 


Dic 23 2016

ELEZIONI IN OLANDA, SONDAGGIO BOMBA: IN TESTA IL PARTITO DELLA LIBERTA’ DI WILDERS CHE VUOLE L’USCITA DALLA UE

Category: Società e politica internazionalegiorgio @ 00:28

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Geert Wilders

 

 

AMSTERDAM – OLANDA – La destra nazionalista olandese guidata dal segretario Geert Wilders, è in testa ai sondaggi per le elezioni politiche di marzo 2017 nei Paesi Bassi. Secondo il sondaggio pubblicato ieri, il Partito della Libertà (in sigla PVV), fieramente contrario all’islamizzazione dell’Olanda e all’arrivo di migranti e anche profondamente contrario all’Unione europea, conquisterebbe 33 dei 150 seggi del Parlamento olandese, diventando così il primo gruppo parlamentare. Attualmente, il Partito della Libertà ha eletto in Parlamento 12 deputati, ma secondo i risultati del sondaggio a marzo dell’anno prossimo triplicheranno.

 

Invece il Partito liberale del premier in carica, Mark Rutte, arriverebbe al secondo posto con 25 seggi, un netto calo rispetto ai 41 attuali e questo gli impedirebbe di tornare a governare l’Olanda.

 

Il sondaggio condotto settimanalmente dall’autorevole Istituto di Maurice de Hond dimostra come il processo a carico di Wilders – accusato artatamente secondo molti olandesi di insulti razzisti e istigazione di odio a sfondo razziale – abbia aumentato i consensi attorno alla sua figura piuttosto che limitarli.

 

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Dic 21 2016

IL PROGRAMMA DI GEERT WILDERS PER LA LIBERAZIONE DELL’OLANDA

Category: Società e politica internazionalegiorgio @ 04:31

Il discorso del politico cosiddetto “populista” di “estrema destra” (strani termini per indicare un baluardo della democrazia contro il fascismo globalista e il nazismo islamico) chiarisce le priorità politiche e sociali del suo partito, il PVV, in vista delle elezioni 2017.

 

 

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Geert Wilders

 

 

Pim Fortuyn, l’eroe di Rotterdam, l’uomo che ha dato una sveglia al nostro Paese, una volta disse: “Non puntare a ciò che è possibile, ma a ciò che è immaginabile”. Egli intendeva dire che per noi, gli olandesi, nulla è impossibile.

 

Pim Fortuyn aveva ragione. Niente è impossibile per noi. Siamo olandesi.

 

Guardate il nostro Paese. Abbiamo creato da soli questa terra bella e unica. Siamo le sole persone al mondo che vivono in un Paese in gran parte creato dai suoi abitanti. Un grande risultato.

 

Non solo abbiamo creato questo Paese, ma abbiamo anche esplorato il mondo. Abbiamo solcato tutti i mari. Abbiamo fondato New York e scoperto l’Australia. Ma, a volte, si direbbe che abbiamo dimenticato tutto. Dimenticato di cosa siamo capaci. Di cosa siamo capaci quando uniamo i nostri sforzi. E forse questo è il nostro problema. Dobbiamo avere il coraggio di tornare a pensare in grande. Perché volere è potere.

 

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Dic 20 2016

L’ARRINGA FINALE DI GEERT WILDERS DAVANTI ALL’INQUISIZIONE

 

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Incriminato per le sue opinioni, per la sua incrollabile determinazione a difendere l’Olanda dal nazismo islamico, Wilders ha pronunciato un discorso memorabile davanti alla corte che lo deve giudicare.

 

 

 

Signor Presidente, Signori della Corte,

 

quando ho deciso di rivolgermi a voi qui, oggi, facendo una dichiarazione finale in questo processo contro la libertà di parola, molte persone hanno reagito dicendomi che è inutile. Che voi giudici avete già scritto il verdetto di condanna qualche tempo fa. Che tutto indica che mi avete già condannato. E forse è vero. Tuttavia io sono qui. Perché io non mollo mai. E ho un messaggio per voi e l’Olanda.

 

Da secoli l’Olanda è simbolo di libertà.

 

Quando si dice Olanda, si dice libertà. E questo è vero anche, forse soprattutto, per coloro che hanno un parere diverso da quello dell’establishment, l’opposizione. E la nostra libertà più importante è la libertà di parola.

 

Noi olandesi diciamo tutto ciò che è sentiamo nei nostri cuori. E questo è esattamente ciò che rende grande il nostro Paese. La libertà di parola è il nostro orgoglio.

 

E questo, proprio questo, è in gioco qui, oggi.

 

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Dic 19 2016

ADDIO LIBERTÀ DI ESPRESSIONE, NELL’UNIONE EUROPEA SI STA IMPONENDO IL NAZI-FASCISMO 2.0

Category: Dominio Potere e Violenza,Media e informazionegiorgio @ 08:14

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By Judith Bergman

 

In Europa, i governi stanno diventando il nemico numero uno della cittadinanza.

È sempre più evidente che esprimere anche una blanda opinione che sia in contrasto con la politica ufficiale di governo può mandare in prigione o almeno assicurare una visita amichevole da parte della kafkiana polizia locale. L’Europa è diventata davvero uno Stato di polizia?

 

Diversi governi europei fanno capire chiaramente ai loro cittadini che è vietato criticare i migranti o le politiche europee in materia di immigrazione. Le persone che “oltrepassano i limiti“, secondo le autorità, vengono arrestate, processate e a volte condannate.

 

In Olanda, la polizia si è presentata al domicilio di persone che ingenuamente avevano espresso commenti sui centri di accoglienza per migranti, pubblicandoli su Twitter nell’ottobre 2015. Nella città di Sliedrech, la polizia si è recata nell’ufficio di Mark Jongeneel e gli ha detto che aveva twittato “troppo” e che avrebbe dovuto “moderare i toni” perché i suoi tweet “potrebbero sembrare sediziosi”. Ma che reato ha commesso? Era stata organizzata un’assemblea cittadina sull’apertura di un centro profughi nella regione e Jongeneel aveva postato alcuni tweet. Uno dei suoi messaggi diceva: “Il college di #Sliedrecht ha proposto di accogliere 250 profughi nei prossimi due anni. Che cattiva idea”. In precedenza, aveva twittato: “Dovremmo lasciare che questo accada?!”

 

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Dic 18 2016

L’ELMO DI SCIPIO? SOTTO IL CEMENTO ARMATO

Liternum, in totale abbandono e minacciato dagli abusi il parco corrispondente alla tomba dell’«Africano»

 

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Gli scavi di Liternum (Lago Patria, Napoli). Una parte, corrispondente all’antica dimora di Scipione l’Africano, è finita sotto una costruzione situata a ridosso della zona tutelata dalla Soprintendenza

 

 

NAPOLI – «Ingrata patria non avrai le mie ossa».

La leggenda narra che queste siano le parole scolpite sull’epigrafe voluta da Scipione l’Africano sulla tomba, sepolta nel territorio di Giugliano, in provincia di Napoli. A causa di un diverbio con i tribuni della plebe in seguito al quale fu accusato di «peculato» per aver sottratto alle casse dello Stato ben 500 talenti ricevuti dal re di Siria Antioco III, il generale romano fu costretto a vivere i suoi ultimi giorni nella città di Liternum. Scipione, famoso per la celebre sconfitta inferta ad Annibale nella battaglia di Zama, lega da allora inesorabilmente la sua memoria a questi luoghi.

Ebbene, oggi, quegli stessi luoghi sono stati dimenticati e abbandonati: vi insiste un parco archeologico decisamente poco valorizzato e minacciato di tanto in tanto dagli abusi: la costa del giuglianese e quella di Castel Volturno, nel Casertano, sono tra le più disastrate d’Italia dal punto di vista del cemento selvaggio.

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Dic 16 2016

SEBASTIAO SALGADO: FOTOGRAFIA IN VIA DI ESTINZIONE, RESTERÀ SOLO L’IMMAGINE

Category: Fotografie e immagini,Persone e personaggigiorgio @ 00:05

 

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Sebastião Salgado è un fotografo brasiliano che, attualmente, vive a Parigi. È considerato il più grande fotografo a livello mondiale dei nostri tempi.

 

 

La fotografia è in via di estinzione: le restano al massimo 20 o 30 anni di vita. A sostenerlo è il fotografo brasiliano Sebastiao Salgado, tra i più premiati e apprezzati al mondo.

 

Per il 72enne Salgado, che per quattro decenni ha viaggiato per dare un volto alle popolazioni degli angoli più remoti del mondo e per immortalare le bellezze nascoste dei cinque continenti, in futuro la fotografia sarà sostituita dalla “immagine”, linguaggio a suo avviso estraneo alla qualità , all’arte e alla memoria. “La fotografia sta soccombendo perché ciò che si vede su Instagam o sui telefoni cellulari non è fotografia. La fotografia è un oggetto materializzato che si stampa, si ha, si guarda”, ha dichiarato Salgado in un confronto con un gruppo di giornalisti, durante una cerimonia in suo omaggio a Rio de Janeiro.

 

“La fotografia – ha proseguito Salgado – è ciò che i tuoi genitori hanno fatto quando tu eri bambino. E’ qualcosa di intrinseco, che si tocca. Oggi esistono solo immagini e le immagini non sono fotografia”, ha concluso l’artista. “Il processo di eliminazione della fotografia è in corso”.

 

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Dic 15 2016

10 GIUGNO 1940: LA DICHIARAZIONE DI GUERRA DI BENITO MUSSOLINI

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Benito Mussolini, 10 giugno 1940

 

 

Riporto il testo integrale dell’annuncio della dichiarazione di guerra fatta da Benito Mussolini  il 10 giugno 1940.

 

Sempre assistiamo allo stralcio iniziale e finale di tale discorso.  Chi legge attentamente può capire anche le motivazioni date a questa decisione, che affrontano le grandi tematiche dello sfruttamento dei ricchi sui poveri. Spesso il  testo del discorso non è mai riportato integralmente, proprio per far in maniera che non si possa capire.

 

Benito Mussolini, annuncia al popolo acclamante di aver dichiarato guerra alla Gran Bretagna e alla Francia.  In mezzo alle promesse di futura vittoria, abbonda in Piazza Venezia l’esaltazione di una folla eccitata.   Questa decisione segnerà la fine del fascismo in una tragedia immane conclusa con una guerra fratricida: fra macerie e sangue.

Il fascismo fu in ogni  caso una vera rivoluzione,  ma come disse Giustino Fortunato,  anche una rivelazione, la rivelazione del carattere servile e ottuso del popolo italiano.

 

 

 

Combattenti di terra, di mare e dell’aria.

 

Camicie nere della rivoluzione e delle legioni.

 

Uomini e donne d’Italia, dell’Impero e del Regno d’Albania.

 

Ascoltate! (Acclamazioni)

 

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Dic 14 2016

8 DICEMBRE 1816: 200 ANNI FA LA SICILIA PERSE L’INDIPENDENZA

Category: Popoli e nazioni,Storia e dintornigiorgio @ 06:37

8 DICEMBRE 1816 – 8 DICEMBRE 2016: LO STATO SICILIANO TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO

 

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 Ruggero II 

 

 

8 DICEMBRE 200 ANNI FA LA SICILIA PERSE L’INDIPENDENZA

 

Oggi, 8 Dicembre, in Sicilia sta passando quasi inosservata una ricorrenza storica che invece per noi Siciliani è importantissima.

Esattamente 200 anni fa, l’8 dicembre 1816, un decreto del suo ultimo re, Ferdinando III Borbone, poneva termine, almeno da un punto di vista formale, alla continuità di uno stato siciliano indipendente che datava almeno dal 948, da quando cioè l’Emiro Hasan I si era reso di fatto indipendente dal Califfo di Mahdìa, dando vita ad un Emirato di Sicilia indipendente ed ereditario.

 

Ma non è tanto dei fatti contingenti di quell’8 dicembre che oggi ci piace parlare. E’ tempo, piuttosto, di bilanci e di prospettive.

 

La Sicilia, allora, era quasi da mille anni abituata ad avere uno stato proprio. Da quel momento, e fino ad oggi, è stata inserita in formazioni politiche più grandi, comprendenti il Continente, e soprattutto con la capitale, la testa, il cuore dello stato, fuori dall’Isola. Vero è che non tutto era perduto ancora quell’8 dicembre 1816. L’ultimo atto formale dello “Stato di Sicilia” sarebbe stato compiuto più tardi, il 4 dicembre 1860, quando il Governo della Dittatura garibaldina (formalmente, ancora, quello di uno stato sovrano) fece il passaggio di consegne al Luogotenente Cordero di Montezemolo, al seguito di Vittorio Emanuele II che quel giorno stesso prendeva possesso delle nuove province “italiane” che si stavano così dissolvendo nello Stato italiano.

 

Ma è pur vero che, proprio da quel momento, lo “Stato di Sicilia”, anzi il “Regno di Sicilia” cominciò a diventare un’entità teorica, evanescente, più rivendicata che reale, dissolto com’era di fatto – se non pienamente di diritto – in quello stato “effimero” che fu il Regno delle Due Sicilie.

 

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Dic 12 2016

FAR SANTA LUSSIA SU PAR I NOSTRI MONTI DE ‘NA OLTA

 

SANTA LUCIA, I VECCHI RICORDI  DI  UNA VOLTA 

 

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Santa Lucia di Pol di Pescantina

 

 

Secondo la tradizione popolare veronese, intorno al XIII° secolo, in città, in particolare tra i bimbi, era scoppiata una terribile ed incurabile epidemia di “male agli occhi”.

La popolazione decise allora di chiedere la grazia a santa Lucia, con un pellegrinaggio a piedi scalzi e senza mantello, fino alla chiesa di S. Agnese, dedicata anche alla martire siracusana, posta dove oggi c’è la sede del Comune: Palazzo Barbieri.

Il freddo spaventava i bambini che non avevano nessuna intenzione di partecipare al pellegrinaggio. Allora i genitori promisero loro che, se avessero ubbidito, la santa avrebbe fatto trovare, al loro ritorno, tanti doni. I bambini accettarono ed iniziarono il pellegrinaggio; poco tempo dopo l’epidemia si esaurì.

Da quel momento è rimasta la tradizione di portare in chiesa i bambini, per la benedizione degli occhi, il 13 dicembre e ancora oggi, la notte del 12 dicembre, i bambini aspettano l’arrivo di S. Lucia che porta loro gli attesi regali in sella ad un asinello accompagnata dal Castaldo, l’aiutante. Si lascia un piatto sul tavolo con del cibo con cui ristorare sia lei che l’asinello prima di andare a dormire. In quella sera i bambini vanno a letto presto e chiudono gli occhi, nel timore che la santa, trovandoli ancora svegli, li accechi con la cenere.

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