Gen 10 2017

OMINIDI A ISERNIA LA PINETA E…FORSE…UNA CAPANNA

Category: Archeologia e paleontologia,Natura e scienzagiorgio @ 00:21

OMINIDI A ISERNIA LA PINETA E…FORSE…UNA CAPANNA

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Isernia la pineta, il paleoauolo. In questo fotografia, tra le ossa e i sassi, si vede una forma circolare senza nessun oggetto. Negli scavi archeologici è la classica impronta lasciata da una buca dove era infisso un palo

 

 

Verona 25 giugno 2010

 

Oggi sono passato da Alberto   Solinas per avere alcune informazioni sulla Postumia a Verona. Prima del congedo  Alberto mi blocca e mi dice: Lo sai della “capanna” di Isernia la pineta, beh sto vedendo che non sono più il solo a pensare ad una possibile  costruzione eseguita dall’uomo.  Ho recuperato un libro della Giunti editore, scritto da  Alberto Salza,  (Ominidi uomini e ambienti di tre milioni di anni fa) che propone un’ipotesi di:  Isernia come un atto deliberato dell’uomo.

Ti ho estrapolato  alcune pagine.

 

PALEOSUOLO

 

(…) Ciò che apparve ai ricercatori valse la scommessa: migliaia di ossa di  animali mescolate a centinaia di utensili. I reperti sono così numerosi e ammucchiati che spesso si corre il rischio di danneggiarne uno mentre se ne scava un altro. La prima cosa che salta agli occhi, già sul terreno, ma ancor più osservando il rilievo delle prime superfici del paleosuolo portato alla luce (pochi metri quadrati, rispetto alla totalità del sito), è la non casualità della disposizione di ossa, sassi e utensili. Isernia appare come un atto deliberato dell’uomo, e non  come effetto di forze casuali, quali si possono riscontrare nei “mucchi idraulici” dovuti all’ acqua di torrenti sufficientemente impetuosi da trasportare per grandi distanze anche ossa di pachidermi.

 

Bisogna comunque dire che anche quest’ipotesi è stata recentemente formulata, e occorrerà attendere i risultati di sofisticati esperimenti di tafonomia prima di poter trarre conclusioni definitive.

Esistono però dei fatti, a Isernia, piuttosto singolari. Qualunque sia stata la forza che ha ammassato ossa e utensili (cerchiamo di non essere troppo antropocentrici) bisogna dire che lo ha fatto in “modo differenziale”, come direbbero gli specialisti. Ha, cioè, selezionato solo alcune parti degli animali e non ha agito su tutto lo scheletro.

 

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